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Autore: esserre93    10/02/2018    1 recensioni
Amelia Shepherd decide di trasferirsi a Seattle e iniziare una nuova vita con la sua nuova famiglia
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Amelia Shepherd, Arizona Robbins, Callie Torres, Owen Hunt, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
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Era la mattina di un mercoledì, il sole era alto nel cielo di Seattle, come rare volte accadeva e Amelia era seduta su una panchina fuori l’ospedale, intenta a godersi quella giornata.
Erano trascorsi due giorni da quando aveva ricevuto la chiamata di Robert e nonostante avesse promesso ad Arizona di non accettare l’invito da parte dell’uomo, Amelia non era riuscita a non pensarci; il giorno dopo sarebbe partito e conoscendolo non si sarebbe arreso di fronte ad un rifiuto.
Arizona era gelosa, lo era sempre stata nei confronti di Robert e non aveva fatto nulla per nasconderlo; se da una parte Amelia riusciva a capire lo stato d’animo di sua moglie, dall’altra desiderava incontrare l’uomo, soprattutto perché Amelia aveva scelto Arizona, anche quando le cose si erano fatte complicate ed ora portava in grembo quel bambino che tanto avevano desiderato, quindi non c’era motivo per cui sua moglie dovesse preoccuparsi.
-Amelia, ciao
La mora aprì gli occhi nell’udire il suo nome e si voltò verso sua cognata
- Ehi, come mai qui?
- Ho un attimo di pausa ed ho deciso di godermi questo sole
- Si sta benissimo oggi
- Eh già, anche tu in pausa?
- In realtà non ho ancora iniziato, avevo bisogno di qualche minuto solo per me
- Successo qualcosa?
- No nulla di così importante
- Sicura? Ti vedo pensierosa
- Qualche giorno fa mi ha chiamato Robert e mi ha chiesto di incontrarci per un caffè
- E tu cosa hai deciso di fare?
- Secondo Arizona non dovrei prendere in considerazione l’idea di andare
- E tu cosa pensi, invece?
- Mi farebbe piacere rivederlo, ma non voglio che Arizona ci stia male
- Parlagliene, vedrai che riuscirà a capire anche il tuo punto di vista
- Ci proverò, ora sarà meglio che io vada
- Buona giornata
- Anche a te, Mer
Amelia si alzò dalla panchina e si diresse verso l’ingresso dell’ospedale. Non sapeva se seguire o no il consiglio di sua cognata, non voleva discutere di nuovo con sua moglie, ma sapeva anche che non sarebbe riuscita a nasconderle una cosa del genere.
Dopo essersi cambiata, la mora, iniziò con il giro di visite e una volta accertatasi che tutto stesse proseguendo bene, decise di andare nell’ufficio di sua moglie. Non appena arrivò, trovò la stanza vuota, così si sedette sul divano ed aspettò il suo ritorno.
La mora si accorse di essersi addormentata solo nel momento in cui si sentì accarezzare il braccio. Riconobbe quel tocco leggero, quel tocco famigliare. Aprendo gli occhi, infatti, accanto a sé  trovòArizona.
- Ehi, ti sei addormentata
- Che ore sono?
- Le 11:30
- Sto dormendo da un’ora?
- E’ normale che tu sia stanca amore
- E tra qualche mese cosa farò? Mi addormenterò in piedi?
- Spero di no – Arizona regalò un sorriso dolce alla mora – Eri venuta per qualcosa in particolare?
Amelia, immediatamente, ricordò il motivo per cui era andata lì e cercò di prendere il coraggio che le sarebbe servito per affrontare il discorso, così fece un lungo sospiro prima di iniziare a parlare.
- So che odi affrontare questo argomento, ma ho bisogno di incontrare Robert, ho bisogno di vedere con i miei occhi come sta. Sai quanto sia stato difficile per me e vorrei tanto che tu mi appoggiassi in questa mia decisione
- Ricordi cosa ti dissi quando mi esprimesti la tua volontà di uscire con Owen?
- Certo che lo ricordo, ma non è la stessa cosa, perché Owen è e sarà sempre un mio ex, con il quale ho condiviso cose che invece non ho condiviso con Robert
- Vuoi andare?
