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Autore: Lady_KuroiNeko    28/06/2009    4 recensioni
Storia nata dalla fusione di due cervelli e dall'amore per un personaggio magnifico Lady_KuroiNeko e Deliaiason88 presentano: Remember to me... Maya un giorno trova un ragazzo ferito gravemente, che non si ricorda niente, tranne il suo nome...Itachi... Riuscirà la dolce ragazza ad aiutarlo senza mettersi nei guai?
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Tsunade
Note: OOC, Lemon, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 12

Capitolo 12

Konoha.
Una fresca mattina, due ragazze si dirigevano al palazzo della Godaime.
Maya era contenta di esserci tornata, le piaceva il villaggio di Konoha. Forse perché era da lì che lui veniva…sì, era così. Assolutamente.
I suoi pensieri però si fermarono non appena si ritrovò davanti la pesante porta di legno dell’ufficio di Tsunade-sama e le venne un po’ di tremarella, un po’ perché sebbene fosse solo la seconda volta che metteva piede in quel villaggio e che la vedeva si sentiva sempre così piccola davanti quella donna così incredibilmente fascinosa e fiera, ma anche per Itachi. Sakura sicuramente l’avrebbe informata e forse nessuno di loro si sarebbe mosso per aiutarlo.

In quel momento pensò sconsolata di essere davvero sola. Ancora una volta.

“Sakura… finalmente sei tornata.”enunciò con aria mite la donna con la carica più importante della Foglia.

Le unghie perfettamente laccate erano sempre in tono con il leggero velo di rossetto che colorava le sue labbra sottili; la pelle, del candore tipico di chi ha i capelli biondi, riluceva di fronte ai caldi raggi del Sole.
Appariva fin troppo invisibile ed eterea per essere una che, di fatto, ha vissuto due quarti di secolo.
Di fronte a quella magnificente grazia Sakura era assolutamente a suo agio. Forse perché si somigliavano? La ragazza non poté fare a meno di domandarselo.
Il piccolo maialino TonTon, contento di rivedere la pasticcera, si avvicinò per farsi coccolare, cosa che non mancò di accadere.

“Ciao piccolo!”cinguettò la giovane dai fluenti capelli di miele.

“Tsk, non capirò mai perché questa bestia è così docile con lei…” disse incredula l’Hokage e assumendo una smorfia che rabbuiò in un istante il suo viso elegante e giovane.

“Sente sicuramente l’odore di dolci…!” rispose di getto Maya sorridendo “Ah!Ah!Ah! Dai, smettila!”

Tsunade la fissò ancora per un paio di secondi per poi esclamare un solenne “Shizune, porta Maya in uno degli appartamenti liberi nella palazzina accanto. Rimarrà a Konoha per un po’ di tempo.”

“Hai, Tsunade-sama!”

Maya salutò i presenti e seguì la donna castana. Durante il tragitto entrambe furono parecchio silenziose tranne che per i pochi convenevoli di presentazione.
L’appartamento era un grazioso trilocale, con una vista del villaggio mozzafiato. I muri ridipinti di fresco di un giallo-avorio, mettevano allegria e davano la sensazione che le stanze fossero molto più grandi.
Maya era entusiasta e già adorava quel posto.

“Se le serve qualcosa, può rivolgersi a Sakura o a me. Vivo al piano terra, appartamento 3A, le ho lasciato le chiavi e qualche informazione utile sopra il tavolo della cucina, buona giornata Maya” le disse Shizune sorridendo gentile.

“La ringrazio Shizune-san” esclamo inchinandosi e aspettando che la porta si richiudesse. Achimi, che fino ad allora era rimasta buona, cominciò a protestare vivamente dall’interno del trasportino.

“Scusa piccola mia, adesso ti libero” disse aprendo la cerniera. La gatta con un salto si liberò e pacatamente cominciò a leccarsi dalla zampetta bianca e rossa.

