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Autore: Nalawagel    28/04/2018    2 recensioni
[...] La guerra è finita. Gli Almogaveri sono stati sconfitti. Di fronte a tutte le avversità, e di fronte alla più grande minaccia che questa galassia abbia mai conosciuto, siamo sopravvissuti.
Ora, mentre percorriamo i primi passi verso il ripristino di ciò che abbiamo perso, dobbiamo ricordare che cosa ci ha permesso di vincere. Non è stata una vittoria di una singola flotta, di un singolo esercito, o di una sola specie. Se questa guerra ci ha insegnato qualcosa, è che siamo più forti quando lavoriamo insieme. E se possiamo abbattere le nostre divergenze per fermare qualcosa di potente come gli Almogàveri, immaginate cosa possiamo ottenere ora che sono stati sconfitti. Ci vorrà tempo, ma possiamo ricreare tutto ciò che è stato distrutto. Le nostre case, i nostri mondi, le nostre navi. Tutto questo e altro ancora. Insieme possiamo costruire un futuro più grande di chiunque di noi possa mai immaginare. Un futuro pagato dai sacrifici di coloro che hanno combattuto accanto a noi. Un futuro che molti non vedranno mai. Nonostante abbiamo ancora molte sfide davanti a noi... possiamo affrontarle insieme. E onoreremo quelli che sono morti per darci quel futuro. [...]
Amadeus IV - Cronache di una guerra infinita.
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Adamantis è sempre stata una città riservata e misteriosa, talmente maestosa da poter essere intravista a miglia di distanza . L’accesso principale è tramite l’insenatura posta tra uno squarcio nella montagna di ghiaccio creata dalle fondatrici, che girandole intorno la circonda come un abbraccio, proteggendola.
Le navi che vogliono entrare ad Adamantis sono costrette a passare sotto lo sguardo vigile delle due statue poste sulla cima delle rupi che formano l’entrata .
Esse, raffiguranti le due matriarche fondatrici della città, sono rivolte verso il mare tenendosi per mano mentre l’altro braccio è leggermente proteso verso la distesa acquatica , quasi come a richiamare il mare. Anche le due statue sono fatte di pregevole fattura: l’arte usata, infatti, sembrava quella dei più grandi scultori di un tempo. Le tuniche, che avvolgevano le gambe, il petto e il basso ventre, lasciano scoperta gran parte dell’addome e non sembrano fatti di marmo ma bensì, di vera stoffa.
Anche se ben simili nella posa solenne e nel vestiario, è possibile notare la differenza fra le due statue delle matriarche fondatrici.
La prima intorno alla vita ha una cintura costernata da gemme scintillanti color zaffiro e capelli lunghi , legati solo da una coda di cavallo. Le curve di questi ultimi sembrano seguire il vento quasi come se fossero reali. Nell’altra matriarca i capelli sono ben raccolti in trecce sinuose, avvolte su loro stesse. Nel braccio destro possiede un bracciale con delle pietre luccicanti color turchese.
Superata la barriera naturale si può intravedere Adamantis in tutta la sua completezza. La montagna la circonda completamente e chiunque la visiti può notare come la città si estenda su quasi tutta la sua facciata.
La sezione inferiore è formata dalla zona portuale che ricopre buona parte della costa: qui si trovano i cantieri navali , le zone industriali e uno dei quartieri più poveri, dove vivono in quasi del tutta uguaglianza uomini e donne della specie.
Le navi , quando il porto è al completo, possono attraccare nelle conche naturali della montagna e tramite piccoli shoopuf , strani animali molto simili ad elefanti , ci si può spostare per il porto. Alle spalle del distretto una grande scalinata conduce alla prima stazione di controllo situata su una collina. Essa quasi del tutto disabitata è adibita principalmente allo smistamento dei visitatori ed è collegata al secondo distretto, mediante un imponente ponte di ghiaccio molto lungo grazie al quale le persone autorizzate possono superare lo strapiombo.
Il secondo distretto quello commerciale , chiamato così per il grande mercato posto al centro della maestosa piazza , è abitato principalmente dal ceto medio alto , composto da coloro che garantiscono la stabilità monetaria della città.
