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Autore: Zappa    22/04/2018    10 recensioni
Storia vincitrice del secondo posto al contest “Il Diavolo e l’Acqua Santa” indetto da Ssjd e Vegeta_Sutcliffle sul forum di EFP
“Con quelli stessi occhi che prima dei tempi scoprirono l'universo, l'Imperatore, ora, vuole scrutare il futuro e impadronirsi del tempo perché possa modellarlo come desidera e possa frenare la sua corsa, sciogliendo, in anticipo, le tele dei miti intrecciate in origine.”
Genere: Dark, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Freezer
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Lontano, la polvere interstellare scivola in assenza di gravità nel vuoto profondo, come un madido pulviscolo che aleggia e filtra la luce bianca del sole, separando i suoi raggi e sporcando il chiaro colore. Scurisce le stelle, come un manto opaco che cela il tremolio delle galassie più distanti.

La luce affoga nell'immenso mare dello spazio, s'increspa in onde alte di chiara spuma, bianca e soffice, come i rami delle galassie, in un vivace fragore continuo. Si ritrae, trasuda dai pugni di stelle, vischiosi e d'impaccio come sabbia, gocciola, svanendo nel nero mare, persa nel vuoto. Vagano, costanti, i pianeti, sussultano sugli assi attorno alle loro stelle. Le code lunghe degli asteroidi si frantumano, in percorsi sciolti, continui, intessuti e abbracciati.

Gli unici suoni che il silenzio sente sono i battiti pacifici di una passata esplosione di energia, raccolta con pacifica costanza, dall’inesorabile battito del cuore di Freezer, come se fosse il cuore dell'universo, il cuore che custodisce la nascita e la morte del tutto.

I suoi occhi viola, nascosti dai lembi fiacchi del pianeta delle Lacrime, che gronda di pioggia scura, seguono distanti la lunga scia di una cometa fino a quando, leggiadra, si inabissa all'orizzonte.

La sua figura fredda, frastagliata dalla pioggia acida che piange sul pianeta, attende, immobile, lo scorrere del tempo, scandendo gli istanti con uno schiocco continuo di dita. Aspetta il suo presagio e affoga la bollente sete di conoscere nel refrigerio di un vento sferzante.

In quella zona del pianeta, sorge, nelle terre inaccessibili dell'Est australe, un tempio sacro, vegliato e caro dall’Imperatore, tanto quanto lo è il fuoco per gli uomini nelle notti più nere. Alto e scosceso, si apre nella montagna come sfociato dalla roccia ghiacciata e custodisce i desideri più neri che l’Imperatore non ha mai osato svelare, brandendoli dietro un muto orgoglio per costringersi ad aspettare, sempre più impaziente, le risposte che vuole. Nelle fitte scanalature della montagna, immobili, scendono tante colate di ghiaccio, chiare come le acque di un lago calmo, e in una di queste scanalature, si apre la via al tempio nascosto. Freezer è lì, immobile, ad ascoltare lo scroscio incessante dell’acqua, in una notte dimenticata dal sole.

La roccia fredda fa da altare ai libri sacri dell'Universo, scaturiti per mano dei primi Kaiohshin, quando, appena nati, tradussero gli enigmi dello spazio, dipingendo i lenti moti dei pianeti e tessendo i fili tra le costellazioni. Gli occhi dei primi Kaiohshin tradussero le profezie nascoste negli astri e calcolarono i tempi di avvenimento delle leggende: nulla del futuro e nulla del passato fu celato e la magia non conosce parole più sacre, per interrogare l’infinito. Con quelli stessi occhi che prima dei tempi scoprirono l'universo, l'Imperatore, ora, vuole scrutare il futuro e impadronirsi del tempo perché possa modellarlo come desidera e possa frenare la sua corsa, sciogliendo, in anticipo, le tele dei miti intrecciate in origine.

Le pupille rubino sangue si assottigliano, all'intenso e continuo sfruscio del Libro delle Stelle: i vecchi sacerdoti si affrettano a leggere, inciso nel fuoco, il responso degli astri. Calcolano sull’almanacco macchiato di pallida cera i giorni e i secoli che mancano; i colori dello spazio luccicano, chiari, tra le pagine, ma le risposte, vacue e inspiegabili, rimangono sempre le stesse.

