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Autore: mikybiky    30/06/2009    3 recensioni

Wexford è tutto un significato per gli adolescenti che la abitando: sogni nel cassetto, amori non corrisposti, avversioni ed incomprensioni verso altre persone, forti amicizie e incompatibilità tra le reginette della scuola e quelle che invece preferiscono una minore notorietà.
O almeno così era finché Chirs e Abigail Braight non sono giunti nella contea, stravolgendo la situazione e capovolgendo la storia.
Abigail fu la prima a scendere dalla luccicante limousine laccata di nero e sfilare lungo il corteo di paparazzi, seguita a ruota da suo padre Benjamin, che davanti alle telecamere non si staccava da lei un minuto. I flash arrivarono da ogni parte, e Abigail si sentì in dovere di assumere le pose più fashon per apparire sulle riviste più popolari del momento.
L’ultimo a scendere dall’auto fu Chris, che si mosse tranquillamente come se per lui tutta la gente attorno non esistesse. Ignorò le tredicenni ululanti che bramavano un suo autografo e oltrepassò i giornalisti indemoniati che si tiravano le macchine fotografiche in testa per realizzare lo “scatto esclusivo”.
Genere: Generale, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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nuovi arrivati
5. NUOVI ARRIVATI

Ben tornato, Wexford. Un altro nuovo giorno è iniziato, ma sembra che sia destinato ad essere meno noioso del solito. Niente di ordinario nel tempo: oggi ha ripreso ad essere nuvoloso e la povera, piccola Maiti non sembra apprezzare questo inconveniente: il 15 si avvicina. Come al solito, la Volkswagen di Sèanait ha già fatto il giro di Castelbridge e la squadra di Rugby si sta allenando nel cortile della scuola.
Qual è la novità di questoggi? Pare che il tanto ambito e popolare Daigh Morgan si sia reso conto della presenza della sconosciuta quindicenne, che però ha dei risentimenti verso il noioso Bairre Allen. Non è, magari, solo un pretesto per non comparire sulla lista nera di Sèanait? Presto scoprirà che il suo territorio è stato invaso e allora sarà allarme rosso.
Ma non ti preoccupare, povera e piccola Maiti: forse la tua storia non sarà destinata a diventare la solita routine che tutti conosciamo. Non hai ancora conosciuto Chris Braight.

Maiti inclinò irruente la moca del caffè verso la sua tazza, versandone buona parte sul ripiano della cucina. La sbatté furiosa sul fornello, asciugando con uno Scottex il lago che si era creato.
« Ti ho già detto che mi dispiace, mamma! » esclamò, furibonda. Andò a sedersi al tavolo, appoggiando con veemenza la scodella. « Non mi sembra il caso di farne una tragedia! ».
« Sei tu quella che ne sta facendo una tragedia! » rispose la madre, seccata. « Gli adolescenti non impareranno mai a comportarsi di dovere finché non avranno punizioni adeguate! ».
« Adeguate? Adeguate? Mamma, ti rendi conto di quello che mi stai facendo? ». La ragazza era davvero agitata. Se il giorno prima la stessa agitazione era stata di euforia, questa volta lo era di terrore. « Tu non hai idea delloccasione che mi sia capitata e ora me la stai rovinando! ».
« Suvvia, non essere così drastica. Almeno la prossima volta imparerai ad eseguire i tuoi compiti prima di concederti allo svago ». La madre era irremovibile.
« Già oggi sarà un giorno terribile, perché non ho finito il video per Sèanait. Se ora ti ci metti anche tu sarà proprio una catastrofe! E poi ho promesso a Bairre che sarei andata ». Si bloccò.
La madre staccò gli occhi dalla sua colazione, colta nel pieno delle sue facoltà di genitore e osservò la figlia con sguardo severo e stupito al contempo.
« Chi è questo Bairre? » domandò, comprensiva.
« Ehm, lui è Bairre Allen. Un compagno di scuola, sai. Gioca nella squadra di rugby ed è daccordo, solo un pretesto. Ma non puoi impedirmi di andare! Il signor OBowen confida in me! ». Avvicinò la tazza alla bocca, bevendo il caffè con tanta trepidazione da rovesciarne buona parte sui vestiti. « Fantastico! » strepitò. « Anche questo ci mancava! ». Finì di bere la sua bevanda e si alzò dalla sedia per dirigersi in camera, iniziando a spogliarsi ancora prima di salire le scale.
