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Autore: Angel Of Fire    27/03/2018    4 recensioni
Molto tempo dopo gli eventi di The Last Jedi, Rey si ritrova ad affrontare una situazione inaspettata.
Inspiegabilmente qualcosa sta turbando la tranquillità della sua vita e di colui che le è accanto.
E' forse giunto il momento di fare i conti con le conseguenze delle sue scelte?
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Post TLJ, Spoiler novelization TLJ, #reylo
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Kylo Ren, Rey, Un po' tutti
Note: Lime, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Parte terza

Ringrazio tantissimo: Arvati77, Doralice, MorganaRoisinDubh81, Yami no Yoake, spero di riuscire a dare una degna risposta alle vostre bellissime recensioni molto presto  ;)


Parte Terza



Gli altri cavalieri ci sorprendono spietati, frantumando l'atmosfera che si è creata tra noi, spezzando la mia autocommiserazione sul nascere.
Ci voltiamo entrambi verso di loro dandoci le spalle e, urlando, diamo sfogo a tutta la nostra furia. L'istinto di sopravvivenza amplifica i nostri poteri, li esalta, li eleva ad un livello di potenza inimmaginabile. Le nostre spade volteggiano eleganti e luminose in quell'atmosfera surreale, colpendo, sventrando, trafiggendo, come se i nostri fossero passi di un'antica danza di morte ripetuta dalla notte dei tempi.
Di nuovo, insieme, combattiamo in sintonia come se fossimo nati per farlo. Membra di un unico corpo, il pensiero di un'unica mente.


Ansimando guardo i corpi senza vita dei Cavalieri di Ren, straziati dalle nostre spade. Ma la sensazione che provo non è la stessa che ha invaso i miei sensi dopo la disfatta delle guardie pretoriane. Allora ero soddisfatta, compiaciuta del sangue versato.
Questi che giacciono a terra invece erano amici di Ben, li aveva risparmiati la notte che ha dato fuoco fuoco al tempio. Lo hanno soccorso quando stava per morire su Eadu. Gli erano fedeli, dediti alla Forza, eppure gli si sono rivoltati contro.
Di cos'altro può essere capace un essere tanto spietato e potente?
Spengo la spada laser e vedo Ben, poco lontano da me, fare lo stesso.

Una spada... non basterà a fermarlo. E nemmeno... due,” mi confida, ansimando ancora per lo sforzo del combattimento appena concluso. Le sue parole sono spezzate dal respiro affannoso. Poi però solleva una mano e se la porta sul fianco, premendo come se cercasse di contenere il dolore.
È ferito.
Il mio sangue si gela.
Non oso immaginare la sofferenza che possa provocare una ferita aperta attaccata dagli acidi atmosferici. In quel preciso momento un pensiero mi attraversa la mente e alimenta la mia speranza di riportarlo dalla luce, “Ben andiamo via da qui. Il Falcon è poco fuori dalla foresta, ci sta aspettando... Unisciti a noi, alla Resistenza, combatteremo questa nuova minaccia insieme. Non sei tenuto a farlo da solo. Non puoi farlo da solo!”
Come quel giorno di fronte al trono di Snoke, le mie intenzioni sono sincere, non permetterò a nessuno di fargli del male. Voglio solo aiutarlo.
Lui mi fissa ombroso e un velo di tristezza gli oscura lo sguardo, già provato dalla sofferenza. “Rey, che cosa stai dicendo?” reagisce ansimando.

