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Autore: Lil01    04/05/2018    0 recensioni
James Charlus Potter, Sirius Orion Black, Remus John Lupin e Peter Minus.
Quattro nomi. Una garanzia.
L'anno speciale dei Malandrini.
L'anno in cui forse James riuscirà ad uscire con Lily;
Sirius troverà una ragazza così scaltra da farlo cadere ai suoi piedi?
L'anno in cui Remus imparerà ad aprirsi con tante persone.
L'anno in cui Peter capirà il vero significato dell'amicizia e del tradimento.
Lily Evans, Marlene McJinnon, Mary McDonald ed Emmeline Vance non sopportano i Malandrini.
Riusciranno Lily e James a non beccarsi tutti i giorni?
Riuscirà Marlene a colpire Sirius?
Riuscirà Emmeline a conquistare Remus?
Peter troverà una ragazza finalmente?
E la McGranitt riuscirà a non prendersi un mezzo infarto ogni volta?
Buona lettura!
Genere: Avventura, Comico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Marlene McKinnon, Mary MacDonald, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Buongiorno studenti di Hogwarts!

Eccomi tornata solo per voi.

Vi lascio alla lettura

Baci, 

Lil

 

Quel sabato mattina  quando Remus John Lupin aprí gli occhi gli venne immediatamente voglia di rigirarsi tra le coperte e sprofondare nel sonno.

Invece con il tipico sospiro di chi é stanco di fare la stessa cosa da sette anni a quella parte, si alzò e si mise ad osservare i due esemplari di diciassettenni con problemi mentali che si ritrovava per compagni di stanza.

James dormiva attorcigliato fra le lenzuola con i capelli ancora più scompigliati e russava alla grande mentre Sirius era immerso in un sogni confuso che gli faceva aggrottare la fronte e tirare fuori la lingua come il cane che era, a fasi alterne.

Ora, Remus le aveva provate davvero tutte per cercare di svegliarli ma era matematicamente impossibile, non si svegliavano neanche con le minacce più serie.

Una volta il ragazzo aveva detto loro che si sarebbe buttato giù dalla finestra se non si 

fossero alzati subito.

In risposta aveva ottenuto un borbottio poco decifrabile da parte di Sirius tra cui “puzza… caramelle… Bambi” e James  mezzo assonato gli aveva chiaramente detto che se lui fosse morto non avrebbe più avuto nessuno da cui copiare Pozioni perché Sirius era una capra e che quindi il suicidio non era un’opzione contemplabile.

Così rassegnato a quel maledetto compito che si era accollato per anni, svegliò Peter il quale filò terrorizzato in bagno perché il momento del risveglio nella camera dei Malandrini era tremendo.

Frank mugugnò che sarebbe andato a dormire da Amos Diggory invece, uscito fuori dalla porta del Dormitorio, si accucciò per terra addormentandosi con il pollice in bocca come quando aveva sei anni.

Remus dal canto suo si stava scervellando su come svegliare quei due disgraziati che aveva per amici.

Alla fine un ghigno malefico che chiaramente dichiarava la sua appartenenza ai Malandrini affiorò tra le sue labbra quando, avvicinandosi ai quei due disse a voce alta: “Lily e Marlene  domani si sposano per condividere una vita felice insieme”.

La loro reazione fu immediata: Sirius sbatté la testa contro il letto superiore al suo e dalla sua bocca uscirono insulti irripetibili rivolti alle mutande di Merlino e al tanga di Morgana, James invece si mise a fissare sconvolto con gli occhi spalancati l’amico che se la ghignava alla grande.

“La Evans lesbica? Con Marlene? Remus ma sei diventato cretino?” l’ultima domanda fece infuriare sul serio Remus che perfido gli rispose “Vallo a chiedere a loro, ah Sirius?… Marlene dice che fai schifo”  e questa frase bastò a svegliare completamente i due ragazzi che aprirono e chiusero la bocca per due minuti, troppo stupiti dalla situazione.

Poi come due razzi uscirono dalla camera con le proprie scope in spalla incuranti dal loro abbigliamento e volarono fuori dalla finestra della Sala Comune diretti solo Circe sa dove mentre Remus potè andare a fare beatamente a fare colazione soddisfatto di sé stesso.

 

“EVANS! DANNAZIONE APRICI!” sbottò il moro con gli occhiali picchiando furiosamente la mano sulla finestra delle ragazze del settimo anno.

