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Autore: Loribi    24/04/2005    5 recensioni
Ciao a tutti, eccomi con una nuova storia, ma non voglio anticiparvi nulla, vi dico solo che questa, a differenza delle altre fanfiction che ho scritto, sarà a più capitoli...che dire, cominciate a dare una sbirciatina e commentate:)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Pronto

-Pronto?-

-Jade sono Karla-

-Oh Karla, che c’è?-

-Jade  stasera credo di finire presto qui in teatro, che ne dici se dopo andiamo a mangiare qualcosa insieme?-

-Sì va bene, e dove ci vediamo?-

-Vicino al Big Ben tra un’oretta circa, ok?-

-Perfetto-

-Allora Jade a dopo, ciao-

-Ciao Karla-

Spinsi il dito sul pulsante rosso del cordless per poi lanciarlo distrattamente sul mio letto, questo prima di chiudere il libro sui drammi di Shakspeare e il mio quaderno degli appunti.

Mi ero iscritta al college, gli studi stavano andando davvero bene e anche con i miei nuovi compagni di scuola avevo instaurato un ottimo rapporto, insomma non avevo avuto alcuna difficoltà ad ambientarmi in quel mondo per me tutto nuovo. Prima però avevo trascorso ciò che rimaneva dell’estate con Maggie che continuava ad essere la mia più cara amica, ed insieme ci eravamo appieno godute  le vacanze tanto attese, divertendoci e facendoci una buona cultura delle più grandi città italiane; ero stata affascinata da quel paese ricco di storia e buonumore. Ma questi erano solo ricordi lontani ora perché la stagione estiva era già finita da un pezzo; ormai era quasi Natale, festa da me amata sin da quando ero bambina per l’atmosfera di allegria e serenità che c’era nell’aria. Serenità che però non c’era allora nel mio cuore; ebbene sì, dopo così tanti mesi non ero ancora riuscita a dimenticarlo. Orlando, sempre e solo Orlando. Eppure in quel periodo avevo conosciuto molti ragazzi, alcuni anche davvero carini, ma nessuno, proprio nessuno era riuscito a farmi provare ciò che Orlando solo mi trasmetteva con un semplice sorriso. Sì, forse ero ancora innamorata di lui, continuamente nei miei pensieri, ma ero anche rassegnata all’idea che tra me e lui, oltre quel famoso bacio, non ci sarebbe più stato niente; quindi aspettavo soltanto che il suo ricordo fosse svanito con il passare del tempo, nonostante sembrava proprio non volermi abbandonare. Quante volte Karla o Maggie mi avevano detto di cercare di cancellarlo definitivamente; magari di provare a frequentare qualche altro ragazzo ma io niente, non me la sentivo di prendere in giro nessuno e innanzitutto me stessa, perché sapevo perfettamente di avere ancora Orlando nella testa. Chissà lui cosa aveva fatto in tutto quel tempo, chissà se anche solo per qualche minuto, una sera, mi aveva pensato. Tra questi pensieri volsi appena lo sguardo al mio armadio, tornato pulito. Sì perché, al mio ritorno a casa, la prima cosa che avevo fatto era stato togliere tutte le sue foto, i poster e le interviste che avevo attaccato dentro e fuori il mobile. A dire la verità avevo anche intenzione di gettare tutto ciò che lo riguardava direttamente nel cestino della spazzatura, ma poi ci pensai su e cambiai idea; d’altronde la mia mania per Orlando costituiva pure una parte della mia vita, un frammento della mia adolescenza…perché buttare al vento i ricordi? Così presi tutti quei fogli e li raggruppai in una vecchia scatola colorata, ora riposta in qualche cassetto…

 

Mi strinsi nelle braccia per il freddo, aveva da poco smesso di nevicare, mentre aspettavo Karla nel posto deciso sperando che non ritardasse ancora; l’appuntamento era alle 19.00 ed erano già le 19.15. Decisi di sedermi su una delle numerose panchine che c’erano lungo il viale e presi a guardare la gente che mi passava davanti, mi piaceva osservare le persone e magari immaginare la loro storia, la loro vita: allora c’era un uomo sicuramente in carriera che in una mano stringeva la costosa ventiquattrore e nell’altra il cellulare, intento a parlare animatamente con chissà chi; un paffuto bambino biondo che, abbracciando la mamma, guardava meravigliato lo splendore di luci intorno a lui, c’era una coppia di innamorati che, mano nella mano, si scambiavano tenere effusioni, c’era un ragazzo lontano dai capelli scuri che portava con lui una rosa rossa; che romantico, pensai, beata la ragazza che avrebbe ricevuto quel fiore. Mi alzai dalla panchina e cominciai a guardarmi spazientita intorno, ma che cosa diamine stava facendo Karla da ritardare così tanto?!? Sbuffai, ma quando mi voltai per tornare a sedermi mi ritrovai davanti quel ragazzo moro con la rosa, e quel ragazzo era proprio Orlando.

