Ringrazio
anche solo chi legge.
Scritta
per ‘Il prompt del lunedì’ di Il
giardino di Efp.
Prompt
di S.S. V.
D.: -
- Stand aside/you
can't collide/with a million years of pride and not fucking die.
(Sidstyler -
Machinae Supremacy).
Cap.34
Favola a Vetrunks
Vetrunks
strinse i pugni e alzò il capo, guardando in faccia Chichi
sulla
porta
“Voglio
vedere mio nonno!” gridò.
“Caro,
mi dispiace, Vegeta sta riposando” rispose Chichi, con tono
gentile.
Piegò di lato il capo. “Perché non
torni a casa dalla tua mamma?”. Aggiunse, in
modo più sbrigativo.
“Non
potete dirmi quello che posso e quello che non posso fare. Io sono il
discendente della fiera stirpe dei saiyan” rispose Vetrunks.
Le sue iridi nere
brillarono di riflessi violetti.
“Oh
su, non fare il bambino maleducato e vai a casa” lo
rimproverò Chichi.
“Vetlun!” gridò May
sbagliando
nome. Cercò di correre verso Trunks, dimenando le manine.
“Vieni
qui, piccola” disse Chichi, prendendo in braccio la figlia,
che
iniziò a scalciare.
“Chichi,
guardalo. In questo momento è uguale a suo nonno”
sussurrò Son,
raggiungendo la moglie.
Chichi
si massaggiò il collo.
“Non
credo Vegeta voglia farsi vedere da nessuno. Ultimamente è
così odioso
che penso tu abbia fatto venire in casa qualcuno che vuole solo
ucciderci”
ammise. Si morse l’interno della guancia. “Inoltre
a me questo sembra solo un
bambino viziato” disse, indicando Vetrunks con la testa.
May
alzò e abbassò le gambe, cercando di fare peso e
sfuggire dalle braccia
della madre.
“Amore,
facciamoci da parte. Non possiamo scontrarci con un milione di anni
di orgoglio di una razza, quando si manifesta in uno dei suoi
membri” disse
Goku.
Chichi
sbuffò e si spostò.
“Se
nonno avesse voluto ucciderti, bisnonna, lo avrebbe fatto”
borbottò
Vetrunks e si mise a correre verso le scale, diretto al piano di sopra.
Chichi
negò con il capo.
“Sì,
che di solito sembra un così bravo bambino”
piagnucolò.
May
riuscì a spiccare il volo, ma Goku la intercettò,
prendendola in
braccio.
“Vetrunks
deve parlare con suo nonno, adesso. Giocherete dopo insieme”
le
disse.
May
gonfiò le guance e sbuffò.
***********
Vetrunks
socchiuse la porta e la sua testa, dalla voluminosa capigliatura a
fiamma di colore lilla, fece capolino.
“Nonno…”
disse.
Vegeta,
steso sul letto, aprì un occhio e lo fissò.
Vetrunks
entrò e si chiuse la porta alle spalle.
“Posso
mettermi accanto a te?” domandò titubante.
Vegeta
fece un cenno positivo con la testa.
Vetrunks
raggiunse il letto e vi si sedette.
“Bisnonna
Chichi dice che non ci vuoi più bene e vuoi fare male al
nonno”
sussurrò.
“Tsk”
sibilò Vegeta. Si alzò seduto e si
avvicinò al nipote.
<
Dannazione, è solo un bambino. Come gli salta in mente di
dirgli cose
simili?! > pensò.
“Non
è vero. Tu resterai sempre il mio nipotino, qualsiasi cosa
accada”.
Gli accarezzò la testa. “Il mio nipotino
preferito”.
Vetrunks
si grattò un sopracciglio.
“Ora
c’è anche Goshin, non sono più il tuo
unico nipote. Devi cambiare
frase” disse. Socchiuse gli occhi e tentò di
sorridere.
“Ah,
davvero? Che ne dici di essere il mio nipote grande preferito?
