Per caso avevate deciso che Simon dovesse diventare buono?
Allora
siete nel capitolo sbagliato, cliccate
pure qui per raggiungere l’inizio della vicenda o qui per continuare dall’ultimo capitolo.
Non vi ricordate nessuna scelta per
Simon fra buono e cattivo?
Può
capitare, cliccate qui per rinfrescarvi la memoria.
Siete convinti di seguire Simon
diventato cattivo?
Allora
siete nel posto giusto! Buona lettura!
La fine del mondo! Cosa succede quando non c’è più nulla?
«Lord Shinigami...»
Il Dio della Morte abbassò la testa: «Lo so. Lo sento.
Stanno arrivando, vero?»
Sid sospirò: «Sì, Lord Shinigami. I mostri sono quasi
giunti alle porte di Death City.»
Shinigami si alzò dalla sedia, sentendosi addosso il
peso del mondo: «Non era possibile diversamente, dopotutto non c’è più
nient’altro su questo pianeta...»
Una settimana prima nulla avrebbe fatto presagire
l’Apocalisse, ma questa era semplicemente avvenuta, senza lasciare il tempo e
il modo di reagire. Un paese dopo l’altro era scomparso, quasi inghiottito
dalla terra stessa. Erano cominciate le indagini, naturalmente, ma poco dopo un
paio di sopravvissuti avevano riportato una storia incredibile: il cielo che si
oscurava e poi tre demoni, di cui uno grande fino al cielo, che distruggevano e
divoravano tutto. Se all’inizio potevano sembrare deliri di persone sotto
shock, via via sempre più persone si rifugiavano a Death City con quella
storia. Sembrava quasi che fossero state lasciate scappare apposta per
diffondere il terrore.
Lord Shinigami si era attivato subito, mandando i suoi
migliori uomini e le sue migliori armi. Nessuno era tornato. Non c’era stato
modo di reperire alcun tipo di informazione su quei mostri, salvo che erano
stati in grado addirittura di sterminare tutte le streghe nello stesso tempo
che avevano impiegato nell’annientare ogni città. Nell’unica città rimasta al
mondo gli unici in grado di combattere erano lui, Sid (che tanto era già
morto), Stain, Spirit, Marie, James e i suoi
coraggiosi studenti, che mai e poi mai avrebbe voluto mettere in pericolo.
Tuttavia, non c’era modo di proteggerli: nessun nascondiglio era sicuro, tutti
quelli che avevano provato a mettersi al sicuro erano stati trovati e divorati
da quei mostri senza pietà e senza fondo. Purtroppo, volenti o nolenti, era
arrivato per tutti il momento di combattere per la propria vita.
Maka, Soul, Black Star, Tsubaki, Kid, Liz, Patty,
Chrona e Ragnarok erano schierati all’ingresso di
Death City, aspettando le bestie. Se avevano paura, nessuno l’aveva detto, né
aveva intenzione di farlo. La paura era un lusso che non potevano permettersi.
Il cielo si oscurò di colpo, come era stato loro raccontato.
Un grosso nuvolone nero coprì il sole, togliendo la luce. Era notte, e
nell’aria si diffondevano i ringhi delle bestie, ringhi in grado di gelare il
sangue, annunci di morte certa. Nemmeno il tempo di deglutire ed eccole
arrivare. Non ci fu il tempo di osservare, di capire cosa stesse piombando loro
addosso, di prepararsi a combattere. In pochi secondi non c’erano più, travolti
dalla tempesta di morte, e lo stesso avvenne al resto di Death City.
Mentre i palazzi e i pennoni della Shibusen
crollavano inesorabilmente al suolo, Shinigami si alzò in piedi. Fino a quel
momento era stato inginocchiato, forse pregando qualche altra divinità, ma il
momento era giunto. Pregando che la maschera nascondesse le lacrime, si limitò
a fare un gesto a Spirit, che divenne Falce della
Morte, questa volta davvero, e uscì a vedere cos’era rimasto della sua città,
della sua anima.
Polvere.
Polvere mista
a sangue.
Ecco cos’era rimasto di Death City.
Polvere.
Sangue.
Lui, con la
sua arma.
E le bestie,
le due bestie che lo osservavano affamate.
Doveva essere forte, doveva fare il proprio dovere,
portare la morte. Avevano usurpato il suo ruolo per troppo tempo.
Shinigami si avventò sulla chimera, puntando al suo
collo. Prima che potesse avvicinarsi a sufficienza, l’arpia gli fu addosso e lo
sbatté contro uno spuntone della Shibusen. Prima di
farsi impalare, Shinigami riuscì a spostarsi e a dirigersi nuovamente contro le
bestie. Fu una lotta ardua, in cui le due creature sembravano sempre sul punto
di vincere, ma Shinigami riusciva comunque a divincolarsi in tempo. Dopo minuti
che parvero ore, Shinigami riuscì ad assestare il colpo decisivo, tagliando la
coda alla chimera. Il mostro urlò di dolore, un urlo umano, quasi familiare.
Shinigami rimase lì, immobile per un momento. Dove aveva già udito quella voce?
Fu una distrazione fatale. L’arpia gli strappò di mano
l’arma e, allargando in modo innaturale la bocca, se la inghiottì, intera.
«Spirit, no!»
Ora era solo, solo contro le due bestie.
In un moto di rabbia Shinigami afferrò l’arpia e quasi
le strappò un’ala. Un altro urlo di dolore, questa volta femminile, questa
volta veramente familiare.