Ascoltami, stupido testone: tra poco l'aria diventerà tossica, e tu sei ferito, sarà sempre peggio, saremo sempre più deboli...” Insisto, mentre un senso di angoscia e di panico comincia a farsi strada dentro di me.
Io non mi muovo da qui,” sentenzia irremovibile, “siamo solo noi adesso, Rey. Devi decidere se vuoi stare con me o contro di me,” mi fredda, inasprendo lo sguardo, noto le sue labbra pallide tremare per il dolore, per l'adrenalina che gli scuote le membra, deglutisce, il suo respiro è veloce e irregolare. Sta male eppure non demorde. È conscio che quello che ci attende è uno scontro all'ultimo sangue ma è fermamente convinto di portare a termine i suoi intenti.
Sono come paralizzata. Ora ho più freddo. Mi sento soffocare, presa in trappola, perduta. Inaspettatamente ho paura e un violento senso di rabbia mi sale nei suoi confronti.
Non riesco a capirlo, mi sforzo di comprenderlo ma tutti i miei propositi si infrangono miseramente contro la sua ostinazione.
Lo detesto, desidero di non averlo mai incontrato, mi pento di avergli dato fiducia.
È
infido, imprevedibile e contorto.
È
un infame assassino.
Ha ucciso suo padre, non ha impedito la morte di sua madre.
Ha distrutto tutto quello in cui credevo, tutto quello che amavo.
Lo odio. Merita di morire!

Uccidilo...

Inspiro profondamente. Una voce suadente mi sibila subdola in un orecchio, viscida come un serpente che striscia nell'ombra. Si insinua nella mia mente, ma è dolce e allettante come il bacio di un amante... Non riesco ad ignorarla. Mi risuona nel cervello, si amplifica, si nutre del mio desiderio di giustizia... no, di vendetta...

Uccidilo...

Accendo la spada laser e mi scaglio contro Ben urlando, ignorando la sua espressione sconvolta e le sue precarie condizioni, colpendolo con tutta la forza di cui sono capace.
Lui si difende, para i miei fendenti, ma per quanto cerchi di rispondere ai miei attacchi violenti, non ha la forza di sopraffarmi.
Come quel giorno in cui ci siamo scontrati sulla base Starkiller, riesce a mala pena a tenermi testa. Ed io non riesco a fermarmi.
È come se i miei movimenti fossero guidati da una forza bruta, oscura, a cui non posso sottrarmi. Non sono io che mi accanisco su di lui spingendolo contro lo scheletro di un albero, chiudendolo in trappola, impedendogli di sfuggire alla mia furia. È qualcos'altro che mi sta usando, che si serve del mio corpo, della mia spada, per stremarlo. È qualcosa che si alimenta della mia paura, della mia insicurezza e delle mie disillusioni.

Che. Cosa. Sto. Facendo.

Mi blocco un attimo prima di sferrargli un colpo mortale. Resto immobile con la spada a mezz'aria impugnata con entrambe le mani. Impietrita. Terrorizzata dai miei stessi intenti.
Lo fisso con gli occhi sgranati, incredula di quello che stavo per fare. Incontro il suo sguardo rassegnato e... mi sento morire.

Coraggio. Fallo.” mi incita e io scuoto la testa ansimando.

No!

Grido prima a me stessa.
NO!” Grido a chiunque sia l'artefice di quell'assurdità. La mia voce risuona acuta e intensa in quella foresta sinistra, squarciando il silenzio, propagandosi nell'atmosfera di Ares in un'eco disperata.
Respiro profondamente, riesco a calmarmi e finalmente riprendo il controllo di me. Spengo la spada e mi getto su Ben.

Mi dispiace...” riesco solo a sussurrargli stringendolo a me.
Lui solleva una mano e la posa sul mio avambraccio artigliandolo. Sento che vorrebbe abbracciarmi ma non ne ha la forza. Restiamo così, vicini e distanti, per un tempo che mi sembra infinito. Cerco di sollevarlo per trascinarlo verso il Falcon ma è dannatamente pesante e si rifiuta di collaborare.
Sento che il tempo sta sfuggendo... non voglio morire su questa trappola velenosa.
Non voglio che muoia.


Sento i passi di qualcuno che si avvicina, calpestando i frammenti dei tronchi rinsecchiti di cui il terreno è cosparso. Espando i miei sensi. Percepisco una nuova presenza infinitamente più oscura. L'aura che propaga è tetra, angosciante.
Mi volto lentamente e, con il cuore in gola, scopro con orrore che il Leader Supremo ci sta osservando con un sorrisino sadico dipinto su un volto dalla carnagione tropo chiara per essere naturale. Nei suoi occhi, luminosi come braci ardenti, scorgo il riflesso dell'inferno.