« Rimango della mia opinione » concluse la madre con tranquillità, per far capire alla figlia che largomento era chiuso. « Sabato non andrai da nessuna parte ».
« E io ci andrò comunque! » urlò la ragazza, precipitandosi per gli scalini. « Dovessi anche scappare di casa o rapire Tòmas! ».
Scuotendo la testa, la donna tornò a concentrarsi sulla sua colazione.
« Adolescenti » commentò.

« Stai scherzando? ».
Il coretto di Cristin e Moira arrivò alle orecchie di tutti gli studenti, che si voltarono verso le ragazze, curiosi.
« Suvvia! » esclamò Maiti, un po imbarazzata. « Vi ho solo detto che ieri Daigh Morgan mi ha invitata di uscire. Ma non lo dovete far sapere a mezza scuola! » aggiunse sottovoce, severa. « Non voglio che Sèanait o le sue amiche stupide lo sappiano ».
« Sappiano cosa? ». Una voce fastidiosa giunse dallorda barbarica di alunni che affollavano il cortile.
Maiti si voltò, sprezzante.
« Ina » commentò, osservando la ragazza bionda tinta che le stava di fronte.
« Che cè? » chiese Cristin, ironica. « Sèanait ti ha lasciata a piedi? »
« Ah! » fu la risposta della ragazza. « Come se dovessi stare solo ed esclusivamente con lei, proprio come fate voi tre oche ».
« Chiudi il becco Ina » la interruppe Moira. « Sèanait, Mona e Mairsil sono alla riunione rappresentanti, alla quale tu non sei ammessa, visto che non sei una rappresentante. Non compiere inutili tentativi di farci credere che se fossero libere stamattina tu non saresti con loro. Lo sappiamo tutti che non hai altri amici ».
« Senti che faccia tosta » disse la ragazza, scocciata.
« E quando avrai le prove che noi siamo sempre assieme, come tre oche, puoi tornare a dircelo » continuò Maiti. « Ma la vedo dura: tanto per cominciare, la mattina ci rechiamo a scuola con mezzi diversi. Al contrario di qualcun altro ».
Ina sbuffò, stizzita.
« Questo non vuol dire che non abbia altri amici » ribatté, incapace di arrampicarsi sugli specchi.
« Hai appena ammesso di non separarti mai da loro tre » disse Cristin, con sarcasmo.
« Ma sentile! » replicò Ina. Girò sui suoi tacchi e se ne andò, non essendo capace di ribattere a tono.
« Ma dimmi un po chi si crede di essere » criticò Maiti. Laria fredda le sferzò il viso, facendola rabbrividire. Come suo solito, si strinse nella giacca. « Forza, entriamo » suggerì. « Fa freddo qua fuori ».
« Ehy, guardate un po » disse però Moira, meravigliata. Indicava un punto davanti a sé, con unespressione incredula stampata sul volto.
Le due amiche seguirono la traiettoria da lei indicata e, con altrettanta incredulità, si trovarono a fissare una lunga e luccicante limousine nera ferma davanti al cancello della scuola.
« Wow » commentò sarcastica Cristin. « A Sèanait forse serviva una macchina più capiente in grado di contenere nuovi amici? ».
« Non ci posso credere » disse Maiti, esagitata. « Quelli devono sicuramente essere Chris e Abigail Braight! ».
« Stai scherzando? » le domandò Moira, trasecolata. « Vuoi dire lattrice e quello scorbutico di suo fratello? ».
« Ma cosa me ne importa di loro! » ribatté la ragazza. « Loro sono i figli di Benjamin Braight! Il regista! Ve ne rendete conto? ».
A quel punto tutti i ragazzi che erano fuori in giardino si erano accorti della lussuosissima macchina, che si era fermata proprio davanti alla loro scuola, e ora Abigail ne stava scendendo, mostrando tutta la sua impudenza, come se si trovasse di fronte alle telecamere. Sfilò attraverso il cortile, lanciando a tutti i presenti sguardi del tipo “tu per me sei un insetto insignificante”.
