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Autore: MissChiara    21/03/2018    2 recensioni
Come si intuisce dal titolo, questa raccolta parla di Sousuke e Makoto, e di vari momenti della loro vita di coppia.
La raccolta parte dal presupposto che i due ragazzi stiano già insieme. Nonostante ciò, Sousuke è costantemente geloso dell'amicizia che lega Makoto ad Haruka, in quanto vede quest'ultimo come un possibile rivale in amore, o una persona che possa essere per Makoto più importante di lui.
Makoto compare sempre nei vari capitoli, ma in realtà è Sousuke il vero protagonista.
Come al solito ho esagerato con lo zucchero, e anche questa raccolta è a rischio diabete, ma tant'è. Non riesco proprio a perdere questa brutta abitudine!
(Seconda classificata al contest "Raccontatemi di loro..." indetto da tatsuei sul forum di efp. I capitoli partecipanti al contest sono quelli dall'1 al 12)
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Makoto Tachibana, Sosuke Yamazaki
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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UN TRENO IN PARTENZA
 

Prompt:
c'è un ragazzo al finestrino,
gli occhi verdi che sembrano di vetro
corri e ferma quel treno
fallo tornare indietro.

Lucio Dalla
 
 
 
Sousuke non ha mai fatto caso a quanto possa essere straziante il rumore di un treno che si allontana. Come può un suono a cui finora è sempre rimasto indifferente causargli adesso tanta sofferenza da fargli sentire gli occhi umidi? Ma, nonostante le lacrime premano per uscire, non piangerà. Non è nella sua natura.
Vorrebbe distogliere lo sguardo dal convoglio in partenza, voltarsi, dare le spalle al binario e andarsene per tornare alla sua vita di sempre come se niente fosse, tuttavia non ce la fa. Rimane immobile sulla banchina, con gli occhi fissi in quelli seri di Makoto al di là del vetro del finestrino, Makoto in viaggio verso il proprio futuro colmo di aspettative, finché il treno si distanzia abbastanza da nasconderlo alla sua vista, portandoselo via – a Tokyo, a centinaia di chilometri da Iwatobi e a millemila anni-luce dal suo cuore – e ancora non si decide a muoversi. Resta piantato sulle gambe finché anche l’ultimo vagone sparisce dietro una curva, lasciandogli un senso di vuoto incolmabile all’altezza del petto.
Solo quando non riesce più a scorgere il treno Sousuke si accorge di una sensazione a lui del tutto estranea, nuova: l’umido sulla guancia destra, la scia di una lacrima solitaria che lentamente gli scorre sul viso. Se l’asciuga distrattamente, stupito, e rimane ad osservare il dorso della mano leggermente bagnato come se lo vedesse per la prima volta. Che strano fenomeno, non riesce a capire: più fissa la sua mano e più la vista gli si offusca, e il pizzicore agli occhi, sempre più impellente, pare sciogliersi in liquido caldo.
Prima ancora che realizzi appieno cosa gli sta succedendo,  i suoi singhiozzi si trasformano in un pianto inconsapevole.
 
Sousuke spalanca gli occhi. Dannazione, di nuovo quell’incubo!
Inspira profondamente. È a letto, sotto il piumone piacevolmente tiepido. La luce del sole smorzata dalle tende illumina la stanza, ma non in modo violento. Deve essere mattino presto, una bella domenica mattina di fine inverno con il cielo terso e Makoto che dorme tranquillo accanto a lui a renderla perfetta.
Sousuke pensa che non sarebbe affatto una cattiva idea baciarlo sulle labbra per scacciare anche gli ultimi postumi del sogno – quel terribile incubo in cui Makoto si separa da lui – e mentre ancora crede solo di pensarlo l’ha invece già bell’e che fatto; si domanda con un po’ di rimorso se così facendo non rischi di svegliarlo, ma nel frattempo l’ha già baciato altre due volte, e un’altra ancora, finché Makoto solleva piano piano una palpebra e, dopo avergli lanciato un’occhiata infastidita di rimprovero – ha ancora tanto, troppo sonno – spalanca la bocca in uno sbadiglio adorabile.
Il dorsista, fermamente deciso a non abbandonare quel filo di sonno che spera ritrasformarsi da un momento all’altro in un sonno pesante,  con un movimento lento gli passa un braccio attorno al collo e lo attira a sé schiacciandolo contro il cuscino come un cucciolo da tenere a bada. Il messaggio è chiaro: lasciami dormire!
Ma Sousuke non demorde. In fondo, la colpa del suo incubo è anche un po’ di Makoto. O forse è solo una scusa per continuare a stuzzicarlo con tanti schiocchi dispettosi su quelle labbra tanto invitanti.
 