Sistemata la gatta Maya si era seduta ad osservare il panorama. Il tramonto che baciava di tenue luce rossastra l’interno del piccolo appartamento, era sicuramente uno spettacolo bellissimo, ma tutto questo non era nulla per Maya. Nulla.

Non aveva smesso un secondo di pensare a lui e si chiedeva se anche Itachi, dovunque fosse, la pensasse almeno un po’.

“No. Dimenticami, Maya. Tu… non meriti tutto questo.”

Certo, pensava lei, come se potesse cancellare così i suoi sentimenti, spazzarli via come si faceva con la polvere. Sospirava e nel frattempo si contorceva tra riflessioni e desideri.

“Perdonami” aveva mormorato prima di lasciarla.

In fondo non erano legati da niente…

“…da niente…” ripeté la ragazza. Calde lacrime scivolarono sulla morbida pelle delle mani e il cuore si fermò di colpo come affogato da quel liquido salino per risvegliarsi nuovamente e martellare contro la cassa toracica.

Tump. Tump. Tump. Come un furente ritmo sincopato. Tump. Tump. Tump.

E lì…si accese la vera, fulgida consapevolezza.

“Ti amo. Ti amo. Ti amo.”

N’era innamorata. Alla fine Maya l’aveva fatto entrare nel suo cuore, lui, l’uomo nero dagli splendidi ed insondabili occhi tristi. Era tutto così diverso, così differente dall’amore di quella volta. Hidan.
Non si era mai più fidata di nessuno ed era talmente terrorizzata all’idea di far entrare qualcuno nella sua vita che aveva vissuto come un’eremita per anni, sentendosi una vittima e piangendosi addosso. Poi era arrivato lui a distruggere il suo mondo fatto di biscotti e grattini serali alla piccola Achimi a leggere libri per compensare la solitudine.
Era talmente assorta nei pensieri che non si accorse che la micia era uscita e che s’incamminava tranquilla per quelle strade come se le conoscesse bene.

Zampettava lenta e sicura, arrivando in un posto che non aveva visto e che adesso accoglieva anche lei.

“Miao…” pianse davanti quel pezzo di marmo bianco, le scritte non riusciva più a leggerle, come se stesse sognando. A poco a poco si era abituata alla vita con Maya, voleva bene alla ragazza, anche se a volte la vedeva troppo fragile e insicura. Ed era ora che anche lei facesse la sua parte.
Un tiepido venticello fece cadere dei petali rossi sopra la fredda pietra. S’accuccio lì davanti persa in chissà quali pensieri e nello stesso tempo qualcuno si avvicinava. 

“Sei tornata…” asserì una voce pungente.

La micia si voltò e un secondo gatto tigrato era proprio dietro di lei.

“Miao…” ripete come se fosse un si.

“Non hai ancora imparato a parlare?”

“Se parlassi potrei commettere errori…” esclamò

“Ahhh capisco, come devo chiamarti adesso?” chiese sarcastico il gatto, che senza interesse si guardava in giro.

“Achimi”

“Tsk…non hai mai avuto molta fantasia, comunque seguimi, lei vuole vederti.”

La micia sorrise dentro di se, se aveva scomodato uno dei due guardiani significava che fremeva per rivederla. I due gatti si allontanavano con passi felpati e languidi, come sono soliti fare i felini quando non hanno alcuna fretta.

Sulla lapide, dove vi era sepolta una persona, scritto in Hiragana c’era un nome che mai nessuno aveva più pronunciato.
 

*******

Yaeko…

Un altro giorno era passato e di Sasuke non aveva notizie. Non poteva muoversi liberamente perché Kisame e Zetsu tenevano d’occhio ogni suo movimento, quindi non sapeva se effettivamente Sasuke fosse tornato o no.

Itachi sospirò pesantemente per l’ennesima volta, il ricordo di Yaeko in quei giorni lo torturava e non capiva per quale motivo accadeva una simile stranezza visto che per molti anni si era impegnato per dimenticare quella notte. Qualche volta riusciva a trascurare il dolore che gli provocava il suo tragico passato, ma erano solo brevi momenti di straziante agonia prima di rivedere i loro volti e le loro urla.