Chris, invece, li ignorò. Passò in mezzo a loro come se non esistessero, come se non si fosse nemmeno reso conto della loro presenza. Continuò a fissare di fronte a sé trapassando ogni essere vivente con lo sguardo di chi crede di essere l’unico al mondo. Nel frattempo parlava al cellulare.
« Ma tu guarda che sciacquetta » giudicò Maiti con disprezzo, mentre Abigail le passava accanto, sculettando. La stava seguendo con lo sguardo, quando Cristin le tirò una gomitata. La ragazza si girò, sussultando; era sicura che da qualche parte stesse arrivando Daigh Morgan, spiegazione più che plausibile vista la reazione dellamica; ma si rese conto troppo tardi di avere fatto invece una pessima figura: Chris Braight le stava passando accanto proprio in quel momento e, se riusciva a fare finta che non esistesse nessuno, non poteva ignorare tutte le voci che gli arrivavano alle orecchie, soprattutto se erano insulti diretti a sua sorella.
Per un momento rimase stupito a guardare Maiti, come se fosse stato alieno che esistesse almeno un essere umano che non apprezzava una famosa attrice come Abigail. Poi però distolse lo sguardo e tornò al telefono, dimentico di quella quindicenne sciocca che giudicava a prima vista.
« Sì, mamma, ci sono ancora. Wexford è ripugnate: fredda, umida e soprattutto ventosa… ».
Maiti scosse la testa, imbarazzata.
« Coraggio » disse, prima che le amiche commentassero laccaduto. « Entriamo. Inizia a piovere ».

« Hai già fatto colazione » affermò Abigail, aspra.
Suo fratello era fermo davanti alle macchinette, schiacciando più volte il bottone per diminuire lo zucchero nella bevanda. Senza nemmeno voltarsi verso la sorella, rispose, serio:
« Questo non è un buon motivo per non prendermi un caffè. Credi che questo aggeggio dia il resto? ».
Il macchinario iniziò ad emettere rumori strani, finché il bicchierino non fu sceso e il liquido bollente versato al suo interno.
Abigail sbuffò.
« Hai paura di addormentarti durante le lezioni? » commentò, acida.
Quando il bicchiere fu pieno, Chris lo estrasse; si voltò verso la sorella, placido.
« No » rispose, tranquillo. « Non ho paura di ingrassare ».
Si allontanò, diretto verso le scale. Gli era già stato indicato il piano sul quale si trovava la sua aula ed era più che risoluto a raggiungerla prima che suonasse la campanella. Dopo pochi secondi, Abigail lo raggiunse.
« Hai già notato qualcuno di interessante? » gli domandò, curiosa. Nonostante tutto, aveva paura di non trovare amici e restare sola. Ma era quel che le capitava ogni volta, visto il suo caratteraccio.
« No » rispose Chris, secco. Non aggiunse altro.
« Bé, sono sicura che attaccherai bottone velocemente ». Aspettò che il fratello le desse una risposa, ma quando vide che non era in procinto di aprire bocca, aggiunse: « Nessuno mi ha ancora avvicinata, per il momento. Certo, sono qui solo da pochi minuti, ma pensavo che essendo così famosa ».
« Qui non pensano bene di te » la informò il ragazzo, fermandosi accanto ad un termosifone ancora libero. Avrebbe aspettato linizio delle lezioni per entrare in classe.
La sorella lo guardò, scioccata.
« Non troppo schietto, mi raccomando » farfugliò, appoggiandosi accanto a lui.
« Hai ragione, la prossima volta affermerò che tutti ti amano » ribatté il ragazzo, ironico.
« Sempre troppo comprensivo, Chris ».
Fra i due cadde un silenzio al quale Abigail non era abituata. Con Chris era così: era un ragazzo taciturno, lesatto contrario di lei e suo padre. Sperava di recuperarlo durante il suo soggiorno a Wexford, ma le prospettive andavano declinando. A quanto pare, anche suo padre ci aveva rinunciato. In un certo senso, Chris non lo aveva mai perdonato per averlo staccato alla madre e averlo portato in Irlanda, un posto così ripugnante.
Sospirò. Se lo voleva conquistare, doveva fare il suo gioco.
« Che cosa dicono di me? ».
« Che sei una sciacquetta ».
« Cosa? ».
Ogni buon proposito per restare calma e non farsi condizionare dalle voci che circolavano su di lei si infranse.
