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Autore: MidnightRavenKuro    19/02/2018    1 recensioni
Il destino non lascia nessuno da solo.
Una giovane anima, tra le pieghe del tempo trascorso nella Soul Society, verrà a patti con un segreto celato al mondo da ricordi di una vita terrena che non sono mai riaffiorati prima,ricordi che potrebbero mettere alla prova l'amore e l'affetto che scorre tra lei e coloro che hanno scelto di starle accanto
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Isane Kotetsu, Nuovo personaggio, Rangiku Matsumoto, Retsu Unohana
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5: Go for it, my girl!
 
 
 
Non ero abituata a interagire con gli altri, nel Rukongai a parte Hiiro non avevo amici. Katsuri spaventava gli altri bambini e allontanava le persone in generale, e di conseguenza queste mi escludevano a prescindere. Ero considerata come una sorta di figlia del demonio nonostante non avessi mai fatto nulla di male. Ovviamente piuttosto che considerare quella vecchia maledetta come una figura genitoriale mi sarei fatta tranciare un arto, ma gli altri mi associavano a lei automaticamente e non potevo fare granchè per risolvere la cosa.
 
Con le persone che vivono nel Seireitei però è stato completamente diverso. Nonostante tutto, non smetterò mai di benedire la sera dell’attacco…
 
~☆~
 
Kaede scrutò Rangiku. Sforzò la mente per cercare di ricollegare le meravigliose fattezze di chi aveva davanti a un qualche ricordo, ma pensò che una donna così bella non passava certo inosservata e che l’avrebbe ricordata sicuramente se mai l’avesse vista. Scosse la testa in risposta alla domanda dell’altra.
 
 - Non mi sembra che ci conosciamo già...mi dispiace, Matsumoto- san. - disse timidamente, imbarazzata dal fatto che quella dea-che Matsumoto la stesse guardando così intensamente.
La bionda, invece, non lo pensava. Più guardava quella graziosa ragazzina più sapeva che doveva averla già vista da qualche parte. Non riusciva ad afferrare dove ne’ quando, questo le sfuggiva continuamente, come se stesse cercando di acchiappare un pesce a mani nude. Per il momento decise di accantonare la cosa, ma era chiaro che non si sarebbe arresa. Ci avrebbe pensato su in seguito.
 
 - Mi sarò confusa con qualcun’altra allora! Perdonami la gaffe cara. - replicò Rangiku allegramente con uno sventolio della mano e un sorriso gigante sul volto.
 
- Ah, Isane! Hai detto che state andando in caffetteria. Vi spiace se mi unisco a voi? - chiese subito dopo alla grigia facendole l’occhiolino.
 
 - Ovvio che no, ma...non stai lavorando? -
 
 - In teoria si, in pratica il Capitano si è ormai arreso per quanto riguarda i miei...metodi. Non credo gli importi più se sparisco di quando in quando! - e scoppiò in una risata.
 
Alla sola idea di poter stare intorno alla solare luogotenente, Kaede sorrise a centottanta gradi. Non sapeva perchè reagisse in quel modo, e si disse che per fortuna nessuno aveva visto. Si dette discretamente delle leggere pacche sul viso in un vano tentativo di farlo sparire.
 
Che mi prende? Maledizione non riesco a tirare giù gli angoli della bocca. Bravissima Kaede, fai pure la figura da imbecille.
 
 - Kaede-chan? -
 
 - Sì! Andiamo! - e cominciò a camminare prima delle altre due.
 
 - Ehi, il Worldwide non è da quella parte… -
 
 - A-ah, sì? Allora scusatemi! -
 
~☆~
 
 Mentre camminavano per strada, Kaede ascoltava rapita ogni frase che uscisse dalla bocca di Matsumoto. Non per cosa dicesse erano discorsi anche abbastanza frivoli, ma perchè a suo parere aveva una voce incantevole. Di suo, non spiccicava parola. Il motivo di base era la sua timidezza, e un altro riguardava il suo timore di sparare qualche scemenza. Non si sentiva a suo agio intorno alla bionda.
 
Quando la Tredicesima divisione fu in vista Isane cominciò a sudare. Conosceva bene sua sorella e sapeva già cosa stava per succedere.
 
