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Autore: Watashiwa    06/03/2018    2 recensioni
[Bugs Bunny & Taz: In viaggio nel tempo]
Raccolta di situazioni imprevedibili con protagonisti Bugs Bunny e Taz che durante il loro viaggio nel tempo imparano diversi potenziamenti per poter terminare quanto prima la loro improvvisa avventura.
Ma considerando i caratteri opposti dei due viaggiatori, non andrà sempre tutto tranquillamente e pacatamente...
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Bugs Bunny, Taz
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ciò che si trovava davanti ai loro occhi era davvero un posto molto particolare, differente da qualunque cosa avessero visto in vita loro.
Questo era il primo pensiero che era ronzato nelle teste dei due avventurieri entrando in quella cittadina del mondo arabo: era così magnetica, all’apparenza così organizzata, socialmente e architettonicamente.
Quello che saltava all'occhio erano senza dubbio le varie sfumature di pervinca, che capeggiavano tra gli edifici più alti dell'intero perimetro, come se fosse un modo per indicare quell'equilibrio e quel senso di sistemazione compatta plasmatasi con il passare degli anni.
Le cupole erano tutte di una grandezza differente a seconda dello stabile di cui reggevano il peso; i muri delle pareti, anch'essi irregolari e ricchi di segni probabilmente fatti a mano, nascondevano vasi verdastri e dalle forme più disparate, così come tantissimi mercatini di spezie e cibarie, parte di una vita tutt'altro che coordinata come poteva sembrare all'entrata del confine.
Man mano che percorrevano molte vie del piccolo borgo, anche i primi ingranaggi di valore iniziarono a palesarsi sul loro cammino, percorso ancora l'uno di fianco all'altro.
Da bravissima testa calda qual era, Taz aveva accennato a dei comportamenti che esprimevano la volontà di separarsi alla ricerca dei congegni mancanti, mettendosi d'accordo nel ritrovarsi poi in un punto d'incontro.
Bugs però non era stato d'accordo, puntando su un aspetto più prudente e cauto: c’era da dire, inoltre, che era un mondo a loro estraneo nonostante fosse intriso di un'esotica magnificenza, per cui esplorare di primo acchito e in compagnia era quasi d'obbligo.
Il marsupiale fu quasi costretto a seguire le direttive del suo alleato, anche perché, nonostante fosse difficile da ammettere ad alta voce, in quel caso non era assolutamente in torto marcio.
Vide una spira bronzea accanto a una tenda di un'abitazione apparentemente inabitata e si apprestò ad accelerare il passo per afferrarla e collezionarla… 
Però, tutto d’un tratto, un omino dal viso bianco e perfido lo batté sul tempo e ridendo maliziosamente s'allontanò saltellando come un matto, sembrando una sottospecie di anfibio da pronto ricovero psichiatrico.
Fu nel giro di un attimo: Taz schiamazzò ferocemente contro l'esserino, giravoltando incontrollabilmente verso la sua direzione, rompendo vasi, piccole sculture e bancarelle fortunatamente incustodite, mentre il ladruncolo se la sghignazzava di gusto, continuando a fuggire verso l'alto, sempre di più.
Bugs Bunny, oltre che a mettersi una mano sulla testa per puro disappunto, non poté fare a meno di ridacchiare in maniera sardonica, sgranocchiando la sua consueta carota giornaliera.
«Bene, credo che dovrò fare un fischio a Titti prima di... waaah!»
Il roditore non finì la frase perché la sua attenzione – i suoi occhi, specialmente – fu catturata da una figura sconosciuta ma comunque affascinante e sinuosa, un po' seccata per il chiasso che c'era attorno al posto dove probabilmente abitava.
Indossava un vestito indaco a due pezzi molto largo, particolarmente sportivo e conseguentemente comodo, con un piccolo velo trasparente di tulle a coprire buona parte del volto che faceva scorgere, ad ogni modo, le sue espressioni facciali già peculiari ed espressive.
Il cuore di Bugs, nel mentre, batteva impazzito in modo martellante e non tardò ad avvicinarsi furtivamente alla giovane donna misteriosa con passo felpato, giusto per rompere il ghiaccio.
«Gneh... che succede, amica?» fece con tono mellifluo e fascinoso per fare subito colpo sulla sua enigmatica interlocutrice.
La giovane danzatrice si scostò una ciocca di capelli a lato, come per esprimere un senso di disagio e fastidio che si faceva largo dentro di sé.
«Succede che se il tuo amico facesse meno confusione, io potrei fare baladi in santa pace. Sai com'è, c'è gente perbene, qui...» replicò un po' piccata la ragazza, realmente infastidita dal caos che c'era intorno alla sua abitazione.
Ci fu una breve pausa di silenzio, nella quale entrambi sembrarono riflettere su quello da dire dopo quelle prime battute l’uno nei riguardi dell’altra, poi fu lei a prendere l’iniziativa.
«...Scusa, forse sono stata troppo scontrosa. Però non mi è chiaro cos-»
Bugs sfoggiò un tono ammaliatore, quasi accademico, sperando di risultare convincente a una persona che sembrava essere fortemente diffidente e sull'attenti, come forse era giusto che fosse.
«Siamo in missione segreta per conto di una potente signora che controlla il tempo e quel fantasmino ci sta ostacolando! Vedi, il mio compagno è un tantino alterato perché vuole finire questa missione il prima possibile e...»
Il roditore fu interrotto prontamente dalla ballerina, che gli agitò un dito sotto il naso come segno di tacere, visto il suo sguardo più rilassato e come se avesse capito tutto d’un tratto.
«Seguimi, e al mio segnale fai ciò che devi fare».
Nonostante il timido sorriso sul volto, la sua voce risuonava autoritaria e sicura, come se sapesse di cosa Bugs stesse parlando.
I due percorsero alcune viuzze che parevano parte di un unico, grande sentiero, guidati da un rumore quasi metallico che assomigliava a una tagliola, così come dei versi gutturali che facevano rabbrividire nella maniera in cui si propagavano, violenti, nell'aria gelida di quella giornata così straordinaria.
Il diavolo della Tasmania era ancora alle prese con il suo avversario misterioso, che non aveva nessuna intenzione di lasciarsi catturare in quel modo, sia perché il suo cacciatore gli incuteva timore e anche perché aveva le sue buone ragioni per scappare, forse ancora ignote ai suoi “aguzzini”.
D’altro canto, Bugs e la baiadera avevano paura che potesse ammattirsi completamente per quanto stesse correndo e mostrando segni di pazzia acuta, esternati da ciò che farfugliava ad ogni metro che percorreva, alternando corsa e roteazione.
L’alleata poi fece qualche passo in avanti, mettendosi davanti all’eroe in modo che il ladruncolo potesse notarla nel raggio della sua visuale, sebbene stesse mantenendo la concentrazione guardando avanti per evitare di far guadagnare terreno al suo inseguitore.
«Per favore, sii rapido» disse lei semplicemente, sistemandosi la gonna e mettendosi quasi in posa, ancheggiando delicatamente.
La giovane lasciò che il suo bacino si muovesse in maniera armoniosa, accennando un motivetto che, molto probabilmente, le serviva per dare il ritmo giusto al suo movimento appariscente e caloroso al tempo stesso, quasi ipnotico.
L’accenno di quel balletto fece l’effetto sperato: istantaneamente il ladruncolo si girò di scatto per cercare da dove venisse quel canto così melodico e appena vide la giovane danzare con tanta grazia si dimenticò di tutto ciò che accadeva intorno, desideroso solo d’approcciarsi alla musa.
Anche Taz si avvicinò, ma non riuscì ad approfittare del vantaggio recuperato perché anche lui era rimasto stregato dalla performance, rimanendo a osservarla a pochi metri di distanza con uno sguardo rasserenato e quasi angelico, come se non avesse altre preoccupazioni e missioni da compiere.
L’intrattenitrice sorrideva e continuava con le sue movenze ridondanti ma al contempo mistiche, ammaliando con poco i nuovi spettatori come facevano finemente le sirene nell’antica mitologia greca con i malcapitati marinai in viaggio per lontanissime mete.
«Inchiodalo al cappello con una carota, presto!» zufolò a bassa voce l’alleata a Bugs Bunny, cercando di guadagnare tempo prezioso affinché gli eroi potessero recuperare l’ingranaggio, puntando tutto sul coniglio.
Accadde tutto in un attimo: come se fosse una questione di vita o di morte, Bugs estrasse una delle tante carote che teneva comodante nella pelliccia, mirò rapidamente verso il nemico senza neanche pensarci e…
ZAPHF! 
Il ladruncolo venne colpito senza fin troppi complimenti all’altezza della testa, lasciò scivolare l’ingranaggio di valore accanto a Taz e cadde all’indietro insieme al suo cilindro opaco, ma appena toccò il suolo…
«COSA?» sbraitò il roditore in preda all’incredulità più sincera, mentre osservava Taz sfoggiare un’espressione perlopiù strabuzzata, che però non esitò a raccogliere la refurtiva. 
«Gneh…» fece poi, recuperando quell’aria tranquilla e sicura di sé «…Tutto ciò è contro ogni aspettativa della fisica, anche dei film che ho girato in tutti questi anni. Ma comunque, credo dovremmo ringraziare soprattutto te, bel--».
Ma anche l’alleata era sparita furtivamente nel nulla senza aver emesso alcun rumore, neanche dando loro il tempo di ringraziarla di cuore per l’aiuto donato. 
Per terra era rimasto solo una cartapecora di piccole dimensioni, chiusa con un elegantissimo nastro nero che giaceva nel posto dove prima c’era la misteriosa donna, e sembrava proprio di non essere stata lasciata lì per un purissimo imprevisto o uno scherzo del destino.
Bugs non esitò un attimo e l’aprì, riconoscendo subito chi fosse il mittente di quel messaggio enigmatico, confermando che quella pergamena fosse destinata per loro, che lesse a voce alta:

“Cari Bugs e Tazzy,
Purtroppo non posso seguirvi tantissimo nell’era araba perché in questi giorni cade la visita di controllo annuale per il piumaggio e le zampette del piccolo Titti, ci tengo che stia bene e non abbia problemi!
Come sapete mi sto curando della macchina del tempo, per questo ho chiesto a questa gentile signorina –  una mia vecchia amica da anni – di insegnare una nuova mossa a Bugs e mostrarvi un po’ il centro cittadino, che secondo i miei calcoli dovrebbe mostrarvi i luoghi principali, come i giardini reali del sultano, dove andare a cercare i congegni restanti.
Vi ricordo, cari ragazzi, di fare attenzione ai personaggi delle varie ere che capitombolano nelle varie zone, colpiteli per rispedirli nel loro periodo corrispondente… e visitate ogni anfratto per sicurezza, collaborando e senza staccarvi l’uno dall’altro, mi raccomando.
Se va tutto bene nell’età araba e ricordo bene alcuni posti della Transilvania, Titti ed io torneremo per insegnare un ultimo potenziamento per Taz, che assicuro sarà molto divertente e istruttivo.
Avete fatto tanta strada e non vi sarò mai grata abbastanza per l’aiuto che mi state offrendo in questi giorni che passano.
A presto!
Con affetto,
 