« Ma non possono darmi della sciacquetta! » strepitò. « Io sono Abigail Braight! ».
« Vedi » disse Chris, sorseggiando il liquido bollente. « È proprio per questo che non parlano bene di te ».


« Mai dai, tua mamma ti ha messo in punizione? » spettegolò ironico Mairtin, prendendo in giro la sua migliore amica. « Stento a dirlo, ma la cosa mi è familiare ».
« Smettila di prendermi in giro, Mairtin » sibilò la ragazza, assestandogli un buffetto non troppo affettuoso sulla spalla.
Il ragazzo ridacchiò, fermandosi di fronte alla sua aula, in mezzo alla torma selvaggia che imperversava i corridoi.
« Per farla breve, ti ha punita solo perché sei tornata a casa un po’ tardi? » continuò Mairtin, divertito. « Dai, poteva essere comprensiva: insomma, sei uscita con Daigh Morgan! ».
« Ti ho detto di smetterla di prendermi in giro! » ribatté la ragazza, spingendolo indietro. « E secondo te chi andava dire ad una strega indemoniata che ero uscita con “Daigh Morgan”? È bastato farle il nome di Bairre, stamattina, che subito si è allarmata. Ti dico, pensava che uscissi con lui! ».
Mairtin scoppiò a ridere.
« Non è così grave » la consolò. « Ma allora per quale motivo si è arrabbiata così tanto? Non dirmi che è stato solo perché sei rientrata per l’ora di cena ».
Maiti sospirò e si appoggiò alla colonna che era accanto al termosifone.
« No » disse. « È solo che mi sono dimenticata di andare a prendere Tòmas a scuola e a lei non è andata giù la faccenda ».
Mairtin strabuzzò gli occhi.
« Cosa hai fatto? » esclamò, sconcertato.
« L’hai detto te, Mairtin: mia mamma avrebbe potuto essere più comprensiva, visto che ero fuori con Daigh Morgan ».
« Ma Maiti » disse l’amico, incredulo. « Hai dimenticato tuo fratello a scuola! ».
« E allora? » ribatté lei. « Ha tredici anni; avrebbe potuto benissimo venire a casa da solo, visto che se fossi andata a prenderlo io saremmo comunque tornati a casa a piedi ».
« Tua madre ti ha chiesto un favore » confutò il ragazzo. « Oh, certo: tu eri troppo occupata ad uscire con Daigh Morgan per ricordartelo ».
« Mairtin, per favore, non ti ci mettere anche tu! » si lamentò Maiti, scocciata. « E ti do un consiglio: non parlare mai più di quella storia se non vuoi finire con un occhio nero ».
Mairtin era piuttosto stupito: perché aveva cambiato tono in modo così repentino?
« Ma che ti prende? » le disse, interdetto.
L’amica gli lanciò un’occhiataccia, che lui non comprese al volo; ma quando una voce glaciale risuonò alle sue spalle tutto gli fu più chiaro.
« Voglio avere il video, subito ».
Sèanait comparve, più risoluta che mai.
« Il video? ». La voce di Maiti, invece, si fece piccola e tremante. « Oh certo, il video! »
Sèanait la guardò con occhi furenti. Mairtin tentò di alleggerire la situazione.
« Ciao Sèanait » disse, raggiante.
« Ciao Mairtin » rispose lei, senza nemmeno guardarlo. « Maiti, dov’è il video? ».
« È… a casa ».
« Maiti, spero tu stia scherzando » l’avvisò con voce minacciosa la ragazza. « O che tu l’abbia dimenticato a casa finito. Perché se non è così, non immagini nemmeno la punizione in cui incorrerai! ».
Maiti deglutì.
Era consapevole che la sua vita stava per finire in quel momento, ma sperava ancora in una via d’uscita. Tentò di trovare giustificazioni, ma la compagna la incenerì con uno sguardo.
« Temo ci sia una spiegazione più che plausibile » proruppe Mairtin. Ignorò l’avvertimento intimidatorio che l’amica gli mandò e sorrise al volto scettico dell’altra. « Vedi, ieri Maiti è uscita con un ra… ».
« Chiudi il becco! » strepitò quest’ultima.
Ma Sèanait si voltò verso di lei, arcigna.