E infatti…
 
 - TU! TU SEI QUELLA DI CUI TUTTI PARLANO! EHI! -
 
Alla piccola rossa stava per prendere un colpo. Non aveva avuto neanche il tempo di mettere piede nella Tredicesima: si era ritrovata addosso una ragazzina che sembrava star scontando gli effetti di un eccesso di zuccheri.
 
 - Quindi è questa la tua faccia! Ma ehi, non sei così mozzafiato come dicevano… che delusione… -
 
 L’espressione che fece Kaede in quel momento non aveva prezzo. Rangiku le avrebbe volentieri fatto una foto per quanto era oltraggiata.
 
 - M-ma...ma cosa…??? - la rossa era senza parole. Ok, lo sapeva di non essere propriamente una modella, ma si stava costruendo pian piano una buona opinione di sè stessa. E quella ragazza gliel’aveva appena demolita, con la stessa delicatezza che avrebbe potuto avere uno guardiani degli ingressi del Seireitei.
 
Ma un attimo, chi mai la definiva “mozzafiato”?
 
- Kiyone, bada a come parli! -
 
 - Eddai Onee-chan, ho solo detto come la penso! Non si sarà mica offesa, no? Ehi, è vero che sei praticamente esplosa in faccia a quell’Hollow? E quello è scappato come un coniglio? Ma perchè non parli? -
 
 Ora la uccido, pensò la rossa sopraffatta da quell’esplosiva nanetta. Seriamente, ora la uccido.
 
 - Kiyone, calmati! La stai spaventando! - Isane stava provando inutilmente a domare quella scatenata belvetta. Guardava la rossa preoccupata mentre quest’ultima era diventata color melanzana, con aggiunta di fumo che le usciva dalle orecchie.
 
 - Penso che più che spaventarla la stia mandando in bestia, ha una faccia impagabile! - Affermò Rangiku ridendo. Diede una pacca sulla spalla a Kaede, e quel contatto fece paralizzare quest’ultima.
 
 - Tranquilla, un giorno ti abituerai all’irruenza di questa piccoletta. -
 
 - Se lo dice lei, luogotenente… - replicò Kaede incerta.
 
 - Per piacere, chiamami Rangiku. Trovo i titoli abbastanza soffocanti, dolcezza. -
 
 Il viola che aveva appena lasciato il viso della ragazza del Rukongai ritornò a farsi vedere in tutta la sua potenza.
 
 - Va bene, Rangiku-san. -
 
Dov’era il fiato quando serviva? Alla rossa pareva di aver dimenticato come si respirasse, nonostante l’altra non avesse fatto nulla di sconvolgente. Si massaggiò la testa, l’elettricità che scaturiva da quella vicinanza le stava facendo girare la testa.
 
 - Kiyone, noi stiamo andando a fare colazione. Potresti chiedere al tuo Capitano il permesso di prenderti una pausa? - Chiese Isane a quella insistente di sua sorella.
 
Quest’ultima sparì improvvisamente (aveva chiaramente usato lo Shunpo) per poi riapparire tre secondi dopo.
 
 - Mi ha detto di sì! Andiamo, su! -
 
 La maggiore si trattenne dallo schiaffeggiarsi il viso ripetutamente.
 
~☆~
 
Il Worldwide era una delle caffetterie più frequentate nel Seireitei. Si chiamava così perchè il suo propietario in vita aveva girato molto il mondo. Agli inizi dell’attività era una semplice caffetteria come tante, dal gusto semplice e senza fronzoli di alcun tipo. Ma al proprietario venne l'idea di fornire al posto quelli che i mortali chiamavano“giochi arcade”. Intorno a quell’orario, il locale era frequentato dagli Shinigami che avevano il turno di pomeriggio, e non era affatto raro vederli cimentarsi con quegli strani affari. Anzi, si poteva dire che la fortuna del posto si fosse basata proprio su di essi, oltre che per il buon cibo. Le luci, le musiche, tutto attirava l’attenzione delle anime poco avvezze a quel tipo di tecnologia. C’era anche una sezione dedicata al Karaoke, ed a quanto pare questa era fornita di moltissime canzoni prese dal mondo mortale. Non c’era modo di annoiarsi lì.
 
