14. Little evil plans [11:00 Profumo
d’erba]
Se c’era una cosa che Blair Waldorf odiava
più di tutte era sporcarsi i vestiti. La mamma li faceva apposta per
lei, le raccomandava sempre di stare attenta – una signorina ha cura di ciò che indossa.
Però, a Nate e Serena questo non importava; le loro tate li lasciavano
giocare nel recinto della sabbia, rotolarsi sul prato.
Non aveva mai visto la mamma di Serena arrabbiarsi se tornava con le ginocchia
macchiate d’erba. Neanche la mamma di Nate, quando tornava sporco di
fango, diceva mai nulla.
Blair però detestava, con tutta la determinazione di una bambina di
sette anni, sporcarsi – se lo
faccio, la mamma non mi vuole più bene.
Anche Chuck non era come gli altri. Lui stava sempre
zitto, in disparte, a fissare la punta delle sue scarpette lucide. Nessuno
pareva interessato a quello strano bambino dall’aria altezzosa e dal
farfallino colorato.
Nate ci giocava, Nate era suo amico. Ma Chuck non
voleva sporcarsi.
- Perché non vuoi macchiarti i vestiti? La tua mamma si arrabbia?
Semplice e innocente la sua domanda.
- Io non ce l’ho la mamma.
Blair non riuscì a capire, allora, quale fosse il motivo. Penso
però che forse la sua mamma gli aveva detto di non sporcarsi prima di
andarsene e lui ancora la ascoltava. Chi manteneva i patti era una bravo
bambino, secondo lei.
- Mi piace il tuo farfallino.
Chuck ricambiò quello sguardo che aveva
evitato tutto il tempo – leggero
rossore sulle gote tonde.
- Mi piace il tuo vestito.
Si sorrisero, in quel parco pieno di bambini – profumava l’erba appena tagliata.
- Possiamo giocare a qualcosa, se vuoi. Senza la sabbia.
Chuck sembrò pensarci appena, prima di annuire
e sfoderare quel sorriso che Blair aveva visto sulla bocca di quel signore
severo, il suo papà.
- Ti va di rapire la bambola di Penelope?
Blair sbatté le ciglia, squadrandolo ammirata. Era decisamente
l’inizio di una fruttuosa collaborazione.
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Come la mia gioia Kassandra
chiede, io eseguo. Semplice semplice, un piccolo
quadretto bucolico (senza capre ma con le altalene del parchetto) tra i due. Mi
sono sempre immaginata Chuck come un bambino
piuttosto taciturno, le sue doti sono sbocciate più tardi .. Sempre se
così vogliamo chiamare l’essere un animale da festa e da letto ;D Mentre Blair l’ho vista
come una bambina decisamente nevrotica. Si sa che i genitori influiscono
tantissimo sulle loro povere creature. Ovviamente, l’essere diabolici
è insito nel DNA: che abbiano sette o diciassette anni, la sostanza non
cambia. Tutta per voi, ma specialmente per te tesoro. Spero ti piaccia *__*
PiEsse: ho tenuto il linguaggio più semplice
possibile. I pensieri di una bambina di sette anni non sono proprio il massimo
della complessità.
Parole per voi:
Sono distrutta. Domani ho un esame e
sto ancora ripassando. Cladestinamente posto il nuovo
capitolo proprio perché io tengo fede alle promesse che faccio. Datemi
l’in bocca al lupo, l’in culo alla balena e chi più ne ha
più ne metta. Au revoir, gioie mie, vi adoro
come sempre.