Solo lei non l’aveva fatto. Che fosse per orgoglio o per paura, lui non l’aveva mai capito e questo suo modo di agire al momento della morte l’aveva sconcertato e torturato. Ma Yaeko era una vera matta, non finiva mai di sorprenderlo, nemmeno in un momento funesto come quello.

 
“Itachi…”

 
Accompagnato ai ricordi tristi di Yaeko, vi erano quelli della dolce Maya.

La prima volta che l’aveva vista era stato il momento forse più bello da anni a questa parte. Tanto diversa dal suo primo amore eppure così vagamente familiare.

“Maya…”mormorò girando il viso verso la finestra, per un solo istante gli parve di vederla bella e sorridente.

Si alzò di scatto e si mise a sedere sul letto per guardare meglio, ma come già sapeva, lei non c’era.

Poggiò nuovamente la testa sul cuscino dandosi dello stupido illuso.
Se non avesse fatto subito qualcosa, l’aver ucciso il suo clan e la sua Yaeko non sarebbe servito a nulla e inoltre avrebbe perso nuovamente la persona che amava. Avrebbe perso Maya e con molta probabilità del tutto se stesso e suo fratello.
Era stanco di essere sempre messo alla prova da continui e tortuosi bivi. Itachi voleva scegliere la via definitiva, ciò che finalmente gli avrebbe dato la pace.

Già ma…cos’era la pace?

Il sorriso dolce della madre? L’irrequietezza del piccolo fratellino?

La (incredibile) fermezza del padre?

L’aria di Konoha?

 
“Ormai è tutto inutile…rimpiangere un passato che non tornerà mai più non mi darà alcun conforto”

 
Sentì dei rumori di passi svelti dietro la porta. Erano arrivate tre, anzi quattro persone al covo.

“Sono feriti” sentì quella voce fredda e metallica, apparteneva solo ad una persona. Sasuke, era lì, era tornato.

Avevano portato l’otto-code.

In quel momento aveva solo due scelte: o uscire e rivedere suo fratello o aspettare i preparativi per l’estrazione e approfittarne per salvare lei.

Cosa scegliere?

Chi scegliere?

Era stato sempre così facile scegliere Sasuke…ma adesso c’era lei.

Poggiò la testa sulla porta, chiuse gli occhi e i suoi pugni sbatterono sul muro adiacente la porta ma la decisione era ormai presa.

*******

Maya si era addormentata quasi senza rendersene conto e si svegliò con i raggi del sole puntati sul viso. Fuori c’era un via vai assurdo, un tale caos che le venne da sorridere.

“Itachi, è davvero un villaggio stupendo capisco il tuo amore per questo posto…”si ritrovò a pensare senza volerlo.

Si divertì a scoprire tutti i confort della sua nuova casa, rideva come una ragazzina alla scoperta delle novità. Come la doccia!

Achimi la guardava molto sarcastica, anche se a volte una bella goccia spuntava sulla testa. Si girò sorniona e si rimise a dormire, anche se con quelle urla era davvero difficile.

Dopo quasi due ore, Maya si decise che era ora di uscire e farsi due passi.

“Achi vuoi venire?”

Ma non ottenne risposta, solo un movimento della coda che segnava insofferenza “Va bene, gattaccia ci andrò da sola!” e si chiuse la porta alle spalle.

********

“Sakura, quello che mi stai dicendo…è pura follia…” Tsunade aveva ascoltato la storia che Itachi aveva raccontato a Sakura, prima di andare via.

Alle orecchie della donna tutto era troppo assurdo e troppo veritiero se si trattava di Danzou.

“Quei vecchiacci maledetti…” borbottava furiosa tentando di censurare le mille volgarità che le stavano passando per la mente.

