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Autore: kamy    20/04/2018    1 recensioni
[Remake del precedente Red Moon].
"Una volta qualcuno mi disse che la morte è come un viaggio. Non sempre è la fine, a volte è un inizio.". Cit.
Una serie di vicende sconvolgerà la vita di tutti, porterà al limite tra morti e sconfitte inevitabili, tutto sotto gli occhi di brace di un mostro, mentre risuona l'ululato di un lupo e splende la luna rossa di sangue.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Goku, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: Bra/Goten, Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Lunch/Tenshinhan, Pan/Trunks
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio anche solo chi legge.

Scritta per ‘Il prompt del lunedì’ di Il giardino di Efp.

Prompt di S.S. V. D.: - - Stand aside/you can't collide/with a million years of pride and not fucking die. (Sidstyler - Machinae Supremacy).

Cap.34 Favola a Vetrunks

Vetrunks strinse i pugni e alzò il capo, guardando in faccia Chichi sulla porta

“Voglio vedere mio nonno!” gridò.

“Caro, mi dispiace, Vegeta sta riposando” rispose Chichi, con tono gentile. Piegò di lato il capo. “Perché non torni a casa dalla tua mamma?”. Aggiunse, in modo più sbrigativo.

“Non potete dirmi quello che posso e quello che non posso fare. Io sono il discendente della fiera stirpe dei saiyan” rispose Vetrunks. Le sue iridi nere brillarono di riflessi violetti.

“Oh su, non fare il bambino maleducato e vai a casa” lo rimproverò Chichi.

Vetlun!” gridò May sbagliando nome. Cercò di correre verso Trunks, dimenando le manine.

“Vieni qui, piccola” disse Chichi, prendendo in braccio la figlia, che iniziò a scalciare.

“Chichi, guardalo. In questo momento è uguale a suo nonno” sussurrò Son, raggiungendo la moglie.

Chichi si massaggiò il collo.

“Non credo Vegeta voglia farsi vedere da nessuno. Ultimamente è così odioso che penso tu abbia fatto venire in casa qualcuno che vuole solo ucciderci” ammise. Si morse l’interno della guancia. “Inoltre a me questo sembra solo un bambino viziato” disse, indicando Vetrunks con la testa.

May alzò e abbassò le gambe, cercando di fare peso e sfuggire dalle braccia della madre.

“Amore, facciamoci da parte. Non possiamo scontrarci con un milione di anni di orgoglio di una razza, quando si manifesta in uno dei suoi membri” disse Goku.

Chichi sbuffò e si spostò.

“Se nonno avesse voluto ucciderti, bisnonna, lo avrebbe fatto” borbottò Vetrunks e si mise a correre verso le scale, diretto al piano di sopra.

Chichi negò con il capo.

“Sì, che di solito sembra un così bravo bambino” piagnucolò.

May riuscì a spiccare il volo, ma Goku la intercettò, prendendola in braccio.

“Vetrunks deve parlare con suo nonno, adesso. Giocherete dopo insieme” le disse.

May gonfiò le guance e sbuffò.

***********

Vetrunks socchiuse la porta e la sua testa, dalla voluminosa capigliatura a fiamma di colore lilla, fece capolino.

“Nonno…” disse.

Vegeta, steso sul letto, aprì un occhio e lo fissò.

Vetrunks entrò e si chiuse la porta alle spalle.

“Posso mettermi accanto a te?” domandò titubante.

Vegeta fece un cenno positivo con la testa.

Vetrunks raggiunse il letto e vi si sedette.

“Bisnonna Chichi dice che non ci vuoi più bene e vuoi fare male al nonno” sussurrò.

Tsk” sibilò Vegeta. Si alzò seduto e si avvicinò al nipote.

< Dannazione, è solo un bambino. Come gli salta in mente di dirgli cose simili?! > pensò.

“Non è vero. Tu resterai sempre il mio nipotino, qualsiasi cosa accada”. Gli accarezzò la testa. “Il mio nipotino preferito”.

Vetrunks si grattò un sopracciglio.

