Ringrazio
anche solo chi legge.
Cap.25
Demon Prince
<
Ho così tanti difetti, ho sbagliato troppe cose. Oggi, come
non mai,
sento il peso di tutte quelle scelte sbagliate. Mi sento insicuro, non
voglio
restare solo, non partire.
Non te ne andare. Prendimi
per
pazzo, ma ho paura, dopo tutto quello che è successo
> pensò.
Elly
si alzò sulle punte dei piedi e allungò il
braccio, accarezzandogli la
guancia.
“Non
fare il musone, andrà tutto bene. Sensei, lo so che fosse
per te mi
seguiresti ossessivamente ovunque, ma mi sono appena laureata. Questo
è la mia
prima possibilità di lavoro” lo
rassicurò, sorridendo.
<
Tu sei così: forte, allegra, la mia energia, la mia fragile
guerriera,
la mia giovane detective, la mia principessa e, per la mia gente, la
mia sposa.
La
forza del drago ruggisce in te e lo so che mi stai nascondendo che stai
riuscendo a raggiungere il quarto livello del supersaiyan, ti sento
allenarti
> pensò Junior.
La
strinse a sé con forza.
<
Ti ho visto piangere, lottare, ho visto l’oozaru risvegliarsi
dentro
di te. Lo sai che sarei pronto a morire per te? >.
“Sta
attenta, piccoletta” sussurrò.
Elly
gli appoggiò la testa sul petto e chiuse gli occhi.
“Lo
sono sempre, devo tornare a casa da nostro figlio. Lo so che Marron si
saprà occupare di lui, ma… Avrei voluto che nonno
lo potesse vedere” mormorò.
<
Nostro figlio, insieme a te il mio bene più prezioso. Oh,
tuo nonno è
forse una delle persone che stimo di più. Si è
fidato così tanto di me da
permettermi di occuparmi di te, era così onesto e rispettoso
nei miei confronti
> pensò Junior, accarezzandole la testa, i capelli di
lei sembravano
filigrane d’oro.
“Lo
avrebbe trovato un piccolo selvaggio adorabile esattamente come te e ne
sarebbe stato orgoglioso” sussurrò.
<
Da quando Bulma è morta, ho sempre paura di perderti. Vegeta
sarà
distrutto.
Ed
io, egoisticamente, quella notte ho pensato: meglio a lui che a me. Non
potrei sopportare una sorte simile, impazzirei se ti portassero via da
me >
pensò Junior, corrugando la fronte dalla pelle verde scuro.
Furono
raggiunti dall’onda d’urto di un’aura che
li fece volare via,
facendoli sbattere contro due alberi diversi.
Elly
cadde carponi, stringendosi la spalla dove si era ferita, Junior
invece si ritrovò avvolto dalle spire del titanico serpente
di fuoco.
Il
namecciano urlò, sentendo la pelle ardere, Elly si
rialzò cercando di
correre verso di lui, ma fu imprigionata da delle catene magiche.
“No!
NO! NOOO!” gridò Elly, sentendo delle ondate di
panico pervaderla.
Junior
si trovò davanti gli occhi di brace della creatura.
<
Come può esistere una creatura simile? Non ho mai visto
niente del
genere nella mia vita, non assomiglia a nessun avversario che io abbia
mai
affrontato prima > pensò.
Le
catene trascinarono Elly di nuovo fino all’albero e ve la
legarono
contro, la giovane si dibatteva incrementando l’aura.
Il
serpente ghignò e, sibilando, sussurrò:
“Tu sei un demone. Dovresti
essere dalla mia parte. Diventa il mio burattino”.
“Tu
sei un folle” ringhiò Junior.
Il
serpente scattò, spalancando le fauci e conficcò
la punta di una delle
sue zanne nella spalla di Elly che gridò di dolore, un
fiotto di sangue scivolò
sulla sua pelle pallida.
“Che
bell’effetto, questo piccolo fiore. Però, la
prossima volta potrebbe
essere qualcosa di più ‘mortale’. Tu
accetta e lei vivrà” sibilò il serpente.
“Stronzo,
figlio di puttana! Smettila di dire assurdità!
Junior,
che non ti venga in mente di accettare le proposte di questa orrida
creatura. Che razza di proposta sarebbe, poi?
Appena
riesco a liberarmi da qui, ti torco il collo con le mie mani, biscia
maledetta e ti utilizzo per farmi delle converse rosso
fuoco!” sbraitò Elly.
Cercò
di contattare telepaticamente Junior, ma avvertì solo la
testa
dolerle. Il serpente utilizzò il canale mentale per mettersi
in comunicazione
telepatica con il namecciano.
<
Questa dovrebbe essere la più facile delle scelte: tra
ciò che ami
veramente e coloro che ti hanno sempre giudicato. Ti hanno sempre fatto
tutti
del male, così partirai e non tornerai. Quello che
resterà sarà abbastanza
forte da proteggere coloro che ama > lo invogliò il
serpente.
<
Mio figlio non crescerà senza padre, come me… non
voglio essere un
mostro > cercò di ribattere Junior.
<
Lei ti supplica perché sa già la scelta, sa
già di contare per te più
degli altri. Segna il tuo destino, ma salva lei >
ribatté gelido il
serpente.
Junior
gettò indietro la testa, lo sguardo spento e gli occhi
liquidi.
“AMORE
TORNA IN TE!” sbraitò Elly, non riusciva a
trattenere le lacrime di
rabbia.
“Accetto”
esalò Junior.
L’ululato
di dolore e frustrazione di Elly risuonò per tutta la
foresta,
mentre la giovane raggiungeva il quarto livello, la lunga treccia di
capelli
biondi di sciolse, mentre le ciocche le ricadevano lungo le spalle come
nel
terzo livello, la parte superiore del suo corpo si ricoprì
di una peluria color
del sangue.
Il
serpente spalancò le fauci ridendo e scomparve con Junior
ancora stretto
tra le spire, Elly ricadde libera dalle catene e la sua aura crebbe
abbastanza
da spazzare via la foresta tutt’intorno.