«Che c’è?» mugugna finalmente Makoto.
 
«Ho sognato che venivi a studiare qui a Tokyo senza di me. Tu partivi e io rimanevo lì sulla banchina a guardare come un allocco, e mi sentivo morire. Anche se sapevo che avremmo continuato a sentirci, ero disperato all’idea di non poterti più rivedere per chissà quanto tempo.»
 
«Davvero? » risponde Makoto senza la minima intenzione di aprire gli occhi. «Invece alla fine sei tu quello che è venuto a Tokyo per primo.»
 
«Già, e tu mi hai raggiunto una settimana dopo. Insieme a Nanase. Che nervi! Il viaggio è lungo, chissà cosa avete combinato nel frattempo.»
 
Makoto sospira. «Cosa vuoi che abbiamo combinato? Abbiamo letto… parlato soprattutto. Stavamo per trasferirci in una città nuova, un’enorme città così diversa da quel paesino che è Iwatobi, per di più con uno stile di vita a noi del tutto sconosciuto, ed eravamo un po’ spaventati, tutti e due. Avevamo un sacco di cose da dirci in proposito, un sacco di timori da condividere sul nostro futuro. Ah, abbiamo anche mangiato due onigiri. Al salmone, se ti interessa.»
 
Sousuke interrompe momentaneamente il succhiotto che gli sta facendo sul collo. «Mmh, e non hai pensato neanche un po’ al fatto che stavi venendo da me e non vedevi l’ora di rivedermi?»
 
«Sbaglio o abbracciarti e baciarti davanti a tutti è stata la prima cosa che ho fatto non appena sono sceso dal treno? Ho pensato che a Tokyo avrei potuto permettermi di non farmi troppi problemi.» sorride Makoto, rispondendo ai suoi baci famelici.
 
«Mi sembra di ricordare qualcosa del genere. E comunque non mi hai detto tutto. Tu hai sicuramente dormito, durante il viaggio.»
 
«Sì, anche!» esclama Makoto soffocando le parole nella bocca dell’altro.
 
Sousuke adora quando Makoto lo bacia in quel modo, come se avesse una voglia insaziabile di lui. Le cose si stanno facendo così interessanti che non se la sente di rovinare tutto con un interrogatorio stressante riguardo il cosa può aver tentato di fare Nanase sul treno al suo ragazzo addormentato, anche solo in forma di fantasia. Per una volta, la sua gelosia dovrà prendersi una pausa. Preferisce di gran lunga esplorare con i polpastrelli il corpo di Makoto, sentire i suoi capezzoli indurirsi al suo tocco, i fianchi fremere sotto le sue carezze.
Le mani esperte di Makoto vanno a sfiorarlo dove Sousuke ha un bisogno ormai disperato di essere toccato, e il suo corpo si tende in risposta.
E bravo il mio Makoto!
Si prospetta una splendida domenica mattina, lo sente!
 
È a quel punto che Sousuke intuisce che c’è qualcosa di stonato. Le dita di Makoto, che fino a quel momento erano intente in un delizioso massaggio sul suo sesso, interrompono il movimento e proseguono oltre, tra i glutei. Si insinuano fra di loro penetrandolo, lentamente ma con decisione.
Sousuke apre gli occhi, e si accorge che Makoto ora è perfettamente vigile. Ogni traccia di sonno è scomparsa dal suo viso. In compenso, è apparso un ghigno preoccupante. E terribilmente sexy, sottolinea la sua mente eccitata.
 
«Mi hai svegliato, ora paghi pegno!»
 
Non vorrà mica
Le parole di Makoto giungono inesorabili a fugargli ogni dubbio.
 
«Voltati, tesoro…»
 
Sousuke improvvisamente rettifica ciò che aveva pensato poco prima. Quella, forse, non sarà propriamente una splendida domenica mattina. Tuttavia, sicuramente, sarà una domenica mattina inusuale.
 
 
 
Il mio angolino
Riguardo il prompt: non è possibile, ormai sono arrivata al punto in cui quando sento parlare di “occhi verdi” mi viene in mente sempre e solo Makoto!
Inizialmente questo capitolo doveva essere un po’ più maialino, ma niente da fare, non ce la faccio proprio con questi due! Il fatto è che quando penso a Sousuke e Makoto tutto è rosa, zuccheroso e tanto, tanto diabetico!!!
   
 
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