“MCKINNON SE NON CI APRI SUBITO RIVELO A TUTTI QUEL FAMOSO SEGRETO CHE NON POSSO DIRE A NESSUNO CAPITO?” gridò Sirius cercando di farsi sentire.

Immediatamente la finestra si spalancò lasciando entrare i due pazzi che alle 7 di mattina volavano in mutande su delle scope perché avevano la vitale necessità di scoprire se davvero quelle ragazze erano passate all’altra sponda.

“Allora Potter si può sapere di grazia cosa ci fate tu e Black alle sette di lunedì mattina nel nostro Dormitorio?” chiese Lily incrociando le braccia al seno e scrutando i due giovani con gli occhi che lanciavano lampi.

“Evans zitta, rispondi prima a questa domanda. Tu sei lesbica?” le domandò James  conciso e estremamente serio per una volta nella sua vita.

“Io…tu…CHE COSAAA?!” “ POTTER SEI UN COMPLETO IDIOTA!”strillò la rossa diventando dello stesso colore dei suoi capelli per la rabbia.

“Evans, per Merlino RISPONDI” fece James ma come risposta ottenne un lampo di luce rossa che lo mandò a sbattere contrò un letto.

“Immagino che questo sia un no” borbottò Sirius passando poi a guardare Marlene che per tutta risposta strinse le labbra limitandosi a fulminarlo con gli occhi.

“Okay ho capito, ce ne andiamo” disse alzando le mani come per arrendersi di fronte all’evidenza che forse lui e James non erano tanto a posto.

“Ah McKinnon bel pigiama comunque” concluse strizzandole l’occhio e allontanandosi in volo sulla sua Comet con il corpo di James a penzoloni davanti a lui appoggiato al manico.

Marlene arrossì osservando la sua mise notturna che consisteva in un paio di pantaloncini verde acqua e una canottiera scollata dello stesso colore.

Ma insomma nella Torre di Grifondoro faceva sempre caldo, una aveva anche il diritto di mettersi comoda no?

“Ma Black e Potter sono tutti scemi o hanno problemi mentali seri solo da oggi?” chiese Marlene cercando di rendersi conto se quello che aveva appena visto era successo davvero.

“Se lo sapessi te lo direi” si limitò a dire Emmeline tornando a letto in un batter d’occhio, per lei il sonno era sacro ed Alice, Mary, Marlene e Lily avevano imparato a loro spese che lasciarla dormire fin quando non si svegliava da sola, era la cosa migliore da fare.

Mary alzò le spalle come per dire che non la cosa non le importava mentre Alice fece un sorrisetto che venne notato subito da Lily.

“Illuminaci Ali cosa mai vorresti dirci con quel sorriso?” disse infatti la giovane, “Chi? Io? Ma niente care” “Oh dai Alice non farti pregare” si intromise Marlene incuriosita.

La dolce Prewett alla vista delle amiche così curiose si mise a ridere ma visti i loro sguardi truci smise subito.

“Okay okay ve lo dico, ecco secondo me James e Black sono cotti di voi” sganciò la bomba ottenendo due sonore risate in risposta.

“Che avete da ridere?” chiese offesa sbuffando.

“Ali ma ahahahahahah oh Merlino come fai a credere davvero che io piaccia a Black?” esclamò Marlene smettendo di ridere per ascoltare la risposta dell’amica, “Lene ma é ovvio, ti stuzzica sempre e adora farti arrabbiare, questo é un chiaro segnale di interesse”le rispose Alice molto soddisfatta per le sue deduzioni.

Lily e Marlene si scambiarono un’occhiata di esasperazione per la solita voglia di Alice di far mettere insieme le persone e ripresero a ridere di gusto.

“Pff pensatela come volete ma, io ve lo assicuro, entro la fine di questo anno sarete innamorate perse di quei due” concluse maliziosa la ragazza

 “Ali pensa al tuo Frankie tu, noi ce la caviamo benissimo da sole” la fermò Lily.

“A dir la verità voi due non avete un appuntamento da Marzo dell’anno scolastico passato, uscire con quei due non vi farebbe male” fece notare loro Mary con la sua schiettezza sbucando da sotto le coperte, “Precisamente”annuí Alice felice che qualcuno la pensasse come lei.

Lily e Marlene come i due ragazzi pochi minuti  fa sgranarono gli occhi e come delle matte corsero verso i loro baldacchini.

