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Autore: sissi149    02/05/2018    3 recensioni
Spin-off de "La ballata di Yomiuri Land".
Una questione rimasta in sospeso nella Ballata è quella della vera storia di Yoshiko. Ma la storia di Yoshiko è anche la storia di Hikaru. E di molti altri, a volte inaspettati, personaggi. Attraverso gli anni, scopriremo cosa è accaduto ai due e alle loro famiglie.
Genere: Drammatico, Fantasy, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hikaru Matsuyama/Philip Callaghan, Nuovo personaggio, Yoshiko Fujisawa/Jenny
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Poemi di Yomiuri Land'
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Primi di Settembre, anno 2732 dal Trionfo della Dea

 

Alla Cittadella era giorno di mercato, le vie erano invase dai venditori e dai loro banchi colorati, pieni di merce proveniente dalle zone limitrofe rispetto alla Capitale: frutta, verdura, carne e pesce nella maggioranza dei casi. Una volta al mese, circa, si univano ai soliti venditori, anche coloro che provenivano da più lontano e portavano prodotti più rari e particolari.

Yoshiko spalancò gli occhi davanti ad una tavola su cui facevano bella mostra svariati gioielli provenienti dalle regioni marine, al confine est del Principato. Aveva visto un bracciale in madreperla rosata ed era attratta dall'irregolarità delle forme dei vari elementi. Lo sfiorò leggermente con le dita.

Il mercante era un uomo piuttosto scaltro ed aveva subito adocchiato l'interesse della giovane.

“Mia Lady, su di voi quel braccialetto farà un effetto delizioso.”

Yoshiko ritrasse di scatto la mano, arrossendo per essere stata colta in fallo.

“Scusatemi, io... non... volevo...” Balbettò.

Alle sue spalle le venne in soccorso Midori, la cuoca di casa Fujisawa, che non la perdeva di vista un istante.

“Piccola Lady, non dovete vergognarvi se avete visto qualcosa di vostro interesse.”

Fujisawa annuì.

“Quel braccialetto è molto bello, ma non possiamo comprarlo, non abbiamo il permesso di papà.”

Midori si avvicinò e scrutò ciò che la padroncina indicava, giudicandolo di ottima fattura. Sorrise al suo indirizzo.

“Non temete, vostro padre mi ha lasciato abbastanza denaro per le spese non preventivate.”

Lord Fujisawa e la defunta moglie avevano molta fiducia nell'oculatezza di Midori e, di conseguenza, le lasciavano sempre più denaro del necessario quando si recava al mercato per la famiglia, soprattutto se si faceva accompagnare da Yoshiko: aveva l'ordine espresso del Lord di soddisfare i desideri della figlia, se non si fossero mostrati irragionevoli.

“Piccola Lady, ogni volta che mi accompagnate non chiedete quasi mai nulla per voi, sono certa che il Lord vi concederà questo acquisto.”

Yoshiko seguitava a dubitare, forse un bracciale del genere era eccessivo per i suoi tredici anni non ancora compiuti.

“Non saprei.”

Midori parve leggerle sul volto il pensiero che la turbava ed aggiunse:

“Quel rosa delicato è molto appropriato ad una fanciulla come voi. Inoltre, tra poco sarà il vostro compleanno e sono sicura che vostro padre sarebbe felice di regalarvi qualcosa che desiderate veramente.”

Yoshiko si fece convincere e diede il permesso alla cuoca di portare avanti col mercante le trattative per l'acquisto del braccialetto, mentre un nodo le prendeva lo stomaco al pensiero che il prossimo sarebbe stato il suo primo compleanno senza la mamma. Di solito era lei che sceglieva i suoi regali.

In pochi minuti il bracciale venne adagiato nel cestino di vimini che portava con sé, avvolto in un lembo di stoffa per ripararlo dagli urti.

“Coraggio, ora. Dobbiamo andare dai pescatori di Okinawa, il Lord desidera il loro salmone per la cena di domani sera.”

Si diressero ad alcuni banchi più appartati ed all'ombra, poiché il pesce fresco, necessitando di particolari cure, era tenuto in disparte rispetto al resto del mercato. Midori fece passare tutti i venditori, alla ricerca del salmone migliore ed alla fine si fermò presso il banco della famiglia Akamine: quasi sempre il loro pesce era il migliore di tutto il mercato, anche se il più caro, ma la qualità valeva ogni moneta pagata.

Dopo aver messo due grossi salmoni nella cesta più grande della cuoca, le due donne si prepararono a rincasare ed a lasciare il colorato, quanto caotico, mercato.

“Piccola Lady, che ne dite di fermarci un poco al Tempio per una preghiera?”

“Certo, Midori.”

Yoshiko trovava che la calma del Tempio fosse molto rilassante dopo l'esperienza del mercato e spesso si fermava a pregare sulla via del ritorno.