- Si, ma non voglio che tu ci stia male
- Non succederà, ma vorrei che tu fossi totalmente sincera con lui, perché sono sicura che lui provi ancora qualcosa per te
- Non preoccuparti – Amelia si alzò dal divano, diede un bacio sulle labbra a sua moglie e si diresse verso la porta – Grazie amore, so  quanto sia difficile per te
- So cosa hai passato e sono certa dell’amore che tu provi per me, quindi cercherò di essere tranquilla a riguardo
Amelia sorrise a sua moglie ed uscì dalla stanza per dirigersi in sala operatoria, dove trovò Stephanie Edwards intenta nel lavarsi
- Buongiorno Stephanie
- Buongiorno dott.ssa
- Quando deciderai di darmi del tu? Sei stata la mia testimone di nozze dopotutto
- Ha ragione, scusami, hai ragione
- Così va meglio, sei pronta?
- Certo
- Allora entriamo
Circa 4 ore dopo, le due dottoresse erano fuori la sala operatoria
-Secondo te si riprenderà del tutto?
Amelia guardò negli occhi Stephanie e potette leggere la sua reale preoccupazione. L’intervento che avevano appena terminato non era andato secondo i piani: il paziente aveva avuto un arresto cardiaco e dopo averlo rianimato, aveva riportato danni celebrali e le percentuali di un risveglio positivo erano davvero basse.
-Non so, possiamo solo aspettare, intanto vado ad avvisare la famiglia
Amelia andò verso la sala d’attesa dove la stava aspettando la moglie del paziente. Non era mai semplice informare i famigliari su cosa fosse accaduto e su cosa si sarebbero dovuti aspettare da quel momento in poi; mogli, mariti, figli, vogliono sentir uscire dalla bocca del chirurgo una sola e semplice frase: “E’ andato tutto bene, si riprenderà presto”. Le volte in cui Amelia era riuscita a pronunciare questa frase, erano state molte e ricordava perfettamente il sorriso sul volto di tutte le persone che aveva reso felice grazie al suo lavoro, ma ricordava molto bene anche le volte in cui sul volto dei famigliari si posava un velo di dolore. Amelia era appena entrata nella sala d’aspetto, quando questo velo si posò sul volto della moglie del paziente. La donna aveva capito ancor prima che Amelia riuscisse a pronunciare qualsiasi parola.
-Dott.ssa, mio marito non ce l’ha fatta, vero?
- Suo marito è vivo, ma l’operazione non è andata come speravamo. Durante l’intervento ha avuto un arresto cardiaco e dopo averlo rianimato varie volte, ha riportato dei danni celebrali; non sappiamo di che entità. Ho cercato di essere più scrupolosa possibile, ma l’unica cosa che ci rimane da fare è aspettare il suo risveglio
- Quindi è vivo, lei ha salvato mio marito
- E’ vivo, ma dobbiamo aspettare che si risvegli
Con queste parole, Amelia si allontanò dalla donna, per poi farla accompagnare nella stanza di suo marito. Sperava con tutto il cuore che l’uomo potesse uscire indenne da quell’operazione, anche se le speranze erano ridotte al minimo.
Una volta nel suo ufficio, Amelia decise di chiamare Robert. L’indomani sarebbe partito e se avessero voluto incontrarsi, avrebbe dovuto farlo quel giorno stesso.
- Pronto
- Ciao Robert, sono Amelia
- Ehi ci stavo quasi perdendo le speranze
- Sono stata impegnatissima, vale ancora l’invito?
- Certo che si, dove vogliamo incontrarci?
- Se per te va bene posso venire nell’Hotel in cui stai soggiornando
- Certo, a che ora finisci il turno?
Amelia guardò l’orologio al suo polso – tra circa 2 ore
- Quindi ci vediamo alle 7:30 nella hall, va bene?
- Perfetto, a dopo
Amelia chiuse la chiamata e sperò di non aver fatto uno sbaglio nell’accettare l’invito da parte di Robert. Da una parte c’era Arizona, che era stata più che comprensiva e dell’altra c’era l’uomo, che era curiosa di rincontrare dopo tanto tempo. Quando qualcuno bussò alla porta, la mora decise di non pensarci più, aveva preso la sua decisione e non c’era motivo per avere dei ripensamenti.
- Avanti – non appena diede il consenso, Meredith entrò nella stanza – successo qualcosa?
