Ciao ragazze!!ho trovato un po’ di tempo per rispondere ai commenti. Le risposte sono alla fine del capitolo!!Buona lettura!!
Capitolo 15. Intuizione(seconda
parte)
Rientrammo tutti in casa. Anche Jacob venne con noi. Non
capivo perché lo facesse, doveva essere una cosa tremenda per lui da vedere. Ma
la sua mente era stranamente silenziosa e non mi
lasciva intravedere nessun motivo razionale che ne spiegasse il motivo. Forse,
come sempre, il tutto era da ricercarsi nel forte senso di protezione che lo
legava a Bella.
Bella…Era stesa sul letto, come da molte ore ormai. Se non avessi avuto dei
sensi sviluppati non avrei sentito il suo cuore battere né notato il suo petto
alzarsi per respirare. Mi faceva male vederla così…un male sordo, soffocante,
lacerante, straziante. Ma questa volta avvicinarmi a lei era più facile. Avevo
un’opzione, un’idea per darle il sollievo che meritava.
-Cosa c’è?-, chiese preoccupata non appena ci vide attorno al letto. La sua
mano accarezzò la sua pancia e non serviva leggere la sua mente per capire che
i suoi pensieri erano indirizzati alla salute del bambino.
-Forse abbiamo trovato il modo di aiutarti. Jacob ha avuto un’idea-, disse mio
padre, cercando il modo di dirglielo senza sconvolgerla.
“No, io non ho detto niente. E’ un’idea del succhiasangue…”, pensò Jacob. Certo, preferiva
non accollarsi la responsabilità di certe malsane idee, potevo capirlo.
-Non sarà una cosa facile, Bella-, continuò mio padre cercando di essere il più
delicato possibile.
-Farà star meglio il bambino…-, si affrettò a dire Rose. Non poteva aspettare
che fosse Carlisle a terminare, no, doveva
intromettersi con la frase che avrebbe sicuramente fatto capitolare Bella
all’istante. Era ovvio che avrebbe fatto qualsiasi
cosa per “il bambino”.
-Forse abbiamo scoperto di cosa ha bisogno…-, continuò, ignorando i ringhi che
salivano dal mio petto.
Bella si guardò intorno, incrociando i nostri sguardi uno a uno.
-Non c’è stato nulla di piacevole, fin’ora-, disse tossendo e osservando l’ago
che le perforava il braccio-quindi…qualcosa in più non farà la differenza-,
disse sorridendo, per alleviare la tensione. Abbassai lo sguardo, stringendo i
pugni. Se avessi potuto avrei perforato con le unghie la mia pelle, per poter
percepire una minuscola parte del dolore che stava provando a causa mia. Era la
prima volta che ammetteva davanti a me che la situazione non era piacevole.
Mai, mai aveva ceduto al dolore, mai…perlomeno mai davanti a me. Mi avvicinai
ancora di più a lei e la presi per mano, incurante di Rose che mi osservava
guardinga.
-Tesoro, quello che ti stiamo per chiedere è una cosa bruttissima, disgustosa.
Se non te la senti, non fa nulla-, mi affrettai a precisare.
“Bravo…altro che la bionda…almeno lui ha avuto il coraggio di dirle le cose
come stanno”.
Bella mi fissò con gli occhi aperti, terrorizzati.
-E’ una cosa così brutta?-, chiese, stringendo più forte che le era possibile
la mia mano.
Continuai a fissarla. Era impossibile per me smorzare l’angoscia che trapelava
dai suoi caldi occhi.
-Crediamo che il feto sia più simile a noi-, intervenne mio padre,-di conseguenza anche il suo appetito-, continuò,senza
spiegare chiaramente quale fosse la richiesta.-Crediamo abbia sete-, concluse
infine.
Bella continuò a fissarmi incredula. Sembrava chiedersi perché non l’aveva
pensato prima.
-Ho capito-, disse infine, battendo gli occhi.
