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Autore: Fabb5000    29/04/2018    1 recensioni
Sono passati parecchi anni da quando Lyon, Stefano, Anna e Mario giocavano a Minecraft e, insieme a quei tempi, si è conclusa anche la FailCraft. Ora Lyon, ormai ultracentenario, conscio che ormai non gli resta molto tempo, decide di rivelare alla sua nipote sedicenne la sua vera storia, ovvero quella che successe dopo gli avvenimenti di "A caccia di Herobrine"; la storia che lo rese un eroe non solo in Minecraft, ma in tutti i mondi, e che va tramandata alle generazione future prima della fine. La storia di come lui, Stefano, Anna e Mario salvarono tutti gli universi da una terribile piaga. [[Consigliabile, ma non indispensabile, legge il prologo]]
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Herobrine, Notch, Nuovo personaggio, Steve, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'FailCraft in real life'
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Anna correva, e correva, e continuava a correre, ma ciò non serviva a niente.

Ovunque andasse e per quanti nemici distanziasse, di fronte a lei se ne paravano sempre di nuovi, bloccandogli la strada. I guerrieri-mostro stavano dilagando per tutta Aasgaroth come un fiume inarrestabile.

Da lontano poteva udire Zeus urlare : -Non credete! Dobbiamo restare uniti! Combattete!-. Almeno alla fine il dio terrestre era arrivato. Sperò che questo fosse un passo avanti.

Ma a quanto pare il destino si stava divertendo molto a farsi beffe di lei, poiché nel preciso istante in cui finì di formulare quel pensiero un boato si levò dalle loro file, seguito dalle urla di persone che venivano massacrato dalla furia di quelle creature.

Guardò verso di esse. La fila era rotta. Uno squarcio si era aperto all'interno del loro esercito e i soldati-mostro si stavano riversando in esso. L'esercito si divise : dei e mortali si rifugiarono nelle rovine delle case della città, mentre draghi ed Enderman furono costretti ad arretrare fino alla porta del palazzo.

Anna cercò disperatamente di farsi venire un'idea per passare, un'idea anche folle alla mo' di Mario se necessario, ma prima che potesse formulare un solo pensiero altri guerrieri-mostro le vennero addosso. Fece per prendere la spada.

Ma all'improvviso due enormi artigli la afferrarono per le spalle, trascinandola verso l'alto. Anna alzò lo sguardo e riconobbe il volto di Elendin. -Tu!?- esclamò.

-Calma! Sono dalla vostra parte!- disse la rapace facendola salire sul suo dorso. Anna cercò di raddrizzarsi e vide Stefano volare accanto a lei sul dorso di Gulliver.

Al che la ragazza si infuriò : -Mi spieghi che cosa hai nel cervello?!? Questi ti volevano fare fuori e tu vuoi portarli con noi? Ma sei andato fuori di testa?-

-È una lunga storia- disse Stefano. -Ora occupiamoci delle cose serie. Io e Gulliver andiamo a dare manforte a Lyon e agli altri, voi due andate al palazzo e avvisate Omega ... anche se mi sorprende che non sia ancora uscito con tutto questo casino-

-E come dovremmo entrare in quel palazzo, scusa? Le porte si sono chiuse con l'esplosione!- esclamò Anna.

-E allora voi entrate da una delle finestre come fa 007! Ora andate!- disse Stefano, per poi volare verso le isole vicine.

Anna e Elendin non persero tempo e volarono verso il palazzo. I draghi e gli Enderman si erano disposti di fronte alle porte nel disperato tentativo di difenderle. -Non ci sono aperture! Che facciamo?- chiese Anna.

Elendin la guardò : -Ce l'hai un piccone? Puntalo di fronte a noi!-

-Ma quelle porte sono resistenti! Riusciremo a malapena a scalfirleeeEEEEH!!!- Elendin iniziò a vorticare su stessa, volando a tutta velocità verso l'enorme portale. Il piccone colpì il duro metallo e lo forò come una trivella, aprendo un varco che permise ad Anna di entrare.

-Tu va dentro, io tengo a bada i nostri ... ospiti indesiderati- disse la rapace mentre alcuni guerrieri-mostro volavano verso di loro.

Anna annuì ed entrò dentro il palazzo. Elendin si mise in posizione di attacco : -Che giornata di merda- mormorò, per poi lanciarsi contro le creature.