« Un ragazzo? » ripeté. « Hai abdicato il tuo dovere solo per uscire con un ragazzo? Ma questo proprio un insulto per chi crede di poter diventare regista un giorno! ».
« Il fatto è che Mairtin si sbaglia, non sono uscita con un ragazzo… ».
« Ha ragione » si scusò il ragazzo. « In effetti erano cinque ».
Entrambe le compagne sgranarono gli occhi, esterrefatte.
« Oddio » mormorò Sèanait.
« Non fraintendere! » esclamò Maiti, in preda al panico. « Ti posso spiegare ».
« Non ce n’è bisogno » si affrettò a dichiarare la bionda. « Non fa niente. Ah, e il video me lo puoi portare pure domani ».
Detto questo, si voltò e se ne andò velocemente. Scomparve tra la massa di gente. Maiti la guardò finché non fu totalmente sparita.
« Sei un cretino » biascicò, con gli occhi persi nel vuoto. Non si prese nemmeno la briga di guardare in faccia il suo migliore amico.
« Bé, almeno ti ho tolto dai guai, no? ».
L’occhiataccia che l’amica gli lanciò era eloquente: stai zitto.
« Credo di dovermi ritirare, a questo punto » farfugliò Mairtin. Non si sprecò di fornire altre scuse, consapevole dell’enorme equivoco che aveva causato. Con un cenno della testa la salutò ed entrò in classe.
« Fantastico » borbottò la ragazza, voltandosi di scatto. Fu un’azione così repentina che andò a sbattere contro ad uno studente. Sentì improvvisamente qualcosa di caldo ricoprirla: abbassò gli occhi e con orrore notò una chiazza di caffè espandersi sulla sua maglietta. « Oh no! » esclamò, agitata. « Non ancora caffè! Ne ho abbastanza ».
« Accidenti » proruppe il ragazzo, con in mano il bicchierino ormai mezzo vuoto. Si affrettò ad estrarre un fazzoletto e a porgerglielo. « Che pasticcio » commentò. « Mi dispiace per la tua maglietta, ma è stata colpa tua; mi sei venuta addosso tu ».
Maiti alzò la testa per fissare quel ragazzo così impertinente, che si permetteva di criticarla quando a rimetterci era stata lei, e i suoi occhi si trovarono a fissare quelli che, poco prima, si erano posati su di lei, stupiti e contrariati: si trovava davanti a Chris Braight.
Anche lui parve riconoscerla, ma non vi fece caso. Allora lei riprese a strofinare la macchia con il fazzoletto, che ormai si era infradiciato.
« Potresti almeno chiedermi scusa » brontolò.
« Chiederti scusa? » ripeté l’altro, sarcastico. « Se non te ne fossi accorta, e sicuramente è così, io sono sempre stato fermo qui, anche quando te e i tuoi amici parlavate delle tue conquiste ».
Maiti squadrò il ragazzo, ostile. Aveva tutta l’aria di voler dire “non sono affari tuoi”. Evidentemente Chris se ne accorse, perché per un momento sembrò scusarsi con gli occhi.
« Non perdere tempo con le bisbetiche come lei, Chris » affermò un ragazza bionda, accostandolo. Maiti la riconobbe: era Abigail Braight. « Le sta bene quel che le è successo ».
« Ma come ti permetti? » disse con enfasi la ragazza.
« Non fa niente » intervenne Chris. « Smettetela entrambe. Non ti immischiare, Abigail, non ce n’è bisogno. E quanto a te, mi devi un caffè ».
« Cosa? Ma se si è rovesciato addosso a me! Non ti ho rotto un vaso di porcellana! ».
« Quel che è giusto è giusto » affermò il ragazzo.
Imbestialita, Maiti si voltò e si allontanò, borbottando qualcosa come: « Se vuoi ti restituisco anche il fazzolettino. Tirchio! ».


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A voi il nuovo capitolo ^^. Ringrazio di cuore ale_9038 e damy per avere aggiunto la storia ai preferiti e grow tra le seguite.
ale_9038: una nuova lettrice =D. Mi fa davvero piacere il tuo apprezzamento ^^ grazie per i complimenti.
Kinderbuena89: tu mi vizi XD. Esageri sempre XDXD, però sono davvero contenta che ti piaccia la storia. :D
  
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