Era un urlo che aveva udito anni prima e che, volente
o nolente, era entrato a forza nel suo cervello.
L’urlo di una
persona a cui strappano una parte del corpo.
E lui ora sapeva a
chi aveva strappato un’ala.
Un déjà-vu unito a sensi di colpa, ricordi dolorosi e
una terribile consapevolezza gli strinse lo stomaco in una stretta che lo fece
quasi rimettere.
La volta
precedente era stato un incidente.
La volta
precedente erano in una segreta, di fronte a un’anfora appena sigillata.
La volta
precedente, dopo quell’urlo, si era trovato di fronte una ragazzina senza più
le gambe.
«... Lucy?»
Riguardò la chimera, ripensando a quell’urlo.
«Kevin?»
Un mucchio di domande gli affollavano la mente.
Com’erano diventati così? Com’era potuto succedere che due ragazzi così a modo
potessero diventare quei mostri?
La risposta a quelle domande gli arrivò, veloce e
diretta come un fulmine.
Simon.
E a quel punto un’altra domanda giunse, più prepotente
delle altre.
Dov’era Simon?
Alzò gli occhi. Forse lo aveva sempre saputo, ma si
era rifiutato di crederci.
Simon era
diventato l’incarnazione dell’oscurità.
Una nuvola che
oscura il sole prima della devastazione.
Solo allora, guardando meglio la nuvola, ne intravvide
un volto, e comprese, comprese tutto.
Chiuse gli occhi e alzò le mani, in segno di resa. Era
finita, era oltre il suo potere.
Aveva fallito,
come Shinigami, come preside. Aveva permesso che il mondo fosse governato da
una morte indiscriminata, aveva permesso che ben tre dei suoi alunni si
perdessero in un mondo di oscurità, e che trascinassero tutto con loro.
Era tutto finito.
«Perdonatemi.»
E si lasciò divorare dalle tre bestie, senza un grido,
né un respiro.
Era finita. Non c’era più nulla da divorare, né da
distruggere, ogni potere era stato assorbito. Erano rimasti solo loro.
Avrebbero potuto essere sazi, ma non lo erano affatto.
Solo, non c’era più nulla da fare.
La chimera e l’arpia si guardarono per un po’, quasi
girandosi intorno, poi, senza preavviso, si attaccarono.
Simon, dall’alto, li fissò sorpreso.
«No, fermi, cosa fate?»
Eppure era tanto ovvio cosa stessero facendo, tanto
semplice. I loro istinti stavano gridando loro di continuare a distruggere e a
uccidere, e loro erano tutto quello su cui potevano sfogarli.
«Fermatevi!»
No, non si
sarebbero fermati. Glielo aveva ordinato lui, di non farlo. Doveva esserne
felice, no?
No, non lo era affatto.
Senza riflettere, Simon si chinò verso di loro e, non
riuscendo a fermarli in altra maniera, decise di riprendersi di colpo la magia
che aveva donato loro. I corpi dei suoi compagni rimasero sospesi a mezz’aria,
avvolti da una luce viola e nera, mentre Simon, per un momento, si appagava
dell’ulteriore aumento del suo potere. I loro corpi rimpicciolirono, fino a
tornare quelli di Lucy e Kevin, la prima con un braccio quasi staccato, il
secondo con un taglio gigantesco nella schiena. Non appena se ne rese conto,
Simon li lasciò andare.
«NO!»
I due corpi precipitarono a terra, immobili, senza
vita.
Riprendendosi la loro magia gli aveva strappato
l’anima. Li aveva uccisi.
Aveva fatto tutto questo per poter stare con loro, e
li aveva uccisi con le sue stesse mani.
Ora era solo. Per sempre.
«NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!»
Soul: ...
Black Star:
...
Soul: ...
ok... e a questo punto come dovremmo continuare dopo un finale del genere?
Hinata 92? Hinata 92?
Black Star:
... credo si sia rifugiata in quel bunker...
Soul: Hinata
92?
Hinata 92:
Tranquilli, è tutto come nei programmi, va tutto bene!
Black Star: Ma
come va tutto bene??? Ma se pure tu ti sei rifugiata per sfuggire a Simon!
Hinata 92: Eh?
Ma no, questo bunker non è per Simon!
Soul: Come no?
Hinata 92: È
per sfuggire all’ira dei lettori!
Black Star:
Come sarebbe a dire “per i lettori”?
Hinata 92:
Annuncia il titolo del prossimo capitolo, dai!
Soul: ABBIAMO
UN PROSSIMO CAPITOLO DOPO TUTTO QUESTO MACELLO?
Soul Eater, Richiamo di sangue, 26° capitolo: La terza scelta!
Ho cercato per tutto il tempo la risposta alla domanda sbagliata?
Soul: ... si
annuncia qualcosa di o tremendamente figo, o tremendamente stupido...
Black Star: HO
POTUTO ANNUNCIARE IL TITOLO DEL CAPITOLO! SONO ANCORA UNA POTENTISSIMA
DIVINITÀ!
Soul: Abbiamo
a che fare con la fine del mondo e tu ti preoccupi solo di questo?
Hinata 92: Massì, lascialo divertire!
Soul: La tua
tranquillità m’inquieta invece che rilassarmi...
Su, che ci fate ancora qui? Andate subito a leggere il prossimo
capitolo!
Oppure...
Hinata 92