“Tsunade-sama…penso che Uchiha Itachi non abbia mentito…inoltre…”

La donna bionda alzo lo sguardo sull’allieva preferita e le chiese “Inoltre…?”

“Penso che sia innamorato di Maya, però questo mi preoccupa” ammise la rosa in evidente tensione.

“Se Danzou lo scoprisse potrebbe essere in pericolo, come e più di Sasuke” concluse l’Hokage intuendo i pensieri della ragazza.

“Già…” abbassò lo sguardo triste.

“Se vuole giocare allora giocheremo, non dovrà però capire che sappiamo e soprattutto non dovrà sapere che Itachi è vivo” si voltò per guardare severamente Shizune, la quale cominciò a sudare freddo “Nessuno intesi?!”

Entrambe promisero di non parlare della situazione prima di capire contro cosa avrebbero dovuto scontrarsi.

Sakura uscendo dalla stanza, si voltò verso le vetrate e guardando la strada notò Maya dirigersi verso la piazza, la chiamò dalla finestra, ma la ragazza non la sentì.  Sbuffò spazientita, non doveva andare in giro così senza conoscere né il luogo né la gente.

Purtroppo non aveva tempo di inseguirla, doveva andare all’ospedale per controllare dei pazienti che le avevano assegnato.

Pregò affinché la ragazza non si mettesse nei guai e rammentò in quel momento di un discorso avuto con la ragazza durante il viaggio.

 
“Sakura, pensi che questi abiti siano troppo scomodi?”

“In che senso scusa?” le aveva chiesto guardandola con aria interrogativa e notando lo strano bagliore che aveva negli occhi.

Maya si grattava il nasino con fare imbarazzato “Si, magari dovrei cominciare ad indossare abiti più comodi o più da ragazza, i kimoni sembrano più da persona matura.”

“Io non ci vedo niente di male ad indossare il kimono…i tuoi poi sono sempre belli e giovanili e soprattutto ti donano…”

“Grazie, ma io vorrei cambiare un po’ genere, ho notato che le ragazze di Konoha si vestono in modo diverso”

“Ah ok, ci sono molti negozi, se vuoi andiamo a fare compere uno di questi giorni”

“Davvero? Grazie Sakura!”

 
Con molta probabilità era davvero andata in giro per negozi, ma chissà perché quell’improvviso desiderio di cambiare. Le venne il sospetto che volesse andare a cercare Itachi per conto suo.
Forse aveva paura che Tsunade non volesse aiutarla? No, impossibile Maya era troppo timida e poi come avrebbe fatto a trovarlo da sola? Non aveva nessun tipo d’addestramento. Forse era solo desiderio di cambiare un po’ tutto qui, si disse cercando di auto-convincersi.

*******

Maya camminava per le strade mischiandosi alla folla, visitando posti di cui aveva soltanto sentito parlare.
Stanca per la passeggiata si sedette su una delle panche di marmo.

“Salve!”

“Oh, Kakashi-san”

“Si ricorda di me, ne sono felice” le disse sedendosi accanto a lei con la solita aria sorniona.

“Yukia mi ha chiesto di portarle una cosa, meno male che l’ho incontrata!” dalla manica del kimono estrasse una lettera e gliela porse. Lui fissò la busta quasi con emozione, forse stava aspettando quella lettera da molto.

“Grazie Maya, piuttosto…Tsunade-sama mi ha detto che sarà ospite del nostro villaggio per un po’. È vero?”

Maya non sapeva quanto Kakashi sapesse e così preferì non aggiungere nulla e si limitò a proferire uno stentato “Sì.”

Però una cosa voleva assolutamente saperla.

“Kakashi-san posso farle una domanda?”

“Uhm? Certo.”

“Dove si trova il cimitero?”

“Ha dei parenti che vivevano qui?”

