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Autore: Fujiko91    17/03/2018    2 recensioni
Eccomi di ritorno in questo fandom!
Harry e Draco hanno entrambi quarant'anni e, sono felicemente sposati, anche Ron ed Hermione lo sono e in oltre hanno dei figli.
I due matrimoni vengono messi a dura prova, dal tradimento da parte di Draco e Hermione, che sentendosi soli vanno a finire a letto insieme.
Harry e Ron saranno in grado di perdonare i loro rispettivi partner?
Una buona lettura!
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Lucius Malfoy, Ron Weasley | Coppie: Draco/Harry, Draco/Hermione, Lucius/Narcissa, Remus/Sirius, Ron/Hermione
Note: Lime, Movieverse | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Note: Betato: ringrazio Ciuffettina per la sua correzione! :*

 





Si era formata una coppia d’improbabili investigatori.

Ma Ron e Remus erano decisi a scoprire la verità su tutta quella faccenda.

Si erano alzati presto ed erano andati immediatamente a Notturn Alley da Magie Sinister.

Ron ci era stato diverse volte con George, non gli era mai piaciuto. Perché odorava di muffa e il proprietario era un tipo sporco e troppo ficcanaso una dote che in quel momento, a loro sembrava assai utile.

Fu Remus a intavolare la conversazione: “Sono venuto qui, per della pozione anti lupo, sa ho finito le mie scorte e non sapevo davvero dove andare…”

Il mago non si voltò ma parlò ugualmente e disse: “Qui non teniamo nulla di simile, è illegale!”

Remus tirò fuori delle monete e le fece cadere su di un piatto di metallo.

L’uomo, appena sentì l’inconfondibile tintinnio delle monete d’argento sul proprio bancone, si voltò immediatamente e fregandosi le mani domandò: “Allora, come le posso essere utile?”

“Vorrei la pozione antilupo e delle informazioni.”

“Per la pozione quelle monete bastano, ma per le informazioni no… vede ho una reputazione da difendere, io!”

“Ho un altro sacco qui.” Remus tirò fuori un sacchettino di altre monete e glielo mostrò.

L’uomo andò in un’altra stanza e dopo poco tornò con una scatola di fiale. “Ecco a lei la sua pozione! Ora mi chieda pure, quale informazione desidera?”

“È venuto qualcuno di recente a comprare della pozione polisucco?”

L’uomo impallidì all’improvviso, ma si destò in fretta pensando alle monete in più. “Sì, in effetti… c’è stato un mago che è venuto qui di recente… ma se faccio il suo nome, avrò chiuso per sempre la mia attività. È un mago con un posto nel ministero…” Si fermò un attimo, appena sentì un rumore e vide Ron, andò leggermente fuori di testa. “Fuori di qui subito! Ho detto fuori, voi volete incastrarmi non è così? Se no perché lui è qui?” e indicò Ron.

Remus non riusciva a capire. “Non sta mica dicendo che è stato lui a comprare la pozione!?”

“Certo che no! Ma è stato suo fratello…”

Ron rispose a tono: “Non mi vorrà mica dire che è stato George o Bill?”

“No, non loro! È stato quell’altro, quello che lavora al ministero! Ora andatevene via!” e il mago prese le monete e si rintanò in un’altra stanza.

Ron e Remus uscirono e ritornarono a Diagon Alley. Una volta lì fu Ron a parlare: “Ma ti rendi conto? Quello nella taverna con le sembianze di Herm era Percy! Non si è più fatto vedere… è da dopo la fine della guerra che non abbiamo più sue notizie.”

Remus stava pensando a quello che avevano appena scoperto, si era tutto così complicato e aveva l’impressione che più sarebbero andati avanti e più sarebbe sembrata strana quella faccenda.

Fu Ron a disturbare il suo ragionamento: “Sai, io non l’ho ancora perdonata! Non so come faccia Harry, alcune volte vorrei essere lui… in molte occasioni ho provato questo sentimento.”

“Harry ha molte doti, ma anche tu hai le tue, Ron!”