-C’è un problema però. Il feto cresce velocemente e non abbiamo tempo per
pensare ad un modo poco disgustoso per farti assimilare il sangue. C’è solo un
modo veloce per capire se realmente è quello che il feto vuole-, continuò Carlisle, cercando di spiegarle la parte difficile di
questa scoperta.
-L’unico modo è berlo, giusto?-, chiese Bella, abbassando il capo verso il suo
ventre.-Beh, non è così grave. Mi servirà anche per abituarmi al futuro-,
continuò alzando gli occhi verso di me e aprendo il suo splendido viso in un
sorriso vittorioso. Cercai di ricambiare il sorriso, ma quello che ne uscì era
più simile ad una smorfia di dolore e di rassegnazione. Come faceva ad essere
così fiduciosa?Come?Come riusciva ad accettare una
simile proposta con una tale serenità da far rabbrividire me?Io, un vampiro
assettato di sangue. E come faceva ad essere assolutamente certa del suo
futuro?Non sapeva se sarebbe mai stata una vampira, se sarebbe sopravvissuta
alla gravidanza. Ormai non capivo più niente, non la capivo e non mi sforzavo
neppure più di farlo. Probabilmente lei vedeva oltre, in un luogo in un tempo
che era per me ancora sconosciuto, oscuro.
“Ora le salto addosso e la meno”, pensò Jacob, e mi voltai
immediatamente verso Rose per capire a cosa si riferisse. Sembrava impaziente,
come una bambina che aveva appena ricevuto un gioco nuovo. Irritante!Mi sarei
unito volentieri a Jacob nel pestaggio.
-Bene, allora mi servirà un orso o qualcosa di simile. Chi me lo va a prendere?-,
chiese Bella sempre sorridendo. Guardai Carlisle
sconvolto:aveva fatto il mio stesso pensiero. Non
potevamo accontentarci di sangue animale;Bella avrebbe
dovuto bere sangue umano. Sarebbe stata in grado di accettare una simile
proposta?
-Cosa c’è?-, chiese allora Bella notando i nostri sguardi.
-Bella, amore. Non abbiamo tempo, dobbiamo fare in fretta. Il feto, se ha
necessità di sangue, non si accontenterà di sangue animale…-, dissi sperando
che capisse a cosa mi stavo riferendo.
-Non c’è nessuna differenza-, disse Rose. Per lei forse. Perché doveva far
sembrare tutto così facile quando in realtà niente era semplice?
-Il sangue di chi dovrei bere?-, chiese sconvolta
sgranando gli occhi.
-Non guardare me-, scherzò Jacob,-non sono io il
donatore, anche perché non credo che il mio sangue gli potrebbe piacere-.
-Abbiamo del sangue da parte-, intervenne con il suo tempismo rassicurante
Rose, interrompendo Jacob.-Era per te, per quando saresti diventata vampira,
per sicurezza. Vedrai…non sarà difficile e farà stare sicuramente meglio il
bambino-.
Bella la guardava incantata, rapita e certa della sue
parole. Rivoltante.
-Ok, allora. Cosa stiamo aspettando?Io ho fame e credo che anche il piccolino
ne abbia-, disse accarezzandosi amorevolmente la pancia. Piccolino?Era più
grande di lei ormai…
-Sarà la prima cosa da vampira che faccio…-, continuò, cercando di scherzare,
ma in me scatenò la sensazione opposta.
Carlisle e Rosalie andarono velocemente a preparare
“il pasto” per Bella. O meglio per il feto. Io non mi mossi. Restai al suo
fianco tenendole la mano e chiedendomi quanta forza avesse la mia piccola
Bella. Sicuramente più di quanto mi fossi mai vantato di avere io. Fissavo i
suoi occhi, pregando di perdermi in lei, di restare con lei per sempre. In
qualsiasi luogo, in qualsiasi tempo sarebbe andato bene, ma con lei. Lei
ricambiava il mio sguardo, cercando silenziosamente di consolarmi e di
aiutarmi. Lei aiutarmi?Si perché il martire della
situazione ero io. Ero io a non avere la forza, io a non avere il coraggio di
affrontare quella situazione…Nessuna situazione in cui la vita di Bella fosse
stata in pericolo.
