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Autore: revin    13/02/2018    0 recensioni
La vita senza Michael, Lincoln e la loro sfilza di problemi non è più la stessa per la complicata Gwen. Ma i problemi come sempre sono dietro l'angolo... come le prigioni.
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Michael/Sara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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  • Lincoln...
  • E' bello sentirti.  -  disse il mio amico sollevato, mentre sentivo improvvisamente sgretolarsi uno degli infiniti massi accumulati in quei giorni nel mio petto.
  • Io… io ho provato a contattarvi, credo di averci provato per 4 giorni di fila… Avete saputo le novità? Lincoln, sei un uomo libero, sei stato scagionato. Kellerman ha…
  • Si, si abbiamo saputo. E’ fantastico.  -  rispose in tono tutt’altro che entusiasto.
  • Beh… come va? Com’è Panama?
Stavo cercando il più possibile di suonare cordiale al telefono, ma in realtà ero impaziente. Avevo lo stomaco chiuso e una gran voglia di svuotare il cervello da tutte le centinaia di domande che mi vorticavano in testa. Iniziare con qualche domanda semplice mi sembrò la mossa più azzeccata, ma all’altro capo il mio amico non rispose. 
  • Linc, sei ancora lì?
  • Si.
  • Che cosa c’è? Va tutto bene?
Pausa.
  • Linc...
  • Si.
Rieccola quella sensazione inquietante, quel brutto presentimento che era diventato tanto familiare. Non avevo bisogno di avere il mio amico davanti per capire che dovesse dire qualcosa e che non riuscisse a trovare il coraggio per farlo.
  • Sei sicuro che vada tutto bene?  -  Nessuna risposta.  -  Lincoln!!!
  • No, sono nei guai fino al collo.  -  disse tutto d’un fiato.
  • Ma… sei stato appena scagionato da tutte le accuse che ti erano state mosse… che significa che sei nei guai? Dov’è Michael?  -  Di nuovo silenzio. Si stava proprio impegnando a tenermi sui carboni ardenti.  -  Linc, parla ti scongiuro, così rischio l’infarto. Dimmi di Michael. Sta bene?
Sospirò.  -  Lui sta bene, ma non è qui adesso.
  • E allora dov’è?
  • Io…  -  sospirò di nuovo.  -  …Sawyer, ho bisogno del tuo aiuto. Non avrei dovuto chiamarti e ti giuro che non era mia intenzione coinvolgerti nuovamente nel casino totale che è la mia vita, ma… non posso farcela da solo. Io non sono come Michael, non sono razionale come lui. Sono nel pallone, non so cosa fare.
Anche se non potevo vederlo, riuscivo ad immaginare benissimo l’espressione che doveva avere in quel momento. Avevo imparato a conoscerlo in quei mesi. Lincoln non era il tipo d’uomo che si lasciava prendere dal panico. Se stava chiedendo il mio aiuto poteva significare soltanto due cose: la prima, che era davvero nei guai fino al collo e la seconda, che Michael per qualche motivo non era insieme a lui.
Doveva essergli successo qualcosa, se non per quale altro motivo avrebbero dovuto tremarmi le ginocchia? Ovviamente riuscivo a pensare solo al peggio. 
  • Ok Lincoln, adesso piantala di blaterare, fa un bel respiro e dimmi cos’è successo a Michael.
  • La polizia panamense lo ha preso e portato in un posto chiamato Sona. E’ un posto strano, dentro non ci sono guardie, non c’è vigilanza, solo brutti ceffi e cadaveri in avanzato stato di decomposizione che continuano ad uscire da quel posto.  -  Lincoln aveva dato il via alla parlantina, ma come volevasi dimostrare era ancora molto agitato e io feci non poco sforzo per seguirlo.  -  Dopo che Michael è stato portato lì, mi sono recato all’Ambasciata per capire cosa fosse successo e ho chiesto che venisse trasferito da quel posto. Mi hanno detto che ci avrebbero pensato loro e che nel giro di 24 ore Michael sarebbe stato trasferito, invece non è successo niente, mio fratello è ancora lì e per giunta non me lo fanno vedere… Gwyneth, non sono ancora riuscito a parlargli e non so cos’altro fare… e non capisco una parola di spagnolo…
  • Va bene, ma sta calmo. Respira e fammi un favore, siediti.  -  dissi, afferrando il mio portatile per sistemarmi sul letto e dare inizio alla ricerca.