“Quando vidi Hermione in quella locanda, una parte della mia mente ha davvero sperato che fosse lei, poi capii che non era così. Avrei voluto che anche Herm mi dicesse che il nostro amore continuasse come prima della guerra. E invece lei è là ed io sono qui a dovermi occupare di mio fratello… ma ci rendiamo conto?”

“Già, ma senti, c’è qualcuno che può dirci qualcosa su Percy? Ci sarà qualcuno che gli sta vicino…”

“Ma certo! Un po’ di anni fa, George mi disse che si era sposato con una certa Audrey e ha avuto dei figli! George era in contatto con lui… ma non voglio dirgli nulla di questa faccenda. Fino a quando non ne sapremo di più… ed io che pensavo che ci fosse Malfoy dietro a tutto.”

“Aspetta un attimo, cos’hai detto?”

“Che mi aspettavo che ci fosse Lucius! Ma sì, Harry non lo sa, ma un giorno sono stato a casa di Luna lo stavo cercando ma lui non c’era. Così ho parlato con Lucius e gli ho detto che sarebbe stato bello se Hermione ed Harry avessero fatto pace… o qualcosa di simile!”

“E lui cos’ha fatto?”

“Il giorno dopo ha portato Harry a casa di Hermione!Non vorrai mica dire che è tutto partito da quella cosa?”

“Forse in quel momento Lucius, ha approfittato un’altra volta della debolezza di Harry! E poi usando quella chiacchierata avuta con Hermione l’ha fatto andare a casa sua… certo che Harry non sarebbe mai tornato dal figlio…”

“Miseriaccia! Ma se c’è lui dietro a questa storia, come e perché c'entra anche Percy?”

“Questo non lo so ancora, andremo subito al Ministero della Magia, Percy lavorerà di sicuro lì!”

I due maghi presero la metropolvere e con essa andarono al Ministero.

 

*****

Nel frattempo Harry e Draco erano all’oscuro di tutto e si stavano godendo la loro prima giornata con Albus.

L’avevano portato a Diagon Alley per fargli vedere ogni cosa.

Albus guardava e ammirava le vetrine dei vari negozi si era soffermato da circa mezz’ora a fissare una vetrina di dolciumi. “Papà! Guardate qui che roba. Non so nemmeno io cosa prendere… secondo me dovrei prendere un po’ di tutto!”

Draco sospirava al cielo, non per Albus ma perché si accorse che attaccato alla vetrina c’era anche Harry e che tutti lo stavano guardando. E molte streghe commentavano: “Ma avete visto? Alla sua età non si vergogna?” o altre ancora: “Quello è il famoso Harry Potter. Ma vi rendete conto da chi ci siamo fatti salvare...”

L’imbarazzo divenne insopportabile tanto che se ne andò via.

Harry invece se la rideva, anche Albus. “Papà! Torna qui! Voglio le caramelle…”

Draco aveva molte doti, ma anche tanti difetti e una debolezza, quando si affezionava a qualcuno, era finita. Infatti appena sentì la voce implorante di Albus tornò indietro e andò immediatamente all’interno del negozio e ci mancò poco che lo comprasse tutto.

 

Appena ne uscì disse: “Allora ora andremo in una casa da Tè qui vicino, è ora di fare la merenda e dopo potrai mangiare queste! Ci siamo capiti?”

“Sì! Ora andiamo sono curioso di vedere questo posto!”

Harry se la rideva per la prima volta dopo la fine della guerra e tutti quegli anni passati, si risentiva felice. E più guardava Draco e più pensava al fatto che l’aveva quasi perso per sempre, per la sua cecità. E invece ora, non solo l’aveva di nuovo, ma finalmente si era potuto costruire una sua famiglia.

E più guardava Albus e più sentiva di aver fatto bene ad adottarlo.

La casa da tè era piccola ma molto pittoresca e pulita.

I tavolini erano tondi con delle tovaglie ricamate sopra, ogni tavolo aveva un piccolo menù con la lista di tutti i tipi di Tè dell’Inghilterra.

Le proprietarie erano delle streghe in età avanzata ma a prima vista molto dolci.