La nonna


I due si sedettero sul terreno in prossimità di una zona piena di alberi da frutto, stremati e provati per motivi pressoché differenti.
Taz era ancora provato fisicamente per la lunga corsa che aveva deciso di fare per questione di dovere ma anche di pancia, mentre Bugs sentiva un altro tipo di sforzo ben più pericoloso e silenzioso al tempo stesso, vale a dire quello mentale.
In un certo senso era lui il capo della spedizione, lo sentiva dal profondo del suo cuore e voleva che tutto filasse tranquillo senza nessun intoppo, mentre dopo la lettura del messaggio si sentiva ansioso e confuso.
Non sapeva nulla della ballerina e se sarebbe stata, in futuro nei luoghi saraceni, una vera alleata o meno dato il suo mistero attorno e non aver, completamente, adempiuto al suo dovere, e poi… come aveva potuto dimenticarsi di completare quella sottomissione mentre visitavano gli altri mondi?!
Sbuffò seccato, ma rassegnato: aveva accettato per farla contenta e il suo lato caritatevole lo portava sempre a compiere ogni dovere e ogni obbligo fino alla fine.
L’avventura, in fin dai conti, era ben lontana dall’essere completata ed era realmente pregna di pericolosi sotterfugi sulla strada, così oscura così indefinita…

 
[1786 parole]


 
   
 
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