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Autore: SerrureSecretH    05/05/2018    3 recensioni
L'intera storia è ambientata fra la fine di Tartaros Arc e gli eventi di Avatar Arc (non so se la parte di Avatar si possa definire un vero e proprio "Arc", ma comunque ci siamo capiti!!!) e parla, soprattutto, del periodo di tempo che Juvia e Gray hanno trascorso insieme in quella che, per le copiose lacrime della maga dell'acqua, è poi diventata "Rainfall Town" (Capitolo 424: Avatar). Non sono molto brava nelle descrizioni, ma spero di compensare con il contenuto della storia, detto questo vi prometto che cercherò di aggiornare la Fanfic con regolarità: circa tutti i venerdì. Buona lettura...
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray Fullbuster, Gray/Juvia, Lluvia
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Unison Raid - Water Make Ice Burn

Disclaimer: I personaggi di questa Fanfic non mi appartengono, ma sono di proprietà di Hiro Mashima e di tutti coloro che ne dentengono i diritti. Allo stesso modo, le immagini usate come banner e/o contenuti multimediali, non sono di mia proprietà, ma appartengono ad Hiro Mashima e a tutti coloro che detengono i diritti del manga ed anime "Fairy Tail". Questa Storia è stata scritta per fini ludici e senza scopo di lucro.

Capitolo 1

Dove Vivremo Noi

La neve scendeva copiosa e lenta, ricoprendo i resti di quel piccolo villaggio con il suo ovattato silenzio; lui era lì, seduto davanti alla tomba dei suoi genitori, fermo e intento a guardare l'unica donna che, dopo Ur, gli era stata davvero vicina. Voleva dirgli qualcosa, lo vedeva chiaramente, e sembrava che Juvia stesse scegliendo, fin troppo accuratamente, le parole più appropriate per farlo.
- La persona che ha ucciso il necromante che stava controllando tuo padre...- si decise, finalmente, a parlare; aveva gli occhi blu piantati a terra e con il respiro mozzato dall'ansia più che dal freddo che li circondava - È Juvia...- concluse cercando di trattenere quelle lacrime che proprio non volevano rispondere al suo controllo.
Neppure Gray sapeva ben dire cosa stesse provando in quel momento, un misto di rabbia, rancore e tristezza lo pervase con una forza tale da impressionarlo, ma la cosa che, fra tutte, lo faceva infuriare oltre ogni limite era quella strana sensazione di sollievo che aveva cominciato a provare non appena aveva visto Juvia.
- Tu...- Gray parlò, cercando di controllare la furia omicida che gli attanagliava il cuore.
 - Juvia...- lo interruppe la ragazza - Juvia non crede che lei potrà continuare ad amare Gray-sama...- disse cominciando a piangere e tremare - Juvia ha ucciso...-.
Gray non voleva sentire altro, non aveva intenzione di ascoltarla, gli avrebbe causato solo dell'altro dolore.
- Il padre di Gray-sama...- concluse la ragazza chiudendosi poi in un rigido silenzio.
Il senso di colpa la stava divorando e, sebbene sapesse che il suo gesto aveva donato una nuova libertà a Silver, non riusciva a non sentirsi responsabile del dolore che il "suo" Gray-sama stava provando in quel momento. Non si sentiva degna nemmeno di respirare e pensava di meritarsi quel pianto e quella grande sofferenza che le straziava il petto, si ripeteva mentalmente che aveva fatto la cosa giusta per il bene della Gilda e dell'umanità stessa, ma questo non riusciva per niente a sollevarla. E come poteva del resto? Aveva ucciso il padre dell'uomo che amava, solo per questo, a suo dire, meritava di morire.
Gray odiava tutto e tutti, aveva perso tutti: sua madre, Ur e, infine, anche suo padre, ma la consapevolezza che stava per perdere anche Juvia, l'unica di cui aveva un estremo bisogno, gli stava dando il colpo di grazia, lacerando completamente il suo giovane cuore.
Di nuovo il vuoto, poi la paura s'insinuò nelle sue vene, mescolandosi al sangue e alla rabbia. Gray si chiese perché tutto questo stava capitando proprio a lui, perché proprio lui doveva ritrovarsi in quella tragica e assurda situazione?
Non aveva risposte per le sue domande e, lentamente, cominciava a dolergli anche la testa, tante erano le emozioni che provava in quel momento. L’unica cosa di cui aveva certezza era il certo senso d'odio che stava provando, talmente grande e forte da aggrapparcisi con tutto il suo essere.
Guardò Juvia che, versando copiose lacrime, era immobile davanti a lui, in attesa che lui le dicesse qualcosa, qualsiasi cosa; con un balzo Gray le fu addosso, afferrandola per il colletto del cappotto e, mentre stringeva forte la calda stoffa fra le mani, pensò davvero di poterle fare del male.
- Tu...- avrebbe potuto ferirla, se non addirittura ucciderla e per un attimo aveva pensato di farlo davvero - No...- disse infine, cominciando a sentire le sue emozioni premere per uscire fuori.
Il passo verso l’oblio dell’oscurità era corto, Gray lo sentiva, ancora In quell'istante Gray capì, Juvia, la "sua" Juvia, era la perfezione fatta donna, se ne stava lì, davanti a lui, in attesa del suo giudizio, pronta perfino a farsi uccidere, se questo fosse servito a farlo stare meglio.
Juvia soffriva come mai le era capitato in tutta la sua vita, vederlo star male in quel modo le dilaniava l'anima e la consapevolezza di perdere il suo sole, le fece realizzare che morire, per mano dell'unico uomo che amava, sarebbe stato come ricevere un'immensa grazia divina.
Fu un attimo per Gray capire quello che dava valore a tutta la sua intera esistenza. Juvia lo aveva seguito fin lì e, tralasciando le manie da stalker, gli aveva detto quella che per molti poteva essere una raccapricciante verità. Non era stato facile comprendere la purezza del suo gesto compiuto dalla ragazza ma, inequivocabilmente, grazie a Juvia, Silver, suo padre, poteva finalmente tornare da sua madre e riposare in pace.
Allora perché, nonostante che quell'immagine gli avesse trasmesso un immenso senso di pace, lui non poteva essere felice? Quella era un'altra domanda che gli attanagliava la mente, l'unica fra tutte che trovò celermente una solida risposta negli occhi blu della maga che aveva di fronte. L'unica domanda che si risolse e dissolse quando adagiò la testa sul caldo e morbido seno di Juvia, sentendosi sollevato e protetto, finalmente libero di esternare tutto il suo dolore.
- Grazie...- disse piangendo e inginocchiandosi a terra, ancora abbracciato a lei - Mi dispiace...- continuò cercando di dare un senso ai cattivi pensieri che aveva formulato poco prima - Davvero... Scusa...- era dispiaciuto per quel bruciante destino cui Juvia era stata costretta a risolvere.
- Gray-sama...- gli rispose lei stupita dal quel gesto, ormai incapace di trattenere le lacrime.
Calore, era quella la sensazione che Juvia provava in quell'istante. Non riusciva a spiegarsi il perché del gesto di Gray, ma senz'ombra di dubbio quell'abbraccio era riuscito a dare pace alla sua mente infervorata da miliardi di milioni di tristi e tragici pensieri.
- Sei così...- disse tornando a far confluire dentro di sé l'aria che aveva smesso di respirare interminabili minuti prima - Caldo...- concluse dando un senso alle cose.