Lo guardai per qualche secondo con un’espressione a dir poco stupita negli occhi senza riuscire a spiccicare parola, non ero affatto preparata, non avevo mai e poi mai nemmeno immaginato di trovarmi in una situazione del genere; Orlando era avvolto in un cappotto nero, il collo era protetto da una larga sciarpa e i morbidi capelli mossi gli incorniciavano il viso chiaro, sembrava ancora più bello di come lo ricordassi…ma cosa stavo dicendo?!? Dovevo cercare di contenermi e soprattutto di controllarmi.

-Ciao Jade-

Orlando mi sorrise un po’ imbarazzato porgendomi la rosa, rosa che guardai rigirandola più volte tra le mani ancora non rendendomi conto di quello che stava succedendo.

-Tu…tu cosa ci fai qui?- dissi dopo essere appena rinsavita.

-Sono venuto per parlarti- mi rispose lui senza troppi giri di parole, sembrava abbastanza teso, mentre metteva le mani nelle tasche del cappotto.

-Io non voglio parlare, e poi ora sto aspettando mia sor…-

-Tua sorella non verrà-

-Come scusa?-

-Karla ti ha dato l’appuntamento, ma sapeva bene che ci sarei stato io al suo posto, dovevo parlarti a tutti i costi e immaginavo che se te l’avessi chiesto personalmente mi avresti detto di no, e infatti…- disse lui un po’ sarcastico riferendosi a ciò che avevo detto prima.

-Questa Karla me la paga-

-Non è stata colpa sua Jade, sono io che ho insistito-

E perché aveva insistito così tanto solo per parlarmi? Beh non lo sapevo e mi dissi che sarebbe stato meglio non saperlo, troppi problemi e complicazioni con quel ragazzo che aveva il potere, ogni volta che lo incontravo, di mandarmi nella confusione più totale. La pensavo così prima di incontrare i suoi occhi che quasi mi imploravano di non andare via; ma perché ero così vulnerabile?

-…dai va bene, tanto ormai siamo qui- dissi sospirando e dandomi mentalmente della scema per la situazione in cui ero andata a ficcarmi; meno lo vedevo e meglio era, nonostante volessi il contrario con tutta me stessa.

Cominciammo a passeggiare e, quasi senza accorgercene, ci ritrovammo nel parco accanto al Parlamento, a quell’ora di solito non molto affollato; ogni tanto calavano tra di noi silenzi imbarazzanti, d’altronde era anche normale perché né io né lui sapevamo come comportarci nei confronti l’uno dell’altro.

-Come sta procedendo il film?-

-Oh benone, fra cinque mesi al massimo dovremmo finire di girarlo…ma sai che un po’ mi dispiace? In effetti dovrebbe essere il contrario, come hai potuto vedere anche tu i ritmi sono sempre molto serrati, ma sul set c’è quell’affiatamento che mi ripaga di tutta la stanchezza delle riprese; fra me e Johnny ormai c’è un’ottima amicizia, e anche Keira non è quella ragazza snob che vuole far credere, sai?-

Orlando non era cambiato affatto, era sempre il solito chiacchierone; mi dissi accennando ad un impercettibile sorriso.

-Comunque Jade, in realtà io sono venuto qui per dirti…cioè ecco…voglio chiederti scusa-

-Orlando ormai…-

-Fammi parlare Jade, è già abbastanza difficile così- disse lui interrompendomi fermo, ma gentile, passandosi una mano tra i capelli. nervoso mentre si passava una mano tra i capelli.

-Voglio chiederti scusa per come mi sono comportato con te, l’ultima volta che ci siamo visti ho detto cose che in realtà non pensavo; ma la verità è che ho riflettuto molto in questo periodo Jade, ho riflettuto sui miei sentimenti e…e mi sono reso conto che ciò che provavo e che oggi provo ancora di più per te non è semplice amicizia, ma qualcosa di più-

Io lo guardai d’un tratto, dal momento che fino ad allora avevo tenuto la testa bassa mentre passeggiavo insieme a lui:

-E’amore Jade, sono innamorato di te- mi disse Orlando con un sorriso che racchiudeva un misto di confusione, entusiasmo, ma anche timore per la mia reazione.

Sospirai profondamente:

-E perché non mi hai cercato in tutto questo tempo?-

-Perché non ero sicuro di ciò che provavo per te Jade, cosa dovevo fare secondo te, eh? Venire qui e dirti solo sciocchezze?-

Aprii la bocca per controbattere, ma poi la richiusi immediatamente; in effetti non potevo dargli tutti i torti.