  • Sono già seduto.  -  sbuffò lui all’altro capo.
  • Meglio così. 
Innanzitutto dovevo farmi un’idea del posto in cui era stato rinchiuso Michael. Trovai quello che stavo cercando in un batter d’occhio, ma purtroppo nessuna di quelle informazioni proposte sul web riuscì a rincuorarmi e di certo non avrebbero aiutato Lincoln a calmarsi.
  • Scommetto che a Michael adesso manca tanto Fox River.  -  mormorai con sottile sarcasmo.
  • Cos’hai scoperto?
  • Si tratta di una prigione federale gestita dai detenuti. Un anno fa le guardie furono cacciate nel perimetro esterno della prigione, in seguito ad una rivolta… bla bla bla… spiega più o meno cosa accadde un anno fa, qualcosa di molto simile a ciò che accadde a Fox River durante la rivolta nel Braccio A, con la differenza che a Sona hanno decisamente avuto la meglio i detenuti… Mmm… brutta storia, qui dice che attualmente all’interno della prigione sono presenti detenuti che altre carceri si sono rifiutati di prendere perché troppo violenti o problematici. Vi è riportato qualche nome e posso assicurarti che si tratta dei tipi più loschi che io abbia mai letto in qualunque altro curriculum statale… Gli unici punti in cui sono presenti degli ufficiali, a parte nel perimetro esterno come ti dicevo, sono le torrette, il che non lo rende di certo il carcere più sorvegliato al mondo, bensì il più pericoloso. Ecco un bel posto dove manderei in vacanza perenne quel pervertito di T-Bag.  -  commentai tra me mentre Lincoln, sempre in ascolto, sospirava e imprecava di tanto in tanto.   -  Direi che è tutto, il resto non ci interessa. Qui c’è qualcosa sulla storia di Sona, quando venne edificata, condizioni igienico – sanitarie pressoché inesistenti… il più alto tasso di criminalità e morte e… oh, questo è interessante.
  • Cosa?
  • Secondo questo post, il carcere di Sona è attualmente gestito da un gruppo di uomini che amministrano a modo loro la giustizia e che hanno messo a punto delle regole per risolvere le faide tra i detenuti ed evitare che si arrivi a scatenare nuove rivolte.   
  • Comincio a capire perché in due giorni ho visto uscire da quel posto tanti cadaveri. Tentativi di evasione?
  • A centinaia,  -  risposi leggendo ciò che via via riuscivo a trovare.  -  ma tutti sventati e conclusisi con la morte dei malcapitati. Adesso, perlomeno, capisco l’utilità delle guardie nelle torrette. Direi che Michael è finito proprio in un gran brutto posto. Come ha fatto a farsi ribeccare e tornare dentro? Non avevate detto che una volta arrivati a Panama sareste stati al sicuro?
Dall’altra parte percepii un grugnito amareggiato.  -  Panama sembrava la soluzione a tutto. Avevamo tutto il necessario per ricominciare: una barca, un piano e poi eravamo insieme, finché quei farabutti di Mahone e T-Bag non hanno mandato tutto a puttane.
  • Che c’entrano Mahone e T-Bag?
  • E’ una storia lunga.
  • Beh spiegamela.  -  esclamai perentoria.  -  Me lo devi, visto che tu e tuo fratello siete partiti senza farmi avere più notizie. Hai idea di quanto sia stata in pensiero per voi in questi giorni? Io ho rischiato di finire di nuovo dentro per venire ad aiutarvi contro la Compagnia. Mi aspettavo almeno una telefonata!
  • Tu ti aspettavi una telefonata?  -  sbottò furioso.  -  Da quando ho messo piede qui a Panama sono stato preso a pugni, ammanettato ad un palo, sparato addosso, e quando credevo che fosse finalmente finita per il meglio, Michael è stato catturato. Non ho la minima idea di come tirarlo fuori, ma ho persino dovuto chiamare l’unica persona che mio fratello voleva tenere al sicuro e chiederle aiuto. Quando Michael lo scoprirà non ne sarà affatto felice. Ti sembra che io abbia avuto tempo da perdere per starmene in panciolle e farti una dannata telefonata?
