3. Capitolo

La volpe non riusciva a staccare i suoi enormi occhi da quelle iridi rosse e nere. O meglio, le era impossibile. Era come bloccata, incapace di muoversi, incapace forse anche di respirare. Il suo ringhio sommesso era l'unico suono in quella landa desolata che un tempo era il Villaggio di Konoha.
Era esattamente come sedici anni fa, quando quegli occhi l'avevano mossa contro le reliquie che aveva sotto le mastodontiche zampe.
Possibile che un essere tanto inferiore potesse riuscire a controllare un mostro tanto potente?
La volpe provò a divincolarsi, invano. Non c'era modo di allontanare lo sguardo da quei pozzi color sangue.
Poi a un tratto il pianto del bambino scoppiò assordante nella sua testa, un'altra volta. Urlò dal dolore, e per un istante lungo quanto un battito di ciglia, la volpe si sentì sprofondare nell'oscurità più buia, di gran lunga peggio dell’essere invasato in un corpo.
Che diavolo stava succedendo?!
Era come se catene invisibili la tenessero bloccata al suolo, come se il suo corpo stesse diventando duro e pesante come la pietra. E quasi non bastasse, quell'individuo abbandonato in un angolo recondito della sua anima indemoniata cercava come un parassita di impadronirsi di un corpo che non era il suo e di tornare ad essere quello che era stato un tempo. Proprio come aveva fatto lei. Che idiozia. Che perdita di tempo.
Un ringhio disumano. E questa volta non era stata la volpe a evocarlo.

Io non morirò invano.

Ancora quella voce assordante, quel veleno per le sue orecchie.
Rise di sé. Si stava abbassando tanto da farsi battere da uno stupido essere che meritava solo di essere schiacciato come uno scarafaggio?
Si lasciò invadere dall'urlo disperato di quell'individuo. Lo vedeva in un angolo della sua mente che lottava con tutto se stesso... soltanto per aprire gli occhi.
Quando lo vide socchiuderli, la volpe sprofondò di nuovo in quell'oscurità nera e densa, nella quale annaspava cercando di riprendere il controllo.
Quando tornò a se stesso, un nuovo impedimento le si parò davanti. Ancora quegli occhi.
Non riusciva a vedere, ma capì che la bocca dell'essere che la comandava si era increspata in una sorta di sorriso puramente sadico. Si prendeva gioco di lei.
Non era possibile. Non era in alcun modo accettabile. Come poteva il Kyuubi essere comandato da due esseri inferiori?! E poi ancora quell'urlo che non le apparteneva. Questa volta fuoriuscì dal suo muso come vomito, e per un attimo il sorriso scomparve dal volto dell'essere, e le sue iridi divennero livide. La volpe si sentì di nuovo libera. Ma solo per un istante, perché l'essere rafforzò le catene, rinnovando i suoi occhi, come per rimediare allo sbaglio appena commesso.

Usala.

La voce rimbombò devastante nella sua testa, per l'ennesima volta.

Usa quella tecnica.

E gli occhi tentennarono di nuovo, pur rimanendo concentrati. La volpe rimase comunque bloccata. Era come se quell'essere potesse sentire quei pensieri.
L'urlo questa volta risuonò dentro e fuori dalla sua testa, bestiale e letale anche per la volpe a nove code.

USALA! ADESSO!!

Gli occhi rimasero immobili. Ma erano sgranati, come se non fossero capaci di intendere quello che la voce urlava.
La volpe restò a guardare impotente le iridi rosse e nere che venivano coperte dalle palpebre bianche, mentre su una delle guance cominciavano a scendere lacrime di sangue.
_______________________________


WoW! Grazie a Kellyvideomaniacatv e Rose mi sono decisa a postare anche il terzo capitolo ^^ Eheh, spero che la mia ff stia piacendo T^T