Una di loro si avvicinò a loro. “Vi prego accomodatevi pure, qui troverete ogni tipo di tè. Poi, se vorrete, ci sono anche i pasticcini.” e indicò un’enorme teca con all’interno dei variopinti pasticcini.

Albus non se lo fece ripetere si andò subito a sedere. “Questo posto è meglio del negozio di caramelle! Ma mangeremo anche i pasticcini, vero?”

“Sì, mangeremo anche quelli. Lasciate fare a me.”

In quei determinati casi la parte borghese di Draco aveva la meglio, e lui diventava così snob da essere insopportabile.

Harry però ormai ci aveva fatto l'abitudine e quindi non ci diede peso. Invece Albus notò subito il cambiamento e quando Draco si alzò per andare a scegliere i pasticcini domandò: “Ma papi, cos’ha papà?”

“In che senso, tesoro?”

“Sembra diverso! Detto tra di noi, le persone snob non mi piacciono e quel papà non mi piace!”

Harry scoppiò a ridere. “Sai, Draco viene qui da quando è bambino! Immagino che ci tenga così tanto a questo posto, da non voler fare una brutta figura…”

“Uhm, detto così suona meglio… non dirglielo mai! Va bene?”

“Sì oh sta arrivando. Draco, allora hai scelto i pasticcini?”

“Sì li ho scelti, quando ridi, lo puoi fare con più grazia?”

“Sì, io e papà, stavamo solo parlando ecco tutto!” intervenne Albus il quale solo con il suo sguardo calmò immediatamente Draco.

 

Dopo il Tè e i pasticcini, il trio andò a girare in altri negozi di diversi tipi.

Harry voleva comprare una scopa ad Albus ma Draco glielo impedì.

Dicendo che era ancora pericoloso…

In certi casi lui era molto più protettivo di Harry, sopratutto con Albus.

 

Quella sera erano stati invitati a casa di Luna e Rolf.

Andarono a casa a posare le caramelle ma Albus ne prese un po’ e le fece su in un sacchetto carino che trovò in armadio e se lo infilò in tasca.

 

La casa di Luna era davvero molto bella. Tutta adornata di vari tipi di piante e di fiori. E con molteplici casette per gnomi e altri esseri magici che abitavano nel giardino.

Albus ne fu meravigliato non aveva mai visto così tanta roba in un unico giardino.

La porta si aprì da sola, e l’interno della casa era ancora più disordinato.

C’erano vari oggetti appesi sul soffitto, soprattutto acchiappasogni e anche degli altri misteriosi oggetti.

Ad accoglierli c’era Rolf. “Ciao ragazzi! E tu devi essere Albus non è vero?”

“Sì signore! Sono io… ehm non vorrei sembrarle impertinente ma cosa sono quegli oggetti?”

A rispondergli fu una voce femminile che arrivava dalla sala da pranzo: “Quelli sono spaventa folletti! Comunque nel giardino sul retro troverai Lorcan e Lysander, sono i miei figli!”

Albus si girò verso Harry e Draco i quali gli fecero segno di andare pure con loro a giocare, fino a quando la cena non sarebbe stata servita.

 

Albus non se lo fece ripetere due volte era troppo curioso di conoscerli.

Quando entrò nel giardino sul retro, si ritrovò davanti due gemelli. “Wow! Siete identici!”

“E tu chi saresti?”

“Io sono Albus Potter Malfoy, sono il figlio di Harry e Draco! Piacere.”

Si sa che da giovani o comunque a quell'età si è un po’ cattivelli ma Lorcan e Lysander erano anche gemelli e quindi se uno pensava una cosa, l’altro in automatico la ripeteva senza nemmeno pensare se fosse una cosa cattiva o no.

Ma questa volta fu Lorcan a parlare senza pensare: “Quello che hai detto non è possibile! Sono due maschi e tra maschi non può nascere alcun bambino!” Sì l’affermazione non faceva alcuna piega, ma il peggio è che il giovane mago continuò a parlare: “Scorpius sì che è figlio di Draco, l’ha avuto con una strega! Tu, mio caro, sei solo un adottato! Si assomigli vagamente a Harry, ma non sarai mai suo figlio... fattene una ragione.”

