Aggrottò le sopracciglia, mentre il suo volto si incupiva: quelle parole però avevano seminato in lui il seme del dubbio, sarebbe riuscito a rispondere alle aspettative di tutti ed alle sue? Ma soprattutto... valeva così poco? Tsubasa era davvero più forte? Ed allora a cosa era servito lottare fino allo stremo nell’ultima partita del campionato? Aveva lottato e sapeva di essersi guadagnato la vittoria, non aveva nulla da rimproverarsi: perché sottoporsi all’allenamento suicida di Kira con il tifone che infuriava sulle spiagge di Okinawa altrimenti?
«Tutto bene, Kojiro?»
Sospirò Jun sedendosi accanto a lui: effettivamente erano state dure le parole dell’ex portiere della Nankatsu e l’avevano infastidito perché lo eclissavano, perché voleva dire che Tsubasa era più forte di lui e solo perché lui, Jun Misugi, aveva un cuore di vetro! Ah, se solo avesse avuto un cuore saldo e forte come quello degli altri gli avrebbe fatto rimangiare tutto!
Kojiro si voltò a guardarlo, incerto se volersi sbilanciare o meno: non era sua abitudine raccontare cosa lo tormentasse, voleva affrontare la situazione con le sue forze e capacità ma nello sguardo di Jun notò qualcosa che lo sorprese, una flebile rabbia