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Autore: esserre93    17/02/2018    2 recensioni
Amelia Shepherd decide di trasferirsi a Seattle e iniziare una nuova vita con la sua nuova famiglia
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Amelia Shepherd, Arizona Robbins, Callie Torres, Owen Hunt, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
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-Amore, stai tranquilla, vedrai che andrà tutto bene – Amelia cinse la vita di Arizona, cercando di rassicurarla.
Le due donne erano nel salotto della loro casa in attesa che Callie portasse Sofia. Avrebbero avuto il weekend tutto per loro e prima di andare quella sera stessa a cena da Meredith, avrebbero dovuto informare la bambina sulla gravidanza di Amelia. Arizona, però, non era agitata solo per la possibile reazione di sua figlia, ma per quella della sua ex moglie. Da quando si erano separate, il loro rapporto era stato costantemente sottoposto ad alti e bassi; ora le cose erano migliorate, anche se non in modo rilevante e di lì a poco, Arizona avrebbe di nuovo minato quella pace.
Non appena il campanello suonò, Arizona scattò verso la porta e Amelia non riuscì a trattenere un sorriso.
La bionda aprì la porta e Sofia le saltò tra le braccia. Amelia amava il rapporto che c’era tra Arizona e sua figlia. Arizona riusciva ad essere un’ottima amica per Sofia, ma anche un’ottima madre ed il modo in cui Sofia le sorrideva ogni volta era la dimostrazione che stesse riuscendo bene nel suo lavoro di madre. Amelia sperava che anche lei potesse essere così per il suo bambino. Istintivamente, la mora poggiò la mano sul ventre e Arizona, vedendola, le corse incontro
-Tutto bene Amy?
Amelia si destò da quei pensieri e guardando negli occhi sua moglie, capì di aver frainteso quel gesto
-Tutto bene, ero solo sovrappensiero
Callie era ancora sulla porta, incerta sulla scena a cui stava assistendo
- Cosa succede?
- Nulla Callie, ma io e Amelia vorremmo parlarti
- Ditemi tutto
Arizona si abbassò all’altezza di Sofia e dopo averle posato le labbra sulla testa, le disse di andare a giocare nella sua cameretta: le tre donne avevano bisogno di parlare da sole.
-Amelia, vuoi dirglielo tu?
La mora prese la mano di sua moglie e prima di parlare la strinse forte
-Callie, aspetto un bambino – Dopo aver pronunciato quelle parole, Amelia cercò di decifrare l’espressione che si dipinse sul volto della donna di fronte a lei, ma era vitrea e non lasciava trasparire nessuna emozione, così Arizona decise di prendere la situazione in mano
- Dì qualcosa per favore
- Sono contenta per voi, ma come avete fatto?
- Fecondazione in vitro
- Quindi prenderà da entrambe?
- No, io non posso più avere bambini, Callie
- Mi dispiace, davvero. Per Sofia sei stata e continui ad essere una mamma bravissima, sono sicura che lo sarai anche per lui o lei
- Grazie Callie, lo apprezzo
- Anche io Callie
- Ora devo andare, sono di turno. Trascorrete una buona serata. Sofia la porti all’asilo direttamente lunedì mattina?
- Si certo
- Perfetto
Dopo aver salutato le due donne e Sofia, Callie se ne andò e Amelia e Arizona riuscirono a fare un sospiro di sollievo. Il primo ostacolo era stato superato ed era andata abbastanza bene, rimaneva la bambina, la persona a cui Arizona tenesse più al mondo.
-Pronta? – Amelia posò le sue labbra su quelle di Arizona ed entrambe si avvicinarono alla stanza di Sofia – vedrai che andrà tutto bene. E’ una cosa stupenda quella che sta per accadere e non vedo perché non debba esserne felice anche lei
- Speriamo sia così
Amelia e Arizona entrarono nella stanza e si sedettero sul letto.
-Piccola, ti vieni a sedere qui vicino a noi?
- Va bene mamma – Sofia prese posto accanto a loro e Arizona la strinse in un abbraccio
- Lo sai che ti voglio un mondo di bene?
- Si mamma, anche io, ma cosa succede?
ARIZONA: Dobbiamo dirti una cosa bella che presto accadrà
SOFIA: Che cosa?
ARIZONA: Tra qualche mese arriverà un bambino o una bambina
SOFIA: Dove arriverà?
ARIZONA: Qui, zia Amelia lo farà nascere, proprio come tu sei nata da mamma Callie
SOFIA: Ed è anche tuo?
ARIZONA: Certo piccola, proprio come lo sei tu
SOFIA: E perché?
ARIZONA: Perché la mamma vuole tanto bene alla zia
SOFIA: Non capisco, tu hai me però
ARIZONA: Certo che ho te e ti avrò per sempre, ma avrai un fratellino o una sorellina, non sei contenta?
SOFIA: Ti dimenticherai di me e non mi farai più venire qui da voi
AMELIA: Amore, ma cosa dici, la mamma non potrebbe mai dimenticarsi di te. Zia Meredith ama Zola e Bailey allo stesso modo lo sai? Io ho tante sorelle e la mia mamma ha amato e continua ad amarci allo stesso modo e non c’è giorno in cui si dimentica di chiamarmi, perché sono e sarò sempre sua figlia, proprio come tu lo sarai per la tua mamma
SOFIA: Davvero zia?
AMELIA: Ma certo, parola mia. Vorrai tanto di quel bene al fratellino o alla sorellina che arriverà, che non vorrai mai lasciarlo. Il legame tra fratelli è la cosa più bella che ci sia
 
