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Autore: Dicorno_saddd    11/03/2018    1 recensioni
"Loro non sanno, loro non hanno visto ciò che hanno dovuto vedere i nostri sventurati occhi, non potranno mai saperlo"
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol, Chen, Chen, Lu Han, Lu Han, Xiumin, Xiumin
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Mi chiedo se stai guardando il mio stesso cielo in questo momento.
Le stesse luci nei grattacieli.
Le stesse stelle soffuse.
Lo stesso buio.

Non te ne sei reso conto, forse, 
ma l'unica cosa che ancora mi teneva
saldamente legato alla vita eri tu. 
Non ti sei reso conto che non ero
affatto pronto a lasciare la tua mano
e camminare da solo. 
Sono solo un bambino in fondo
è questo il motivo che ti ha fatto
ricredere tante volte sulle tue azioni:
non capivi mai quando fosse 
il momento giusto per lasciarmi
andare, e non l'avevi mai fatto. 
Prima o poi, però, doveva succedere,
lo sapevamo entrambi. 
Il mio poteva sembrare solo stupido
pessimismo infantile, ma, in fondo,
anche tu non credevi al "per sempre". La storia di LuHan avrebbe dovuto insegnarmelo, eppure sono sempre stato ottuso ogni volta che si trattava di quello. Tu mi hai aiutato senza esitare neppure una volta, sebbene io non ti abbia mai ringraziato, ti abbia sempre indotto a sentirti sbagliato, ti abbia urlato contro di essere la colpa di tutto e abbia sempre screditato le tue azioni... Tu mi hai aiutato comunque, ogni volta che ne avevo bisogno e non lo comunicavo. Mi hai trattato come se fossi qualcosa di impagabilmente prezioso e mi hai protetto dimostrando quanto tu lo pensassi davvero. 
E questo mi feriva, perché io non mi sentivo in grado di ricambiare tutto quell'amore.
Mi ritrovo a dover ringraziare il mio egoismo se per qualche tempo siamo riusciti ad avere un po' di tranquillità. Si in modo apparente, certo, eppure la sensazione che mi ha lasciato dentro quella pace non l'ho scordata, perché stare accanto a te era la mia unica occasione di felicità.
Una pace portata da un sentimento tanto crudele quanto l'egoismo, però, probabilmente non era destinata a durare.
Eppure abbiamo colto quel momento.
Tu sei riuscito a tenermi in piedi, ancora una volta, anche senza certezze. 
Ci siamo costruiti intorno un'illusione,
come se ci fossimo rinchiusi
in una palla di vetro nella quale
io potevo appoggiarmi a te
senza pretendere di dover imparare
a fare affidamento sulle mie capacità,
mentre tu potevi sentirti importante
nel difendermi dal resto del mondo. 
Hai creduto fosse sufficiente
questo, l'ho creduto anch'io,
l'abbiamo fatto entrambi. 
Nessuno di noi ha voluto
prendere in considerazione l'idea 
di un futuro in cui le cose non
sarebbero andate nello stesso modo.

Eppure, eccoci qua.

Mi chiedo se sapessi quanto 
io dipendessi da te.
Mi chiedo se, abbandonandomi qui,
tu abbia avuto qualche rimorso.
Di certo ne hai avuti, ho ragione?
O sono stato così bravo a farti credere che sarebbe andato tutto nel verso giusto?
Mi chiedo se immaginassi, almeno
lontanamente, cosa avrebbe
comportato la tua lontananza.
Eri l'unico appiglio, l'unico spiraglio
di libertà, l'unica ancora di salvezza
che mi strappasse dalle grinfie della morte.
Ci hai pensato alle conseguenze?
Spero di noNon spettava a te prenderti questo fardello.
Spero anche che dopo la morte 
non ci sia più nulla: non vorrei mai
vederti tornare e scoprire la verità,
immagino che morirei una seconda volta. 
Non ho mai sopportato vederti triste,
ma sono sempre stato abbastanza
egoista da porre il mio benessere
prima del tuo, sebbene non sia mai
riuscito a trovare un modo per
stare davvero bene, se non quando
mi stringevi tra le tue braccia.
Eppure non lo accettavo perché non volevo che diventassi solo un mero sostituto di LuHan;
tu, dopotutto, 
per me valevi anche di più, nonostante non sembrasse così.
Ho fatto di tutto per tenerti lontano.
Cercavo da solo una soluzione nella
mia tristezza e intanto distruggevo te,
mentre avvertivo una stretta al cuore
ogni volta che, come un animale ferito,
te ne restavi silenzioso in disparte.
Nonostante ciò, però, sono sicuro che,
persino quando non potrò più avere
un corpo per esprimere le emozioni,
la mia anima tremerebbe nel trovarsi
sotto gli occhi la tua angoscia.

Qualcuno sta bussando alla porta?
È ora di cena? Ma non erano
le 9 quando mi sono seduto qui?
Non avrei fame comunque, credo di
voler vomitare, forse, non capisco...

«Perché hai chiuso la porta?»

«Esci da questa tana daii, stanno
facendo baby Huiy in TV, lo so
che vuoi venire a vederlo!»

Sarebbe bello si...
Ma l'unica cosa che tornò indietro
a quella domanda fu il silenzio.

Allora ChanYeol bussa più forte.
Perché non mi lascia in pace?
Perché non pensa che sto dormendo?
La sua voce si preoccupa, tenta
ancora di aprire la porta invano.

Non ti ricorda qualcuno? 
Anche LuHan non rispondeva,
quella stanza era silenziosa
come la notte, come questa.

Vorrei che gli altri non si
preoccupassero, vorrei dirgli
che sto bene e che possono
andare a letto tranquilli...

Cosa gli dico? Non più voce...

Non abbiate paura per me...
Io starò bene.
Luhannie mi sta aspettando.

Non sono mai stato così felice
di ritrovarmi sul lastrico, sai Chennie.
Appeso al filo della mia condanna,
a pregare di non essere costretto 
in qualche predestinata vita eterna,
pur di non rischiare di incrociare 
le tue lacrime senza poterle asciugare
o sentire la tua voce senza poterti rivolgere la parola e risponderti. 
Sei riuscito a ripescarmi dal baratro,
non una bensì più volte, ma 'sta volta
non ci sarai a tendermi la mano. 
Sarà veloce, andrà tutto liscio
come il sangue che scivola via, abbandonando le carni, 
portando con sé peccati e sofferenze,
trascinando con sé fino
all'ultima goccia di vitalità. 
Pensiero dopo pensiero, 
con la calma estenuante di chi
desidera espiare lentamente 
le proprie colpe, morendo 
con la consapevolezza di aver
sbagliato fino all'ultimo istante. 
Questa volta per sempre.

Dalla finestra entra aria fredda,
la carezza del vento mi ricorda
qualcosa... Che cosa?

Le tue mani? Quelle di LuHan?
Non lo so più...

Poi le voci tornarono, ma
tra di loro la tua non c'era.
Urlavano dall'esterno, volevano
che aprissi la porta... 
Di nuovo...

Ma non ho più la forza di farlo...

I vestiti, la pelle, il pianoforte,

... è tutto umido...

... e appiccicoso... e rosso...

neppure le palpebre si sollevano

neppure le labbra si schiudono

neppure le dita si contraggono

Non riesco a muovere più nessun muscolo, sembra che io abbia dimenticato come si fa...

Anche il cuore stava smettendo di annaspare spasmodicamente nel petto...

Ma si può arrivare a dimenticare come far battere il proprio cuore?

O forse l'unica cosa che lo faceva battere davvero eri tu?

   
 
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