Ringrazio
anche solo chi legge.
★Autore:
Kamy
★Fandom:
KHR.
★
Iniziativa: Questa storia partecipa al
‘Rainy time’ a cura di Fanwriter.it!
★
Numero Parole: 982.
★
Prompt: 17. Umbrella (Rihanna).
Umbrella
Mochida
appoggiò il motore da corsa sul tavolo di
metallo davanti a Ryohei che, osservandolo, fischiò,
togliendosi i guanti.
“I
nostri motori a punta di diamante sono perfetti” si
vanto Ryohei. Gettò i guanti sul tavolo.
“E
se tutto va bene, per questo fine settimana ci
porteranno da smontare persino un idroplano” disse Mochida.
Ryohei
si leccò le labbra.
<
Con altri lavoretti di questo tipo, avrò
abbastanza soldi da comprarmi la motocicletta che volevo >
pensò. Si voltò. “Hai
preso gli alettoni G5? Devo cambiarli entro questo mese per la prossima
corsa
clandestina” disse.
“Non
puoi darmi un’anticipazione di quello che vuoi
creare?” chiese Mochida.
Il
vento faceva ondeggiare la saracinesca del garage,
tempestata da gocce di pioggia.
“Lo
sai che non lo faccio mai” disse Ryohei. Raggiunse
un piccolo frigorifero, si abbassò e lo aprì,
tirandone fuori un pacchetto di
patatine.
Mochida
gli apparve alle spalle e gli accarezzò il
petto, accarezzandogli il cavallo del pantalone con l’altra
mano.
“Lo
sai, mio piccolo ‘sunshine’
che hai il mio cuore?” gli domandò.
Ryohei
s’irrigidì e sbuffò.
“Mnh,
davvero?” chiese. Aveva ancora le patatine in
bocca.
Mochida
si sfilò una collana dalla tasca e gliela mise
intorno al collo.
“Questa
era su tutti i giornali, quando è stata
rubata. E tesoro, voglio che l’abbia tu. Sei la mia stella e
non voglio mai
lasciarti” gli soffiò all’orecchio.
Sasagawa
la prese in mano e rabbrividì di piacere.
“Uh,
brilla al buio” sussurrò con voce roca.
<
In fondo è proprio per cose come questa che sono
‘la
ragazza’ di questo delinquente > pensò. Si
voltò, togliendosi il cappuccio
della giacca della tuta, si piegò in avanti e
baciò con foga Mochida. Quest’ultimo
gli passò la mano tra i corti capelli grigi e lo
baciò con foga. Intrecciarono
le loro lingue fino a mozzarsi il fiato a vicenda, intrecciando le loro
lingue.
Mochida
si staccò, ansimando.
“Anche
le mie macchine da corsa brillano
nell’oscurità”
disse. Gli tolse le patatine dalle mani e
l’appoggiò su una sedia, prese le
mani di Ryohei e lo condusse fino all’uscita di emergenza.
“Estremo!
Finché ci saranno macchine scintillanti e tu
avrai bisogno che io sia lì, sarò più
che felice di condividere la mia vita con
te” rispose.
Mochida
lo condusse fuori, entrambi i loro corpi
muscolosi rabbrividirono, Mochida aveva una spada di kendo legata sulle
spalle.
Le gocce di pioggia li tempestarono, mentre il vento imperversava sopra
di
loro.
Entrambi
iniziarono a tremare, i loro fiati si condensavano
davanti ai loro volti, le gocce scivolavano sulla loro pelle,
scivolandogli
sulle labbra e nelle loro narici, Ryohei sentiva l’odore di
umido assalirlo.
“Voglio
condividere con te i giorni di pioggia come questo
e anche quelli del sole. Tu sembri sempre brillare alla luce del sole
ed io
voglio brillare con te” disse Mochida, aprendogli la giacca
della tuta da
ginnastica. “Ti ho detto che sarò qui per
sempre”. Aggiunse, togliendogli la
giacca.
“Ti
piace giurare per l’eternità, vero? Hai giurato
anche a Takeshi di essere il suo migliore amico” disse Ryohei.
Un
lampo illuminò tutt’intorno, dando vita a riflessi
bianchi e grigi. Seguito dal fragoroso rombo del tuono.
“Quando
faccio un giuramento, io lo mantengo fino alla
fine” rispose Mochida. Il freddo gli stava facendo dolere la
gola, rendendogli
rauca la voce.
“Non
possiamo rientrare, vero? Sta piovendo
all’estremo!”
sbraitò Ryohei.
Mochida
lo trascinò con sé, mentre
all’orizzonte,
sopra tutta la zona portuaria, si vedevano immensi fulmini. Lo
scrociare della
pioggia risuonava nelle orecchie di entrambi.
“Voglio
che sia la pioggia a unirci, che lei sia d’accordo
con la nostra unione. La nostra vita continuerà a essere
solcata da cose
stravaganti…”. Spiegò Mochida, mentre
la pioggia si faceva sempre più forte e
rumorosa.
“Non
ti sento! Però ci farebbe comodo un ombrello.
OMBRELLO-ELLO-ELLO!” sbraitò Sasagawa a pieni
polmoni.
“Sei
parte della mia entità, da qui all'eternità. Mio
padre mi ha raccontato di quando c’è stata la
guerra e tutti a questo mondo si
sono dovuti giocare le loro carte. Hanno dovuto ritrovare la forza
insieme,
guarire il loro cuore con l’amore... è fiorito
anche lì dove non c’era” disse
Mochida.
Ryohei
giocherellò con la sua collana e starnutì,
aveva il naso arrossato.
“Sta
piovendo troppo forte!” sbraitò, venendo coperto
dal un rombo prolungato e rumoroso.
Mochida
lo condusse con sé fino a una delle macchine
da corsa e lo spinse sul cofano, dalla carrozzeria rossa con
raffigurate delle
fiamme d’oro, aprendogli le gambe.
A
un tuono più forte e a lampo di luce candido che li
accecò entrambi, Ryohei iniziò a tremare.
<
Inizio a spaventarmi > pensò.
Mochida
gli prese il viso tra le mani.
“Non
allarmarti, va tutto bene! Puoi correre tra le
mie braccia!” sbraitò.
Ryohei
sentì le sue braccia avvolgerlo ed espirò.
<
Forse… dovrei semplicemente lasciarmi cullare da
lui. Tra me e la persona che credevo d’amare
c’è una distanza enorme.
La
pioggia si riversa su di noi e mi ricorda che ho
bisogno di molto di più di quello che chiedo. Forse dovrei
andare avanti e
rifarmi una vita > rifletté, tremando sempre
più forte.
Lungo
la strada si stavano creando delle pozzanghere,
anche sotto le ruote della macchina.
“Tesoro,
sta piovendo. Quando succede, vieni da me.
‘Sunshine’,
più piove forte, più vieni da me. Mi
occuperò io di te, ma ti resterò accanto
io quando ci sarà il sole” gli ripeté
Mochida, tentando di mantenere un tono
caldo.
<
Da quando ha perso sua sorella, è diventato più
fragile. Non vuole ammetterlo, ma ormai gli leggo dentro. È
un piccolo coniglietto
che ha bisogno di qualcuno che si occupi di lui, alla fine, il mio
meraviglioso
sole di tenebra.
Boss,
fai che la tua pioggia ci unisca > pensò.
“Sen-senpai”
esalò Ryohei, strusciando con la schiena sulla macchina.
“Vieni
da me” ripeté Mochida, socchiudendogli le gambe.
Ryohei
mugolò, alzando il bacino verso l’alto,
ansimando, i suoi vestiti erano zuppi e gocciolanti.