“Ecco qui”, pensò Rose che era tornata con un bicchiere tra le mani. La
guardai sconcertato.
-Non in un bicchiere trasparente-, borbottai, alzando gli occhi al cielo.
Volevo risparmiare a Bella il più possibile la vista del sangue. Non avevo
dimenticato quale effetto le faceva e non riuscivo a capire come potesse solo pensare
di berlo. Come minimo sarebbe svenuta al solo odore.
“Agli ordini”, pensò Rose ironica andandosene di nuovo.
-E’ tua l’idea?-, chiese Bella, rivolgendosi a Jacob, sforzandosi di alzare il
tono di voce.
“Non serve che ti affatichi, ci sento…non sono completamente umano”,
pensò Jacob.
-No, no…è il tuo vampiro che mi ruba i pensieri dalla testa e fa queste
proposte…-, rispose grattandosi il capo imbarazzato.
-E’ bello vederti Jacob-. Una morsa mi chiuse lo
stomaco. Gelosia?Non era possibile, non doveva essere possibile. Respirai a
fondo cercando di calmarmi.
-Anche per me-, rispose lui, sincero, abbassando lo sguardo.
Sì, mi faceva male vedere la loro confidenza, il loro sapersi capire, il loro
parlarsi silenzioso. Ero geloso. Lei era mia…ma che diritto avevo di reclamare
il suo possesso?
-Ho sentito cosa hai dovuto fare. Deve essere stato duro per te, mi dispiace-.
-E’ tutto ok Bella, non ti preoccupare. Prima o dopo mi sarei staccato da Sam , ho solo colto l’ottima occasione-, mentì spudoratamente
Jacob. Anche in lui era partito il meccanismo subdolo di difesa nei confronti
di Bella. Mentire, cercando di fare il possibile per non farla preoccupare.
Sicuramente a lui riusciva meglio…io non ero neppure in grado di fare quello.
-E Seth?Ti ha seguito giusto?-, chiese ancora Bella, non soddisfatta delle
informazioni che aveva ricevuto.
“Dannazione…Perché mi fa tutte questa domande?Non
le basta sapere che sono qui per lei?Era quello che voleva…”.
-Beh…sai che Seth ha sempre avuto una simpatia per noi. E’ contento di aiutarci-,
mi intromisi cercando di aiutare Jacob.
-Mi dispiace di aver causato tutto questo-, sibilò piano Bella. Sembrava quasi
non avesse ascoltato le mie parole. Perché capiva al volo sempre tutto e si
preoccupava di conseguenza?
“Non si può nasconderle niente”, pensò Jacob ridendo nervosamente.
-Beh…è da un po’ che non faccio altro che generarti problemi-, constatò
affranta respirando con difficoltà.
-Già…da quando ti conosco-, cercò di scherzare Jacob per alleggerire la
tensione.
-E’ meglio che te ne vai, non voglio che tu assista-, proruppe Bella seria
cambiando improvvisamente argomento.
“Ha ragione…dovrei andare via. Non so se
riuscirei a sopportarlo…Ma dannazione…è presa male. Come
faccio sapere che tra un quarto d’ora sarà ancora viva, umana…”.
Un quarto d’ora?Dannazione…Era presa male, sì, e se n’era accorto anche Jacob.
Non ero preparato, no. Il veleno non era pronto. Stava accadendo tutto troppo
in fretta, tutto velocemente.
-E dove vuoi che vada?Ora c’è anche Leah con noi, e
non mi piace stare con lei-.
-Leah si è unita a voi?-, chiese Bella stupita.
-Non te l’ha detto Edward?-, chiese Jacob, rivolgendo uno sguardo verso di me.
