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Autore: Sakura_822    12/02/2018    2 recensioni
Mikan e Natsume sembrano non sopportarsi da quando si sono conosciuti,
Ma allora perché quando si parla di Natsume, Mikan sente sempre una fitta al cuore?
E perché Natsume non riesce a staccarle gli occhi di dosso?
Quando Mikan sarà nei guai, Natsume farà di tutto per salvarla.
Ma perché? Non sarà che... No, non diciamo assurdità.
O forse si?
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mikan Sakura, Natsume Hyuuga, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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I due continuarono a scrutarsi con gli occhi, le anime, i cuori, le lacrime;

perchè si, ora stavano entrambi piangendo:

 

Mikan già da prima, quando le si era presentata quella scena orribile di Natsume steso a terra, inerme, mentre il ragazzo la fissava da terra con gli occhi spalancati al vento come vele di tante navi solitarie di carta, mentre delle salate lacrime al sapore di mare gli scendevano dalle guancie fino alla mascella, silenziose come l'aria che soffia su carta, le labbra leggermente schiuse, come sul procinto di dire qualcosa, anche se non chiaro a nessuno dei due il che, trascurabile al momento, se messo a confronto con i loro sguardi, riflessi gli uni negli specchi degli altri.

 

“Mikan...” sossurrò Natsume, imponendo nella ragazza il sentimento di sbigottimento al sentirsi possedere dal desiderio di abbracciarlo, come la prima volta; ed esattamente come la prima volta, s'inginocchiò in silenzio, allargò la minute braccia e legandole dietro al corpo del corvino, rimasto immobile a sorreggersi con gli avanbracci.

 

“Quanto sei stato stupido, anzi quanto lo SEI e basta” gli disse mentre lo stringeva a se.

 

Natsume non rispose, ma si beò del calore che gli veniva dato, rilassando gli occhi fino a socchiuderli, facendo si che altri piccoli frammenti di vetro gli ricaddessero sul volto, mishiandosi all'oro rosso che colava dai piccoli tagli infertogli.

 

Quando poi la ragazza si ritrasse, lasciando ad entrambi una strana sensazione al ventre

“Stai bene?” gli chiese “Si..Tu?” replicò “Si, sto bene.”

 

Annuirono entrambi, a corto di argomenti, perché, tralasciando tutto, il loro gesto, come poteva essere descritto? Con che parole poteva essere giustificato? Ma soprattutto, perché era stato così desiderato ed essenziale per entrambi? Così...agrodolce?

Ecco, era quella il termine: agrodole.

Buono, intrigante, che con la sua nota aspra ti portava a compiere però espressioni, azioni, del tutto incontrollabili, a volte pericolose, che mettevano in mostre cose, sfioramenti e sguardi non leciti.

 

Quel abbraccio era stato agrodole, aveva portato alla distruzione di mura alte e possenti come quelle di Troia, sbriciolarsi sotto la falsa bellezza del cavallo di legno, o, di quel calore che la stretta delle braccia della giovane aveva scatenato.

 

“perchè sei venuto?” chiese Mikan mentre era percorsa da piccoli brividi, ma Natsume rimase in silenzio.

“Melidizione parla, stupido di un Natsume” esclamò lei, colpendogli il braccio.

“Che importa? Tanto l'ho fatto comunque, perchè dovrei dirtelo?”

“Perchè mi interessa!!” esclamò lei prima di realizzare di esserselo lasciato sfuggire, diventando rossa come un pomodoro

 

Natsume rimase sorpreso, ma continuò comunque a mantenersi sulla difensiva “Sembri un polpo rosso, mutandine a pallini”

 

“Zitto tu” sbottò lei, sentendosi pizzicare le guance dall'interno.

 

“Mikan!” Urlò Ruka, raggiungendoli.

Lo sguardo dell'amico si posò su i due, osservandoli e leggendoli come farebbe con gli animali, li stava..studiando? Analizzando?