Patetici ragazzini. Credevate davvero di potervi liberare di me?” La sua voce è un sibilo malvagio. “Io non posso essere distrutto.”
Non faccio in tempo nemmeno a desiderare di reagire che quel maledetto mi scaglia contro un fulmine di Forza. Mi sbalza lontano da Ben facendomi sbattere la schiena con violenza contro un tronco.

Rey!” Lo sento urlare e solo ora capisco la sua ostinazione a volermi tenere lontano da lui.
La scarica mi lascia tramortita. È un dolore inimmaginabile. Non credevo che potesse esistere una sofferenza così atroce.
Mentre cerco tenacemente di riprendermi temo le conseguenze che una simile potenza possa avere su Ben. È vulnerabile, sfinito, è quasi al limite delle forze. Incrocio i suoi occhi e cerco di tranquillizzarlo. Sono dolorante ma sto bene.
Inaspettatamente Hux si rivolge a lui, che ora lo fissa ansimante con uno sguardo carico di odio e di rancore, in tono disgustato. “Il potente Kylo Ren. In te avevo riposto tutte le mie speranze, credevo di aver trovato un degno successore di Darth Vader... Invece hai osato rivoltarti contro di me che sono stato l'unico disposto ad accoglierti, a coltivare il tuo potere. Mi hai... tradito per salvare una insignificante ragazzina, una mercante di rottami, la figlia di nessuno. Hai ceduto ai tuoi sentimenti come uno stupido moccioso. Ti sei innamorato di lei, di colei che avresti dovuto odiare più di ogni altra cosa! Per questo adesso... morirai!”
Le parole di Hux, pronunciate con un tale disprezzo, mi colpiscono come uno schiaffo in piena faccia, mi penetrano nell'anima e disintegrano ogni mia reticenza; quello che avevo sentito dentro di me, che forse avevo sempre sperato... era vero. Perché l'ho dovuto sapere da lui?
Nello stesso istante capisco che si sta preparando a colpire Ben, mi risollevo e mi scaglio su di lui urlando, impugnando la spada laser con una forza che credevo di non possedere. La mia mossa si rivela efficace perché quel mostro distoglie i suoi intenti da Ben per accanirsi su di me. Un'altra scarica mi colpisce e mi lascia ancora più debole di prima.

Non ne hai avuto ancora abbastanza, ragazzina?” mi schernisce con un ghigno malvagio.
Questa volta riprendermi è più difficile, ma non mi do ancora per vinta. Mi trascino verso Ben e lui si solleva appena per guardarmi con compassione. Forse non si aspettava da me tanta determinazione e resistenza. Lo raggiungo e lo proteggo ponendomi tra lui ed Hux. Non gli permetterò di dargli il colpo di grazia. Fino a quando avrò un alito di vita combatterò per lui. Per noi.