Io sollevai le spalle incurante di dargli una
risposta. Ero bloccato, paralizzato. Era veramente giunta l’ora?Era passato
così in fretta il tempo?Bella stava veramente per abbandonarmi?Deglutii
rumorosamente. Mai come in quel momento mi sentii intrappolato dal tempo. Io
che non avevo mai percepito lo scorrere del tempo come una limitazione, ora era
la mia dannazione. Mi mancava il tempo di fare la cose
come si dovevano.
-Perché si è unita a voi?-, chiese Bella agitandosi più di quanto fosse
necessario.
“Cosa le dico?”.
-Beh, con me c’è Seth. E’ suo fratello, non se l’è sentita di lasciarlo solo-.
-Ma Leah odia tutti, soprattutto noi vampiri-,
constatò triste.
-Non sarà un fastidio. Fa parte del mio branco e io sono il capo. Fa quello che
le dico-, rispose cercando di tranquillizzarla. Ma Bella lo guardò scettica,
poco convinta.
-Fammi capire:Leah non ti
piace, ma la vampira bionda sì-, chiese Jacob cercando di scherzare.
“Zitto, cane”, pensò Rose che aveva sentito la provocazione di Jacob.
-E’ diverso. Rose capisce la situazione-.
-Ti capisce eccome. Infatti spera che sia il mostriciattolo
ad avere la meglio…-, rispose Jacob, dando sfogo anche ai miei pensieri.
“Ora stacco la testa al cane”, pensò Rose, ancora al piano di sopra
-Non è così, smettila di scherzare, Jake!-, disse
Bella, tossendo e faticando a respirare.
“Scherzare?E chi scherzava?”.-Sai che non è
possibile-, rispose Jacob cercando di sdrammatizzare.
Per un istante incontrai i suoi occhi:panico, lo
stesso che probabilmente c’era anche nei miei. Bella peggiorava, stava male.
Rose e mio padre finalmente scesero con il sangue. Questa volta il bicchiere
era coperto e munito di cannuccia:molto meglio.
Bella prese tra le mani il bicchiere. Tremava.
“Tranquilla Bella”, pensò mio padre.-Se non ce
la fai, non ti preoccupare. Riusciremo a trovare un’altra soluzione-, le disse
comprensivo.
-No, no-, rispose Bella risoluta,-è il modo più
semplice e veloce. Non sarà così difficile-, e pose la sua mano sulla pancia.
Il suo pensiero gravitava attorno al bambino, come sempre. Cercò di sollevarsi,
facendo forza su un gomito, senza riuscirci.
“Cavolo se si è indebolita…ieri non stava così”, pensò Jacob.
Rose si chinò su di lei e piano l’aiutò a sollevarsi.
-Grazie Rose-, disse, con sguardo riconoscente.
-Bevi tesoro. Fa come noi non ci fossimo-, la incitò Rosalie.
“Forse è meglio che esca…non so se la faccio”, pensò Jacob. Sarei uscito
anch’io. Mi faceva male vedere ancora una volta Bella in difficoltà per colpa
mia. E quello che stava per fare…forse non ero in grado di rendermene conto
pienamente ma doveva essere una cosa a dir poco disgustosa per lei.
La osservai, mentre prendeva confidenza con il bicchiere. Lentamente, molto
lentamente lo portò verso il naso e lo annusò. Una smorfia,
di disgusto sembrava, invase il suo volto.
-Bella, amore. Lascia perdere se non ci riesci. Troveremo un modo meno
difficile per te-, dissi, tendendo la mano per prenderle il bicchiere.
-Prova a tapparti il naso-, propose Rosalie. Ringhiai. Perché non provava a
tappare la sua bocca ogni tanto?Non volevo che Bella si sforzasse più del
dovuto.
“Dai che ci scappa la lite…vorrei tanto che Edward staccasse un braccio alla
bionda stupida”.Avrei voluto anch’io.
-No, no…Mi piace, ha un buon odore-, confessò Bella con voce debole.
-Bene allora-, si affrettò a dire Rosalie soddisfatta.-Prova
ad assaggiare, dai-, la incitò, felice.
