Ricominciare
a sperare
Naruto
e Sasuke sono distesi nei letti e hanno delle bende che gli avvolgono
alcuni
punti del corpo; i due hanno il capo rivolto verso l’alto e
lo sguardo vacuo,
probabilmente con la mente altrove, in una realtà migliore
di quella attuale.
«Vedo
con piacere che vi siete ripresi» commenta il Quinto Hokage.
I
pensieri dei due giovani vengono interrotti ed entrambi girano il volto
verso
Tsunade, la donna che è stata la maestra di Lei negli ultimi
anni.
«Ora
vi dobbiamo visitare» spiega Shizune e comincia a controllare
le ferite di
ciascuno.
Dopo
averli visitati, la donna è soddisfatta e davanti alla
bionda, spiega la
situazione:
«Le
ferite si stanno rimarginando benissimo, l’antidoto contro il
veleno ha fatto
effetto e non vi rimane neanche una goccia di quella
sostanza».
Naruto
e Sasuke hanno un’espressione impassibile e non parlano,
sembrano sempre
assorti nei loro pensieri e anche se guardano le due donne, in
realtà non le
vedono.
Shizune
inizia a preoccuparsi per quella reazione e guarda interrogativa
Tsunade.
«Cosa
vi sta succedendo ragazzi?» domanda la bionda.
«Come
stanno Hinata e Sakura?».
Con
sollievo dell’Hokage, Naruto ha iniziato a parlare e sembra
riacquistare la
vivacità che l’ha sempre contraddistinto, ma
l’argomento che vuole affrontare
non è tra i più felici.
«Hinata
sta benissimo, si è risvegliata anche lei poco
fa… Sakura invece… Non si
risveglierà più» finisce cauta Tsunade.
«Lei
è il Quinto Hokage, viene descritta come una donna che
può curare qualsiasi
cosa, tenace e forte e ora non è capace di far risvegliare
Sakura!?» esplode
urlando l’Uchica.
La
maschera impassibile di Tsunade crolla e la collera la pervade.
«Tu
pensi che se avessi potuto fare qualcosa non l’avrei fatta?!
Sakura era già
morta quando è arrivata a Konoha, non potevo fare niente e
poi… Tu cosa ne sai
di Lei? Te ne sei andato abbandonandola con un semplice grazie e da
quel giorno
è iniziata la sua depressione».
Il
moro non risponde più e riprende a guardare il soffitto
senza espressione,
mentre le lacrime cominciano a rigare il viso di Naruto.
«Dov’è
il suo corpo?».
«In
una stanza che comunica con il mio ufficio Naruto».
«Voglio
andare a trovarla, quando mi dimetterai?» chiede serio.
«Domani
mattina potrete uscire tutti e due, però mi dovete
promettere che starete a
riposo, altrimenti rischiate di riaprire le ferite e
potreste…».
«Va
bene. Hinata quando verrà dimessa?».
«Tra
qualche ora e dopodomani nel pomeriggio ci saranno i funerali di
Sakura».
«Va
bene».
«Ora
vi lascio perché ci sono molte cose importanti di cui devo
occuparmi» risponde
determinata e solo Shizune comprende il vero significato di quelle
parole.
Le
due donne si dirigono verso la porta per uscire e andare nel
laboratorio della
bionda, ma qualcosa le blocca.
«Grazie
per tutto».
Tsunade
si volta stupita e non riesce a credere a quelle parole, ma poi sorride
all’Uchica e continua per la sua strada.
Entra
nel suo laboratorio, che è pieno di libri sparsi su due
tavoli grandi, ci sono
delle pile di testi sul pavimento e pergamene dappertutto.
«Bene,
mettiamoci a lavoro» dice la bionda sedendosi
all’unica scrivania libera dai
libri e con un volume in mano.
«Io
mi ero fatta spiegare da Sakura che tecnica aveva usato la vecchia
Chiyo per
far resuscitare Gaara».
«Brava
Shizune. Spiegami con più dettagli che ricordi».
«Chiyo
aveva trasmesso tutto il suo chakra nel corpo del ragazzo fino
all’ultima
goccia, in modo da poter riattivare il battito del suo corpo e poi
tutta la sua
energia vitale per completare. Serve tutta l’energia
dell’altro, altrimenti non
è sufficiente, ed è anche per questo che
l’altro deve dare la sua vita».
«Come
possiamo fare?».
«Signorina
potrebbe creare una tecnica in cui si prende del chakra da diverse
persone e
non solo da una».
«Ma
se noi usiamo troppa energia, il corpo di Sakura non lo sopporterebbe e
il suo
cuore non potrebbe più ricominciare a battere. Come possiamo
conoscere la
quantità giusta?».