Andrà tutto bene, Ben. Siamo solo noi, ricordi?” gli sussurro, con il fiato spezzato e le lacrime agli occhi.
Siamo solo noi...” ripete lui con un filo di voce, sorridendomi appena.
La risata sadica e isterica di Hux risuona impietosa. “Bene. Se morire insieme è quello che volete sarò felice di accontentarvi.” Lo dice mentre si prepara a colpire di nuovo caricando un nuovo fulmine di Forza tra le sue mani.
Mentre lo stringo forte preparandomi al peggio Ben mormora qualcosa, “il mio... mantello...” sussurra faticosamente ed io sgrano gli occhi per la sorpresa, ma comprendo quello che devo fare: usarlo per proteggerci. Glielo slaccio dalle spalle e me lo tiro addosso, coprendo anche lui.
Il mio cuore esulta di gioia quando la scarica violentissima ci colpisce rimbalzando contro il Leader Supremo con la stessa violenza con la quale l'aveva scagliata.
Scosto di poco un lembo di stoffa per controllare la situazione e scopro che Hux è incredibilmente a terra, ancora avvolto dagli ultimi residui di energia. Ma la mia esultanza ha una breve durata. Quella bestia assassina si rialza immediatamente più furiosa e aggressiva di prima.
Istintivamente stringo Ben ancora più forte e lo sento ricambiare il mio abbraccio. Non riesco a spiegarlo ma sento il bisogno di prendergli la mano, c'è uno strano impulso che mi guida e mi suggerisce cosa fare. Gli sfilo il guanto, ho la necessità di sentire il contatto con la sua pelle. Provo una sensazione nuova ed inaspettata, che mi lascia frastornata, è come una lieve scarica elettrica che scaturisce dai nostri rispettivi campi di Forza. Istintivamente ritraggo la mano, non è doloroso ma è strano, intenso. Non avrei mai creduto che tra noi potesse succedere una cosa del genere.
Lo sguardo che mi rivolge è molto chiaro, non abbiamo più bisogno di parlare, il legame che ci unisce ci permette di comunicare con la mente, di comprendere i nostri rispettivi intenti senza più bisogno di renderli espliciti. Il mantello non potrà proteggerci all'infinito, abbiamo poco tempo ed Hux ha bisogno di qualche istante per richiamare a sé un nuovo fulmine di Forza.
Ben cerca di sollevarsi ed io lo aiuto, lo sorreggo, per quanto mi è possibile, insieme fronteggiamo Hux che ha già caricato il prossimo fulmine tra le mani. Con tutte le forze che riesce a raccogliere, Ben gli lancia addosso il mantello che assorbe miracolosamente anche l'ennesima scarica ma viene disintegrato, ora non abbiamo più nulla per difenderci, siamo davvero soli contro il Male.
Dentro di me però c'è qualcosa che mi incita a reagire, a credere in noi, nella nostra unione. Mi giro verso Ben e sollevo la mano destra, lui fa lo stesso con la sinistra, due opposti, uguali e contrari, che si attraggono inspiegabilmente. Le avviciniamo, ma non abbiamo bisogno di toccarci, lasciamo semplicemente che la Forza fluisca da noi e si unisca nel mezzo.
Una potente scarica di energia si genera ed illumina tutto. Non riesco quasi a tenere gli occhi aperti ma non ne ho bisogno perché riesco a vedere lo stesso. Vedo il volto di Ben, e i suoi occhi illuminati da un bagliore sinistro.
L'oscurità che è in lui invade il mio cuore e la luce che è in me invade il suo. Non siamo più due entità separate, siamo una cosa sola. Finalmente completi, finalmente in perfetto equilibrio.
Sento la potenza crescere velocemente fino al punto da non riuscire più a contenerla, devo sfogarla prima che possa distruggermi o distruggere Ben.
Dal suo sguardo capisco che è il momento, insieme ci voltiamo verso Hux che ci guarda con gli occhi sgranati e increduli, la sua espressione viscida e compiaciuta muta inaspettatamente in una smorfia di terrore. Volgiamo entrambi i palmi delle mani contro di lui, e con le dita ad artiglio gli scagliamo contro tutta quella potente scarica di energia.
Un'onda infuocata investe tutto quello che abbiamo di fronte, un bagliore accecante illumina Ares come se fosse irradiato da una stella.
In quell'istante capisco che abbiamo compiuto la volontà della Forza, ciò per cui siamo stati creati, ed è una sensazione indescrivibile.


La luce si attenua, si spegne.
C'è calma, silenzio.
La penombra violacea torna ad avvolgere quel poco che è rimasto della foresta.
Sono ancora frastornata da quello che è successo. Sono stata sbalzata via di qualche metro, mi rialzo, percorro barcollante la desolazione che mi appare di fronte: un'immensa distesa nera di cenere. Alcuni arbusti scampati alla potenza della nostra scarica di Forza emergono solitari dal terreno e bruciano ancora. Mi avvicino a quello che sembra un corpo scuro accasciato a terra. Lo raggiungo col cuore in gola.
È
completamente carbonizzato, lo studio attentamente per esserne sicura e, con sollievo, comprendo che è Hux, o almeno, quel che ne resta di lui.
Non appena i miei piedi si avvicinano al suo corpo questo si disintegra in un mucchio di cenere.
Sospiro profondamente, dolorante, esausta ma soddisfatta. Nello stesso momento si dissolve anche la mia paura.
Non percepisco più nessuna presenza oscura
.
È finita per sempre.