Bella lentamente si portò la cannuccia alle labbra. Le tremavano le mani e
potevo sentire l’odore del sangue penetrarmi potente nelle narici e bruciare
nella mia gola ormai arsa da giorni. Ma non ci feci più di tanto caso.
Continuai a osservare Bella. Speravo che non svenisse o non vomitasse. Non
appena la sentii sorseggiare mi avvicinai a lei e le
accarezzai il viso. Ero con lei. Qualsiasi cosa avesse deciso di fare,
ero con lei.
-Bella, tesoro…va tutto bene?-, chiesi ansioso di ottenere la sua risposta.
-E’ tutto ok-, rispose allontanando il bicchiere.-E’ buono, mi piace- disse,
spiazzandomi. Non avrei mai creduto possibile una cosa del genere.
“Disgustoso”, pensò Jacob.
-Benissimo, allora-, tintinnò estasiata Rose, quasi saltellando dalla gioia.
Io continuai ad osservare Bella, cercando qualche miglioramento. Le accarezzai
piano il viso, fragile, debole. Dio…che dolore vederla così. Squarciava la mia
anima, la dilaniava in minuscoli pezzi. Bella ricominciò a sorseggiare dalla
cannuccia. Più vigorosamente di prima, sembrava avesse realmente voglia di bere
sangue…sembrava ne sentisse davvero il desiderio.
-Come va Bella?Lo stomaco?-, chiese Carlisle
preoccupato.
-Tutto bene, mi sembra. Sto bene, niente nausea-.
-Favoloso-, trillò Rosalie, raggiante.
-Aspettiamo un attimo prima di esultare. E’ ancora presto-, si precipitò a dire
mio padre.
Bella trangugiò ancora un po’ di sangue dal bicchiere. Poi si rivolse a me
preoccupata.
-Questo va conteggiato vero?E’ sangue umano…Oppure iniziamo a tenere il conto
quando sarò una vampira?-. Rabbrividii. Che domanda!
-Tranquilla Bella. Non teniamo punti e poi questo sangue è di un
donatore…nessuno si è immolato-, risposi cercando di apparire tranquillo.
“Cosa stanno dicendo…punteggio di che?”.
-Jacob, poi ti spiego-, sussurrai.
-Che cosa?-, chiese Bella curiosa.
-Niente, niente. Ho solo detto un pensiero a voce alta-, mentii.
“Se Bella diventerà vampira non le sfuggirà più niente.
Poi sarai costretto a dirle tutta la verità”, osservò Jacob mentalmente.
Sorrisi mesto:giusta osservazione, ma per ora andava
bene così. Non volevo affaticare Bella con spiegazioni inutili.
Bella continuava a bere, apparentemente tranquilla. Possibile che le piacesse
sul serio?
“Guarda fuori dalla finestra. Le da fastidio essere osservata…forse da me. Sono l’unico in
fondo che non la capisce. Chissà come fanno ad osservarla
senza cedere all’impulso di strapparle il bicchiere di mano per bere?”. D’accordo che eravamo vampiri,
ma da un bel po’ ormai, e con un po’ di sforzo sapevamo controllarci. E quello
non mi sembrava il caso di cedere alla nostra sete.
Jacob notò la mia espressione.”Che rottura però che
senta i pensieri…non si può pensare a niente senza avercelo nel
cervello…odioso. Se fosse riuscito a sentire i pensieri di
Bella, lei si sarebbe stancata molto presto, e lui …anche”. Ridacchiai a quel pensiero. Non
mi sarei mai stancato di Bella, ma le osservazioni di Jacob erano sempre molto
ingenue e limpide. Stavo iniziando a volergli bene…quasi sentivo la mancanza
dei suoi pensieri quando lui non c’era. Cose da non credere…forse stavo
veramente andando fuori di testa. Io e Jacob amici?Possibile?
-Perché ridi?Mi sono persa qualcosa-, chiese Bella. Mi rituffai nei suoi grandi
occhi e quel che vidi mi fece rabbrividire di gioia. Le sue guance, pallide e
scavate, erano rigate di un rossore tenue e il suo cuore batteva più forte, più
insistentemente. Non sarebbe stato quel giorno, il giorno più brutto della mia
esistenza. Non era ancora il momento.