La stretta che Arizona aveva sulla mano di Amelia, aumentò a quelle parole e la mora capì immediatamente. Parlare di Tim non era mai stato facile per Arizona, che aveva sofferto per la sua morte più di chiunque altro e anche a distanza di anni, la cicatrice nel suo cuore non era del tutto rimarginata.
-Scusa mamma
- Non devi scusarti piccola, ti prometto che anche quando nascerà il bambino non ti farò mai mancare la mia presenza
- Ti voglio bene mamma
- Anche io piccola
Amelia e Arizona si alzarono dal letto ed uscirono dalla stanza, lasciando la bambina ai suoi giochi ed andarono nella loro camera per iniziare a prepararsi per la cena.
Non appena entrarono nella stanza, Amelia sentì le mani di Arizona stringere le sue braccia, per poi sentire la schiena sbattere contro il muro.
-Ehi, ma che fai? – Il bacio che ottenne come risposta la lasciò senza fiato – Wow, cosa ho fatto per meritare questo?
- Sei stata fantastica con Sofia, le hai detto delle parole bellissime e sono sicura che sarai una madre fantastica. Forse ti sembrerò dura, ma tua madre non merita una figlia come te. Sei riuscita a farla apparire perfetta agli occhi di Sofia, nonostante sia tutt’altro e per questo ti amo ancora di più, so quanto ti sia costato.
- Sai? Meno di quanto immaginassi. La mia famiglia è qui. La mia famiglia sei tu, questo bambino che cresce dentro di me, lo è Sofia, Meredith, i miei nipoti e i miei amici. Non ho bisogno di nessun altro. Dio solo sa quanto mi manchi Derek, ma sono felice, davvero.
Amelia poggiò di nuovo le sue labbra su quelle di Arizona e si abbandonarono l’una tra le braccia dell’altra, fino a quando non arrivò il momento di prepararsi ed andare da Meredith.
 
-Benvenute ragazze, entrate pure – Non appena Meredith aprì loro la porta di casa, le accolse in un grande sorriso – Sofia, vai di sopra, ci sono Zola e Bailey che ti aspettano
- Mamma posso? – la bambina guardò verso Arizona in attesa del suo consenso
- Ma certo che puoi, poi vi verremo a chiamare per la cena
Non appena Sofia uscì dalla loro visuale, le tre donne si accomodarono sul divano
-Vi offro qualcosa prima di cena?
AMELIA: per me acqua, sto morendo di sete
ARIZONA: per me nulla, grazie
Meredith, dopo aver porto il bicchiere di acqua ad Amelia, prese posto accanto a loro
AMELIA: Allora come ti trovi di nuovo qui?
MEREDITH: Bene, è la mia casa da sempre e sembra come se non me ne fossi mai andata
ARIZONA: Con la casa nel bosco cosa hai deciso di fare?
MEREDITH: Ancora non so, ma venderla mi dispiace, Derek la amava e l’ha costruita con lei sue mani
AMELIA: Potremmo prenderla noi
ARIZONA: Cosa??? Ma noi abbiamo una casa
AMELIA: Lo so, ma quella è più grande
MEREDITH: cosa devi farci con una casa così grande? Quella che avete ha anche una stanza in più
AMELIA: Sono incinta
MEREDITH: Davvero??? Incinta??? Questa sì che è una bella notizia, congratulazioni!
ARIZONA: Grazie Meredith, io avrei aspettato ancora un po’ a dirlo, ma tua cognata non riesce a non parlarne, quindi abbiamo deciso di dirlo almeno a te, a Callie e a Sofia
MEREDITH: Come l’hanno presa?
AMELIA: Callie sembra abbastanza bene, mentre Sofia sembra un po’ restia, dovrà solo abituarsi
MEREDITH: Anche Zola lo era, ma non appena è nato Bailey non riusciva a non stargli sempre vicino, succederà la stessa cosa con Sofia
ARIZONA: Lo spero, perché non voglio che ne soffra
AMELIA: Non succederà
MEREDITH: Quindi è per questo che vorresti la casa nel bosco? All’inizio avevi anche paura di vivere lì
ARIZONA: Infatti ed io non vorrei andarci ad abitare, sto bene in città
AMELIA: Ma non ne parliamo neanche?
ARIZONA: Magari se me ne avessi parlato prima lo avremmo fatto, così su due piedi cosa dovrei dirti?
MEREDITH: Volete farvi lasciare sole per parlare?
ARIZONA: No, assolutamente, ne parleremo una volta che saremo tornate a casa
Nonostante Amelia sapesse di aver sbagliato nell’esprimere quel suo desiderio, non riuscì  a non pensare che Arizona non avesse intenzione di andare a vivere in una casa più grande, ma soprattutto che appartenesse anche un po’ a lei, affettivamente parlando. In quella casa c’era Derek e se Meredith se ne era andata per quel motivo, Amelia avrebbe voluto viverci.
 
