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Autore: sonia1977    07/03/2018    2 recensioni
Vader convive con Anakin nella testa, poichè non è sicuro di aver fatto bene a fidarsi di Palpatine.
Cerca e trova Obi-Wan, ma il Jedi non è quello di un tempo.
Insieme si imbarcheranno su di filo sottile chiamato "speranza" ma entrambi sanno che se ci sarà una seconda caduta sarà la fine di ogni cosa.
La storia è una Obi-Wan/Anakin
Genere: Avventura, Commedia, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Anakin Skywalker/Darth Vader, Obi-Wan Kenobi, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Benvenuti in questa nuova storia, che non è completa, ma è molto avanti per cui spero di riuscire a terminarla.
Come ho detto della presentazione è una Obi-Wan/Anakin per cui se la coppia non entrasse nei vostri canoni non leggete, non voglio disturbare il vostro pensiero in merito.
Ho messo un rating arancione poichè non ho ancora avuto la forza e la capacità di scrivere una scena hot, nel caso riuscissi in quest'impresa cambierò il rating.
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di quel genio di Lucas e della Disney; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Per tutto il resto andate nelle N.d.A.

Buona lettura, Sonia.

1. Tatooine

Tatooine, Orlo Esterno, caratteristiche del pianeta:
- desertico
- zero precipitazioni
- due soli
- temperatura massima: 70 gradi
- temperatura minima: - 30 gradi
 