“Allora io ho avuto il ciclo il 25 Marzo e non sono potuta uscire con Daniel Thomas per questo” borbottava Lily osservando le varie date, “Mmm allora sì Michael Brown é stato il mio ultimo ragazzo e noi ci siamo lasciati il 27” diceva intanto Marlene tra sé e sé controllando il vecchio calendario che era nel suo baule.

Quando entrambe alla fine compreso orribilmente che Alice aveva ragione, capirono che quell’anno sarebbe stato pesante da sopportare ma da orgogliose Grifondoro non l’avrebbero ammesso neanche sotto tortura.

E Alice lo sapeva bene perciò, le spinse fuori dalla porta mandandole a fare colazione senza troppi complimenti voltandosi poi verso le altre componenti della stanza con un sorriso malandrino.

“Che vuoi fare?” chiese Mary che come al solito aveva già capito tutto.

“Semplice, che ne dici di una scommessa?” “Che tipo di scommessa?” si aggiunse Emmeline che, come al solito, era attenta a tutto quello che succedeva quando non dormiva come un ghiro.

Mary ghignò, se c’era qualcuno che adorava le scommesse quella era proprio lei.

Non ci poteva fare niente, adorava il brivido dell’inaspettato e di scoprire se alla fine le sue previsioni si sarebbero avverate o meno.

“Ci stiamo” replicarono le altre due ragazze in coro, “Bene, cosa scommettiamo?” fece Mary, “Io scommetto che entro Febbraio Black e Lene si mettono insieme mentre per James e Lily ci toccherà aspettare Aprile” propose Alice.

“Mmm é troppo presto per Lene e Black Ali” ci rifletté Mary, “Che ne dici di Marzo?” “No no te lo dico io, entro il 28 Febbraio saranno fidanzati”disse convinta la Prewett annuendo vigorosamente.

“Io non sono per niente d’accordo” si intromise la bella Vance “Lily e Potter sono gli opposti ma della tua previsione non dubito, Black e Lene non fanno altro che stuzzicarsi dalla mattina alla sera, come pensi che possano mai finire insieme Ali?” “Chi disprezza compra” fece Mary prima che Alice potesse rispondere.

“Esatto McDonald!” rispose ridendo e battendole il cinque, “Sarà ragazze ma io resta convinta della mia idea” le interruppe Emmeline mettendo in chiaro la sua opinione in merito alla questione in tavola.

“Fidati di me Em, quei quattro ancora non lo sanno ma sono destinati a stare insieme”proruppe Alice con entusiasmo.

Se non fosse stato che assomigliava ad un elfo delle favole visti i suoi corti capelli castani che le coprivano le orecchie leggermente a punta, Alice Prewett avrebbe potuto passare benissimo ad una figlia dei fiori vista la sua propensione per vedere amore e coppie ovunque.

“Dieci Galeoni che a Marzo si mettono insieme Lene e Black”scommise Mary sorridendo, “Venti che entro Febbraio staranno insieme” rilanciò Alice, “Andata!” esclamò Mary e si strinsero la mano solennemente mentre Emmeline davanti a loro scuoteva la testa convinte che quella  fosse la peggiore idea che le due avessero mai avuto.

 

 

“Lily?” “Sì?” “Ma tu l’hai notato che Black aveva dei boxer con sopra stampate ossa per cani?

“Sinceramente ho notato quelli con sopra i boccini di Potter Lene” le rispose Lily ridendo sotto i baffi mentre camminavano nei corridoi.

“Bene bene chi abbiamo qui?” chiese una voce alle loro spalle ben conosciuta, entrambe si girarono immediatamente per fronteggiare Castiel Nott e Damien Avery.

“Ah la sudicia  Sanguesporco e la Purosangue traditrice” fece Avery sorridendo malignamente, “Che volete da noi?” sibilò Marlene portando una mano alla sua bacchetta riposta nella tasca della divisa.

“Oh nulla, solo fare due chiacchiere con le nostre due Grifonschifo preferite” ribatté Nott facendo un sorriso freddo rivolto a Lily, per la quale aveva sempre avuto un debole.

“Vai a chiacchierare con qualcuno di diverso Nott” rispose la rossa mettendosi le mani sui fianchi irritata, “Oh suvvia Evans non c’é bisogno di scaldarsi tanto, a noi non interessi tu sei solo una sporca Babbana che ha avuto l’immensa fortuna di possere un briciolo di magia” riprese Avery con fare cattivo.

Un sibilo, un sussurro e Lily si ritrovò inchiodata al pavimenti mentre nella sua visuale entrava il suo ex migliore amico.

