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Autore: queenjane    10/03/2018    3 recensioni
Fu il fondatore di una dinastia nelle terre dell'Est, la Russia fu il suo altrove. Era un guerriero, un pirata, un amante leggendario. Aveva gli occhi di ambra e miele. Si chiamava Felipe de Moguer, nelle battaglie conquistò titoli e onori, diventando il principe Rostov-Raulov, una fenice multiforme, come la sua discendente, Catherine Raulov.
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Epoca moderna (1492/1789)
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- Questa storia fa parte della serie 'The Dragon, the Phoenix and the Rose'
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Felipe, the out sider.. era come un cavaliere, senza macchia o paura..le sue origini comuni ma non il destino che ebbe.

Una limpida primavera, un intatto splendore di madreperla, il ragazzo, Xavier, nato nel 1738, era cresciuto in fretta nel giro di pochi mesi, la tipica indolenza di un giovane uomo, impaziente, avido di vita e avventure, vano avvisarlo sulla necessità di avere attenzione e controllo, più facile sarebbe stato domare il vento che spegnere la sete di vita nelle sue iridi d’ambra e miele.
Un vero Fuentes, le cui origini famigliari risalivano a stare cauti al 732, anno in cui  Carlo Martello sconfisse gli Arabi e uno dei suoi compagni d’arme, un Fuentes, appunto costruì il primo nucleo del loro castello e della loro Ahumada, sui Pirenei.
Ottenuto il titolo di marchesi, avevano vegliato sui confini, in tempi di pace e di guerra, vigilando contro gli Arabi e onorando i re spagnoli.
 Erano a Granada ai tempi della reconquista, un Fuentes era salpato con Cortes alla conquista del Sud America.
Viaggiatori, diplomatici, uomini di chiesa, politici, erano stati finanche vicerè del Perù e di Milano, quando sull’impero di Spagna non tramontava il sole.
Origini lunghe di secoli e tanto i dolori colpivano anche loro, i signori delle montagne, come usavano appellarsi.
Di rado, Xavier e suo padre Juan rammentavano Donna Sol, amazzone, splendida guerriera morta in seguito ad una banalità sconcertante, nel lungo elenco di lutti che aveva assediato le loro vite, di tutti i piccoli Fuentes che Juan e Sol avevano generato solo Xavier era sopravvissuto.
Erano saldi, freddi, immutabili, come i Pirenei, erano i Fuentes, nulla li fermava, nulla li bloccava, era la vita.
“ Padre, devo dirti una cosa e sarai scontento” Gli fece cenno di parlare.
“ Juana sostiene di aspettare un figlio da me” Semplice e sintetico.
“ Tu cosa mi dici?”
“Era vergine,la prima volta ha perso sangue” Arrossendo.
“Aveva un sacchetto da qualche parte e lo ha rotto senza che te ne accorgessi? Oppure si è tagliata? Magari ha finto”Lo proferiva per forma, non voleva che suo figlio passasse da ingenuo, e comunque vi erano sempre due pesi e due misure, lo sapeva, in fondo era orgoglioso della precocità del ragazzo, aveva quattordici anni e poco più, come Juana, figlia di fittavoli, pure, anche lui, come Xavier, aveva cominciato presto.
“Era vergine, sono sicuro, lo so… “sfuggendo a una via di fuga implicita,di negare le proprie responsabilità, altro sarebbe stato il discorso se la ragazza avesse avuto nobili natali.
“.. Bene, ora come intendi procedere? È un pasticcio e lo sai, non dire che sei giovane, come in effetti sei, il controllo era meglio prima, per evitare queste situazioni. E non fare quella faccia, non dirmi che ti ha sedotto, non potevi resistere o ti ha obbligato?”
“Devo prendermi le mie responsabilità” Forse, tra i due, la ragazza aveva ritenuto di non potersi esimere dalla attenzioni del figlio del marchese oppure pensava di ottenere qualche vantaggio, mentre Xavier aveva seguito il suo piacere.”..  Se lo riterrete necessario la sposerò” Ringraziando il cielo che vi erano altre opzioni.
“Ora .. Se decidi che il bambino sia allevato ad Ahumada, sperando che non se ne aggiungano altri,  dovrai indirizzarlo, dandogli un futuro, sempre che passi l’infanzia. O dare una dote alla madre, affinchè chi  la sposi passi sopra l’incidente, un eufemismo, andando in un’altra località, oppure mandala da qualche parte..” Così usava fare, ad esempio, Ferdinando d’Aragona, il re cattolicissimo, una delle sue figlie illegittime, Emma,aveva sposato un Fuentes durante gli anni della Riconquista.
“.. Dovrebbe nascere nel mese di dicembre”
“Xavier, devi pensarci da ORA, è differente dal valutare se stasera mangerai carne o pesce o ti asterrai dal vino … “Il ragazzo aveva formulato un’ipotesi, si era detto d’accordo, a quel punto aveva ritenuto congruo spiegare in dettaglio gli accorgimenti per evitare una indiscriminata moltiplicazione
(E la castità era il mezzo più sicuro, tranne che un ragazzo di quell’età non l’avrebbe praticata).