Obiettivo individuato alle seguenti coordinate Alpha-133-Mu-9033
 
Questo recitava il monitor del caccia di Lord Vader, il quale sogghignò soddisfatto, aveva trovato l’ultimo Jedi, dopo una caccia durata tre anni, nei quali aveva trovato e ucciso i Jedi che erano riusciti a lasciare il Tempio durante l’assalto o quelli che avevano sconfitto i cloni, durante l’esecuzione dell’Ordine 66, ma ne mancava almeno uno all’appello, proprio l’unico che gli premeva veramente vedere morto: Obi-Wan Kenobi.
“Non si può dire che non ti sei nascosto bene, Obi-Wan... Tatooine… non ci avevo pensato subito. Che poi nel Mare delle Dune nell’estremità sud-ovest è quasi da pazzi viverci” rifletté il Sith tra sé, mentre portava con facilità la navetta verso il pianeta.
Finalmente, aveva trovato il suo vecchio Maestro e poteva infine terminare il lavoro che aveva lasciato incompiuto su Mustafar, quando il Generale era riuscito a fuggire intrappolandolo in una stanza, pochi secondi, ma furono sufficienti al Jedi per scappare.
Era corso via come un codardo invece di affrontarlo, ancora gli veniva il voltastomaco per la codardia di quello che era stato il suo miglior amico, ma ora poteva correre quanto voleva, Tatooine era il suo pianeta natio e lo conosceva come le sue tasche, conosceva la potenza dei due soli allo zenit, il deserto lo avrebbe ucciso se non si fosse arreso alla sua spada.
Fece descrivere al caccia un ampio cerchio sopra la desolazione dello Jundland e individuò la casa che Kenobi aveva ricavato nella roccia, non che fossero presenti molte rocce che potevano permettere di costruire al loro interno una casa, se così si poteva definire.
Vader si allungò verso i comandi e spinse una serie di pulsanti blu e neri, il caccia decelerò ed estrasse i piedini, pochi istanti dopo si posarono sulla superficie infuocata del pianeta, spinse un altro pulsante e la passerella di uscita si allungò fino a toccare terra; venendo fuori dalla navetta il Sith fu investito da una folata di vento afoso, che mosse in eleganti onde il nero mantello che lo ricopriva, incurante di tutto ciò, s’incamminò verso la casa.
Certo che all’esterno non sembrava proprio una casa, aveva fatto bene il Jedi a nascondersi lì dentro e utilizzare la roccia come struttura esterna, i sensori non avrebbero rilevato niente, neanche se il Jedi fosse stata all’interno della casa nel momento in cui aveva scansionato il pianeta, era troppo calda la superficie e una qualsiasi forma di vita a sangue caldo era impossibile identificarla, considerò l’uomo mentre camminava.
Una volta entrato nella casetta, notò la semplicità con cui l’aveva sistemata, appena entrò, vide l’umidificatore e una cassettiera, si spostò subito non intendeva perdere tempo a curiosare lì dentro, e poi tutto lì intorno gli parlava di Obi-Wan, la pila di libri che giacevano dentro una scatola, i pezzi di ricambio per il caccia, serie Delta in dotazione ai Jedi.
Notò anche il letto a semicerchio nel salotto davanti c’era un semplice tavolino e una sedia, e dalla parte opposta il tavolo per mangiare, allungò la mano verso il letto e lo trovò morbido al tocco, ma sotto notò c’erano altre casse, presumibilmente contenevano i vestiti e la biancheria per la casa, si disse, continuando a guardarsi intorno, c’era un armadio, che a lui sembrava tanto lo scafo del caccia cui tempo prima aveva distrutto l’ala sparandogli contro, non una delle sue idee migliori, avvicinandosi si rese conto, con orrore, che era proprio così, aveva smantellato lo scafo e lo aveva saldato insieme, dandogli uno scopo diverso da quello originale,
“Sarà l’unico uomo della galassia ad avere un armadio di duracciaio” commentò Vader quasi ridendo
“Guarda che se è ridotto così è colpa nostra, non gli è rimasto niente e Obi-Wan è capacissimo di fare a pezzi un caccia senza patemi d’animo, e utilizzarne i pezzi in altro modo. Non avendo altre possibilità. E ti ricordo che non ne ha, sempre per causa nostra sia chiaro!” replicò Anakin, quella dannata vocina che gli rompeva i timpani tutti i giorni da tre anni, Vader ignorò la voce.
Passò l’arco e si trovò in una cucina molto semplice composta di pezzi di scarto, che erano stati lavorati a mano, della roccia che fungeva da ripiano e qualche elemento acquistato sicuramente, a cifre esorbitanti, a Mos Eisley, notò la stufa, dove si poteva cucinare, dotata stranamente di ugelli per il gas e la stufa che serviva per riscaldare l’ambiente; di notte faceva parecchio freddo e se leggeva bene l’indicatore, si accendeva proprio durante la notte.
