Questa fanfiction partecipa alla Challenge Sentences del gruppo SASUNARU FanFiction. La challenge consisteva nella folle impresa di scrivere 25 sentences per il 25 maggio; ad ogni ora, dal 24 pomeriggio fino al 25 pomeriggio, veniva rivelato un solo prompt; il tema doveva restare unico e presente in ogni sentences e l’ordine dei prompt doveva restare invariato. Detto questo… Ho fatto del mio meglio. XD Buona lettura!



TEMA: LIBERAZIONE

PROMPT:
1. Catene
2. Polvere
3. Crudeltà
4. Devozione
5. Nuvole
6. Ruggine
7. Soliloquio
8. Condanna
9. Gravità
10. Promessa
11. Frammento
12. Morsi
13. Violenza psicologica
14. Castrazione
15. Rimorso
16. Schiavo/a
17. Orologio
18. Silenzio
19. Scintilla
20. Vacuo
21. Oblio
22. Solidarietà
23. Narcotizzare
24. Scissione




“Legame”


Catene
Sasuke aveva sempre pensato che il loro rapporto fosse più simile a delle catene che ad un filo, poiché, nonostante i suoi continui tentativi, non accennava a rompersi.

Polvere
Dopo quel giorno in cui Sasuke era riuscito a fuggire, Naruto aveva spolverato e pulito la sua camera da cima a fondo; il perché, non sapeva spiegarlo nemmeno a sé stesso.

Crudeltà
Sasuke sfilò lentamente la lunga lama dal fodero mentre con un braccio circondava le spalle di Naruto, un ghigno crudele a deformargli il volto; Naruto, nonostante ciò, non si scostò dalla sua flebile presa.

Devozione
“Sebbene Sasuke cerchi di liberarsi di te costantemente, tu continui a insistere” bisbigliò Sai rivolto a Naruto “La tua devozione è… Disarmante”

Nuvole
Naruto aveva finito per detestare le nuvole, soprattutto se cariche di pioggia; gli ricordavano quella giornata piovosa in cui Sasuke aveva cercato di recidere il loro legame.

Ruggine
“Desidero non provare più nulla, scrollarmi via questi inutili sentimenti e lasciare che il mio cuore arrugginisca corroso dall’odio.”

Soliloquio
“Ho sempre cercato di evitare la compagnia altrui e, se proprio ero costretto, cercavo di sottrarmene tramite i miei modi più sgarbati, sperando intrinsecamente che se ne andassero di loro spontanea volontà.”

Condanna
Sasuke aveva sempre creduto d'esser condannato ad un cammino di solitudine; al contempo, però, adorava la libertà che solo la solitudine sapeva regalargli.

Gravità
Con le mani ancora sporche di sangue, Sasuke guardò gli occhi vacui di Itachi sperando di sentirsi finalmente più leggero, sollevato da un fardello; la sua mente traditrice, invece, continuava a sottolineargli che aveva ucciso suo fratello.

Promessa
“Ti salverò.” promise Naruto alle stelle, anche se una piccola vocina fastidiosa gli chiedeva con insistenza se Sasuke volesse davvero essere salvato o solo essere lasciato andare.

Frammento
Naruto guardava spesso la foto del team 7, uno squarcio di una felicità e di un’unione quasi spezzata; ma Sasuke non ce l’avrebbe mai fatta a liberarsi di lui.

Morsi
I morsi della fame lo tormentavano, ma Sasuke sapeva d'avere i ninja della foglia alle calcagna e non poteva permettersi di fermarsi ed essere catturato; almeno, non prima di terminare la sua vendetta.

Violenza psicologica
Lo Sharingan Ipnotico era forse l’arma psicologica più potente di cui Sasuke disponesse: tramite delle allucinazioni orripilanti e magistralmente gestite dal manipolatore, la mente della vittima cadeva in uno stato catatonico da cui era impossibile uscire.

Castrazione
Sasuke si chiedeva come avrebbe fatto a scappare questa volta; impossibilitato a muoversi e privato del suo braccio sinistro, si vide costretto alla resa.

Rimorso
Chiuso in una cella buia e umida, Sasuke vedeva pian piano la sua vita e le sue azioni perdere di significato; si chiese come avesse fatto a diventare un mostro simile.

Schiavo
Il chakra di Sasuke fu ridotto al minimo indispensabile e il nukenin fu costretto a giurare eterna fedeltà al villaggio; si sentì irrimediabilmente schiavo e prigioniero di un paese che lo aveva sempre disprezzato.

Orologio
Naruto osservava ansioso Sasuke mentre il ticchettare dell’orologio scandiva cupo il tempo; Sasuke si osservava i polsi, oppressi da pesanti e infrangibili catene invisibili.

Silenzio
Sasuke non si sforzò di rompere quel silenzio anche se sapeva quanto innervosisse Naruto, poiché desiderava percepisse sino in fondo, profondamente, il peso della sua colpa; il suo egoismo gli aveva impedito di lasciarlo andare.

Scintilla
Naruto non ricordava esattamente in quale preciso momento la sua lingua si fosse ficcata nella bocca di Sasuke; qualsiasi remora o pensiero razionale svanì mentre lo teneva inchiodato al muro col suo peso.

Vacuo
Naruto cercava di fingersi felice mentre trascinava un accondiscendente Sasuke da Ichiraku, ma lo sguardo vacuo di quest’ultimo lo faceva fremere di orrore e paura.

Oblio
Sasuke pensava spesso che sarebbe stato bello dormire per sempre; o forse, cadere in quell’oblio etereo pre-sogno, che lasciava la sua mente libera di smettere di pensare.

Solidarietà
Sasuke si sentiva distante da Naruto, distante dalla sua presenza, dalla sua smielata gentilezza, dalla sua compassione; si sentiva legato a quella terra solo da un filo o, più probabilmente, da una catena.

Narcotizzare
Sasuke sembrava indifferente e insensibile a qualsiasi cosa o persona; certo, lo era sempre stato, ma non in quella maniera marcata ed inquietante.

Scissione
Naruto tornò correndo a casa, chiedendosi nel tragitto se avesse fatto troppo tardi e se Sasuke avesse mangiato ugualmente anche in sua assenza; quando arrivò, di Sasuke trovò solo un piccolo biglietto.

Ali
“E’ il momento di spiegare le ali e volare altrove, lontano, lontano da questa gabbia che hai colorato di oro per coprire la ruggine.”