Anime & Manga > Akagami no Shirayukihime
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Autore: Cioccolasha    21/02/2018    0 recensioni
Raccolta di one shot sulla vita dei protagonisti:
1# Zen & Izana
2# Raji & Sakaki
3# Obi
4# Zen & Shirayuki
5# Kiki, Mitsuhide & Obi
6# Shirazen children & Mitsukiki children
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Tempo di crescere
 
Raji Shenazard era il legittimo erede al trono del regno di Tanbarun.
Alla veneranda età di sette anni aveva imparato che essere principe è una gran cosa: nonostante tu sia solo un bambino tutti obbediscono ai tuoi ordini, s'inchinano al tuo passaggio e fanno tutto al posto tuo, senza che tu debba nemmeno chiedere.
Le giornate trascorrono all'insegna del gioco, al nascondersi dalle balie, allo sgraffignare cibo dalle cucine.
Nessuno ti sgrida o ti rimprovera, anche perchè nessuno ha abbastanza autorità per farlo, l'unica persona che potrebbe, anzi, dovrebbe è troppo presa dai suoi doveri per badare a te. Gli altri bambini, i figli dei servi, non hanno il permesso di giocare con te e le camicie da indossare hanno il colletto troppo rigido.
Alla veneranda età di sette anni, Raji aveva imparato che essere principe non è sempre una gran cosa.
Gli capitava spesso di rifletterci sopra, anche in quel momento, mentre una delle guardie di suo padre lo scortava lungo il corridoio immerso nel silenzio, se non fosse stato per i tacchi dei loro stivali che battevano ad intervalli regolari sulla pietra chiara.
Il re aveva richiesto la sua presenza nella sala del trono ed non aveva la più pallida idea di cosa aspettarsi.
Suo padre era sempre stata una presenza pallida nella sua vita, un'ombra che gli scompigliava i capelli di tanto in tanto e poi si allontanava, silenziosa e fugace com'era arrivata.
Raji non aveva mai pensato che la cosa gli pesasse, finchè poteva fare tutto ciò che voleva non gli serviva altro.
O almeno così credeva.
"Padre" mormorò a capo chino, come la guardia gli aveva intimato di fare un'istante prima di varcare il pesante portone di legno intarsiato.
Il pavimento perfettamente lucidato gli restituiva l'immagine di due occhi scuri carichi di timore riverenziale ed un corpicino snello ed aggrazziato.
Una volta si era ritrovato a passare per il giardino retrostante il castello, e si era imbattuto nel maestro d'armi che, dopo averlo squadrato per un istante, gli aveva detto che il suo fisico era adatto per la danza, e non per la spada.
Non aveva ancora capito se si trattasse o meno di un complimento.
"Guardami Raji."
La voce di suo padre era bassa, profonda, rassicurante, veniva quasi spontaneo ubbidirle.
La sua figura era retta, fiera e maestosa, Raji si sentì invadere dall'ammirazione mentre questa lo osservava rassicurante.
"Mi hanno riferito che sei parecchio vivace e che spesso ignori ciò che ti viene detto."
Non era certo la frase che si era aspettato. 
"Ehm ..." farfugliò in imbarazzo, senza sapere come rispondere.
Il re scoppiò in una sincera, ma pur breve risata. "Non preoccuparti, figliolo. Non ti ho convocato per rimproverarti della tua condotta, sei ancora un bambino in fin dei conti."
Raji si sentì sollevato, ma la sua gioia non durò a lungo.
"Tuttavia" continuò infatti il re dopo qualche istante di silenzio. "I tuoi doveri di principe ereditario non possono attendere ancora a lungo." Prese un bel respiro e cercò con lo sguardo quello del figlio. "Da oggi in avanti ho deciso di assegnarti un precettore."
"U-un precettore?" ripetè Raji confuso. Non aveva mai avuto un precettore, a stento sapeva cosa fosse.
"Il giovane figlio del mio consigliere" rispose il sovrano, indicando con un cenno della mano un uomo alto e dal fisico asciutto che fino al quel momento era rimasto in disparte nel più completo silenzio. Sentendosi chiamare avanzò di qualche passo e si prostrò in un profondo inchino, come a dimostrare che non poteva esistere onore più grande.
Il re sorrise, probabilmente compiaciuto della sua decisione, e si apprestò a continuare. "Sarà un'insegnante perfetto. Eccelle in discipline come la poesia, la storia, la filosofia e nelle arti della spada e del corpo a corpo, il tutto essendo solo pochi anni più grande di te."
 "Ma io ... " fece per protestare il principe, le lacrime ad appannargli gli occhi. Perchè mai avrebbe dovuto avere un precettore? Aveva solo sette anni e pensava che la sua unica preoccupazione sarebbe stata divertirsi ancora per lungo tempo.
Il padre lo zittì con un gesto. "La mia decisione non si discute Raji, è ora che tu inizi a comportati come un vero principe."
E detto questo, lo congedò.
 