Felipe era nato la seconda settimana  del dicembre 1752, vigoroso, con una marcata somiglianza con Xavier, i tratti sottili, gli occhi scuri.
“.. Si chiamerà Felipe Moguer. Ne avrò cura, gli saranno dato delle terre e sarà istruito”
Lo osservava, stanca, indolenzita, riempiva la stanza intera con la sua presenza.
“..Felipe era il nome di mio nonno” Aveva fatto una pausa“Prima che io e te..” indicò il bambino.
Sì, prima a lei piaceva un altro ragazzo, Huesca, e lei piaceva a lui, tranne che nessuno adesso l’avrebbe presa, i genitori non l’avevano buttata fuori di casa per l’ordine congiunto dei Fuentes, il bambino per quanto bastardo, era sempre del loro sangue..
“ Lo vorresti ancora, Huesca?”
“Non ha importanza, non più” E si era vietata di sperare.

Huesca Machado venne nominato capo delle guardie del castello, viveva in una casa poco distante dalla rocca e, nel 1754, sposò Juana, i Fuentes le avevano dato una dote sostanziosa. A prescindere dall’inciampo iniziale della nascita di Felipe, ebbero una buona vita, cibo, soldi, un solido avvenire ed altri figli.
 
Felipe cresceva, ogni tanto giungevano doni dei marchesi, insieme alle loro visite, poi era arrivata la francese con gli occhi azzurri, la moglie di Xavier, sposata nel 1756, che non era stata, almeno nei fatti, né gelosa né cattiva- su quello che pensasse nessuno aveva idea, tranne che era giusto in quel modo.
Felipe aveva imparato a leggere, scrivere, tutti i giorni andava a Ahumada per essere istruito, presenti o meno i giovani marchesi, imparava le basi della scherma.
Un bambino quieto, solitario, per gli altri bambini era un DIVERSO e, ove non vi fossero adulti in giro, glielo facevano notare con le parole e con i fatti.
 
***************
Quando la marchesa vidi la scena, le salì addosso una collera fredda, senza urla, che da gelare il sangue.
Tre contro uno e picchiavano Felipe.. Scappati appena la avevano vista, vigliacchi.
Si rialzò in piedi, non badando alla sua mano tesa, orgoglioso come Xavier..
“Che farete?”
“Lo riferirò a mio marito ..”
 Che provvide a far frustare i colpevoli, Felipe accanto e a stento non li aveva cacciati dal feudo, loro ed i loro genitori, NUANCA, mai più, chi avrebbe osato toccare Felipe sarebbe incorso nella sua ira ed in quella di Don Juan, lo stesso sarebbe successo se gli avessero sparlato dietro, i Fuentes sapevano tutto e tutto facevano riscontare, nulla dimenticavano, nulla  doveva accadere nella casa dei Machado.
 L’effetto finale era stato quando aveva chiamato Felipe hijo, figlio, i tre rei si erano presi una ulteriore razione di frustate dai genitori. E tuttavia, Xavier non era tranquillo. Era figlio suo, Catherine era nel giusto quando sosteneva che non poteva continuare all’infinito in quel modo, o lo lasciava fare da subito o doveva prendere altri provvedimenti. Troppo comodo tenerlo dai Machado, dare una vaga istruzione.
Felipe aveva cognizione che fosse suo padre, tranne che nessuno ne parlava e lui stava zitto. Gli disse che gli dispiaceva, ma il ragazzino replicò che non importava, non voleva disturbare, tranne che quella volta erano in tre, in luogo dei soliti due, non voleva disturbarlo, ribadì,ma il giovane marchese spedì fuori i due che lo angariavano e gli propose di venire a vivere stabilmente al castello, in primavera sarebbe andato via ma Don Juan ne avrebbe avuto piacere.
E anche mia madre, osservò Felipe, salvo chiedergli dove andasse. In Russia, rispose Xavier, ho avuto un incarico di ambasciatore a interim...


Felipe Juan Moguer, Moguer che fu il primo appellativo dei signori di Ahumada, poi due fratelli, sotto Carlo Magno, combatterono con valore e lui assegnò al primo il titolo di marchese, il secondo ne ebbe un altro, fu padrone successivamete  di ricche terre, ma scelse di chiamarsi Fuentes, per differenziare.
Verso il Mille, il ramo di Ahumada aveva una ragazza Moguer, la sola erede, che sposò un Fuentes, ricongiungendo i due rami, da allora vi furono solo i Fuentes.
Che tornavano in quel ragazzino, Moguer, il suo cognome rispecchiava quelle origini e che sarebbe cresciuto fino a diventare un uomo in cui i difetti erano superati dagli innumerevoli pregi.
Un guerriero. 
Come Enrico di Normandia, illegittimo aveva conquistato il trono inglese, Felipe conquistò il suo posto nel mondo.
Poliedrico, si definì una fenice che rinasceva dalle ceneri, mille vite in una. 
 
 
 

 
   
 
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