Se le ricordava bene, faceva sempre un freddo terribile e lui correva a nascondersi nel letto della mamma, scosse la testa per togliersi dalla mente la madre, non era proprio il caso di pensare a lei in questo momento, e così tornò velocemente a guardare come il Jedi si era sistemato, un rumore morbido richiamò la sua l’attenzione e notò le ventole del ricambio dell’aria e anche una botola che poteva portare a una specie di cantina, e visto che a Obi-Wan il vino non piaceva sicuramente lì sotto c’erano dei contenitori per l’acqua, per cui saltò l’ispezione del seminterrato.
Guardandosi ancora intorno notò la seconda porta d’entrata sulla destra rispetto a dove si trovava e passando oltre un secondo arco trovò la dispensa, ma non si curò di aprire e vedere il contenuto, notò anche il frigo con le celle di raffreddamento, piccolo ma sufficiente per una persona.
“Cosa ci fa con una lavastoviglie sonica? Vive da solo, potrebbe lavarseli i piatti!” esclamò sorpreso
“Certo perché di acqua su Tatooine ce ne sta talmente tanta che potrebbe farsi il giardino fuori”, replicò Anakin, alzando gli occhi a cielo per la stupidità della sua controparte oscura.
L’unica porta all’interno della casa portava al bagno, ma non si soffermò a guardarlo, i bagni sono tutti uguali.
Tornò indietro nel salotto e notò solo in quel momento quattro oloimmagini che decoravano le pareti, si avvicinò e le osservò, nella prima c’era Obi-Wan, che avrà avuto 16 anni, e accanto a lui che gli circondava le spalle con un abbraccio, c’era Qui-Gon
“Un altro che abbiamo deluso, segnatelo va, che te ne eri scordato” gli sibilò Anakin nel suo orecchio, irritando il Signore Oscuro, che oltrepassò la foto, passando alla seconda che raffigurava sempre Obi-Wan ma c’era… beh lui, aveva 9 anni, si ricordava quando fu scattata quell’olofoto, il giorno in cui tagliarono la treccia a Kenobi e lui divenne il suo apprendista e gli fu fatta la piccola treccina, entrambi sorridevano, ma entrambi ancora piangevano la morte del Maestro Jinn, Kenobi non gli teneva la mano sulla spalla, ma era lui che era attaccato al suo mantello, però il Maestro si girava verso di lui e gli sorrideva, poi a foto ricominciava, ricordò che in quel momento si era sentito meno solo, sbuffando per quel sentimentalismo non richiesto, e nonostante la propria irritazione, guardò a terza foto, qui erano sicuramente più allegri tanto che si vedeva che erano abbracciati l’uno all’altro con le mani sui fianchi e subito dopo lui stesso che tentava di strangolare il Maestro che rideva, la sua treccina non c’era più era diventato Cavaliere quel giorno, e la foto fu scattata da una Maestra loro amica, la quarta gli fece fermare il cuore invece, erano Obi-Wan e Padmè, stavano ridendo indicando qualcosa, e lui sapeva cos’era, era lui che entrando di corsa nell’appartamento della Senatrice era scivolato per via della pioggia ed era finito per terra, ridendo anche lui con loro, scosse la testa e si spostò verso la sedia che si trovava accanto al letto, si sedette cercando di calmare il proprio cuore e il respiro,
“Ecco cosa ci siamo persi, Vader! L’amore e l’amicizia. Te lo avevo detto che avremmo fatto questa fine. Comunque lascia che ti dica che c’è qualcosa che non va nell’aria? Non riesco a capire…” gli fece Skywalker
“Tu zitto ci riesce a stare? Non ero così petulante! Non c’è niente nell’aria, se non la sabbia e l’afa tipica del pianeta” replicò al Jedi
“No tu eri peggiore, sempre a covare rabbia, odio e paura. Cretino io che ti davo retta, abbiamo fatto un casino e neanche lo accetti, abbiamo distrutto tutto. No, c’è qualcos’altro! C’è morte…” il Signore Oscuro non rispose e la conversazione s’interruppe, tanto stava parlando con se stesso, e Anakin era fastidiosamente ripetitivo, meglio non ascoltarlo o finiva col crederci, lui governava la Galassia, aveva potere e riconoscimenti, che lui in quanto semplice Jedi non avrebbe avuto mai.
Accantonato nuovamente il senso di perdita e di colpa, si predispose ad aspettare Kenobi, mentre Anakin sbuffava.

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Note dell'Autore

Prima di tutto riporto il sito dove ho trovato le coordinate del pianeta e la struttura della casa di Obi-Wan.
Casa di Kenobi: http://www.swx.it/databank/index.php?title=File:Capanno_kenobi_2.jpg
Coordinate su Tatooine: http://www.swx.it/databank/index.php?title=Capanno_di_Ben_Kenobi
Alcune cose le ho inserite da sola, come il frigo o le scatole con libri. L'idea della casa ricavata nella roccia mi piaceva di più che una casetta piazzata in mezzo al deserto.
Nella storia Anakin non è "scomparso" è rimasto ben piantanto nella mente di Vader alimentata dal dubbio dell'errore, e non ha nessuna maschera e non ha perso arti diversi da quelli che gli ha tagliato Dooku.
Per qualsiasi domanda o altro non esitate a scrivermi.
Grazie a quelli che lasceranno un pensiero, a quelli che leggeranno la storia e sono arrivati in fondo a questo primo capitolo.

  
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