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Autore: kamy    22/02/2018    0 recensioni
Una versione alternativa di come sarebbe potuto andare Age of Ultron.
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio anche solo chi legge.

Scritta sentendo: "Misfit" di High Dive Heart.

Autore: Kamy

Fandom: Marvel.

Iniziativa: Questa storia partecipa al ‘Rainy time’ a cura di Fanwriter.it!

Numero Parole: 502.

Prompt: 15. Ballare sotto la pioggia.

 

 

Cap. 12 Ballando sotto la pioggia

 

 

Steve era ritto in piedi davanti al Centro degli Avengers, le gocce di pioggia scivolavano sul suo viso, sui suoi capelli biondi, impregnandogli i vestiti. Osservava la sua figura deformata sui vetri del centro, segnati da delle scie create dalla pioggia.

Vide Tony uscire dalla porta principale e gli sorrise, il suo viso s’illuminò.

"Hai davvero costruito un centro d'addestramento" gli disse.

Tony sogghignò, si sfilò gli occhiali da sole e li mise tra i capelli.

"Faccio sempre quello che dico, non serve rimanerne sorpresi ogni volta".

Steve incrociò le braccia dietro la schiena massiccia, il suo ciuffo gocciolava e le sue gote accaldate erano rigate dalla pioggia. Il suo petto muscoloso si alzava e abbassava irregolare, seguendo il suo battito cardiaco accelerato.

"Te ne andrai?" chiese con la voce tremante. Avvertì gli occhi pizzicare e un bruciore scendere giù per la sua gola.

Dall'interno del centro iniziò a uscire della musica soffusa, dal cantante con una voce roca.

Tony scrollò le spalle, sollevò gli occhi al cielo nuvoloso, lasciando che la pioggia gli solcasse il viso abbronzato.

"Non ho molto altro da fare, da queste parti, e a quanto pare alle Stark Industries non sanno riparare una macchinetta del caffè senza me a dirgli dove vanno i pezzi".

Steve gli porse la mano, le dita unite, le gocce che solcavano il suo palmo rimanendo a ristagnare nelle pieghe della pelle.

"L'ultima volta che non ho avuto un ultimo ballo d'addio, me ne sono pentito amaramente.

Posso avere concesso un ballo sotto la pioggia?" chiese con voce tremante. I suoi occhi erano febbricitanti.

Tony rise, gli afferrò la mano e lo trascinò verso il prato bagnato del giardino. Volteggiò sotto il braccio di Steve, gli si strinse e sogghignò.

"Potresti chiedermi di restare".

Steve lo avvolse tra le braccia e lo cullò.

"Dovrei ammettere di essermi innamorato di te" disse con voce calda.

Ascoltava il ticchettio della pioggia, mischiarsi con la musica ancor più in lontananza.

< Ho pensato che saresti morto. Come potrò superare ancora e ancora quell'angoscia fino al giorno in cui ti perderò davvero? >.

Tony salì con i piedi sulla punta degli stivaletti di Steve, gli poggiò un bacio sulle labbra e scese.

"E che la Terra è rotonda. Sveglia, Capitano. La morte m'insegue e i telegiornali con lei, e sinceramente ho più paura dei secondi. Chiedimi di restare".

Steve smise di ondeggiare seguendo la musica e lo guardò negli occhi, le sue iridi si rifletterono in quelle dell’altro.

"Resta" implorò.

Tony ghignò, si scostò da lui e si sfilò gli occhiali da sole dai capelli.

"Come rifiutare?" chiese.

Infilò gli occhiali, fece cenno di rientrare.

"Forza, andiamo a danzare in un posto coperto. Se mi becco il raffreddore, il pianeta esploderà prima che io mi riprenda!".

Steve gli posò un bacio sulla guancia, sentendola bollente nonostante la pioggia.

"Assolutamente... Tony".

< La vita con te è un ballo in tutti sensi… con o senza la pioggia > pensò, piegando le labbra rosee e umide in un sorriso.

 

  
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