Il discorso non faceva una piega, ma nel cuore di Albus si ruppe un qualcosa, l’aver scoperto in quel modo che Draco avesse un figlio naturale e che lui sarebbe stato per sempre l’adottato aveva rovinato il senso di appartenenza che si era creato in quei pochi giorni.

Un momento prima stava tirando fuori le caramelle e il minuto dopo, il sacchetto era a terra e lui stava scappando via attraverso un boschetto al di là della recinzione.

Mentre correva, sentiva il proprio volto bagnato dalle lacrime.

Invece Lisandro era andato di corsa in casa. “Mamma! Lorcan ne ha combinata una delle sue: ha detto ad Albus che Draco ha un figlio naturale… e lui è scappato via…”

Luna fece cadere il piatto che teneva in mano, Rolf prese la sua bacchetta e rivolgendosi agli amici disse: “Io vado per di là e voi andate da quella parte! Ci ritroviamo qui”

Ad Harry e Draco tutto ciò avvenne così tanto rapidamente che una volta soli, Draco disse: “I figli di Luna e Rolf sono delle piccole... non dirò ciò che stavo per dire! Ma avranno un bel futuro come serpeverdi!”

“Io mi ricordo che all’età di undici anni, anch’io ero un po’ cattivo: usavo la magia contro mio cugino. A quel tempo lo trovavo giusto, ora quando ci ripenso, mi vergogno di me! E tu Draco com’eri a quell’età?”

“Ecco… ma che c’entra! Ok, anch’io ero terribile! Uffa ora quando lo troveremo, come gli dico di Scorpius?”

“Gli diremo la verità, che tu hai un tuo figlio e che se ci odia e l’abbiamo ferito, ci prenderemo ogni responsabilità! Ora cerchiamolo, chissà dov’è!”


Albus si era perso a forza di girare in quel boschetto alla fine non sapeva più come tornare a casa.

Ma a un certo punto qualcuno gli si avvicinò era un uomo alto e biondo. “Ti sei perso, ragazzino?”

In quel momento aveva appena incontrato Lucius Malfoy, ma nessuno dei due sapeva chi era l’altro.

“Sì! Tu sai mica come tornare al villaggio?”

“Certo che so come tornare là! Dove sono mamma e papà?”

Il ragazzino non rispose ma mantenne il silenzio, non sapeva bene cosa dire. Non voleva nemmeno parlarne con un estraneo.

Lucius si sentiva troppo stanco così si accomodò su il tronco. “Alla mia età queste passeggiate notturne non fanno per nulla bene!”

“Perché lei è qui a quest’ora?”

“Il mio cuore è in quel villaggio, ma di certo tu non capirai queste mie parole…”

Albus decise di non rispondere, quel mago sembrava davvero triste, proprio come lui.

In effetti per Lucius era stata una lunga giornata.

Era iniziata davvero male si era alzato con i postumi di una sbornia.

Facendo il bagno aveva preso una testata sul bordo della vasca.

Ma tutto ciò non fu nulla, in confronto a quello che gli capitò dopo.

Venne convocato senza alcun preavviso, nel ministero della magia, quando arrivò nell’ufficio che si occupava del suo rilascio ad accoglierlo c’era Percy Weasley con il suo affare altezzoso.

Dopo una breve chiacchierata sul suo definitivo rilascio, Lucius se ne stava andando, quando a metà strada si accorse di aver dimenticato nello studio il bastone e così dovette tornare indietro.

E fu in quel momento che incontrò Remus e Ron i quali lo bloccarono e lo fecero entrare nello studio, dove c’era anche Percy il quale disse: “O santo cielo, non ditemi, che mi state di nuovo trascinando nei vostri loschi affari? Ron, ti prego!”

“Percy, dimmi perché stai lavorando per lui?” Ron indicò Lucius il quale non ci capiva più nulla e così intervenne: “Aspettate un attimo! Ed io cosa c'entro ora?”

“Tu hai pagato Percy affinché lui bevesse la pozione polisucco e sotto le sembianze di Hermione… non so bene cosa volevi che facesse! Dimmelo te Percy!”