“Piton!” strinse i denti Lily osservandolo disgustata mentre avanzava.

“Lily Evans” la salutò lui con la solita voce strascicata ma con gli occhi che brillavano per la prima volta in tutta la giornata, “Che cosa vuoi da noi?” gli domandò Lily senza nascondere la rabbia che provava in quel momento.

“Io nulla, solo vederti Lils” sussurrò lui avvicinandosi ancora di più, “Liberami immediatamente essere viscido che non sei altro” strillò lei arrabbiandosi sul serio.

“Temo di non poterlo fare Lils” “Piantala di chiamarmi “Lils”, quel soprannome poteva usarlo il mio ex migliore amico che adesso é morto” fece lei gelida scrutandolo senza pietà.

Lo schifo  che per provava Severus Piton raggiungeva i picchi più alti  tutte le volte in cui Lily si arrabbiava mentre il cuore del ragazzo si frantumava in pezzi sempre più piccoli ogni volta che la ragazza che amava lo insultava.

“Taci Sanguesporco e lasciaci fare il nostro lavoro” borbottò Avery guardandola male, se Lily fosse stata libera sarebbe saltata addosso per lottare con quel verme.

“Io non sto zitta idiota” gli sbottò in faccia mentre Marlene era atterrita.

Come poteva dei ragazzi della loro età voler far del male a una loro compagna di scuola?

Era difficile da crederci ma Marlene sguainò  lo stesso la bacchetta puntandola direttamente contro Avery che la fissò accigliandosi. 

Come osava una Traditrice del suo sangue minacciarlo?

“Come osi?” le domandò infatti, “Oso Avery, oso. Oso perché se non facessi qualcosa voi le fareste del male e io non posso permettervelo” affermò con totale sicurezza lei, e all’improvviso fu chiaro perché Marlene fosse una Grifondoro: gli occhi le scintillavano per l’orgoglio e la sua fierezza intimorì leggermente persino Piton che l’aveva sempre derisa. Erano in proxinto di iniziare un combattimento all’ultimo incantesimo quando qualcun altro li raggiunse.

“Ma guardali i miei Serpemerda preferiti” li schernì la stessa voce che Marlene sentiva tutti i giorni in Sala Grande, si volto e il sollievo prese il sopravvento sulla paura.

Sirius Black infatti le sorrideva furbamente appoggiato ad un muro con le braccia incrociate mollemente, l’aria tenebrosa che affascinava tante ragazze che in quel momento era più forte che mai, metteva in agitazione Nott.

“Che succede qui gente?” chiese Sirius con tranquillità, facendo un sorrisetto a Piton che strinse i pugni per il nervoso, quel maledetto Black non faceva che metter in mezzo.

Per sette anni l’aveva tormentato assieme al suo degno compare “James-Maiale-Potter e ora che faceva? Arrivava a fare il “crocessorino” per la McKinnon che non sopportava minimamente.

“Non sono affari tuoi Black” replicò seccamente Nott cercando di mostrarsi sicuro di sé stesso.

“Oh temo di doverti contraddire mio caro Castiel, vedi, lo so che tu sei molto tardo ma se usi ancora gli occhi che mamma ti ha fatto, potrai notare che il cravattino di queste due ragazze é uguale al mio ed é mio dovere evitare che qualcuno le ferisca, o sbaglio?” gli rispose Sirius osservandolo con un sopracciglio alzato come per spingerlo a una risposta e l’unica cosa a cui riuscì a pensare Marlene fu che come era capace di mischiare sarcasmo e offese Sirius Black non era capace nessun altro.

Lily si lasciò andare a una risatina sinceramente divertita, lieta che per una volta l’ironia di quel giovane non fosse diretta a lei.

“Stanne fuori Black, queste non sono cose che ti riguardano, cravattino o meno” disse Piton dopo attimi di silenzio, Sirius esplose in una falsa risata e lo guardò con un sorriso irritante.

 “Mocciosus, non ti ho forse sempre detto di lavarti le orecchie con il sapone? Sai mi stupisci, pensavo che nonostante l’unto tu ci arrivassi a capire che non si attaccano due ragazze, Evans e la McKinnon in primis” concluse il ragazzo con la sua solita flemma.

“E quindi che proponi Malandrino?” gli chiese Avery ghignando, “Sono contento che tu me lo chieda Damien, vi lascio due opzioni: o ve ne andate tranquillamente e ci lasciate in pace o sarò costretto a Schiantarvi”.