So Warm 

Da quando erano partiti da Magnolia, la pioggia non aveva cessato nemmeno un minuto di scendere sopra le loro teste. Come se potesse essere diversamente, considerando che Juvia non aveva smesso neanche per un minuto di piangere, urtando sensibilmente i nervi del suo accompagnatore.
- Adesso basta piangere Juvia...- disse il giovane, non troppo carinamente, voltandosi verso la sua accompagnatrice.
- Gr... Gray-sama...- rispose la ragazza singhiozzando - Ju.. Juvia è tanto triste per lo scioglimento di Fairy Tail...- e, lasciando scendere un'altra lacrima, cadde a terra, inginocchiandosi per la stanchezza.
Gray ancora non riusciva a spiegarsi cosa l'avesse spinto a chiederle di accompagnarlo, per lui Juvia era incredibilmente appiccicosa e tendeva ad avere delle strane manie da stalker.
- Fairy Tail non è ancora finita...- la guardò intensamente - Te lo prometto Juvia...- sentenziò accarezzandole la testa - Ti fidi di me, vero?- concluse porgendole la stessa mano per aiutarla a rialzarsi.
Gray sapeva quanto Juvia fosse attaccata a Fairy Tail, infatti è stato proprio all'interno della Gilda che ha cominciato a sentirsi parte integrante di un gruppo, amata e accettata da tutti coloro che, nel giro di poco, aveva cominciato a considerare dei "nakama", amandoli e proteggendoli anche a costo della propria vita.
- S... Sì...- afferrando la mano di Gray, il volto di Juvia si rischiarò in uno splendido sorriso.
In fondo, le aveva chiesto di seguirlo perché stava bene insieme a Juvia, era allegra e (un po' troppo) fantasiosa, aveva liberato suo padre, gli era sempre stata vicina e, anche se gli costava ammetterlo, l'aveva portata con sé perché Juvia era la sua ancora di salvezza. Ovviamente queste cose Juvia non le sapeva, infatti la ragazza si era limitata solo a non chiedere niente e a fare i salti di gioia per quella fortunata occasione di poter passare un po' di tempo da sola col "suo" (ci teneva sempre a specificarlo) Gray-sama.
Nel frattempo, la pioggia si era placata lasciando spazio ad un tiepido sole e Juvia, se da una parte era ancora triste per lo scioglimento della Gilda, dall'altro canto già pregustava le meraviglio avventure (che nella sua testolina si figuravano tutte amorose e/o sessuali) che avrebbe vissuto con il "suo" Gray-sama.
La maga dell'acqua si rimise in piedi, senza minimamente celare il compiacimento che provava nel tenere per mano il suo amato (gli occhi a cuoricino ne erano una casta prova), ma la cosa più sensazionale per entrambi fu quel che accadde dopo, infatti Gray, abbattendo le sue glaciali barriere, si caricò sulle spalle la ragazza, con l'intento di non farla affaticare ulteriormente.
- So che starai un po' scomoda, ma tanto siamo quasi arrivati Juvia...- disse il mago del ghiaccio sistemandosela meglio sulla schiena e godendo appieno del contatto con le sue generose forme.
- Gr... Gray-sama...- Juvia si sentì avvampare per l'imbarazzo - Juvia non vuole pesarti...- disse quasi svenendo per l'emozione.
- Non preoccuparti...- le rispose non riuscendo a nascondere un sorrisetto malizioso e un lieve rossore che gli imporporava le guance - Sei leggerissima Juvia...- e poggiò la mano sopra al simbolo di Fairy Tail che la ragazza aveva impresso sulla coscia sinistra.