- Volevo sapere se avessi parlato con Arizona
- Si e stasera dopo il turno incontrerò Robert
- Quindi è andata bene
- Ha semplicemente cercato di capire la mia decisione, ma so che non ne è molto entusiasta
- Perché non le hai proposto di venire con te? D’altronde lo conosce bene anche lei
- Dici che avrei dovuto? Ma ha detto che si fida di me e le credo
- Certo che si fida di te, ma probabilmente avrebbe apprezzato un gesto simile
- Ma dimmi un po’, da quanto sei così saggia?
- Una delle due dovrà pur esserlo
Le due donne scoppiarono in una risata e poco dopo Meredith lasciò Amelia ai suoi pensieri. Anche se a malincuore, la mora, dovette dare ragione a sua cognata: se Robert aveva intenzione di incontrarla, avrebbe dovuto farlo con sua moglie.
Durante il tragitto che la portava nello studio di Arizona, Amelia si diede della stupida più volte. Se Meredith non le avesse aperto gli occhi, non avrebbe mai pensato a quella eventualità ed era certa, invece, che Arizona, sin dall’inizio, si fosse aspettata un gesto del genere da parte sua.
Non appena arrivò davanti la porta, senza bussare, entrò nella stanza e vide Arizona al telefono. Con un gesto della mano le fece capire che sarebbe tornata più tardi, ma sua moglie la fece fermare, per poi chiudere la comunicazione.
- Non volevo interromperti
- Nulla che non possa essere rimandato, ho l’orecchio in fiamme – Arizona si avvicinò ad Amelia e dopo aver posato le labbra sulle sue, si abbassò all’altezza del ventre della mora, per darle un bacio – ciao piccolino, si sta comportando bene la mamma?
- Ma certo che si, che domande sono. A questo proposito volevo chiederti se volessi venire con me ad incontrare Robert
- Wow e a cosa devo questa sorpresa?
- Ci ho pensato un po’ e non vedo il motivo per cui tu non debba venire. Sei mia moglie, dentro di me ho nostro figlio e ciò che interessa me, interessa anche te e viceversa
Sul viso di Arizona si disegnò un sorriso bellissimo e Amelia arrossì di fronte a quella reazione. Arizona stava proprio aspettando quel gesto da parte sua.
- Va bene, verrò. Quando e dove?
- Stasera alle 7:30 nella hall dell’hotel in cui sta soggiornando
- Spero di fare in tempo
- Ci conto
- Ce la metterò tutta. Grazie per averci pensato amore – Arizona si avvicinò ad Amelia e la strinse in un abbraccio. La mora, finalmente, si rilassò. Aveva fatto la scelta giusta.
 
Alle 7:00pm in punto, Amelia era nell’atrio dell’ospedale in attesa di Arizona. Era agitata. Camminava freneticamente lungo tutto l’atrio. Di lì a qualche minuto, sua moglie e Robert si sarebbero incontrati e sperava non si creassero momenti di imbarazzo.
-Amore, eccomi
Amelia si voltò verso Arizona, che dopo aver sceso l’ultimo gradino, le si avvicinò per darle un bacio.
- Sapevo che ce l’avresti fatta
- Lasciamo la tua macchina qui e andiamo con la mia?
- Va bene, più tardi passiamo a prenderla
Le due donne si recarono verso l’auto della bionda, per poi partire.
- Amore, possiamo confermare la cena con Meredith? Non ce la faccio più a tenere questo segreto
- Sarebbe meglio aspettare ancora un po’, ma se proprio non ce la fai, va bene
- Grazie, allora domani glielo dico. Sabato abbiamo Sofia, vero?
- Si, verrà anche lei, ma vorrei prima parlarle da sola
- Certo, lo diremo prima a lei. Secondo te ne sarà felice?
- Lo spero
Qualche minuto dopo, Amelia e Arizona erano davanti il portone dell’hotel. La mora intrecciò le dita a quelle di sua moglie, che aumentò la presa.
Non appena entrarono si diressero verso la reception, dove chiesero se Robert fosse già sceso. Dopo che la receptionist le informò della presenza dell’uomo nel ristorante dell’hotel, le due lo raggiunsero.
Robert era seduto ad un tavolo poco distante dall’entrata del ristorante. Indossava degli occhiali da sole ed il suo sguardo era rivolto verso qualcosa di indefinito. Un brivido percorse la schiena di Amelia.
- Ciao Amelia – Robert, come sempre, aveva riconosciuto la donna solo dal suo profumo.
