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Autore: Cuccola    29/06/2009    0 recensioni
Questa è la mia prima ff quindi siate clementi!! ^^”
Parla di Bella che perde tutti a qui vuole bene e così crea una barriera attorno a se, ma Edward riuscirà a superarla e la nostra piccola Bella si innamora. Ma il loro amore dura ben poco, a rovinare tutto arrivano i Volturi.
Vi ho raccontato anche fin troppo.
Quindi se volete sapere che cosa succede, leggete e ricordatevi di lasciarmi un commentino per farmi sapere se vi interressa o meno la storia!!!
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dando un ultimo addio alla tomba di mia madre asciugai la lacrima che scorgeva dai miei occhi e andai all’aereo porto.
Pagato il biglietto per gli Stati Uniti mi diressi verso uno dei sedili dell’aereo e aspettai l’atterraggio.
Passato un po’ di tempo arrivai a destinazione e andando a prendere i miei bagagli incontrai Charlie, il mio adorato padre che non vedevo da anni, era passato così tanto tempo... Ero tanto contenta di rivederlo, poi era il mio unico parente stretto rimasto e non potevo perdere anche lui. Ne avrei sofferto troppo.
“Ciao papà”
“Ciao Bells, è andato bene il viaggio?”
“Sì, tutto bene papà!” risposi gremita di felicità di risentire la sua voce.
Charlie mise i bagagli sul baule della macchina di polizia e mi accomodai nel sedile di davanti, e appena Charlie acese il motore si senti un forte rombo prevenire dalla macchina, risentire questo suono mi rese ancora più felice.
Arrivati nella nostra nuova residenza, spalancai la bocca vedendo quanto fosse bella la nuova casa che Charlie aveva comprato per noi due perché dove abitava prima non c’era abbastanza spazio per me così lui ha venduto la vecchia casa ad un ottimo offerente è ha comprato questa bellissima casa, e devo ammettere che è grandiosa!
La parete della dimora era bianca come il latte e davanti c’era un portone marrone con una maniglia circolare d’oro, si vedevano due finestre alla stessa misura della porta e quattro più in alto. Il tetto era piatto e anch’esso bianco.
Aprì l’entrata e incominciai a guardarmi intorno vedendo che all’interno era ancora migliore di come me lo immaginassi.
Davanti c’era un corridoio luminoso e largo, la casa era tutta ridipinta di un bellissimo bianco proprio come l’esterno, andando avanti e girando a destra c’era la cucina che era molto ampia e così avrei potuto cucinare facilmente per Charlie.
Uscita dalla cucina mi ritrovai di fronte un muro ma andando avanti di qualche passo, intravidi un’apertura a forma d’arco e quello era il salotto, era così spazioso, lucente e bellissimo c’era anche il mio caro pianoforte.
Salii le scale in legno con i miei bagagli e accanto a me c’era Charlie che mi indicò quale fossi la mia camera da letto. Aprii la porta in bianco e vidi la mia camera: c’era un letto con un comodino accanto e sopra al comodino c’era la foto della mamma, vedendo quella foto mi venne da piangere ma trattenni le lacrime perché mi promisi di non piangere della sua morte.
Nella stanza c’era anche una scrivania, il mio armadio e una porta, l’aprii e notai che quello era il mio bagno, era abbastanza piccolo ma non mi potevo permettere il lusso di avere un mega bagno gigante!
Appoggiai le mie valige sul pavimento della camera e sentii la voce di Charlie. “Bella vieni con me in garage, ho una sorpresa per te!”.
Seguii Charlie nel garage e vidi che c’era una Ford Fiesta nera.
“Questa è la tua nuova macchina, ti piace?” mi chiede se mi piace? Mamma mia questa è la mia nuova macchina? Non riesco a crederci!
“Certo che mi piace, ma dove hai trovato i soldi?” non riuscivo ancora a crederci, questa macchina era tutta mia.
“Beh, sono andato in banca è ho preso un po’ di soldi, quello che me la venduta è un mio caro amico è mi ha fatto uno sconto”.
Andai ad abbracciare Charlie e lo ringraziai con tutto il mio cuore. Ero così contenta.
Corsi in camera mia a disfare le mie valige e mi buttai nel letto a riposare dopo un lungo viaggio da Phoenix.
Mi svegliai che erano già le sette di mattina e corsi subito nel mio nuovo bagno a farmi la doccia perché oggi era il mio primo giorno di scuola e non potevo arrivare in ritardo.
Dopo di che indossai i miei jeans preferiti con una maglietta bianca con gli strass. I miei capelli li lasciai ondulati e aperti.
Feci svelta la colazione con Charlie e mi infilai nella mia nuova bellissima Ford Fiesta, accesi il motore e mi diressi nella scuola di Forks. Arrivai nel parcheggio della scuola e mi introdussi in uno dei posti liberi. Non c’era molta gente ma quella che vedevo mi continuava a fissare come se fossi in mutande.
Andai a prendere i miei orari e mi ritrovai un ragazzo tutto muscoli ma niente cervello, da come appariva. Si presentò con il nome Mike e mi segui dappertutto, tranne quando lui doveva andare a un'altra lezione. A mensa mi fece accomodare nel suo tavolo dove c’erano tre ragazze e tre ragazzi con lui facevano quattro, ci presentammo e a vedere le facce delle tre ragazze alle quali avevo già dimenticato i loro nomi mi accorsi che non erano molto contente del mio arrivo.
Mi guardai intorno e notai un gruppo di ragazzi che continuava a fissarmi, io distolsi subito lo sguardo e a salvarmi fu la campanella che indicò la fine della pausa pranzo.
Mi alzai e Mike mi accompagnò all’aula seguente. Ora dovevo fare spagnolo e dopo di che biologia, una delle mie materie preferite. Ma mentre andavo nel mio armadietto, per lasciare i libri di spagnolo, mi caddero e al mio intervento ci fu un ragazzo molto pallido ma molto affascinante. Sembrava il tipico ragazzo bello fuori ma niente dentro. Mi aiutò con i libri.
“Tieni” mi disse con quel suo sguardo magnetico.
“Grazie” gli risposi con un tono un po’ gelido. Mi guardò come se non capisse qualcosa, ma feci finta di niente.
“Io sono Edward Cullen”
“Isabella Swan ma preferisco Bella” e me ne andai nell’aula di biologia, il ragazzo sembrò seguirmi ma invece anche lui faceva il mio stesso corso.
Mi sedetti in un banco dove non c’era nessuno e lui fece lo stesso. Distolsi il mio sguardo da lui e incominciai a guardare il professore appena entrato in classe.
“Giorno, lei deve essere la signorina Swan!”.
“Sì” gli risposi.
“Bene ragazzi oggi abbiamo una nuova allieva, su fatti vedere dai tuoi nuovi compagni!” il professore mi fece presentare alla classe e capii subito da quel momento che lo avrei odiato per avermi messo al centro dell’attenzione.
Si sentivano delle voci nell’aula erano di due ragazzi che dicevano:
“Certo che la nuova arrivata è veramente molto carina!” a sentire questo pettegolezzo mi accorsi che non saremmo andati d’accordo, anche perché lui non mi interessava.
Grazie al cielo la lezione finì e mi diressi verso la mia macchina per andarmene da questo posto. A tutto gas misi in moto la macchina e andai nella mia nuova residenza.
  
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