Anna corse per le sale del palazzo; la struttura era un labirinto, ma vivendoci per una settimana aveva imparato ad orientarsi. Continuò a correre finché non vide il bagliore lungisplendente dell'oro proveniente dal basso. Una scala portava di sotto, la stessa che aveva usato la prima volta. E inginocchiato di fronte ad essa, ad ammirare il bagliore che veniva da sotto la terra, c'era Shadow.

-Oh, eccoti qui!- esclamò Anna. -Ti davo per morto! Devi tornare subito fuori, agli Enderman serve una guida!-

Ma Shadow non parve nemmeno ascoltarla : -Tutta quella ricchezza ...- mormorò. -... sepolta sotto le zampe di un drago usurpatore ... così vicina ... e allo stesso tempo così lontana ...-

-Ma mi hai sentito?- urlò Anna. -Shadow, la fuori c'è gente che sta morendo e tu perdi tempo a pensare a ... a un mucchio di gemme e metalli preziosi?-

Shadow la guardò, e Anna vide nei suoi occhi un bagliore dorato che gli dava un'aria folle : -Molti muoiono in guerra ...- mormorò. -... ma un tesoro come questo ... no, non si può valutare in vite perdute-

-Shadow, ma non pensi alla tua famiglia?- esclamò Anna. -Non pensi a tua madre, ai tuoi amici, ai tuoi compagni? Quel tesoro vale davvero più di loro?-

Shadow si alzò di scatto e per poco non la colpì con la spada : -Non parlarmi come se io fossi un semplice Enderman ... io sono il re dell'End!-

-No- rispose Anna. -Un re sa mettere il suo popolo prima del proprio desiderio. Tu invece lo stai facendo morire per quell'ammasso di oro. Tu eri un bravo re, ti ho visto come ti comportavi coi tuoi compagni mentre venivamo qui, ma ora, a pochi passi dalla corona, sei meno re di quanto tu lo sia mai stato- Sospirò : -È la malattia, non è vero? È la malattia di Omega e di Orkrost. Hai la malattia dell'oro-

Shadow la guardò come se si stesse trattenendo : -Vattene ...- mormorò. -... Prima che io ti uccida-

Anna lo guardò compassionevole, poi iniziò a scendere le scale. In breve la figura di Shadow scomparve dalla sua vista, mentre il bagliore dell'oro si fece più intenso.

Alla fine giunse alla enorme camera piena di gemme e gioielli. Omega non di era mosso dal suo giaciglio, anzi l'aveva aspettata con impazienza.

-Sono arrivati- disse Anna. -I guerrieri-mostro. Sono qui-

Omega parve grattarsi il mento : -Davvero?- chiese. -Uhm. Questa è la camera più profonda di tutto il palazzo ... e la via per arrivarci è tortuosa. Ci sono un sacco di posti che possiamo fortificare ... Si, ecco la soluzione! Utilizzeremo le pietre cadute in questi anni per tramutare questo posto in una fortezza inaccessibile ... non arriveranno mai fin qui-

-Ma ci sono delle persone la fuori! Anche draghi!- esclamò Anna.

-Il loro sacrificio verrà gloriosamente ricordato- affermò Omega.

-Cristo! La fuori c'è tuo fratello! C'è Smaug!- urlò Anna.

Il drago spalancò gli occhi, evidentemente sorpreso, ma rimase zitto. Anna attese qualche minuto : -Non vuoi fare niente, non è vero? Sei proprio come Shadow. Voi due vi odiate ma siete due facce della stessa medaglia. Sapete essere grandi condottieri, ma basta un tesoro a farvi uscire di senno-

Omega chiuse gli occhi, come se cercasse di estraniarla da lui. Anna scosse il capo e si sedette sul mucchio d'oro : -E va bene. È evidente che non posso fare cambiare idea a nessuno dei due-

Omega la squadrò : -Non vuoi andare fuori a combattere? Non volevo tentare di fermare Null?-

Anna emise un risolino isterico : -Guarda come la Pietra Filosofale ha ridotto te e Shadow. Null ha piegato i due più grandi sovrani mai esistiti senza muovere un dito. Ormai pesate il valore del vostro popolo e pensate che non valga nulla. È inutile girarci intorno, Omega ...- mormorò. -... Null ha già vinto-
   
 
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