 

Natsume pensava che Ruka gli avrebbe fatto un qualche tipo di cazziatone, ma invece nulla, non fece o disse niente; non sembrò neanche dare troppo peso alla cosa, lasciando leggermente sorpreso il corvino.

 

“Il resto del gruppo è tenuto fuori dal magazzino, si stanno occupando delle guardie”

 

Ah, allora qualcosa lo sanno fare per davvero..”

pensò Natsume, rimasto leggermente sorpreso.

 

“dobbiamo raggiungerli.” affermò Mikan a nome di tutti e tre, per poi rivolgersi verso il corvino, aiutandolo ad alzarsi: Natsume era molto provato, per cui Mikan fu costretta a sorreggerlo, cercando di non fargli male attraverso la sua presa.

 

Ruka invece si prese in groppa Reo, ancora privo di sensi.

 

La ragazzina lanciò uno sguardo al ragazzo affianco a se che fu corrisposto con altrettanta attenzione “Torniamo a casa Natsume” gli sorrise

 

“Si, a casa

 

..

.

 

“Mikan!Natsume!” ci vennero in contro il professor Jinno e Narumi.

“State bene?” ci chiese Tsubasa, che aveva appena trascinato un uomo in un angolo contro al muro, assieme a tutte quelle già k.o, di guardie.

 

“Voi state bene?” Domandò invece Ruka, mentre Narumi si assicurava di prendersi in carico l'ormai non più ciò che poteva chiamare “amico”.

 

“Si, solo un po' acciaccati” fu la Risposta dell'ossigenato.

 

Dopo essersi scambiato qualche convenevole sull'accaduto, con Reo sotto sedativi e Natsume e Mikan bisognosi di occorrenze mediche, fecero in fretta il viaggio di ritorno grazie all'intervento della scuola, che, a quanto pare, era pronta ad intervenire in qualsiasi momento.

 

“Se la sono presa comoda eh?” commentò ironico Natsume, costruendosi un ghigno sul volto che però si tramutò velocemente in un espressione di dolore: la testa infatti non smetteva di vorticare e le ferite sul resto del corpo iniziavano a dolergli davvero tanto; Neanche se ne accorse, mentre piano piano scivolò dalla presa della ragazza, ritrovandosi in ginocchio.

 

 

Ruka, senza dire parola, si chinò a terra, caricandosi Natsume sulla schiena.


Questo gesto sorprese leggermente il ragazzo dagli occhi scarlatti, non al corrente di tutta questa forza riposta nell'amico:

Sentiva la testa stranamente leggera, ma un gran peso sul cuore: sospirò, chiudendo gli occhi e bagnando la felpa dell'amico con una lacrima.

“Scusami...” sossurrò prima di addormentarsi.

 

..

.

 

Quando Natsume si svegliò era di nuovo in infermieria, sdraiato in un lettino bianco.

 

Con un piccolo sforzo si mise a sedere e poi in seguito si ritrovò di nuovo eretto, anche se ciò gli provocò però un piccolo capogiro.

 

Indossava un pigiama verde chiaro, dal quale si potevano intravedere le garze usate dagli infermieri per fasciare i vari ematomi e tagli.

 

“Sei sveglio” disse Ruka, facendo la sua comparsa.

 

Natsume si girò verso di lui, uno strano senso d'ansia ad attanagliargli lo stomaco:

sapeva perfettamente di non aver mantenuto la parola data, rischiando anche di farsi ammazzare e peggiorare ancora di più la situazione, e aveva paura del giudizio del suo amico, ma allo stesso tempo non aveva nulla per cui doversi giustificare, secondo lui infatti, era come se fosse stato un suo dovere andare a salvare Mikan che tutti (e se stesso) gli avevano dato, senza considerare le sua situazione...

 

anche quando li aveva trovati nel caannone, loro lo avevano sgridato, ma in realtà lo stavano aspettando con impazienza, e questo Natsume lo sapeva benissimo, ma continuava a sentirsi in colpa nei confronti di Ruka in qualunque caso:
lui era l'unico a cui davvero importasse, e sapere di averlo deluso era distruggente.