Sentì i battenti chiudersi rumorosamente, ma non si voltò certo a guadare. In ogni caso, le lacrime gli avrebbero impedito di vedere ugualmente.
Non piangeva perchè era arrabbiato. Frustrato, piuttosto. O forse spaventato da quella situazione che gli era piombata addosso e non poteva fare niente per evitarla.
L'ultima cosa che gli avevano riferito prima di intimargli di uscire era che avrebbe conosciuto il suo nuovo precettore il giorno seguente.
Già lo odiava, quel precettore. Se lo immaginava occhialuto, gobbo a furia di stare chino sui libri e con uno strano accento.
Lo avrebbe sicuramente costretto a stare ore ed ore chino su volumi polverosi, e lui avrebbe detto addio alla sua amata libertà.
Aveva solo sette anni, non sapeva niente di come si fa il principe. Voleva continuare a fare il bambino, ad essere semplicemente quella peste che correva per il cortile spaventando le galline.
"Ehi ragazzino, tutto ok?" lo apostrofò una voce sconosciuta.
Timidamente, Raji alzò il viso ed incrociò due occhi grigi che lo guardavano curiosi. Il ragazzo che lo sovrastava non doveva essere molto più grande di lui, ma nonostante ciò il giovane principe non potè fare a meno di sentirsi intimorito.
Era alto, coi capelli color sabbia, avvolto in lungo mantello.
"Ti sei perso? Dov'è la mamma?" chiese senza aspettare che il più piccolo rispondesse.
"La mamma ... non c'è più" sussurrò appena Raji, volgendo il suo pensiero a quei due fagottini appena nati, ora accuditi dalle balie.
L'espressione del giovane si addolcì ed intenerito s'inginocchiò per arrivare all'altezza del principe. "E' per questo che piangevi?"
Raji scosse piano la testa, strofinandosi con forza gli occhi, certo, quel ragazzo era uno sconosciuto e pareva non avere la minima idea di sapere con chi stesse parlando, ma qualcosa nei suoi occhi gli dicevano che non vi era nulla da temere.
Questi gli porse un fazzoletto immacolato ed affettuosamente gli scompigliò i capelli. "Io sono nuovo qui, mi chiamo Sakaki" si presentò cordialmente.
"Raji" mormorò il principe sentendosi improvvisamente ed inspiegabilmente al sicuro.
Entrambi non sapevano che quell'istante sarebbe stato l'inizio di tutto.
 
-
 
Raji inarcò un sopraciglio, a metà fra il curioso e lo spazientito. "Uh? Si può sapere cos'è quel ghigno?" 
Sakaki si affrettò a far sparire quell'accenno di sorriso ed immergersi nuovamente nella lettura. "Nulla, stavo solo ripensando ... al nostro primo incontro."
 
 
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Angolo autrici:
Sera a tutti!
Come promesso siamo tornate con un nuovo capitolo di questa nuova raccolta, questa volta dedicato a questi due ragazzuoli dolci dolci che io shippo un casino perchè sì credo di averlo già accennato in "Remember Me" *prende fiato*, ma vabbè non è questo l'importante. L'importante è che nonostante le varie correzioni e revisioni del testo sono riuscita a pubblicare puntuale, hip hip urrà per me!
Raji sarà anche un emerito idiota, ma sotto sotto (ma proprio sotto) ha un buon cuore ed è anche un principe saggio ( anche se a modo suo).
Sono ormai le undici e mezza ed io sto delirando, quindi entrambe vi diamo appuntamento alla prossima settimana con un capitolo tutto dedicato al nostro amatissimo Obi!!!
Cioccolasha e Hope.
   
 
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