“No, ho sentito parlare della lapide degli eroi e volevo solo visitarla” mentì spudoratamente e per la prima volta l’aveva fatto così bene da spaventarsi. Ma con un tipo come quello aveva capito che sarebbe stato inutile, ma valeva la pena provarci.

“Capisco, deve andare dritto per questa strada e alla fine del sentiero troverà le indicazioni…”

“Grazie allora io vado, non vorrei fare troppo tardi” si alzò e dopo aver salutato con un inchino cominciò a camminare.

“Maya però devo avvisarla che non ci troverà la tomba di Yaeko” la voce pungente la bloccò pietrificandola all’istante ma riuscì miracolosamente a voltarsi verso l’uomo mascherato che aggiunse “Era una Yoro, hanno un cimitero in un luogo separato dal resto di Konoha…”

“Ma…io…!”

Si alzò a sua volta e dopo essersi avvicinato continuò “La prima volta che lei è venuta qui le ho sentito addosso un odore familiare e non riuscivo a capire a chi apparteneva…poi ho capito, quell’odore era di Uchiha Itachi.”

Maya rimase in silenzio, non sapeva che fare.

“Stia tranquilla, so che non devo dire nulla, però stia attenta a quello che fa. Non tutti sono ben disposti con la gente che ha a che fare con i traditori”

Maya strinse i pugni fino a conficcarsi le unghie nei palmi “Non è un traditore” mormorò piano rabbuiandosi.

“Cosa vi lega non m’importa, sono solo un po’ sconcertato dal fatto che sia sopravissuto…in ogni caso ho capito che siete diversa dalle altre ragazze e sono sicuro che c’è una ragione per tutto. Presto il destino di ognuno di noi si rivelerà e non sarò certo io a fermare il vostro, dolce Maya” cominciò a camminare e disse “Però, se è questo che desiderate, vi accompagno io da Yaeko.”

La ragazza lo fissò indecisa se fidarsi o no delle sue parole, ma in fondo sentiva che anche lui era una persona onesta e leale. Così annui e lo seguì mentre a Konoha splendeva il sole e tutti ignari di quello che stava per accadere vivevano le loro vite.

“Kakashi-san, la ringrazio per la sua discrezione”

“Figuratevi”

“Kakashi-san, la prego…non mi dia del ‘voi’, mi sento vecchia!”

“Ah ah! Va bene, Maya. D’ora in poi ti darò del ‘tu’”

“Come con Yukia, vero?”asserì perspicace la giovane mettendo in evidente difficoltà il misterioso shinobi mascherato.

“Ehm…diciamo di sì”

 

Lady_Kuroi Neko & Deliaiason88:

Eccoci con un nuovo capitolo. Perdonate il ritardo mostruoso! So che lo diciamo tutte le volte e purtroppo sappiamo che succederà ancora! Gomen…
 

Serenity452: Ciau sorellina! Grazie per la tua instancabile presenza! Come si dice meglio tardi che mai ^^, scherzo! Il flash back su Yaeko è venuto fuori cosi, a dire il vero non era stato programmato. Si!!! Madara è odioso!!! Achimi ha finalmente parlato, ha detto poco, ma abbiamo gettato qualche piccolo indizio sparso qua e là. Alla prossima baci!!

Sasori_Danna: Ciao! Beh sì, in effetti, questa cosa di mettere le direzioni opposte voleva anche simboleggiare che i due stanno andando incontro a loro destino, ma non è detto che le direzioni opposte non arrivino ad incontrarsi di nuovo ^^. Grazie per la recensione, speriamo il prossimo di scriverlo più velocemente! Baci

Sasori_Akatsuki: Ciao, grazie sempre per i complimenti e per le recensioni, che ci fanno piacere^^. Può sembrare che gli eventi della storia vadano a rilento, ma ci sono delle sottigliezze e dei piccoli cambiamenti che speriamo tu, e un po’ tutti i fedeli come te^^, abbiano notato. Hinata è un bel personaggio, nonostante le apparenze sa far uscire le unghie! Baci a presto!!
  
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