Mi volto indietro colta da un pensiero atroce: che ne è di Ben?
Corro nella stessa direzione da dove sono venuta inciampando su una radice che esce dal terreno a tradimento, mi rialzo, ignorando il dolore che ogni parte del mio corpo mi urla impietosa e lo cerco disperatamente; se anche lui è stato sbalzato via dal contraccolpo non deve essere troppo lontano.
Lo individuo, è steso a terra e il mio cuore sussulta, ma devo prima constatare che sta bene, che è sopravvissuto. Lo raggiungo inginocchiandomi accanto a lui che giace immobile riverso su un fianco. Mi dà le spalle e non riesco a vedere il suo viso, artiglio la sua spalla e lo giro verso di me.
Lo analizzo con gli occhi sgranati e il cuore in gola.
È incosciente.
Il respiro è debole ma presente, le guance e la fronte sono state appena aggredite dagli acidi, sono solo piccole bruciature, niente di irreparabile. Quello che mi preoccupa è la ferita al fianco.

Ben, mi senti? Sono qui, sono Rey,” lo chiamo disperata, nella speranza che mi dia un debole segno di ripresa. “Apri gli occhi, ti prego.”
Il suo petto viene scosso da un violento colpo di tosse, si solleva di poco, si piega su un fianco ed espelle del sangue.
Poi alza gli occhi verso di me e mi guarda come se fosse sorpreso di vedermi. “Rey?” Sussurra debolmente, per poi crollare di nuovo svenuto.
Non posso concentrarmi sulle sue parole, non c'è tempo. Con l'ausilio della Forza lo sollevo e riesco a raggiungere in poco tempo il Falcon. Chewbe ci corre incontro appena ci avvista. Protestando animosamente prende Ben tra le sue braccia forti e lo porta dentro. Lo seguo stremata dallo sforzo, chiudendo il portellone dietro di me.
Sapere Ben al sicuro, dentro al Falcon, l'astronave che probabilmente odia più di ogni altra cosa, mi fa uno strano effetto.


Mentre ci allontaniamo veloci, rivolgo un ultimo sguardo ad Ares, lo vedo farsi sempre più piccolo dall'oblò del Falcon. Lo fisso fino a quando diventa un minuscolo puntino luminoso in mezzo a milioni di altri. Poi saltiamo nell'iperspazio.
Torno da Ben, la sua incoscienza mi preoccupa, Chewbe lo ha adagiato su una delle brande del dormitorio. Le sue condizioni sono critiche, la lama di un cavaliere gli ha perforato un polmone. Temo abbia un'emorragia interna.
Il suo viso è pallido, le labbra lievemente livide, respira a fatica. Dopo avergli ripulito il viso dal sangue gli attacco una maschera di ossigeno, ha bisogno di inspirare aria pura.
Cerco disperatamente un medikit ma posso fare ben poco, ha bisogno urgente di un medico, di qualcuno che sappia come intervenire.
Riesco a stabilizzarlo e poi crollo sulla branda difronte a lui, esausta.
Chiudo gli occhi solo per qualche minuto, ma mi sveglio di soprassalto. Sento la pelle del viso e delle spalle bruciare. Anche io ho la mascherina addosso, deve avermela messa Chewbacca. Osservo il dorso delle mie mani e le scopro ustionate, mi precipito in bagno tra le proteste del wookie che mi vorrebbe ancora distesa a riposare e, l'immagine che lo specchio riflette di me, mi lascia sconvolta.
Finalmente riesco a dare un senso alle parole di Ben, ci credo che stentasse a riconoscermi, anche sulle mie guance e sulla fronte sono comparsi i primi segni di corrosione degli acidi. Ho un aspetto orribile, sembro scampata ad un disastro nucleare.
Istintivamente scoppio a piangere, ed è un pianto disperato ma liberatorio.