Non era l’unico caso di modernizzazione ad avvenire nella Soul Society. Il primo fra tutti fu la fondazione della sezione Ricerca e Sviluppo nella Dodicesima divisione e le scoperte tecnologiche avvenute in seguito: queste furono fonte di incoraggiamento per molti all’interno del Seireitei, che cominciarono a informarsi sulle mode e sulle attività presenti nel mondo umano. Jiiya, il proprietario del Worldwide, era un appassionato in particolar modo dei passatempi delle sale giochi. La caffetteria assunse un sapore molto distante da quello orientaleggiante tipico della Corte delle anime. Perfino gli abitanti più anziani della Soul Society non avevano nulla contro il progresso, ed anzi lo appoggiavano. Ma sì, un po’ di aria nuova non fa male a questo posto. Tutti pensavano questo.
 
Mentre le sorelle Kotetsu chiaccheravano animatamente ed aspettavano le proprie ordinazioni, Kaede osservava estatica il foglio di plastica del menu. Era abbastanza indecisa su cosa ordinare: tutto ciò che era rappresentato lì sopra sembrava estremamente delizioso. Non ne aveva mai assaggiato neanche la metà, e se avesse potuto avrebbe preso praticamente tutto, ma aveva abbastanza Kan per un solo dolce (non voleva approfittare della gentilezza di Isane). Mentre scrutava non si accorse di Rangiku, che si era avvicinata parecchio e stava facendo finta di occhiare anche lei la lista dei dessert. In realtà guardava Kaede ed era piuttosto divertiva dall’esitazione mista allo stupore che ella mostrava. Nacque in lei il desiderio di provocare bonariamente quella timida giovane, tanto per rompere il ghiaccio.
 
 Le soffiò su un orecchio e cinguettò: - Non riesci a decidere? -
 
 - HYAH! - Mancò poco che a Kaede non volasse via il menu dalle mani. Fece uno spettacolare balzo sulla sedia che attirò l’attenzione di non pochi clienti, e subito volle sprofondare.
 
 A...a cosa pensa questa donna?!?
 
Ahahahah! Vedo che non hai i nervi molto saldi, sei proprio sicura di voler diventare una Shinigami, cara? -
 
Il tono dell’avvenente bionda era scherzoso, ma alla piccola rossa venne da riflettere. Effettivamente...era davvero sicura? Ora che ci pensava, questo non lo sapeva. Aveva accettato l’occasione che le era stata data, sulle prime, per scappare dalla sua orrenda e povera vita. Ma non si era mai fermata a ragionare su cosa comportasse esattamente il lavoro di Dio della Morte. Ricordò il terrore che aveva provato davanti a quell’Hollow… essere Shinigami significava doverne affrontare spesso? Ovviamente era così. E probabilmente significava anche combatterne di peggiori. Più forti, più spaventosi, più malvagi. Sbiancò, era davvero pronta a ripetere l’esperienza? E se la prossima volta non ci fosse stato nessuno a salvarla? Cosa avrebbe fatto in quel caso?
 
 In quel caso ti difenderesti da sola. Non è ovvio?
 
 Una piccola ma decisa voce nella sua testa aveva risposto per lei. In effetti, non era a quello che serviva l’Accademia? Imparare a combattere e difendersi. Sì, la prossima volta sarebbe stata pronta. Aveva tanto tempo per prepararsi all’evenienza, e non l’avrebbe sprecato.
 
 - Ehi ragazza, capisco che ti piaccia un sacco ciò che vedi, ma...svegliati! Sei rimasta imbambolata per due minuti! -
 
 Qualcuno la stava scuotendo tenendola per le spalle. Kaede scosse la testa e si ricordò di chi aveva davanti. Si rese conto, inoltre, che era rimasta a fissare Rangiku per tutto il tempo.
 
Inutile dire che le sfumature di rosso del viso raggiunsero di nuovo un’intensità pazzesca. Se prima voleva sprofondare, ora desiderava che la terra si aprisse e l’inghiottisse senza alcuna pietà.
 
Boccheggiò prima di rispondere frettolosamente.
 
 - Scu...scusami! Ero sovrappensiero! - Abbassò lo sguardo e prese a tormentarsi le dita, visibilmente agitata. Si accorse che stava sudando.
 
 - Ok, ok, calmati. Non c’è bisogno di essere così nervosa, sai? - Rangiku le diede un’altra pacca sulla spalla, ma stavolta mantenne il contatto più a lungo. Posò la testa sull’altra mano e lanciò alla rossa uno sguardo provocatorio.
 
