Eccomi
qua con la seconda song-fic!!!
Spero che vi piaccia tanto questa songfic e soprattutto la canzone (
che adoro
così tanto *____* ).
Pronte?
1
2
3
GO!!!
Notte
fonda prima della
Virgilia di Natale.
Piccole gocce cadevano rumorosamente andando a bagnare tutte le
finestre di
Myfield.
Un uomo, da una folta barba e dagli occhi azzurro oceano, stava
preparando la
valigia.
Finalmente era guarito. Non vedeva e ne parlava con i morti.
Sospirò profondamente.
Non vedeva l’ora di uscire definitivamente da
quell’ospedale.
Doveva solo attendere l’alba e poi libero come un uccellino
che non vedeva l’ora
di lasciare la gabbia.
Per rompere quell’attesa, si mise a giocherellare con il
bastone, l’unico
compagno che veramente gli era stato vicino per tutto questo tempo.
Improvvisamente la porta si aprì e uno di quegli infermieri
gli fece cenno di
uscire.
Sorridendo, prese la valigia e uscì da quella camera.
Attraversò i grandi corridoi, salutò,
fischiettando, gli altri infermieri e
finalmente mise piedi fuori dal portone in cui era entrato tanto tempo
fa.
Annusò l’aria e il profumo di piogge che non
accennavano a smettere di scendere
dal cielo ormai color arancione. Era l’alba.
Jimmy gli si avvicinò con l’ombrello e, dopo
qualche scambio di parole, i due
si diressero verso la macchina.
Finalmente in viaggio verso la propria casa. Non vedeva l’ora.
Jimmy accese la radio e in quel momento Greg si lasciò
cullare da una dolce e
malinconica canzone di Matteo Branciamore.
Piove anche qui
Ed aspetto che
Passi un pensiero
Diverso da te
Plip
Plip
Plip
“Fuori sta piovendo ancora e sto cercando di rilassarmi per
tutto il tragitto.
Comincio a pensare a ciò che più mi è
davvero mancato per tutto questo tempo.
La mia dolce casa, le avventure con la mia moto, le mie serate passate
a
suonare il pianoforte, i miei divertimenti nel rendere le giornate
infernali al
mio team e nel cercare di far impazzire il mio migliore amico con le
mie
deduzioni infantili.
Tutto questo però, e non so perché, non riescono
a farmi sentire felice.
Cerco di capirne il motivo e appena penso a qualcos’altro,
nella mia mente
cominciano ad apparire delle immagini di lei, del mio piccolo raggio di
sole.”
Uno sguardo per
Rendermi conto che
Che m’intristisco un po’
“Flash d’immagini di te che sorridi, che mi sgridi
con quel viso imbronciato
come una birbante bambina, che accarezzi il mio viso con quel tocco
delicato e
fatato che neanche mia madre aveva.
Immagini di te che cammini picchettando il povero corridoio col fare da
modella.
Appena penso a questi piccoli momenti con te, il mio cuore piange, il
respiro
comincia a mancarmi, gli occhi non riescono a trattenere le lacrime di
tristezza e nostalgia.”
E una fotografia
Rubata in casa tua
Quand’eri con me
Per me
con me
“Tento con tutte le mie forze di non far uscire le lacrime in
modo da non farmi
vedere così da Jimmy e tiro fuori dalla mia tasca una
fotografia che ho preso
di nascosto a casa di Lisa.
Sorrido malinconicamente nell’osservarla.
Non credevo che lei aveva conservato, per tutto questo tempo, questa
fotografia! Noi due abbracciati con
Pensieri di te
Di tutti quei piccoli momenti
Che fan grande
“Ripenso al nostro primo incontro
all’università, tu secchiona e impacciata, io
bello e spensierato.
Al nostro primo appuntamento al ristorante con vista panoramica sul
lago, al
nostro ballo universitario, al nostro primo bacio sotto la luna piena e
le
stelle cadenti in un bel cielo d’agosto, al nostro primo
Natale insieme a
pattinare sulla pista ghiacciata, le nostre passeggiate tenendoci mano
nella
mano, alla nostra relazione finita, al nostro incontro al PPTH, i
nostri
continui battibecchi, le nostre giornate tu a rincorrermi e io a
cercare di
evitarti senza successo, al tuo essere mamma nei miei confronti, al tuo
modo di
tormentarmi ogni mattina cercando di ricordarmi i miei doveri...
Sorrido malinconicamente a tutto questo.
Ah, quanto è vero che quei piccoli momenti passati con te,
mi hanno fatto
maturare e crescere!”
Un giorno con te
Lo pagherei oro, argento
Riso e pianto
Tutto quello che ho
“Ah, cosa darei per stare con te!
Vorrei tanto stuzzicarti per vedere la tua faccia imbronciata di prima
mattina.
Annusare il tuo profumo di agrumi e cocco.
Vedere i tuoi occhi brillare come stelle nell’universo,
sentire la tua voce
così melodiosa in ogni santo secondo, sentire il contatto
delle tue mani sul
mio petto quando mi schiaffi una di quelle noiose cartelle cliniche...
Ah, cosa darei per avere attimi con te!!!”
In fondo sai
Gli errori miei
Io li ho commessi
Inseguendo un se poi
“Sai qual è la verità?
La verità che è ho fatto uno dei più
grandi sbagli della mia vita: quello di
aver troncato la nostra storia d’amore.