-Sono i pensieri di Jacob-, le risposi, quasi con un
tono felice dopo aver visto i miglioramenti sul suo corpo.
Si voltò verso di lui con un sorriso stanco, anche se molto caloroso.-Sì, è
vero,Jacob è proprio un pagliaccio-.
“Evviva…ora sono diventato l’animatore della situazione…cosa avrò pensato di
così divertente?Mah… I vampiri hanno uno strano senso dell’umorismo”.E iniziò a gesticolare imitando un giocoliere del circo e
canticchiando una canzone. Fece nuovamente sorridere Bella che continuò a bere.
Era confortante vederla stare meglio.
Non sarebbe stato un sollievo definitivo, ma mi concedeva del tempo per
organizzare il futuro meglio che potevo.
“Cavolo l’ha finito…E’ veramente una sanguisuga quello che porta in lei…”
Già. Il fatto che desiderasse sangue ne era la prova evidente.
-Ho finito-, trillò vittoriosa. Anche la sua voce era cambiata:più forte, chiara, acuta. Anche Jacob se ne accorse.
-Carlisle, se non lo rigetto, poi mi toglierai la flebo?-, chiese speranzosa.
-Sicuramente-, rispose mio padre, evidentemente
contento di vedere un miglioramento nello stato di salute di Bella.
Rosalie le accarezzò dolcemente i capelli, come per congratularsi di questa sua
vittoria. Non era più tanto difficile per me capire il rapporto che le univa:legate da uno scopo comune, entrambe mosse dallo stesso
desiderio di vita. Come me e Jacob.
“E’ migliorata, indubbiamente migliorata…Il colore del
viso, il respiro, il battito del cuore…Non è uno scherzo. Aveva realmente bisogno di sangue”.
Sì, Jacob aveva ragione e probabilmente se fossi riuscito a capirlo prima avrei
alleviato da subito le sue sofferenze.
“Ancora, ancora…Oddio come sono felice”, pensò Rose. No, non era
normale. Non avevo mai visto mia sorella in quelle condizioni.
-Che ne dici di berne dell’altro?-, chiese
eccitata.
Bella si afflosciò sul divano, come sconsolata nello sapere
che la sua tortura non era terminata.
Fulminai Rose. Un po’ di pazienza, no?Aveva appena bevuto un intero bicchiere
di sangue, non mi sembrava ci fosse tutta questa fretta di farle ripetere
l’amara operazione.
-Bella, non ascoltare Rose. Puoi aspettare e berne ancora tra un po’,se te la senti-, mi affrettai a dire per tranquillizzarla.
-In realtà…Ne ho voglia-, ammise, quasi vergognandosi.
-Tesoro...Non ti preoccupare. E’ una cosa che capiamo
benissimo. Non devi farti scrupolo a chiederne dell’altro-, disse Rose,
intromettendosi e accarezzandole i capelli con gesto materno.
-E chi non capisce questo bisogno, può andarsene anche subito-,
aggiunse infine aspra rivolta chiaramente a Jacob.
“La bionda inizia proprio a girarmi le scatole…Che
vuole?Non ho detto niente…E’ ovvio che mi faccia schifo, ma non per questo ho
impedito che Bella lo bevesse…”.
Guardai Jacob dispiaciuto. Possibile che mi disturbassero le frecciatine di
Rose verso di lui?
Jacob…Aveva fatto moltissimo, più del dovuto per Bella, e
quindi per me. Rose doveva smettere di essere sempre così scontrosa con lui.
Tutti avevamo una preoccupazione comune:Bella. E
questo doveva essere un motivo sufficiente per spallarci e aiutarci a vicenda.
Ma Rose, superficiale ed egoista, non riusciva a spingere i suoi pensieri molto
al di là dei suoi istinti.
Carlisle prese il bicchiere dalle mani di Bella.-Vado a prenderne dell’altro-, disse, prima di sparire.