 - A cosa stavi pensando che t’ha preso in quel modo? Hm? -
 
 Non volendo di già discutere delle sue incertezze con lei, Kaede non sapeva cosa risponderle. Aprì e richiuse la bocca più volte. La guardò negli occhi e cercò disperatamente una scusa, ma presto non ne ebbe più bisogno.
 
 - Capito, non vuoi dirmelo. Quindi è roba che scotta, ci scommetto. Perchè adesso non fai la tua ordinazione, così possiamo fare conoscenza come si deve? Personalmente, ti consiglio questa. -
 
 Rangiku indicò sul menu la cioccolata bianca calda al cocco e Kaede si ritrovò a seguire quel consiglio più che volentieri. Chissà che sapore aveva? Era sicuramente buona se la luogotenente gliela stava consigliando.
 
 - Allora… come saprai si è parlato parecchio di te ultimamente. La cosa ti fa piacere oppure ti infastidisce? -
 
 Che strana domanda. Si aspettava che anche la donna le chiedesse cose casuali sulla sua vita e su cosa fosse successo nei minimi dettagli. Invece…
 
 - Beh...più che altro non capisco perchè si parli così tanto di me. Prima mentre camminavamo ho notato che le persone mi fissavano...  ma non sono certa la prima cittadina del Rukongai ad essere stata attaccata da un Hollow. -
 
 Un cameriere portò un bicchiere di quel che sembrava un liquido chiaro e lo posò davanti a Rangiku. Gli occhi di quest’ultimo caddero su Kaede e rimasero a scrutarla per qualche attimo, ma lui non disse nulla ed andò via.
 
- Grazie caro. Dunque...ciò che ha fatto tanto scalpore non è il fatto che hai subìto un’aggressione, quello è ordinaria amministrazione ed è anche per questo che esistono le Divisioni...ma è il fatto che sei stata condotta nel Seireitei ed un Capitano si è perfino scomodato ad ospitarti. Non è una cosa che si vede tutti i giorni. Anzi, che io sappia non è mai successo. - Mentre parlava,la bionda Shinigami passava l’indice sul bordo del bicchiere. Quel movimento circolare era una cosa che l’altra trovò quasi ipnotica.
 
 - Davvero non è mai successo? -
 
 - Mai. Capisci perchè sei così interessante agli occhi di tutti, cara? Tu devi avere qualcosa di particolare, se sei qui adesso. -
 
 - Beh, il Capitano dice che ho tanto di quello che voi chiamate “Reiatsu”. È per questo che mi è stato offerto di restare… -
 
Non volendo insinuare dubbi nella mente di una ragazzina che era arrivata lì da così poco, Rangiku decise di accondiscendere a quest’ultima ipotesi. Ovviamente  non si sarebbe mai bevuta quella storia del Reiatsu, ma per il momento era meglio non indagare oltre. Se sotto c’era qualcosa di grosso, prima o poi sarebbe venuto a galla.
 
- Capisco. Beh, se ne hai così tanto sai mascherarlo davvero bene. Non riesco a percepirlo. -
 
 - Mascherarlo…? In che senso? -
 
 La bionda guardò Kaede stupefatta. Imparare a mascherare il Reiatsu non era semplice, ma era possibile quella ragazza lo stesse facendo senza nemmeno accorgersene?
 
 - Nel senso, fai in modo che gli Hollow o gli altri Shinigami non possano rintracciarti. È un trucco utile per diverse ragioni, e non è nemmeno semplice da eseguire. Eppure tu come ci riesci, così dal nulla? Io l’ho imparato al mio terzo anno di Accademia… -
 
 Kaede non aveva quasi la minima idea di cosa stesse parlando Rangiku. Certo era che lei non stava facendo assolutamente niente di proposito. Ancora una volta, non sapeva rispondere a ciò che le veniva chiesto. Stava diventando frustrante.
 
 - A essere sincera, Rangiku-san, non ne ho idea. Uhm...presumo sia un’altra delle mie...ehm, particolarità? Credo… -
Alla rossa venne un pensiero che la fece rabbrividire: e se invece fosse stato tutto un errore, se l’aver messo in fuga l’Hollow fosse stato solo un caso e lei in realtà non possedesse affatto quella grande energia spirituale che sia il Capitano sia Isane raccontavano di aver visto in azione? Già si immaginava rispedita a casa, per sempre nelle grinfie dell’infernale vecchietta del Distretto 47. Impallidì e si strinse le spalle, quella sì che sarebbe stata una catastrofe per lei. Un senso di ansia cominciò a pervarderla stringendole lo stomaco, e sperò che non accadesse mai una cosa del genere.
 