E per cosa?
Per inseguire il mio sogno di plurilaurearmi!
Che idiota sono stato!”
Chiuso dentro di me
Senza un vero perché
Io non ne esco mai
“Altro sbaglio che non riesco ancora a perdonarmi: quello di
andare a farmi
ricoverare in questo stupido ospedale quando in realtà
preferivo stare con te e
che fossi tu a farmi da mamma cercando di farmi guarire dalle mie
pazzie.
Perdonami tanto se poi improvvisamente non ti ho più
chiamata per telefono.
Lo avevo fatto per il tuo bene e per il mio!
Non sentirsi per un po’ di tempo, mi sembrava il modo
più giusto per alleviare
la nostra sofferenza e per non farmi sentire quanto dannatamente mi
mancavi in
ogni singolo secondo!
Perdonami tanto!
E da quel momento che ho smesso di telefonarti mi sono chiuso in me
stesso. Non
mangiavo, non avevo voglia di camminare, non volevo sentire nessuno e
stavo ore
e ore chiuso solo in questa stanza al buio. Non riuscivo a reagire e ad
andare
avanti. Ero senza forze e senza il mio angelo custode vicino al mio
fianco.”
Basta fotografie
Appese a nostalgie
Ti voglio per me
Con me
Per me
“Quando dopo nove mesi, che non ci siamo sentiti, ho avuto il
coraggio di
telefonarti, il mio mondo ha cominciato ad avere un senso e a colorarsi.
E da allora ho cominciato ad avere la forza di reagire e di andare
avanti.
Basta immagini di te che non fanno altro che riempire il mio cuore di
nostalgia
e di tristezza.
Ora voglio solo vederti e averti egoisticamente per me!
Vedo già il cartellone stradale con il nome di Princeton.
Dio mio, quanto è forte questo desiderio di vederti!
Così forte che ordino a Jimmy di portarmi direttamente da
te! Pochi minuti e
finalmente...”
Ritorno da te
Da tutti quei piccoli momenti
Che fan grande
“Finalmente a casa tua! Saluto Jimmy e busso alla tua porta,
ma non rispondi.
Sicuramente sarai ancora al lavoro e la babysitter, incosciente che
è, avrà portato
a spasso la piccola Raky con questa neve e freddo che tira fuori!
Vedo quel vaso, senza pensarci due volte, lo sposto e prendo le chiavi.
Apro il portone e vividi immagini mi si presentano come flash back.
Ricordi di molte notti passate a discutere sulle diagnosi dei pazienti,
al
nostro abbraccio e alla mia felicità nel palparti il tuo
didietro, al tuo “Do
you like me, House?” lasciandomi perplesso e impreparato a
quella domanda, al
nostro tenero bacio che avrei desiderato approfondirlo...
Accidenti... quanti ricordi e man mano che passa il tempo ci rendiamo
conto che
siamo crescendo...”
Un giorno con te
Lo pagherò oro, argento
Riso e pianto
Tutto quello che ho
“Darei qualsiasi cosa per stare con te, neanche immagini cosa!
Darei anche la mia genialità per averti egoisticamente solo
per me anche per
vedere le tue mille espressioni che solo io so decifrare.
Ah, cosa darei! Ora non vedo l’ora che si fa sera per
vederti!”
La musica terminò.
Jimmy suonò il clacson e Greg si girò verso lui.
Gli sorrise e gli fece cenno
che era tutto a posto. Jimmy, preoccupato e a malincuore,
salutò l'amico,
chiuse il finestrino e mise in moto la macchina.
Greg entrò dentro casa e si mise a fare i suoi comodi.
Tagliò la folta barba lasciandola fine, si fece una
rilassante doccia e una
bella lavata ai capelli.
Quando finì tutto, uscì dal bagno e si
avviò in camera per vestirsi.
Finito tutto questo, uscì dalla camera e fu sorpreso
dall’urlo della babysitter
che corse subito a telefonare alla polizia.
Senza perdere tempo, Greg si presentò e la babysitter
annullò la chiamata e si
presentò anche lei.
I due strinsero amicizia. Greg le mise al corrente di ciò
che voleva fare per
Lisa e la tata, detto fatto, lo realizzò.
Finito tutto e dopo aver fatto addormentare la piccola Raky, la tata si
congedò
dal lavoro e salutò Greg.
Lui spense tutte le luci e si mise a sedersi sul divano del salotto ad
attendere il ritorno della donna dei suoi sogni.
Quando finalmente sentì aprire lentamente il portone
d’ingresso, dentro di sé
fu invaso da un mix di emozioni difficili da controllare.
La luce si accese e si ritrovò tete-à-tete con
lei...
La canzone: TUTTO
QUELLO CHE HO è
cantata da MATTEO
BRANCIAMORE!!!
*____________________________*
Spero che vi sia piaciuta anche un pochino!
Forse era troppo banale, non so mi sembra che House sia un
pò OOC!!!
Beh lasciamo perdere me, attendo impaziente il vostro verdetto!!!
Avanti,
su commentate!!!
Ditemi
anche le cose più negative che possano esistere al mondo!!!
XDDDDD
L’angolo
di ladyT:
@
huddy4e:
Un attimino di pazienza e vedrai... XDDD Grazie per seguirmi in questa follia
Huddy!!! XDDD