Tutte le personalità più importanti e facoltose negli ambiti bancari, azionistici e commerciali abitano questo quartiere pieno di vita.
Le shivanidi che riescono ad entrare in questa casta sono considerate uno dei perni principali per l’economia della città.
Il distretto commerciale predispone inoltre di un servizio di sorveglianza preposto alla salvaguardia dei beni economici, fatto esclusivamente da shivanidi donne.
Il loro compito è quello di pattugliare in coppia di due o quattro per cicli alterni di tempo. La loro marcia prosegue per le strade della grande piazza commerciale per poi ruotare intorno alla banca, dove danno il cambio alla pattugliata che vi era prima, per poi aspettare di essere sostituite a loro volta e dirigersi nuovamente verso i palazzi più sontuosi e la piazza commerciale.
In tutto il secondo distretto è possibile notare come i maschi della specie siano relegati a lavori esclusivamente di manovalanza. Una particolarità del popolo delle shivanidi consiste nella raffinatezza dei propri abiti che vanno migliorando parallelamente alla casta di appartenenza, ed ognuno è libero di sfoggiare i tessuti e gli abiti che più sente appartenergli.
Nelle due zone si respira aria completamente diversa, le abitazioni e i palazzi imponenti sono stati costruiti secoli prima con la stessa tecnica muraria dei colossi delle matriarche. Il clima che vi è nel secondo distretto è sereno, allegro e spensierato. Le shivanidi vivono agiate nel loro benessere senza doversi preoccupare dei problemi che affliggono il primo distretto.
I Fumi delle fabbriche del distretto più basso rendono pesante l’aria che è avvizzita e difficile da respirare, tanto che gli operai che escono da lì spesso sono pieni di fuliggine e camminano chini su loro stessi , cercando d’intravedere il mare, unica loro forza che li spinge ad andare avanti nonostante tutto, nella continua speranza che presto le cose cambieranno.
Dal secondo distretto è possibile avere una prima impressione di come appaia il possente distretto nobiliare. Le cinte murarie seguono il dislivello del terreno sfruttandolo al meglio per garantire sicurezza alla popolazione del settore nobiliare. Tutto questo diventa un punto strategico difensivo, qualora le forze nemiche attacchino la città. Create per proteggere il distretto più importante, per oltrepassarle, serve un permesso speciale della matriarca o delle forze miliziane , la cui base e il centro di addestramento risiedono nel distretto nobiliare.
Il terzo distretto, il più importante, è la sede del palazzo reale, imponente e preziosa struttura di tutto il regno. Da lì la matriarca amministra tutta la città potendola osservare completamente ed in una delle sue sale accoglie i vari diplomatici. Le sue apparizioni sono tanto rare quanto preziose e nella maggior parte dei casi, lascia che siano le sue portavoci ad informare il popolo delle sue decisioni.
Oltre al palazzo reale il terzo distretto comprende anche la tesoreria , l’accademia militare, il consiglio di guerra, le ville dei più alti nobili del popolo, l’ambasciata e la statua raffigurante la matriarca attuale.
Una peculiarità del terzo distretto, oltre ai vari collegamenti dei ponti di ghiaccio che si diramano per poi scomparire verso la grande muraglia come una sorta di miraggio, è lo sfarzo con cui ogni edificio è creato. A testimonianza della forza economica dei suoi abitanti, persino la strada fatta per essere calpestata è costituita da leghe preziose e pietre scintillanti.
La statua della matriarca è talmente imponente da poterla scorgere già al ponte di collegamento del secondo distretto. La monarca è raffigurata con la corazza da guerriera nel momento culminante di un attacco, così da voler raffigurare il suo spirito combattivo.
Adamantis è un impero stoico e millenario, che rivaleggia con i grandi regni mantenendo l’equilibrio e la pace. Oggi però il Locus è in preda all’agitazione mista ad ansia. I suoi abitanti echeggiano e si fanno passaparola di un vociare chiassoso. Nel porto è appena aggiunta una grande nave.
   
 
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