 - Se è così, abbiamo davvero fra le mani una giovane promessa per il Gotei 13. Non vedo l’ora di vederti in azione dopo che ti sarai diplomata. -
 
Sempre se ti ricorderai di me, Rangiku-san… pensò la giovane, una reminescenza di qualcuno che si era dimenticato di lei molto tempo prima.
 
~☆~
 
La cioccolata di Kaede arrivò ed il resto della conversazione si diresse su che tipo di lavori si svolgessero nel Gotei 13. La luogotenente spiegò alla ragazza che ogni Divisione aveva un diverso compito, e che il suo alla Decima riguardava principalmente l'occuparsi di burocrazia. Mentre l'ascoltava, Kaede sorseggiava la sua bevanda e pensò che quella fosse la cosa più buona del mondo.
 
- Credimi, il più delle volte è tremendamente noioso. Compiliamo e consegnamo alle altre Divisioni le direttive che arrivano direttamente dalla Prima, ma a parte questo normalmente non succede nulla di interessante. L'ultima volta che ho visto un po' di azione é stato mesi fa. Fu un bel viaggetto nel mondo degli Hollow... faccenda piuttosto lunga da spiegare se non la conosci di già. La mia Haineko vorrebbe tanto sminuzzare qualche mostriciattolo, ma l'Undicesima divisione si prende tutti gli incarichi e a noi non ne resta neanche uno... - Qui la bionda sospirò, dopo aver innavvertitamente acceso la massima attenzione della ragazza che le sedeva a fianco.
 
- Haineko è...la tua spada, vero? - chiese Kaede abbastanza certa di averci preso: Isane giorni prima le aveva parlato delle Zanpakuto e le aveva mostrato la sua Itegumo. Rimase affascinata  dall'energia che emanava, quell'arma era impossibile da confondere con una semplice lama.
 
- Esatto piccola. Ora non ce l'ho con me, altrimenti te l'avrei fatta conoscere volentieri. Ha un carattere molto simile al mio. - Rangiku fece un ghigno al pensiero di come la rossa si sarebbe potuta comportare in compagnia di "due Rangiku".
 
- Wow...è vero, Isane mi ha detto che le Zanpakuto  hanno un'anima. - Kaede portò la mano alla sua kodachi e passò il pollice sull'elsa. - Non vedo l'ora di averne una tutta mia. -  sospirò.
 
- Ti consegneranno un'Asauchi alla fine del tuo secondo anno. Le Asauchi sono le spade che diventano Zanpakuto dopo aver stabilito un legame con il proprio possessore. Anche per quello ci vuole parecchio, però...dovrai allenarti molto prima di conoscere il nome della tua spada. Ed allora conoscerai anche la natura del tuo potere. Ma penso che tu sappia già queste cose. -
 
La rossa prese a fissare la tazza ora vuota che aveva tra le mani, sorridendo per l'emozione. Immaginava come sarebbe stata la sua Zanpakuto: che carattere avrebbe avuto? E quali poteri?
I suoi pensieri però vennero interrotti da una fastidiosa vocetta.
 
- Spero abbiate smesso di parlare di cose cosí noiooooseeee.... - disse sbadigliando Kiyone, la quale venne subito ripresa dalla sorella. Kaede era così assorta nel parlare con Rangiku che si era totalmente dimenticata della loro presenza. Avrebbe chiesto scusa ad Isane più tardi.
 
- Piuttosto tu, rossa! Ti sfido ad una partita a Street Fighter. Non puoi tirarti indietro, eh! - la Kotetsu più piccola indicò un cabinato posto fra gli altri giochi. Isane in cuor suo pregò che Kaede accettasse, anche se con qualche senso di colpa: aveva bisogno di parlare con la luogotenente della Decima senza sua sorella fra i piedi.
 
Kaede fissò quella strana scatolona gigante e luminosa. Le sembrava Non sapeva come si giocasse ma ora aveva una voglia matta di stracciare quella piccoletta per zittirla, quindi...
 
- Ok, ci sto. Però non metterti a piangere dopo, nanetta... - rispose. Ma si portò una mano alla bocca, sorpresa dalle sue stesse parole. Non era da lei un'uscita del genere. Che fosse stata l'influenza di Katsuri ad emergere ora per la prima volta?
 