 

“Ruka..” mormorò il corvino, avvicinandosi, ed abbracciando il biondo con delicatezza,il quale chiuse gli occhi e lasciò che il corvino lo rassicurasse:

l'ossigenato gli strinse il pigiama tra le dita ed inspirò il suo profumo lentamente, poi, una volta convinto il suo cuore a fare ciò che aveva ormai deciso, spinse via delicatamente Natsume, lasciandolo leggermente sorpreso dal gesto.

 

Natsume lo aveva ferito, troppo e più di una volta; non poteva più sopportare il suo comportamento e piuttosto di rimanere ferito ancora, preferiva tagliare direttamente i ponti, per questo, quando Natsume provò a toccarlo di nuovo, si scansò.

 

“Sono venuto a sapere come stavi e basta, ora posso anche andare” disse, più come promemoria a se stesso che altro.

Si alzò dunque, rivolgendogli un accenno di sorriso, annuendo a vuoto, ed indirizzandosi verso la porta dell'infermieria.

 

A quella scena, Natsume fu pervaso da un senso di terrore e provò a trattenere il ragazzo di nuovo con se.

 

“Ruka asp-” “No. Adesso basta Natsume” disse deciso Ruka, con voce stanca, ma dal tono grave, che sorprese il corvino.

 

“Tu non..tu non capisci come tu mi faccia sentire starti accanto, io pensavo che magari sarei riuscito a- , ma non importa, non più, Natsume io non ce la faccio a vederti distruggerti da solo, mi ferisce troppo, e preferisco lasciarti andare che soffrire ancora stando al tuo fianco...”

 

ogni sua parola fu come un nuovo pugno allo stomaco per il ragazzo dai capelli color pece, che infatti iniziò a provare uno strano formicolio per le gambe e lo stomaco.

 

“Ti prego Ruka..”

 

“Quando ci siamo conosciuti me lo avevi detto chiaro e tondo che mi sarei solo fatto del male a starti accanto, ma io stupidamente non ci diedi peso..ora invece so che avevi ragione Natsume: chi ti sta vicino soffre”

 

Il corvino si sentiva morire in quel momento, e si rese conto di quanto Ruka gli fosse necessario solo in quel momento: Voleva piangere, urlare, ma non l'unica cosa che fece fu fissarlo intensamente sull'orlo del pianto.

 

“Stammi bene Natsume, io, noi..abbiamo chiuso, mi dispiace”

Disse infine Ruka, per poi chiudersi alle spalle la porta, e con quella, la loro amicizia.

 

 

NOTA AUTRICE:

 

alloraaaa come vaa???

purtroppo io ho avuto la febbre per un po',

ma sono comunque riuscita a pubblicare questo capitolo, quindi sono soddisfatta:)

 

che ne pensate di questo capitolo?

A me non dispiace sinceramente: come avete notato il punto di vista è assente: volevo fare qualche esperimento.
Che ne pensate? Preferite i POV o questo tipo di narratore?

Lasciatemi sapere nei commenti se vi va:)

 

Finalmente ho finito questa tortura del rapimento, non ne potevo più (credo si fosse capito ahah)

 

Per quanto riguarda il litigio tra Ruka e Natsume, vi giuro che mi sono sentita in colpissima, ma era davvero necessario al fine della storia, ma vedrete che tutto si risolverà (giusto? Eheh)

 

nel prossimo capitolo intendo far avvicinare un po' Mikan e Natsume, ma non troppo, altrimenti non ci sarebbe gusto ahahah

 

 

Vi chiedo scusa se trovate errori vari, e se vi va di lasciare un commento, scrivendo cosa ne pensate e se avete qualche dubbio o richiesta, sarei felice di rispondervi, detto questo, ci sentiamo alla prossimaaa :)

 

 

   
 
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