«Ha
ragione, questo è un grosso problema. Crede sia il caso di
parlare di questa
possibilità a Sasuke e Naruto?».
«No,
non voglio illuderli, ne hanno già passate tante e poi, non
credo che loro
parteciperanno a questa tecnica».
«Perché?»
domanda stupita Shizune.
«Perché
servono dei bravissimi ninja medici e capaci di controllare al meglio
il
chakra, loro non sono al nostro livello in questa operazione.
Però… Naruto forse…
Lui riesce a concentrare il suo chakra in una mano, con la tecnica del
Rasengan…».
«Ma
sarebbe troppo in una sola volta».
«Si
è vero».
«Però
signorina, c’è speranza e noi proveremo fino a
quando non troveremo una
soluzione».
Tsunade
le sorride e annuisce con il capo.
Le due donne
continuarono a lavorare per tutta la
notte e la mattina, Sasuke e Naruto vennero dimessi
dall’ospedale e insieme ad
Hinata si dirigono verso l’ufficio del Quinto Hokage.
«Hinata
sei sicura di voler vedere Sakura?».
«Certo
Naruto! Voglio darle un ultimo saluto proprio
come voi».
«Va
bene tesoro» le dice dandole un bacio sulla
guancia, perché stavano camminando abbracciati.
«E poi
non ti lascerei mai solo in un momento simile».
Il biondo
sorride e senza bussare entra nell’ufficio
di Tsunade, seguito dagli altri due.
«Naruto
quando imparerai a bussare prima di entrare?!»
domanda arrabbiata la donna.
Il ragazzo
sorride e quel momento gli ricorda con
nostalgia, quando faceva la stessa cosa in compagnia di Sakura e lei si
arrabbiava sempre.
«Maestra
siamo qui perché vogliamo dare un ultimo
saluto a Sakura».
«Va
bene Hinata, Lei è nella stanza qui affianco».
La giovane si
dirige verso un dipinto che prendeva
tutto il muro sulla sinistra che rappresentava il villaggio di Konoha,
poggia
la mano sul simbolo del loro Paese e grazie ad un meccanismo, questo
scorre da
una parte e lascia vedere una stanza nella semioscurità.
Sasuke e Naruto
sono rimasti sbalorditi dell’esistenza
di quella stanza segreta e di cui non si erano mai accorti, nonostante
fossero
entrati spesso nell’ufficio di Tsunade.
Hinata entra
all’interno insieme agli amici e dietro
di loro si richiude la porta scorrevole.
«State
tranquilli, c’è un tasto sulla destra che
permette di riaprirla dall’interno. Spero che terrete per voi
questo segreto,
perché ne siamo a conoscenza solo io, Shizune, Tsunade, Ino
e prima Sakura, se
non lo farete la punizione dell’Hokage sarà molto
severa».
«Va
bene» rispondono insieme i due ragazzi.
La stanza
è grande quanto l’ufficio di Tsunade, a differenza
che non possiede finestre ed è illuminata dal lieve bagliore
di poche candele;
in tutte le pareti ci sono degli scaffali contenenti cartelle e molti
libri
impolverati e dall’aria antica, mentre al centro
c’è un tavolo e sopra riescono
a distinguere la sagoma di una persona.
Sasuke si
avvicina e riconosce Sakura, con indosso la
sua divisa da battaglia e tra le mani congiunte sull’addome,
il copri fronte
rosso con il simbolo del villaggio di Konoha.
Si avvicinano
anche Hinata e Naruto al corpo immobile
della rosa e stanno in silenzio, solo i ricordi riemergono nelle menti
dei tre
ragazzi e Sasuke dopo pochi minuti con una mano accarezza i capelli
rosa di
Sakura.
«Ti
vendicherò amore mio» sussurra.
«Sasuke…
Lei non vorrebbe questo» gli risponde Naruto
con lo sguardo basso, verso il viso della ex compagna di squadra.
«Ha
ragione… Lei avrebbe voluto che tu non cercassi
più vendetta» continua Hinata.
L’Uchica
rimane in silenzio per un po’ perso nei suoi
pensieri.
«Avete
ragione… Smetterò di cercare vendetta…
Lo farò
per lei».
Naruto gli
poggia una mano sulla spalla e gli sorride,
rispondendogli.
«E noi
non ti lasceremo mai solo».
Il silenzio
pervade la stanza e dopo un quarto d’ora,
i tre giovani escono dalla stanza segreta.
L’ultimo
ad uscire è stato Sasuke, che si è trattenuto
davanti al corpo della giovane: si è avvicinato e le ha dato
un bacio leggero
sulle labbra dolci e morbide, l’ultimo a quella persona
speciale che ora non
c’era più.