- Ehi, nanetta a chi? Ora ti faccio vedere io! - esclamò
 
Una volta che le due ragazzine si furono allontanate, Isane fece un sospiro di sollievo. Mentre Rangiku e Kaede stavano parlando Kiyone le aveva sfondato le orecchie con le solite lamentele su Sentaro e i soliti discorsi su quanto fosse bello il Capitano della sua divisione. Non riusciva quasi a credere che ora le sue orecchie potessero stare tranquille.
 
- Hai ritrovato la pace dei sensi, eh, Isane-chan? - sussurrò la bionda divertita, inclinandosi in avanti sul tavolo.
 
- Eccome...Kiyone sa essere piuttosto stressante... tu ti sei divertita parecchio invece. -  Isane appoggiò le braccia sul tavolo.
 
- Abbastanza. Mi piace un sacco osservare gli effetti che ha il mio fascino sulla gente. Ed è divertente il triplo con le persone timide come lei. Devo dire, però, che mi intriga. Ha qualcosa di particolare. - Rangiku puntò lo sguardo sulla rossa che premeva i tasti dell'aggeggio da gioco che aveva in mano. Sembrava davvero concentrata.
 
- Hai notato anche tu, eh? Ma non strapazzarla troppo mi raccomando, si sta ancora ambientando. Ora, Rangiku-san... -
 
- Ed ecco la parte della giornata che stavo aspettando. Sono tutta orecchi, cara. Cosa è successo? -
 
Isane procedette a raccontare per filo e per segno gli avvenimenti della sera prima, senza risparmiarsene i rossori conseguenti. La bionda ascoltava interessata senza proferire parola. Nel mentre, dall'arcade provenivano gli schiamazzi di Kiyone.
 
- ...e stamattina mi sono svegliata nel mio letto. Ma non ci sono finita da sola, Rangiku-san. Mi ci ha portato lei... -
 
Rangiku rimase in silenzio per qualche secondo, e poi sgranò gli occhi e tuonò: - Santo cielo, Isane! Come fai ad avere ancora dei dubbi? -
 
- Ma...Rangiku-san... -
 
- Niente ma. È ufficiale, Unohana ti sta dietro tanto quanto tu stai dietro a lei. Hah! Ci scommettevo! - fece una risata.
 
Isane ormai batteva continuamente i suoi stessi record: raggiunse ogni tipo di sfumatura viola esistente al mondo nel giro di un secondo.
 
- È ora che ti butti, cara mia. Carpe diem. Lanciati. Tanto ti sta aspettando a braccia spalancate. -
 
- Non so come fare, Rangiku-san...ho tantissimi dubbi, si vede che non sono abituata a queste cose... - mormorò Isane disperata, poggiando la testa sulle braccia.
 
- La risposta che sto per darti potrà sembrarti scontata Isane-chan, ma è una verità molto semplice: sii sincera. Con le bugie e le omissioni non si arriva da nessuna parte...si rischia solo di perdere ciò che si ha di più caro. E poi, in un mondo come il nostro non si sa mai come sarà il domani. Ripeto, buttati, Isane. -
Mentre diceva queste parole, la grigia notò un'ombra attraversare il viso della bionda. Capì a cosa si stava riferendo,  ovviamente Rangiku soffriva ancora per quel fatto e non voleva che l'amore di Isane facesse la stessa fine del suo.
 
Dopo un minuto di riflessione la grigia alzò di scatto la testa. Aveva un sorriso sul volto, come se fosse stata colpita da un'improvvisa illuminazione.
 
- Lo farò! E so anche quando! Dovrò aspettare qualche mese, ma significa che avrò più tempo per prepararmi. Grazie davvero, Rangiku-san! -
 
Rangiku le lanció un bacino volante.
 
- E di cosa! Non ho fatto nulla, ti ho solo messa nella direzione giusta. Piuttosto, cos'è che hai in mente? - chiese curiosa.
 
La grigia fece un sorriso timido.
 
- Lo saprai quando mi sarò organizzata per bene... -
 
La bionda ghignò compiaciuta ed alzò le sopracciglia. Finalmente Isane si stava dando una svegliata. Lei che aveva una possibilità non doveva sprecarla.
 