* * *


Il racconto di quello che è accaduto su Ares lascia Finn e gli altri sconvolti.
L'esercito del Primo Ordine senza più un capo, senza una mente suprema che ne guidi le azioni, si sta disgregando.
In questo insperato momento di vantaggio è facile per la Resistenza trovare in gran parte della galassia validi alleati che reagiscano ad ogni insulso tentativo di attacco dei pochi rimasti fedeli ad Hux, disintegrandolo sul nascere.
È
l'alba di una nuova era, l'inizio di un lungo e difficile periodo di ricostruzione, sotto la guida saggia ed equilibrata della Nuova Repubblica.
Ma il mio entusiasmo si spegne miseramente quando mi rendo conto che nessuno è disposto ad aiutare Ben.
Per la Resistenza è un criminale, un genocida, e quello che è accaduto su Ares non è sufficiente per giustificare una sua redenzione e a sottrarlo ad una giusta punizione. Non mi permettono nemmeno di farlo scendere dal Falcon. Paradossalmente l'astronave che odia più di ogni altra cosa è diventata il suo unico rifugio ma anche la sua prigione.
Non lo hanno condannato a morte esplicitamente, ma rifiutando di curarlo, è come se lo avessero fatto. Non posso credere che i miei amici, le persone che consideravo la mia nuova famiglia e che credevo essere nel giusto, si potessero dimostrare così spietati e irremovibili. Persino Finn...
Le sue proteste risuonano disperate e drammatiche nella
mia mente. “Rey sii ragionevole e ascoltami! Tu sei accecata da quel poco di luce che credi di aver visto in lui. È pericoloso, è infido, è imprevedibile e infinitamente potente. Hai visto tu stessa di cosa è capace, cosa ha fatto ai suoi cavalieri, ad Hux. Spazzato via, ridotto in cenere come... come fosse fatto di carta.”
Lo abbiamo fatto insieme, è questo che ti ostini a non voler accettare!” gli faccio notare esasperata.
Finn scuote la testa accigliato. “Suo padre e sua madre sono morti a causa sua. E Luke? Non pensi a Luke? Ha sacrificato la sua vita per darci una possibilità... Quel mostro non merita compassione, non merita il perdono. Merita solo di morire.”
Sono parole dure le sue, ma dolorosamente vere: Ben ha commesso molti errori, ha troppe morti sulla coscienza, ma... tutto si è fermato perché lui ha voluto. Lui ha trovato la strada. Alla fine ha portato a compimento quello che si era prefissato: l'equilibrio è tornato a regnare sulla galassia, e lo abbiamo ristabilito insieme. Ora so che il mio desiderio di volerlo portare dalla mia parte era solo una mia stupida ed inutile ostinazione.
Per unirsi a me doveva rimanere se stesso.
Torno da Ben, stanca e affranta, l'unica cosa che posso fare è stargli vicino, sperare che sopravviva, che trovi dentro di sé la forza di reagire.