Così
Goshin sarà il mio nipote piccolo preferito”
propose Vegeta, prendendolo in
braccio. La sua voce era roca.
Vetrunks
gli appoggiò la testa sul petto muscoloso.
“Mi
piace. Però devi imparare a raccontare le favole, quelle del
libro di
Nonno Gohan sono tutte noiose” sussurrò.
“Allora
penso che dovrò allenarmi con te” disse Vegeta.
<
Quando Trunks e Bra erano piccoli, ho visto mia moglie farlo. Dovrei
esserne in grado, anche se mi preoccupa il quantitativo di volte in cui
i
mocciosi t’interrompono > rifletté.
“C’era
una volta un potente guerriero…”.
Iniziò.
“Più
potente di te e Goku?” domandò Vetrunks.
<
Ecco, appunto > pensò il principe dei saiyan.
“Nessuno
è più forte di noi due. Ora non interrompermi
più, o smetto di
raccontare” minacciò.
“Ok”
sussurrò Vetrunks, con tono ubbidiente.
“Il
potete guerriero viveva in un castello bellissimo, ma era tanto solo.
Un essere malvagio aveva fatto fuggire tutti gli abitanti del suo
regno”.
Proseguì Vegeta.
<
E si chiamava Freezer… credo di star facendo una strana
autobiografia
> pensò.
Vetrunks
lo fissava, la figura del più grande si rifletteva nelle sue
iridi
color ossidiana.
“Questo
mostro aveva le fattezze di una strana lucertola. Il suo cervello
era così bacato da puzzare di marcio come un formaggio
ammuffito.
Finché
un giorno, il guerriero non incontrò un amico. Insieme
riuscirono a
sconfiggere quel nemico”. Proseguì Vegeta, con
tono stanco.
Vetrunks
si piegò in avanti e gli posò una mano sulla
fronte del più
grande.
“Nonnino,
tu hai la febbre” mormorò.
“Lo
sai che ho sempre la temperatura più calda del
normale” borbottò
Vegeta.
Vetrunks
negò, facendo ondeggiare la propria frangetta.
“Tu
hai la febbre” ribadì.
“I
saiyan non si ammalano” mormorò Vegeta affaticato.
Vetrunks
lo spinse, facendolo sdraiare.
“Nonnino,
cerca di guarire… ho paura” gemette,
abbracciandolo.
“Di
cosa?” chiese Vegeta, confuso.
Vetrunks
singhiozzò.
“N-non
te ne andare… anche tu…” gemette.
Vegeta
lo abbracciò, sentendolo scoppiare a piangere.
<
Bulma era sua nonna, in fondo. Avrei dovuto pensarci >
pensò.
“Non
me ne andrò” promise.
“I-io…
scusa se piango, ma…” gemette Vetrunks.
<
Il suo orgoglio sta rimordendo > pensò Vegeta,
cullandolo.
“Che
ne dici se continuo il racconto?” domandò.
“S-sì,
per favore” gemette il più piccolo.
“Il
guerriero non era più solo perché,
finché siamo capaci di provare
affetto, non siamo mai veramente soli. Alla fine troveremo sempre
qualcuno che
vorrà rimanere accanto a noi, anche se magari non ne
accorgeremo subito.
Lo
stesso valse per il guerriero, perché aveva ritrovato la
cosa più
importante: la speranza” raccontò Vegeta.
“Nonno.
Se non perderò la speranza, tutto andrà a posto?
Il guerriero si
salverà?” chiese il piccolo, con tono titubante.
Vegeta
si schiarì la voce e rispose:” Sì,
certo”.
Vetrunks
lo lasciò andare e si pulì le lacrime con
entrambe le mani, si
alzò dal letto e si guardò in viso.
“Allora
non la perderò, te lo giuro” promise Vetrunks.
Fece un inchino e si
allontanò.
Vegeta
si alzò in piedi.
<
Non posso morire schiacciato dal mio dolore e dal mio orgoglio.
Io
sono Vegeta-sama e quel dannato serpente lo vedrà!
Lo
farò per la mia famiglia > pensò.