Il ragazzo con i capelli rossi si accomodò alla scrivania e tirò diversi sospiri. “Avete sbagliato entrambi, io non lavorerei mai per lui! L'altro giorno ci è arrivata una lettera da parte della signora Greengrass e non sto parlando di Astoria ma bensì di sua madre! Comunque la signora diceva nella lettera che il padre di suo nipote era impazzito e che avrebbe adottato un giovane mago… così chiedeva a noi del ministero d’indagare. Io ho solo pensato che sotto le sembianze di Hermione sarebbe stato più semplice!”

“Ma io ti ho visto con dei tipi loschi!”

“Quei tipi che tu chiami “loschi” lavorano per il ministero!”

“Ma ora come pensate di procedere? Gli toglierete il bambino?” chiese Lucius.

Percy non sapeva più cosa dire, soprattutto in presenza del fratello Ron il quale sembrava davvero incavolato e disgustato. “Non posso divulgare nulla, sono faccende del ministero!Ora se permettete, ho da fare! Oh Ron e lei signor Remus, non vi conviene dire nulla a nessuno dei due maghi.”

“E se lo facessimo, cosa ci farai, Percy?” chiese con aria strafottente Ron. Non aveva mai voluto bene a suo fratello, forse perché si era sempre creduto migliore di tutti loro.

“Sarebbe un vero peccato dire a mamma e papà che tu sei andato a finire ad Azkaban, Ron!”

Remus lo bloccò e i tre uscirono dallo studio.

Lucius si sentiva incavolato, nessuno doveva ferire il suo Potter.

E così non si fermò neppure a parlare con Ron e con Remus i quali usando di nuovo la metropolvere tornarono a casa.

 

Invece Lucius uscì dal ministero e con un crac andò a casa di Astoria.

Era già pomeriggio ad aprirgli venne uno degli elfi.

Astoria non c’era, ma in compenso c’era la madre, una donna austera che a Lucius non era mai piaciuta, una donna che pensava solo ad accumulare ricchezze.

Appena la donna lo vide esclamò: “Cosa ti ha portato in questa casa? Astoria non c’è!”

“Sai benissimo del perché sono qui! Lascia stare Potter!”

“Non mi far ridere e perché mai dovrei farlo? Harry Potter è una piaga per le nostre famiglie, sta manipolando tuo figlio, mio caro Lucius, e noi dobbiamo fermarlo!”

“Mia cara, forse non mi sono spiegato bene, se tu ti avvicini a lui, ti ucciderò!”

La donna rabbrividì, Lucius aveva sfoderato il suo sguardo più gelido. E quello sguardo non mentiva l’avrebbe fatto.

Ma la donna non era di certo furba. “Non mi dire che ti sei innamorato di quel Potter? Ha solo quarant'anni! È troppo giovane per te e la povera Narcissa cosa ne pensa? E tuo figlio?”

“Non m’importa nulla di quello che pensano gli altri! Ricordati le mie parole, ah un'ultima cosa, Astoria e Scorpius sono alla manor, lui sarà per sempre mio nipote e lei la mia nuora. Ma tu non sei più nulla!”

Lucius se ne andò in un altro crac e ora era lì davanti a quel ragazzino spaventato e triste. Che per qualche strana ragione sembrava non voler tornare a casa sua...





Angolo dell'autrice:

ringrazio chi sta continuando a recensire i capitoli!E ha leggere e chi ha inserito la storia tra le preferite e le seguite! Grazie :*

In molti pensavano che Lucius fosse Hermione e invece... non ve lo aspettavate vero? La prima ipotesi mi sembrava troppo prevedibile u.u
E così ho optato per Percy, che aiuta la famiglia di Astoria! *Questa famiglia non mi piace* xD
Ma dovevo inserirla u.u


Voi cosa ne pensate? Fatemelo sapere! *u*

Nel prossimo capitolo si dedicherà a Lucius e ad Albus (rapporto nonno e nipote)... non vi dico più nulla!ewe

A presto!
Fuji.



 
  
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