-Tu invece non sembri molto contenta di ciò che ti ho detto-

-Ah scusami se non ti butto le braccia al collo, se non ti dico che è tutto passato, e non ti dico che ti amo alla follia! Non è così semplice Orlando- cominciavo ad innervosirmi, il tono con cui aveva pronunciato le ultime parole non mi era piaciuto affatto.

Orlando mi scrutò per qualche istante, rimanendo in assoluto silenzio.

-Beh, cosa hai da guardare ora?-

-Sai ora credo di aver capito dove sia il vero problema, Jade-

-Sono tutta orecchie, sentiamo- gli dissi io amaramente sarcastica.

-Evidentemente non hai perso tempo in questi mesi…-

Io lo guardai interrogativa, domandandomi cosa volesse insinuare con quell’affermazione lasciata lì sospesa, forse non era nemmeno così difficile da capire, ma da quando l’avevo incontrato, quella sera, non ero molto lucida e perspicace a causa delle tante sensazioni contrastanti che mi si agitavano dentro.

-Ho capito tutto Jade, mi hai già rimpiazzato con un altro; cosa c’è, non hai il coraggio di dirmelo?-

mi chiese lui guardandomi convinto e certo di ciò che stava affermando.

Le parole mi si fermarono in gola, ma diceva sul serio?!?

-Tu non hai capito niente Orlando, tu non hai mai capito niente! Come fai a dire che ti ho rimpiazzato con un altro quando non puoi nemmeno immaginare che cosa ho passato io in questi mesi! Vuoi sapere cosa ho fatto? Lo vuoi sapere?!? Ti ho pensato, Orlando, ho pensato a tutto ciò che è accaduto fra di noi, a quanto sei stato idiota tu a trattarmi in quel modo, a quanto avrei dovuto odiarti invece di…-

-Invece di che cosa Jade?- mi chiese Orlando in un tenero sussurro pieno di speranza.

-Niente Orlando…niente- dissi vinta dalla ragione piuttosto che dal cuore.

Lui strinse la mascella, come sconfitto, per poi dirmi:

-Ti amo-

Quelle due, semplicissime parole mi toccarono profondamente, da quanto tempo avevo desiderato sentirle da lui? Così tanto che ormai non lo ricordavo più; lui che allora mi sembrava così sincero.

-So che è troppo tardi ora Jade, e so che ti ho già persa, ma tu devi saperlo comunque- continuò lui amareggiato da quella situazione.

-Mi sei entrata dentro, non so come tu sia riuscita a farmi perdere totalmente la testa, ma è successo Jade, e credo di non avere mai provato sensazione più bella che lo stare con te. Ho sbagliato, ho aspettato troppo tempo per dirti ciò che provavo e così ti ho allontanato, tu che sei la persona più importante per me, solo ora me ne sono reso conto.

Orlando mi aveva aperto il suo animo, non stava mentendo, potevo accorgermene dalle sue parole così normali eppure così straordinarie; cosa dovevo fare, dovevo lasciarlo andare via? Ero stata malissimo in tutto quel tempo, mi aveva fatto soffrire; e ora cosa mi assicurava che non avrei rivissuto quei momenti se fossi tornata da lui? Beh proprio niente, ma al diavolo tutto, basta tormentarsi.

-Avrei dovuto odiarti Orlando- dissi io riprendendo il discorso di prima; Orlando mi guardò con una vena di rassegnazione negli occhi.

-Ma non ce l’ho fatta…come avrei potuto odiarti se in questi mesi non ho fatto altro che amarti?- gli dissi mentre un piccolo, timido sorriso mi si stava disegnando sulle labbra.

-Jade…-

-Orlando, probabilmente mi sto mettendo nel casino più grosso di tutta la mia vita, forse mi pentirò, forse starò male ancora di più di quanto lo sia stata fino ad ora…ma non posso andare avanti con la consapevolezza di aver rinunciato all’uomo di cui sono innamorata alla follia-

Orlando mi guardò prima incredulo, non si aspettava da me una tale dichiarazione, poi vidi comparire sul suo viso un sorriso così bello che ancora oggi non riesco a descrivere; mi prese fra le  braccia stringendomi forte…ricordo che il cuore cominciò  a battermi all’impazzata, quasi sembrava volesse scoppiarmi dal petto, quando, con la testa poggiata nell’incavo del suo collo, respiravo serena il buon odore della sua pelle, mentre Orlando mi carezzava piano i capelli che mi ricadevano sciolti sulle spalle.

Alzai il mio sguardo per incontrare i suoi occhi che mi guardavano con amore:

-Baciami- gli sussurrai sorridendogli, al che Orlando, intrecciando le sue calde dita con le mie, avvicinò lentamente le labbra alle mia bocca fino a quando esse non si incontrarono in un bacio dolcissimo, quel bacio che, seppure tanto importante, non ci eravamo mai dati…

 

  
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