Alzò lo sguardo e vide una Farfalla Infernale planare verso di lei. Aspettò che si avvicinò abbastanza e porse un dito affinchè essa vi si posasse su. Immaginava già di chi fosse il messaggio che portava e si preparò psicologicamente con l'espressione di un bambino seccato dalla ramanzina di un genitore.
 
- MATSUMOTOOOO! - l'urlo di Toshiro Hitsugaya risuonò per tutto il locale, attirando l'attenzione degli altri clienti.
 
- Ugh... -
 
- Credo che tu debba tornare a lavoro... -
 
- Decisamente... -
 
Le due Shinigami si alzarono dal tavolino ed andarono a pagare le ordinazioni di tutte, poi si diressero verso il cabinato, dove a giudicare dalle esclamazioni di Kiyone Kaede stava dominando la partita.
 
_K.O.! Ibuki wins!_
 
- Ma dai! Non è possibile! Come fai ad essere così brava se non hai mai  giocato?!? Basta, ci rinuncio! - la Kotetsu minore posò il controller, verde dalla rabbia, mentre Kaede sembrava abbastanza soddisfatta delle vittorie appena ottenute.
 
- Non prendertela troppo, dai... possiamo sempre giocare ancora qualche altra volta, e magari potrai prenderti la rivincita. - disse quest'ultima ridendo. Si voltò e vide che le altre due le avevano raggiunte.
 
- Stiamo andando via? -
 
- Io sì. Purtroppo io devo tornare a lavoro, se non voglio trovarmi dietro Hitsugaya con intenzioni poco piacevoli. - rispose la bionda.
 
- Farei meglio ad andare anch'io... - aggiunse Kiyone. - Dopo questa batosta ho bisogno di vedere il mio Capitano... - disse con aria di sconfitta.
- Volete che vi accompagnamo? - Domandò loro gentilmente Isane.
 
- No, tranquilla. Posso leggere sul viso di questa piccoletta che vorrebbe giocare ancora. - La bionda si chinò verso Kaede, che era più bassa di lei di una quindicina di centimetri, e le stampò un bacio sulla guancia lasciandola immobilizzata. - Ci vediamo presto, dolcezza. - Poi diede una pacca sulla spalla ad Isane e le sussurrò: - Coraggio! -
Infine salutò Kiyone e fece uno Shunpo verso la Decima divisione.
 
- Io non posso stare in compagnia di quella imbrogliona un secondo di più. Adieu! - e con questo, anche Kiyone andò via.
 
Isane scoppiò a ridere dopo l'ultima affermazione di sua sorella. Poi notò che Kaede non si muoveva ne' emetteva suoni. La guardò e cominciò a scuoterla per le spalle in un tentativo di svegliarla dalla trance in cui era caduta.
 
- Kaede-chan? Ci sei? -
 
- E-eh...sì! Ci sono! -
 
- È tutto ok? -
 
- Sì, sì! Ti va di divertirti contro di me, Isane-chan? - rispose la rossa cambiando argomento. La grigia non insistette, comunque.
 
- Uhm... va bene. Non sono una professionista ma me la cavo abbastanza.
 
- Io non avevo mai toccato un picchiaduro prima di oggi, non preoccupartene. - Kaede scrollò le spalle.
 
- Giusto... come hai fatto a stracciare mia sorella in quel modo, allora? - chiese la luogotenente piuttosto sorpresa. A differenza sua Kiyone giocava spesso.
 
- A essere sincera...non lo so. Mi veniva istintivo... Allora, vogliamo giocare? -
 
- Sicuro. Preparati ad assaggiare la furia di Cammy! -
 
~☆~
 
Salve a tutti e scusate il ritardo. So che il capitolo è poco ispirato, non ne sono soddisfatta io stessa ma spero vi sia piaciuto. Sono riuscita comunque ad infilare degli hint qui e là su un certo personaggio (ohohoh). Sono stati mesi un po' difficili e quindi non ho partorito chissà quale meraviglia, ma il prossimo sarà più interessante.
Little useless fact: perchè tra tutti i personaggi di Street Fighter a Kaede è capitata Ibuki?
Allora, dovete sapere che la parola Ibuki in giappo sta per "respiro". Traete voi la conclusione,lolol.
Si, Kurocchi si diverte con ste cose atroci. Ugh
Dunque, ci vediamo al prossimo capitolo.
See ya!
 
~Kurocchi
   
 
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