Ma bene, rieccolo il vecchio Lincoln deciso e irriverente come al solito. Ero felice che almeno ad uno di noi due quella telefonata avesse giovato. 
  • Beh, grazie tante per esserti ricordato di me nel momento del bisogno.  -  bofonchiai, fingendomi offesa.
  • Non ricordarmelo, ti prego. Gwen seriamente, non so che cosa fare.
In quel momento avevo la sensazione che a separarci fosse solo un alito di vento.
  • Vedrai che Michael troverà un modo per uscire da quel posto.  -  cercai di rassicurare lui e me stessa.  -  E’ riuscito a tirare fuori 7 galeotti da una prigione di massima sicurezza. Andrà bene anche questa volta, vedrai.
  • Non sono tranquillo. Non è solo perché quel posto è pericoloso. Il fatto è che a Sona c’è anche quel dannato Mahone.
La notizia giunse del tutto inaspettata.  -  Mahone è stato arrestato? Per cosa?
  • Per droga… lascia perdere, anche questa è una lunga storia. Mi fido poco a sapere Michael rinchiuso in quel posto insieme a Mahone. Quell’uomo è pericoloso, è o era in combutta con la Compagnia che ci sta ancora dando la caccia. L’idea di starmene con le mani in mano mi sta uccidendo.
Comprendevo benissimo il suo stato d’animo. Più quelle informazioni arrivavano al mio cervello, più il mio corpo fremeva per agire.
  • Non capisco perché la Compagnia vi stia ancora col fiato sul collo. Tu ormai sei stato riconosciuto innocente e grazie a Kellerman tutta la verità sulla Compagnia è venuta a galla. Che vantaggio trarrebbero ora come ora dalla vostra morte?
La fiera dei sospiri si ripropose per l’ennesima volta.  -  Non ne ho idea.
  • Ehi, non abbatterti, sono sicura che si risolverà ogni cosa. Adesso torna all’Ambasciata e chiedi di parlare direttamente con il console, poi chiedigli di far trasferire Michael in un’altra struttura detentiva e racconta come sono andati realmente i fatti. Vedrai che ti ascolteranno. In caso contrario, minacciali, appellati a qualche articolo sconosciuto sulla tutela del detenuto in attesa di giudizio, insomma, inventati qualcosa e chiedi soprattutto che ti venga permesso di vedere tuo fratello. Devi essere convincente.
  • Sono stato più che convincente.  -  si difese punto sul vivo.
  • Allora dovrai esserlo di più. Devi solo resistere per un altro giorno, finché non sarò lì. Ho appena prenotato on line un biglietto di sola andata per Panama. Sarò da te domani pomeriggio, anzi, ti dispiacerebbe venirmi a prendere in aeroporto?
Il silenzio che seguì parve eterno.  -  Scusa… cos’hai fatto?
  • Ho prenotato un volo per Panama non rimborsabile perciò, prima che inizi ad elencarmi gli innumerevoli motivi per cui dovrei restarmene a casa e non farmi coinvolgere, voglio ricordarti che stiamo parlando di Michael. Non lascerò che resti in un posto col più alto tasso di mortalità della storia, quindi se hai intenzione di dissuadermi da…
  • Non ho intenzione di dissuaderti, sta tranquilla.  -  bofonchiò come se quell’ammissione gli costasse uno sforzo enorme.  -  Penso che sia pericoloso e che questa decisione non porterà altro che guai, a te e a me, ma… per quanto odi ammetterlo, ho bisogno del tuo aiuto per tirare fuori mio fratello da quel posto. Non posso farcela da solo.
  • Bene. Siamo d’accordo per una volta.
  • Michael questa volta mi farà fuori!  -  sbuffò sarcastico.
  • Arrivo in aeroporto domani pomeriggio intorno alle 16. Linc, non farmi aspettare.
Lo immaginavo mentre alzava gli occhi al cielo e sbuffava.
  • Ci sarò, non preoccuparti, e… Sawyer…
  • Si…
  • Grazie per esserti proposta di venire ad aiutarci. Non avrei mai osato chiedertelo, ma ci speravo.
Sorrisi al pensiero di poter riabbracciare il mio amico e rivedere Michael.  -  Prego.
   
 
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