Severus Piton scoppiò in una risata malevola che denotava la sua grande voglia di scherzare, “Black”riprese poi “non dire sciocchezze sai benissimo di non avere speranze contro di noi”

“Vuoi dire contro due bufali e un’oca?” gli chiese Sirius inarcando ancora di più il sopracciglio bruno, “Ah Moccosus, per inciso, l’oca sei tu perché starnazzi tanto e non fai mai nulla” disse tanto per irritarlo.

Avery mise una mano sulla spalla di Piton come per calmarlo e gli disse “Andiamo Severus non vale la pena perdere tempo con certi babbanofili” e lo condusse via seguito da Castiel. “Non vale la pena perdere tempo con aspirati coglioni” urlò loro dietro Sirius sorridendo 

Sirius fece un cenno e chiese “Evans tutto ok?” Lily fece un profondo respiro come per calmarsi e annuí, “Lils vai in Infermeria e fatti dare un’occhiata da Madama Chips” la ragazza cercò di protestare ma un’occhiataccia di Marlene la convinse definitivamente.

“E va bene Lene ci vado, ci vado, a dopo” borbottò allontanandosi poco convinta e rabbrividendo all’idea delle orride pozioni che la terrificante infermiera avrebbe potuto somministrarle per una pronta guarigione.

Mentre Marlene salutava la sua amica Sirius si soffermò a guardarla: la luce che animava i suoi occhi era ancora vivida, le spalle ritte sfiorate dolcemente dai riccioli castani e la postura fiera erano tutti dettagli che il ragazzo notò immediatamente perché erano le stesse pose che adottava lui.

“McKinnon come stai?” le domandò sorprendendo anche sé stesso, Marlene si voltò sorpresa dell’interessamento di Black nei suoi confronti.

“Io…sì sì sto bene Black non preoccuparti, é Lily quella che potrebbe avere traumi” rispose mordendosi un labbro e cercando di calmarsi.

“Lo so ma sembri sconvolta” replicò lui mettendosi le mani in tasca, Marlene aprí la bocca per lo stupore, come aveva fatto Black a leggere le sue emozioni?

“Io…ecco sì sono solo sorpresa per tutto questo” disse alla fine guardando per terra, Sirius inclinò la testa osservandola con curiosità.

“Spiegati” le chiese anche se non sembrava un’imposizione, “Vedi io trovo assurdo che qualcuno possa anche solo pensare di attaccare una persona della nostra età senza motivo” fece lei trovando le pietre del pavimento molto interessanti all’improvviso.

Sirius si avvicinò con un balzo alla ragazza e con una strana dolcezza non sua, le sollevò il mento con due dita costringendola a guardarlo.

“Guardami mentre parlo McKinnon, non avere paura di me” le disse fissandola negli occhi e per un attimo Marlene si ritrovò a osservare il grigio che animava gli occhi del ragazzo, era come sentirsi persi dentro una tempesta e non c’era verso di uscirne se non affrontandola di petto.

Lentamente si riscosse da quelli occhi magnetici e ritrovò il dono della parola, “Non ho paura di te Black, io non ho paura di nessuno” rispose incrociando le braccia e guardandolo seccata dall’insinuazione.

Sirius sorrise alla vista degli occhi pieni di lampi di Marlene  facendosi i complimenti da solo

per essere riuscito a far calmare la ragazza.

Prima aveva uno sguardo spento che non le si addiceva per niente e Sirius aveva sentito lo strano bisogno di riuscire vedere i suoi occhi illuminarsi di nuovo di quella luce che, in un modo contorto, gli piaceva osservare brillare nelle iridi verdi di Marlene.

“Penso che tu sia un po’ troppo presuntuosa McKinnon” le rispose allegro.

“Ma come ti permetti??” sbottò lei infuriandosi all’improvviso, “Mi permetto” ribatté lui scoppiando a ridere.

“Non ti permetto di giudicarmi arrogante di un Black che non sei altro” fece lei allontanandosi arrabbiata nel corridoio.

Sirius si mise a correre per raggiungerla e arrivarono davanti al ritratto della Signora Grassa, stavano per entrare battibeccando come due bambini quando un botto li fece sobbalzare dallo spavento e Marlene per lo spavento finì addosso al ragazzo che, sorpreso, la strinse senza dire una parola.

Si guardarono spaventati e poi dissero la parola d’ordine curiosi di scoprire cosa fosse successo nella loro Sala Comune.

 

 

   
 
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