-Mi sembri stanco, Jake-, notò Bella, fissandolo a
lungo.
“Certo che non ti sfugge niente è…”.-Anche tu-,
rispose.
-Dai Jake…Fai il serio…Da
quando è che non dormi?-, chiese preoccupata.
“Mmm…E che ne so?”
-Per la verità non te lo so dire-, ammise sincero.
-Cavolo Jake. Ora mi sento in colpa…A causa mia non
dormi…Non va bene. Pensa a te e vai a dormire un po’-.
“Che discorso è?Tu puoi mettere a repentaglio la tua salute come meglio
credi e io non posso perdere qualche notte di sonno per passare gli ultimi
momenti con te…Bella…Sempre la solita”.
Jacob aveva perfettamente ragione. Quando mai Bella si sarebbe decisa a pensare
a lei, piuttosto che agli altri?Conoscevo la risposta.
-Vai a riposarti Jake, per favore. Ci sono un sacco
di letti in questa casa. Puoi dormire in quello che preferisci-.
“Nel mio, il cane non lo voglio”, pensò aspra Rose e lo fece capire in
modo evidente anche a Jacob fulminandolo con lo sguardo.
“Bionda…a cosa ti servirà poi un letto?Non ci credo che lo usi…”, pensò
giustamente Jacob.
-Tranquilla Bells. Preferisco dormire per terra. C’è
un po’ di puzza qui…-.
-Vero-, rispose tranquilla, annuendo.
Mio padre tornò con una nuova dose di sangue. Bella si alzò lentamente da
quello che, fino a qualche istante prima, pensavo fosse il suo letto di morte e
si mise seduta, senza l’aiuto di nessuno. Non c’erano dubbi:era
notevolmente migliorata. Ricominciò a bere lunghe sorsate di sangue.
-Come va?-, chiese Carlisle.
-Tutto bene. Niente nausea. Anzi, credo di avere fame, ma non saprei dire se ho
fame o “sete”-.
-Beh, mi pare evidente. Basta guardarla. Il suo corpo ha bisogno di sangue:diamone dell’altro-, propose Rose.
-No, con calma Rose. Non essere precipitosa. Bella è ancora umana. Ha esigenze
umane e quindi ha bisogno di cibo. Lasciamole il tempo di assimilare il sangue
che ha bevuto e facciamola mangiare. Hai voglia di qualcosa di particolare
Bella?-.
Si aprì in un gran sorriso e guardandomi disse:-Uova-.
Non potei fare a meno di ricambiare il suo sorriso. Finalmente il mio petto
sembrava essersi leggermente sgonfiato da quell’angoscia che l’aveva tenuto in
ostaggio. Mi sentivo più leggero, più tranquillo.
Svolsi rapidamente lo sguardo da lei , per raggiungere
Jacob che stava letteralmente cadendo a terra dal sonno.
-Jacob-, lo chiamai,-vai a
dormire. Puoi sistemarti in qualsiasi stanza tu voglia. Prometto che verrò a
svegliarti se ci dovessero essere cambiamenti-.
-Ok, Ok-, rispose esausto alzandosi.
“Ha ragione. E io sto morendo dal sonno. Vado fuori, tanto se ci sono problemi il succhiasangue
mi avvisa”.
-Contaci-, risposi ai suoi pensieri.
Annuì e salutò Bella accarezzandole una mano.”E’
gelida”, pensò.
-Sembra proprio che tu stia meglio-, osservò.
-Sì. È vero. Grazie Jacob-, rispose, stingendogli la
mano.
-Copritela. Ha freddo-, disse, quasi ordinando, prima di andarsene.
Aveva ragione. Bella aveva bisogno di essere scaldata. Io non me n’ero reso conto. Ancora una volta non ero stato in grado
di far fronte ai bisogni primari di Bella. Per fortuna c’era lui. Per fortuna
c’era Jacob.
EEELE
ita chan
Tede
linda88
Bellas
lady cat
trettra