Midori aveva già superato le colonne poste all'ingresso, quando la giovane Fujisawa fece cadere il proprio cestino insieme al prezioso braccialetto.

“Piccola Lady, cosa succede?” La cuoca tornò velocemente dalla sua signora e trovandola imbambolata a fissare un punto poco lontano seguì la direzione del suo sguardo.

Un giovane uomo in abito sacerdotale stava avanzando verso il Tempio e pareva anch'esso avere la sorpresa dipinta sul volto.

“Yoshiko! - Esclamò – Tra tutte le persone, non pensavo di trovare proprio te appena rientrato alla Cittadella!”

Midori stava per intervenire, per redarguire quel giovane che osava rivolgersi alla sua padroncina in tono tanto fraterno, senza rispettare la giusta forma nei confronti della figlia di un Lord.

“Hikaru, sei proprio tu?” Sussurrò Yoshiko così flebile da venire sentita soltanto dalla cuoca che le stava accanto. Fu allora che la donna di servizio riconobbe il nipote di Lord Fujisawa e si morse la lingua per trattenere le proprie parole.

Matsuyama continuò ad avanzare, con le vesti arancioni che fluttuavano.

Yoshiko osservava come se stesse guardando una visione, temeva di essere solo lei a vedere il cugino e che se avesse fatto qualcosa, qualsiasi cosa, la visione sarebbe scomparsa. Era uguale a come lo ricordava, con i capelli scuri e lo sguardo deciso di chi era determinato a raggiungere i propri obiettivi. Le sembrò solo di scorgere una leggera ombra in fondo agli occhi, così limpidi una volta.

Lo vedeva avvicinarsi con estrema lentezza, quasi che il tempo avesse rallentato per permetterle di cogliere ogni particolare.

Solo quando fu a pochi passi da lei si rese conto che l'immagine del cugino non era un prodotto della sua fantasia, ma aveva davanti una persona in carne ed ossa. Le lacrime iniziarono a scendere dagli occhi, incontenibili.

“Yoshiko, perché piangi?” Le chiese Hikaru, afferrandole le mani e facendola sussultare.

“Sei apparso così all'improvviso! Credevo che non ti avrei più rivisto, che non saresti mai tornato!” Anche se aveva cercato di non far notare nulla a suo padre, più si avvicinava il periodo in cui Hikaru avrebbe dovuto concludere i suoi studi, più Yoshiko aveva sentito l'inquietudine salire al pensiero che il cugino si sarebbe diretto da qualsiasi altra parte tranne che alla Cittadella. Dopo la mamma, non poteva perdere anche lui. Finché fosse stato ancora a scuola poteva avere la speranza che un giorno sarebbe tornato.

“Sono qui, ora. L'Arcidruido mi ha mandato ad assistere il Sacerdote Sasaki.”

“Non te ne andrai più? Resterai con me?”

“Per sempre, se la Dea vorrà.”

Finalmente Fujisawa abbandonò le convenzionied il protocollo sociale, lasciandosi accogliere tra le braccia del cugino, incurante di qualsiasi occhiata di rimprovero potesse ricevere. Si sentiva al sicuro e protetta da quelle braccia solide e forti.

“Come sei cresciuta! - Le disse Hikaru da sopra la sua chioma raccolta in una semplice acconciatura a treccia – Ho lasciato una bambina e ritrovo quasi una Lady.”

A Yoshiko sfuggì un risolino, mentre le ultime lacrime facevano ancora capolino tra le sue ciglia.

“Io e Midori stavamo entrando al Tempio per pregare. Ci accompagni?”

Hikaru si sciolse dall'abbraccio.

“Volentieri. Devo vedere il Sacerdote al più presto e forse lo troverò qui.”

Gentilmente si chinò a raccogliere il piccolo cestino caduto e lo porse alla proprietaria.

“Hai fatto molte spese al mercato?”

“Qualcuna.”

Insieme si avviarono oltre le colonne, seguiti da Midori che borbottava sottovoce circa i comportamenti non appropriati dei giovani che a volte sfioravano il limite della decenza.

Fujisawa era aggrappata con tutte le sue forze al braccio del cugino, quasi che volesse impedirne fisicamente una nuova partenza. Era così felice di riaverlo con sé che non avrebbe potuto sopportare di doverlo lasciare un'altra volta.






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Abbiamo il primissimo incontro tra i nostri due protagonisti dopo il ritorno di Hikaru. E' solo un primissimo incontro, i nostri due avranno modo di parlare con calma tra loro, dietro le quinte. XD Se vi mostrassi proprio tutto, questa storia non finirebbe più, ad oggi è già più lunga della storia madre. ;) E si sta moltiplicando sotto le mie mani, mannaggia!  Nel primo progetto il tredicesimo capitolo doveva essere l'ultimo precedente ai fatti della Ballata, ed invece abbiamo ancora qualcosa da dire. ;)
  
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