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Autore: Attendre et esperer    21/02/2018    0 recensioni
[Fernand Mondego/Mercédès Herrera - prima di divenire il Conte e la Contessa di Morcerf]
Dal Testo:
"Lo sguardo si posò sulla bellissima moglie, a cui sorrise con amore.
Lei rispose con un sorriso altrettanto luminoso, felice più di quanto immaginasse."
{ATTENZIONE: Il testo qui proposto è la traduzione di un racconto su tumblr. L'autrice mi ha dato il suo consenso nell'adattarlo dall'inglese all'italiano, perciò ogni merito va solo ed esclusivamente a lei.
Tra le note a fine capitolo sarà possibile trovare il link alla storia originale}
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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“Il bambino è così gracile”, questo pensò la prima volta che lo vide, “non sopravvivrà”.
E’ così piccolo, troppo piccolo, debole anche solo per reggere il pesante fardello che è la vita.
Fu in questo modo che i due giovani genitori trascorsero i primi mesi: in un alone d’ansia che alternava timore e preoccupazione, tra le visite continue da parte dei dottori, con Fernand che li malediceva a gran voce non appena le loro medicine sembravano aggravare la salute del loro bambino – ma per fortuna, e lentamente, il loro piccolo Albèrt cominciò a stare meglio: la tosse compulsiva diede spazio ad un respiro più libero, mentre le guance, una volta pallide, ora creavano un magnifico contrasto coi suoi piccoli occhi da cerbiatto.

Così ogni giorno si assicuravano che il neonato respirasse a dovere, lo nutrivano, e cullandolo fra le braccia cantavano per lui. Mercédès alle volte si sentiva persino gelosa quando il bambino sembrava stare più volentieri sulle cosce di suo marito; e nel mentre cresceva, la somiglianza con suo padre aumentava, sempre più simile, ogni giorno più del precedente. “E sempre più diverso da Edmond” pensò per un istante, ma quel pensiero lo cancellò veloce quanto era apparso.

Albèrt era tutto ciò che lei avrebbe mai potuto desiderare in un figlio: dalla madre aveva ereditato i capelli scuri, lisci e morbidi come seta al tatto, assieme alla dolcezza nei gesti, mischiata alla curiosità e alla testardaggine che appartenevano molto più a Fernand che a lei. Così ella si ritrovò ad amare quel dono del cielo più di quanto avesse pensato, alle volte forse anche troppo.

E col tempo anche la sofferenza per l’assenza di Edmond cominciò a diventare più leggera, mutando da un’oppressiva angoscia ad una più leggera nostalgia, presente sempre nel cuore e nella mente, ma ora più sopportabile grazie a quella famiglia che le era sempre vicina.
Alle volte si sentiva persino colpevole nell’essere così felice, dopotutto aveva giurato eterno amore a quell’affetto ormai perduto, ma era giovane all’epoca, ingenua nel non aver capito ancora che i suoi sentimenti non avevano nient’altro che un posto piccolo nel vasto mondo.

Il desiderio di Fernand era quello di permetterle una vita tranquilla, rispettabile e confortevole a Parigi, dove avrebbero potuto crescere loro figlio al meglio; lui severo e rigido come lo era sempre stato, ma nel profondo, spesso si ritrovava ad essere colui che viziava di più il loro Albèrt .
Suo marito semplicemente la adorava, venerandola con tutto il cuore e, nonostante fosse cosciente che lei non sarebbe mai riuscita ad amarlo quanto lui amava lei, sembrava solo importargli di vederla sorridere, accontentandosi di qualcosa di così semplice, ancora di più se lui faceva parte della ragione dietro il suo sorriso.

Alla fine tutto poteva andare molto peggio, si ritrovò presto a pensare. Il flusso dei suoi pensieri fu interrotto dal rumore di piccoli passi accompagnati da altri molto più pesanti: un bambino dal grande sorriso si avvicinava impaziente a lei, mentre le minuscole mani stringevano quelle paterne, quest’ultime pronte a sorreggerlo per evitargli spiacevoli cadute. L’uomo allora piegò le ginocchia per arrivare all’altezza del piccolo, sussurrandogli qualcosa all’orecchio e facendogli emettere una dolce risata. Lo sguardo si posò sulla bellissima moglie, a cui sorrise con amore.

Lei rispose con un sorriso altrettanto luminoso, felice più di quanto immaginasse.






Angolo dell’autrice:
Allora ragazzi, ho l’onore di portarvi un’altra bellissima storia, questa volta dedicata a Fernand e Mercédès, ambientata dopo il loro matrimonio, quando all'epoca diventarono genitori. Voglio essere sincera, io li amo assieme, molto più della Edmond/Mercédès.
Tutto sommato ella non ha mai avuto una brutta vita matrimoniale (parlando del libro ovviamente), suo marito è sempre stato devoto e fedele nei suoi confronti, molto più di quanto lo sia stato Monte Cristo alla fine, desiderando per lei solamente la massima felicità.
Penso che ogni tanto sia giusto guardare oltre e notare che Fernand Mondego non è solo “il rivale di Edmond”, ma anche un uomo perdutamente innamorato di quella dolce fanciulla che poi diventerà sua moglie. Non pensate che Mercédès sia rimasta per più di vent’anni a sospirare davanti ad una finestra a pensare solamente a quell’amore giovanile ormai perduto, penso sia ovvio che Edmond non è stato l’unico uomo nella sua vita e nel suo cuore: ella ha imparato ad amare anche Fernand, non più solo come un fratello, ma come un vero e proprio compagno per la vita.
Qualsiasi genere di commento, finché si tratta di uno costruttivo, è bene accetto.

Link alla storia originale: https://monte-cristo-incorrect-quotes.tumblr.com/post/170455429737/for-the-send-me-a-couple-meme-mercédès-and
   
 
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