Sfolgorante, all'interno della stanza buia del tempio di pietra, lo scintillio del cosmo dipinto nei libri non abbandona il volto raggrinzito del sommo Indovino: i lembi delle Costellazioni s'incontrano e si fondono sotto il suo sguardo, le lune danzano nel percorso dei pianeti, si staglia l’Orsa Maggiore ad abbracciare la Cintura dello Scorpione e il Sagittario vola nelle braccia della Vergine; tutti i pezzi s'incastrano e ruotano, come ruota il ciclo della Fortuna nell’universo. Le rughe aggrinzite sul volto pallido si fanno sempre più marcate e le lunghe dita secche graffiano le pagine, palpando ogni parola e linea d'inchiostro, finché Freezer non parla ancora.

<< Allora? Cosa prevede il mio futuro, è cambiato qualcosa nelle stelle? >> la voce alta dell'Imperatore si frastaglia tra le pareti della caverna e raggela più dei sentieri di ghiaccio sciolti nella roccia.

Freezer vuole il suo responso divinatorio su un glorioso futuro: vuole leggere solo ricchezze ed abbondanza tra le stelle, vuole conquiste, vuole sangue, vuole morte che genera vita, vuole il suo dominio assoluto nel cosmo.

Gli astri non mentono mai, non hanno mentito ai Kaiohshin né ad alcun dio che mai li interpellò: il giovane Re conserva solo polvere nel suo cuore, le sue stelle sono intrise di odio, il suo destino è segnato nel suo sangue di demone e da questo trae vigore in una spirale continua. La morte guiderà i suoi passi e lui porterà il suo bianco vessillo.

Il vecchio canuto alza il suo sguardo opaco dai sacri libri e lo posa sulle spalle rudi ma mostruose del giovane demone: sa cosa palesano le stelle e sa che la risposta può essere una sola ed immutabile. I mortali per quanto cerchino di cambiare gli ingranaggi del Fato e di scongiurare il suo percorso, non possono alterare il suo orologio, che continua a girare, attraversa le profondità più remote del cosmo, si bagna della vita guizzante delle galassie e ordina al tempo di camminare ad un certo passo, senza accelerare o deviare dal suo tragitto.

Le fiamme di luce cristallina infrangono gli occhi lucidi e ciechi del saggio. << Giovane, Imperatore, le stelle non cambiano mai il loro corso, ciò che è stato scritto all’inizio rimarrà scritto fino alla fine dei tempi >>

Freezer si avvicina a passi impazienti all’Indovino finché gli specchi di luce non colorano anche i suoi occhi. << Voglio sapere il mio futuro, voglio il mio potere tra le mani. Ora. >>

L’Indovino apre ancora la mente al grande Libro delle Stelle e domanda ciò che non ha avuto ancora ascolto. Il vento spegne le fiamme di poche candele e il Libro si illumina di opulento bianco. Con voce grave, le stelle parlano nelle parole del vecchio Indovino.

<< Il tuo futuro sarà lungo e costellato di conquiste. I pianeti rimpiangeranno la loro nascita e non ci sarà terra in cui non sorgerà lamento e stridore di denti davanti al tuo incedere. I tuoi nemici si inchineranno ai tuoi piedi e gli eserciti non riconosceranno altro padrone >>

Freezer si avvina nuovamente alle candele d’incenso e ne respirò il profumo divino, inebriandosi delle parole sacre che fluttuavano tra il fumo.

<< Le stelle bianche sorgeranno sui tuoi passi e le galassie intere respireranno la tua luce: non si udirà nome più potente del nome di Freezer per i secoli a venire >> il vecchio canuto chiude gli occhi, sospirando profondamente. I colori chiari del Libro formano ombre enigmatiche lungo il suo profilo e lungo la parete della caverna. Gli altri sacerdoti siedono tutt’attorno in silenzio, con la fronte nascosta da un pesante mantello ricoperto di fili di ghiaccio azzurro. Le dita del vecchio tremano nuovamente nel cogliere ciò che la dea del Fato gli sussurra all’orecchio.

<< Uomini, donne e bambini vivranno e serviranno il tuo regno, finché da un pianeta di sangue non sorgerà una luce nuova, dorata, che riporterà l’equilibrio nell’universo >> Freezer si volta, colto dalle improvvisate parole, con il volto contrito dallo sdegno, verso l’Indovino e i suoi occhi sangue non smettono di cogliere la luce opalescente che d’un tratto irradia i testi sacri. Sotto il suo sguardo sbigottito, le pagine del Libro si voltano con crescente impeto e la luce diventa quasi accecante, di un azzurro intenso, un azzurro che lo tramortisce, come incastonato in due iridi potenti, di un guerriero d’oro, più fulgido della luce.

Il vecchio continua la sua profezia, ispirato dai forti venti d’energia che fuoriescono dal Libro Sacro e abbracciano la sua figura scheletrica.