«Addio
amore mio, ma ti prometto che ci
ricongiungeremo in una realtà più felice, in cui
il nostro amore non verrà
contrastato e saremo felici… Insieme».
Il giovane esce
dalla stanza e tutti e tre stanno
uscendo dall’ufficio di Tsunade.
«Hinata
aspetta un attimo, dobbiamo discutere del tuo
lavoro all’ospedale, ma Naruto e Sasuke possono
andare».
«Va
bene, maestra» risponde fermandosi davanti alla
bionda, mentre i due giovani annuiscono malinconici ed escono dalla
stanza.
Dopo che si
è chiusa la porta, la donna aspetta
qualche minuto e dopo comincia a parlare bisbigliando, con uno sguardo
determinato.
«Hinata
forse abbiamo trovato un modo per riportare
indietro Sakura».
La giovane a
questa notizia rimane immobile e senza
fiato.
«Maestra
è impossibile! Non si è mai sentito di
qualcuno che è resuscitato».
«Io e
Shizune abbiamo elaborato una tecnica che forse
può farlo, ma abbiamo bisogno del tuo aiuto e di quello di
Ino».
«Ma
è impossibile! Io non ho mai sent…».
«Hinata
invece c’è stato un caso, quello di Gaara.
Durante la missione di salvataggio lui era stato ucciso e la vecchia
Chiyo l’ha
riportato in vita. Questa parte non la conoscono in molti: solo quelli
che
erano presenti, io, Shizune e i consiglieri del Villaggio della
Sabbia».
«Ma
allora… C’è una speranza! Dobbiamo
subito dirlo a
Naruto e Sasuke!».
«No,
perché se non dovesse funzionare ne uscirebbero
distrutti».
«Ino
lo sa già?».
«Si.
Vuoi aiutarci? Però prima devi sapere che questa
tecnica richiederà molto chakra e una parte di energia
vitale di ciascuna…
Questo vuol dire che saremo molto deboli per almeno un mese e
rinunceremo a
circa un anno della nostra vita. Hinata se non te la senti lo
capirò, questo è
un grosso sacrificio e…».
«Maestra
io vi aiuterò, un anno di vita a cui rinuncio
è insignificante, in confronto a tutto ciò che
Sakura ha fatto per me».
«Grazie
Hinata».
«Ci
vediamo tutte alle undici di stanotte in questo
ufficio, mi raccomando non dovrai dirlo a nessuno» comunica
Shizune.
«Si.
Posso andare ora?».
«Vai
pure Hinata».
La giovane si
volta ed esce dall’ufficio, lasciando
solo le due donne e quella bionda, molto pensierosa.
«Signorina
cosa vi preoccupa?» chiede la mora.
«Mi
chiedevo, quanto durerà la vita di Sakura se
tornasse in vita… Arriverà alla vecchiaia? Oppure
resterà con noi solo un anno?
Quella tecnica non si può ripetere più di una
volta, perché il cuore non
reggerebbe più».
«Chissà…».
Le due donne
rimangono pensierose per quella
situazione e non vogliono illudersi, perché quella tecnica
potrebbe non
funzionare e non vogliono uscirne distrutte dalla disperazione.
Eccomi
con il nuovo capitolo! Cosa ne pensate? Questa volta ho fatto presto ad
aggiornare
^_° Come avete letto, per Sakura c’è una
speranza, chissà cosa accadrà (io non
vi dirò di più U.U
che cattiva, starete
pensando =D).
Ormai siamo non mancano molti capitoli alla fine della storia, ma
tranquilli
che scriverò altre storie e non vi libererete di me
facilmente
XD. Grazie
a tutte le
persone che hanno letto e messo la storia tra i preferiti e in
particolare a
chi ha anche recensito:
LaPiccolaPrincess:
Scoprirai
nel prossimo capitolo, cosa
accadrà a Sakura ^^ Spero ti sia piaciuta anche questa parte.
piccola
tammy:
Tranqui
a Tsunade non accadrà niente
^_°
CombatGirl93:
grazie
di aver recensito e sono
contenta che la storia ti stia piacendo =) Spero che anche questo
capitolo ti
sia piaciuto!
Saku_Nami:
spero
che anche questo capitolo non è
stato noioso ^^ Mi piacerebbe avere la tua opinione anche su questo cap
=)
itachi_love:
tesora!!!
non ti preoccupare se non
hai recensito sempre ^^ Sono troppo felice che la storia ti piaccia. Al
prox
cap! Baci tvtttb
Al
prossimo capitolo!!! Bacioni a tutti!
Angel23