- Ciao Robert, come stai?
- Arizona? Ci sei anche tu?
- Si, sono io, tutto bene?
- Alla grande. Amelia non mi aveva detto che avrebbe portato anche te
- Sono sua moglie, Robert
- Caspita, quante cose sono cambiate
- Non immagini quanto, ti trovo bene
- Grazie, sicuramente sarai stupenda come al solito, Amelia è fortunata
- Lo sono di più io
- Ne sono certo
- Se avete finito di punzecchiavi, voi due, io ordinerei qualcosa
- Hai ragione, scusami Amelia
Il clima sembrò distenderti, con enorme piacere della mora.
- Allora, come è andata la riabilitazione?
- Meglio di quanto mi aspettassi. Oramai sono quasi del tutto autonomo e se sono ancora qui lo devo solo a te
- Sei tu che hai trovato la forza per andare avanti, nonostante un muro quasi insormontabile
- Dimmi di te, invece, qualche novità oltre il matrimonio?
Amelia, a quella domanda, cercò lo sguardo di Arizona
- Ragazze, anche se non vi vedo, so che avete qualcosa da darmi
- In realtà si, Amelia aspetta un bambino
Le due donne guardarono l’espressione dell’uomo cambiare immediatamente
- Auguri, davvero, mi fa piacere per voi
- Robert, tranquillo, so cosa pensi di Amelia, quindi non devi per forza esserne felice
- Vedi, Arizona, hai ragione: per Amelia provo una grande stima e non solo dal punto di vista lavorativo e chi meglio di te può capirmi
- Ragazzi, io sarei qui vicino a voi e mi state mettendo in imbarazzo
- Scusami Amelia, ma Arizona ha ragione e non nego che questa sera avrei voluto incontrare solo te, ma visto come stanno le cose, spero davvero che tra voi due vada tutto bene, siete una coppia affiatata, riesco a percepirlo, quindi non posso fare altro che tirarmi indietro
- Robert, mi dispiace, ma sai che per qualunque cosa io ci sono
- Forse un giorno, Amelia, forse un giorno
L’uomo, senza dire nient’altro, si alzò e con il bastone alla mano si diresse verso la sua camera lasciando le due donne al tavolo
-Ti prego, non dire niente – anche Amelia, seguita da Arizona, si alzò e si diresse verso l’auto.
La mora non provava rimorso per la scelta che aveva fatto, ma ancora una volta aveva avuto ragione sua moglie. Il passato non poteva essere cancellato e nonostante tra lei e Robert non fosse accaduto nulla, l’uomo aveva fin da subito provato qualcosa per lei e non poteva essere annullato, non potevano far finta di nulla.
Una volta a casa, Amelia si spogliò e si andò a buttare sul letto. Era stanca della giornata appena trascorsa. Era stanca per ciò che era accaduto al lavoro, era stanca per ciò che era accaduto con Robert ed era stanca delle continue scelte sbagliate che continuava a prendere nella sua vita.
-Ehi, posso?
Amelia si voltò verso la porta, dove trovò Arizona sul ciglio, indecisa se entrare o no
- Certo che puoi
Arizona entrò e si sedette sul letto accanto alla mora
- A cosa pensi?
- Avevi ragione tu, non sarei dovuta andare da Robert. Sono adulta, eppure cado ancora in questi errori ridicoli
- Non sei ridicola, sei troppo buona. Cerchi di trovare sempre il buono nelle persone e nonostante Robert sia tutt’altro che una cattiva persona, non era possibile che avesse cancellato i suoi sentimenti nei tuoi confronti. Non ti biasimo per aver voluto tentare, vieni qui – Arizona allargò le braccia e Amelia vi si rifugiò: quello era il suo posto sicuro.
- Sai, amore, stavo pensando a dei possibili nomi per il nostro bimbo
- Ah si? A cosa hai pensato?
- Pensavo di unire il secondo nome di Derek, con il nome di tuo fratello
Una lacrima sfuggì al controllo di Arizona e Amelia si apprestò ad asciugargliela
- Non ti piace?
- Lo adoro, ma se fosse femminuccia?
- Non so perché, ma sento un maschietto dentro di me, ti sembro matta?
- No, sei dolcissima amore. Christopher Timothy
- Si, Amore, il nostro piccolo grande, Christopher Timothy
   
 
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