Lo sento sempre più debole, se ne sta andando. Non gli rimasto più nessuno che possa credere in lui. Ha solo me...
Posso solo fargli sentire la mia presenza e infondergli la consapevolezza che non è più solo, ma da lui non sento provenire più nulla... si è chiuso alla Forza, quindi non percepisce nemmeno me.
Gli stringo una mano, è fredda. Gli scosto qualche ciocca di capelli dalla fronte sudata. Il suo respiro è talmente debole che è quasi impercettibile, il suo petto si solleva appena.
Non posso credere che, dopo tutto quello che ha passato, debba finire così: spegnersi in silenzio, senza mai aver veramente vissuto...
Han, Leia e Luke hanno dato le loro vite affinché si salvasse, era il loro ultimo desiderio. Non posso credere che siano morti per niente. Nonostante il dolore di averlo perduto non hanno mai smesso di amarlo.
E lo amo anche io...
Anche se il mio è un amore
diverso.
Finalmente me ne rendo conto più che mai. Ma questa volta non me vergogno. Lo accetto come fosse la più dolce delle condanne.
Adesso che l'ho ritrovato non lo voglio perdere.
Non posso resistere un secondo di più a sperare che la morte ponga fine alle sue sofferenze, posso invece tentare di salvargli la vita...
Scosto la coperta leggera che lo copre e poso entrambe le mani sul fianco sopra la ferita accuratamente fasciata, lascio che la Forza fluisca da me verso di lui, non so quanto possa funzionare, ma è l'ultima speranza che mi rimane.
L'angusto e buio dormitorio del Millenium Falcon si illumina di una luce intensa, gli oggetti intorno a me iniziano a vibrare, ma non ho paura.
Osservo il viso di Ben diventare più sereno. I suoi lineamenti tesi lentamente si distendono, il respiro diventa regolare. Lo stato di incoscienza si trasforma in un sonno profondo, senza sogni. Un sonno ristoratore, forse il primo della sua vita.
Quando riapre gli occhi e il mio cuore si riapre alla speranza. Ma mi guarda come se non mi avesse mai visto prima.
La sua mente è una barriera impenetrabile. Posso solo abbracciarlo e stringerlo forte, per fargli capire che non è da solo.
Su Ares ne avevo avuto il sospetto, ma ora ne ho la conferma. Lo sforzo richiesto dalla Forza e le sue precarie condizioni, nel momento in cui ci siamo uniti per creare l'onda infuocata che ha disintegrato Hux, hanno cancellato tutti i suoi ricordi e, con essi, la consapevolezza di ciò che è realmente.
Col cuore in gola mi precipito da Finn, e lo affronto con una brutalità che non credevo mi appartenesse. “Volete davvero condannare a morte qualcuno che non è consapevole dei suoi crimini? Che non capirebbe il senso di una simile punizione?”

Magari sta mentendo per evitare di pagare per quello che ha fatto.”
Con me non può mentire, siamo connessi da un legame che esula dalla nostra volontà. Se fosse una messinscena lo avrei percepito.” lo sguardo che mi restituisce non è rassicurante. “Finn, sii comprensivo. Noi non siamo come il Primo Ordine. Non siamo assassini. Non posso credere che tu, Rose e gli altri vogliate la sua morte, solo per soddisfare un desiderio di vendetta. Chi ci ha lasciato non tornerà indietro... la sua morte non sarà di aiuto a nessuno.”
Finn mi rivolge uno sguardo carico di compassione. Sospira, esita. Comprendo il suo sforzo a volersi mettere nei miei panni. Ma le sue perplessità sono più che legittime.

E se un giorno dovesse ricordare? Ricomincerà tutto daccapo? Cosa farai allora, Rey?” Le sue parole mi colpiscono nel profondo e mi provocano una puntura all'altezza del cuore, ma comprendo anche la grossa responsabilità che pesa sulle sue spalle da quando Leia ci ha lasciati.
Lo fisso intensamente in modo che non abbia nessun dubbio sulle mie intenzioni. “Io non lo permetterò. Veglierò su di lui, è una promessa.” Dalla risolutezza del mio sguardo Finn capisce che sono disposta a tutto.

Perché Rey? Cosa speri di ottenere da lui?” mi chiede, scuotendo la testa e la sua espressione è indecifrabile: un misto di inquietudine, preoccupazione e rassegnazione. Ma lui più di tutti dovrebbe capirmi.


Non dobbiamo combattere chi odiamo ma proteggere chi amiamo.


Le parole che gli aveva sussurrato Rose e che mi aveva confidato in uno dei tanti momenti di sconforto, non può averle dimenticate. Nel mio caso poi... non potrebbero avere più valore.
Ti fidi di me?” gli sussurro catturando i suoi occhi neri. “Voglio portarlo via da qui. Lontano. In un luogo dove potrà ritrovare se stesso. E io possa aiutarlo.” gli spiego risoluta e lui annuisce a malincuore.
Spero che tu sappia quello che fai,” sono le sue ultime parole prima di lasciarci andare. Poi mi stringe a sé con le sue braccia forti, e quell'abbraccio ha l'amaro sapore di un un addio.




Continua...

  
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