“Ora c’è anche Goshin, non sono più il tuo unico nipote. Devi cambiare frase” disse. Socchiuse gli occhi e tentò di sorridere.

“Ah, davvero? Che ne dici di essere il mio nipote grande preferito? Così Goshin sarà il mio nipote piccolo preferito” propose Vegeta, prendendolo in braccio. La sua voce era roca.

Vetrunks gli appoggiò la testa sul petto muscoloso.

“Mi piace. Però devi imparare a raccontare le favole, quelle del libro di Nonno Gohan sono tutte noiose” sussurrò.

“Allora penso che dovrò allenarmi con te” disse Vegeta.

< Quando Trunks e Bra erano piccoli, ho visto mia moglie farlo. Dovrei esserne in grado, anche se mi preoccupa il quantitativo di volte in cui i mocciosi t’interrompono > rifletté.

“C’era una volta un potente guerriero…”. Iniziò.

“Più potente di te e Goku?” domandò Vetrunks.

< Ecco, appunto > pensò il principe dei saiyan.

“Nessuno è più forte di noi due. Ora non interrompermi più, o smetto di raccontare” minacciò.

“Ok” sussurrò Vetrunks, con tono ubbidiente.

“Il potete guerriero viveva in un castello bellissimo, ma era tanto solo. Un essere malvagio aveva fatto fuggire tutti gli abitanti del suo regno”. Proseguì Vegeta.

< E si chiamava Freezer… credo di star facendo una strana autobiografia > pensò.

Vetrunks lo fissava, la figura del più grande si rifletteva nelle sue iridi color ossidiana.

“Questo mostro aveva le fattezze di una strana lucertola. Il suo cervello era così bacato da puzzare di marcio come un formaggio ammuffito.

Finché un giorno, il guerriero non incontrò un amico. Insieme riuscirono a sconfiggere quel nemico”. Proseguì Vegeta, con tono stanco.

Vetrunks si piegò in avanti e gli posò una mano sulla fronte del più grande.

“Nonnino, tu hai la febbre” mormorò.

“Lo sai che ho sempre la temperatura più calda del normale” borbottò Vegeta.

Vetrunks negò, facendo ondeggiare la propria frangetta.

“Tu hai la febbre” ribadì.

“I saiyan non si ammalano” mormorò Vegeta affaticato.

Vetrunks lo spinse, facendolo sdraiare.

“Nonnino, cerca di guarire… ho paura” gemette, abbracciandolo.

“Di cosa?” chiese Vegeta, confuso.

Vetrunks singhiozzò.

“N-non te ne andare… anche tu…” gemette.

Vegeta lo abbracciò, sentendolo scoppiare a piangere.

< Bulma era sua nonna, in fondo. Avrei dovuto pensarci > pensò.

“Non me ne andrò” promise.

“I-io… scusa se piango, ma…” gemette Vetrunks.

< Il suo orgoglio sta rimordendo > pensò Vegeta, cullandolo.

“Che ne dici se continuo il racconto?” domandò.

“S-sì, per favore” gemette il più piccolo.

“Il guerriero non era più solo perché, finché siamo capaci di provare affetto, non siamo mai veramente soli. Alla fine troveremo sempre qualcuno che vorrà rimanere accanto a noi, anche se magari non ne accorgeremo subito.

Lo stesso valse per il guerriero, perché aveva ritrovato la cosa più importante: la speranza” raccontò Vegeta.

“Nonno. Se non perderò la speranza, tutto andrà a posto? Il guerriero si salverà?” chiese il piccolo, con tono titubante.

Vegeta si schiarì la voce e rispose:” Sì, certo”.

Vetrunks lo lasciò andare e si pulì le lacrime con entrambe le mani, si alzò dal letto e si guardò in viso.

“Allora non la perderò, te lo giuro” promise Vetrunks. Fece un inchino e si allontanò.

Vegeta si alzò in piedi.

< Non posso morire schiacciato dal mio dolore e dal mio orgoglio.

Io sono Vegeta-sama e quel dannato serpente lo vedrà!

Lo farò per la mia famiglia > pensò.

  
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