Era quasi mezzanotte quando le due donne rincasarono. Amelia portò Sofia nel suo letto e dopo averle rimboccato le coperte, raggiunse Arizona nella loro camera da letto.
- Sei arrabbiata vero?
- Sono dispiaciuta. Perché non me ne hai parlato prima?
- Non credevo di volerlo
- Tu lo sai da sempre, Amelia e questa casa ti è sempre stata stretta per via di Callie
- Non dire così, in queste mura abbiamo costruito dei nostri ricordi e la sento mia, ma vorrei che provassi a pensare a questa eventualità
- No Amelia, Sofia non lo sopporterebbe. Ha tutte le sue cose qui, ha i suoi ricordi e non voglio portarglieli via, ha già sofferto abbastanza andando a vivere in un’altra casa con Callie
- Mi dispiace, non avevo pensato a questo
- Quando sarai mamma te ne renderai conto. Quando nascerà sarà il tuo unico pensiero, non riuscirai a pensare ad altro e più crescerà e più questi pensieri aumenteranno
- E se gliene parlassimo?
- No, Amelia, per me il discorso è chiuso qua
- Arizona, ti prego, pensaci almeno
- Ci ho pensato. Non vado a vivere in una casa nel bosco solo per un tuo capriccio. Abbiamo questa casa che è abbastanza grande per tutti e quattro
- Ma perché non capisci?
- Avevi detto che stavi bene in questa casa, avevi detto che non avevi bisogno di cercarne un’altra e che non lo stessi facendo solo per rendermi felice, ma perché davvero stavi bene qui, ora cosa è cambiato?
- Nulla, sto bene qua infatti
- E allora chiudiamo il discorso, buonanotte
- Buonanotte – Amelia si voltò dalla parte opposta di Arizona e cercò di prendere sonno, ma la discussione appena avuta con sua moglie non glielo permise. Arizona non aveva voluto sentire spiegazioni e quando faceva così faticava a sopportare il suo carattere a volte pessimo. Non sapeva neanche lei il motivo preciso per cui volesse andare ad abitare nella casa nel bosco, ma sentiva il desiderio di farlo, desiderio che era appena stato infranto.
 
 
6 MESI DOPO
-Amore, svegliati, ho dei dolori fortissimi – Amelia accese la luce dell’abatjour sul suo comodino e svegliò Arizona che stava dormendo accanto a lei
- E’ ora? Dici che stai per partorire? – Arizona si sedette immediatamente sul letto e cercò di non perdere la calma
- Non lo so, ne capisci più tu di bambini e di nascite, che dici?
- Hai ragione, cerchiamo di non andare fuori di testa – Arizona prese il polso di sua moglie e dopo aver constatato che le pulsazioni fossero nella norma, controllò a che punto fosse la dilatazione.
- Ok, dobbiamo andare immediatamente in ospedale, altrimenti partorirai qui
- Come faccio a non andare fuori di testa dopo quello che mi hai detto? Andiamo allora! – Amelia cercò di alzarsi come meglio potette, seguita da Arizona, che nel frattempo si vestì
- Se adesso stessimo abitando in città, non avremmo impiegato una vita per arrivare in ospedale
- Amore, ti prego, proprio ora vuoi rinfacciarmi il fatto di aver acconsentito a venire a vivere nella casa nel bosco?
- No scusa, è che sono agitata, sta per nascere nostro figlio, ti rendi conto?
- Lo so e fa un male cane!
 
Alle 4:45am del 3 Settembre, il pianto di Christopher Timothy, riecheggiò nell’intero pronto soccorso del Gray Sloan Memorial Hospital.
Nella stanza numero 2154, Amelia aveva tra le braccia suo figlio ed Arizona era accanto a lei
- Amore, sai che giorno è oggi?
- Certo, il 3 settembre
- E’ il compleanno di Derek
- Davvero?
- Si, mi scoppia il cuore, non credevo potesse esistere la vera felicità
- Esiste davvero Amore, esiste davvero
   
 
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