<< La luce e la vita torneranno allora tra le galassie. Il nome di guerriero puro scaccerà il male, il sigillo del tempo chiuderà finalmente il tuo sguardo, consegnandoti alla morte, e cancellerà ogni ricordo dalle menti dei mortali del tuo regno >>

I Libri Sacri vengono improvvisamente scaraventati a terra e il vecchio Indovino si scotta col fuoco scaturito dalle mani dell’Imperatore: divampano le fiamme sull’altare, mangiano feroci gli almanacchi, sciolgono le candele e le profezie scompaiono veloci in grigia cenere incandescente. I sacerdoti fanno immediato riparo, coi loro mantelli neri, al vecchio sacerdote che annaspa davanti alla morte di ciò che era stato scritto per durare nei secoli. Il giovane Imperatore si arma della sua corazza da demone e le dita lunghe di ghiaccio stringono una nuova sfera di energia. La stringe tra le mani, come se fosse l’energia pura delle stelle, la potenza di milioni di galassie improvvisamente destate, l’urlo incessante dei pianeti che sussurrano di continuo il suo nome.

<< Ti sbagli, vecchio >>

Non abbandona mai gli occhi pallidi del sacerdote e si avvicina a passi lemmi all’ara sacra dilaniata dal suo potere.

<< Le stelle risponderanno sempre al mio nome, le albe e i tramonti sorgeranno e cesseranno sempre per mia volontà. Nulla è più grande di me, io ascenderò agli dei e la corona dell’immortalità sarà mia, perché nessun guerriero sorto dal sangue mi ucciderà >>

La sua voce si fa più grave e le pupille si dilatano orribilmente. Le sue parole vibrano tra i fogli del Libro Sacro, ancora accasciato al suolo: questo sussulta nell’aria, brilla, le sue pagine iniziano a girare, sempre più svelte, mentre si scrive, incandescente, un nuovo futuro nato dalla profezia di Freezer.

<< Ucciderò ogni uomo, donna, bambino, vecchio o infante che oserà anche solo pensare di attentare alla mia vita. Il pianeta di sangue imploderà su se stesso, umilierò il suo re, torturerò il suo principe e nessuno di quella stirpe rimarrà vivo! >>

Si incidono le pagine, come lava fusa, scavano il Libro nel profondo, scandendone ogni sillaba. Freezer urla, la terra trema, le galassie palpitano di forza nuova: sotto lo sguardo delle stelle il futuro sta cambiando.

<< Io sono il futuro, io creo le stelle, io dono la luce all’Universo, le stelle colano dalle mie mani come sabbia, se solo lo posso desiderare, nulla sfugge alla mia presa, nessuna galassia è sfuggita e sfuggirà al Grande Freezer! Nulla sfugge al mio controllo, tutto è mio! >>

Esplode il potere di Freezer, travolge con furia i sacerdoti che svaniscono come fumo e il tempio si corrode nelle sue fondamenta. Cadono le lastre di ghiaccio e si spaccano in un rumore sordo al suolo, travolgendo il sacro altare. Il Libro delle Stelle scompare sotto la roccia e si spegne la sua luce.

La pioggia battente e acida accompagna la solitudine di Freezer fuori dall’imboccatura della caverna. Il giovane Imperatore si volta un’ultima volta verso la devastazione del tempio. << Io scriverò e leggerò le stelle. >>

I suoi passi vengono nascosti dall’acqua scrosciante e nulla rimane, se non le rovine di un tempo passato e ignoto, ormai raggiunto. Sarà lui a condurre la dea del Fato a scrivere dolcemente per lui le righe della battaglia, il suo futuro lo condurrà lui.

Il Libro delle Stelle, sepolto sotto la roccia che per lunghi secoli gli aveva fatto da custode, si disperde in polvere, nell’aria, le ultime pagine si staccano a fatica, ma la figura di un guerriero dagli occhi azzurri e brillante come l’oro rimarrà incisa nelle pieghe del Fato. Queste si staccano lentamente, come i petali di un fiore indeciso ad aprirsi, si alzano tra le nuvole del pianeta, e la carta, ancora pullulante un briciolo di magia, danza tra le stelle. Le galassie accolgono i vecchi fogli tra le loro braccia chiare e la profezia si fissa per sempre nel firmamento, ad aspettare che nuovi occhi, in futuro, la leggano ancora.

(1942 parole)



Angolo dell’autrice

Ciao a tutti! Sono tornata con questa storia, un po’ un azzardo e un po’ un esperimento per il contest ma spero vi sia piaciuta!

Se avete il piacere di lasciarmi una recensione sarebbe una cosa molto bella:)

Alla prossima!

Zappa

   
 
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