"Vuoi tu, Juvia, accogliere Gray come tuo sposo?" le fu chiesto.
"Sì, lo voglio..." rispose lei tutta sognante e con gli occhi a cuoricino.
"E vuoi tu, Gray, accogliere Juvia come tua sposa" fu chiesto anche a lui.
" Sì, la voglio con tutto me stesso..." rispose il ragazzo altrettanto appassionato.
"Non osi l'uomo separare ciò che Dio ha unito... Con i poteri a me conferiti, io vi dichiaro marito e moglie... Adesso può baciare la sposa..." concluse il parroco benedicendo la coppia.
Le calde labbra di Gray si poggiarono, con delicatezza, su quelle morbide e carnose di Juvia, suggellando quel momento con un casto e tenero bacio d'amore.

La fervida e romantica immaginazione di Juvia, con tanto di verbale delirio, aveva già cominciato a volare oltre ogni limite divagando da un romanticissimo matrimonio in bianco, ad un ipotetico futuro figlio insieme al "suo" Gray-sama.
- Potremmo chiamarla Yuki mentre, se fosse maschio, potremmo dargli... Mmm, vediamo... Juvia sta pensando a qualche nome per un maschietto...- la ragazza farneticava sognando ad occhi aperti.
- ANCORA SONO GIOVANE PER SPOSARMI!- scattò isterico e teso Gray, infrangendo così i sogni della bella maga.
- Sei così crudele Gray-sama...- rispose Juvia deprimendosi appena.
Gray dovette soffocare una risata di divertimento, giusto per non darle la soddisfazione di vederlo ridere, anche se quello era un altro motivo per cui teneva a lei. Aveva capito che Juvia sapeva renderlo felice, riuscendo perfino a farlo ridere di gusto quando si esprimeva con quelle sue facce così buffe.
All'orizzonte si potevano ben scorgere i profili di un piccolo villaggio di campagna, ben diverso dalle città cui erano abituati, uno di quei posti tranquilli dove, per vivere, si coltivava la terra e si attingeva l'acqua dal fiume.
"Dopo Magnolia, questo sarebbe il posto perfetto per crescere mio figlio..." pensò Gray figurandosi un vivace bambino dai capelli e occhi blu.

***

- Ce la fai adesso a camminare da sola?- le chiese prima di farla scendere.

- Aye!- rispose Juvia serena e felice.
A malincuore Gray fece scendere Juvia dalla sua schiena, sorreggendola appena e aiutandola a rimettersi per bene in piedi.
- Ok, adesso, intanto che io vado a cercare un posto dove stare, tu vai a comprare qualche provvista...- sentenziò Gray quando fu certo che la maga potesse sorreggersi sulle sue gambe.
- Gray-sama, Juvia non ti deluderà, vedrai! Acquisterà il cibo migliore di questo posto!- disse battendo il pugno sul palmo della mano con un'espressione piuttosto convinta e decisa.
- Ne sono certo Juvia...- le accarezzò di nuovo la testa - Ci troviamo qui fra un mezz'ora... Non tardare, ok?- sorrise prima di lasciarla andare alla sua "missione".
Venti minuti dopo circa, Juvia si ritrovava ad aspettare il suo amato nel punto esatto in cui lui l'aveva congedata, non poteva nascondere di essere eccitata ed emozionata per quella nuova avventura, sentiva il cuore batterle forte nel petto tanta era la gioia di poter vivere quell'esperienza con l'uomo che amava più della sua stessa vita.
- E NON TI PERMETTERE MAI PIÙ…- urlava un alquanto nudo Gray intanto che usciva da una locanda - Ma tu guarda che razza di gente…- continuò borbottando fra sé.
- Che cosa è successo Gray-sama? E perché sei senza vestiti?- pigolò Juvia raggiungendolo.

- Scusi...- chiese avvicinandosi al bancone.
- Dica...- gli rispose il barista.
- Salve, mi chiamo Gray Fullbuster, sono nuovo del posto e stavo cercando qualcosa dove sistemarmi con la mia compagna... Non è che potrebbe aiutarmi?- chiese educatamente.
- C'è una locanda più avanti...- rispose caustico l'altro lucidando un boccale di vetro con un vecchio e sudicio canovaccio.
- Beh, grazie...- disse Gray allontanandosi dal bancone per avviarsi verso la porta.
Gray pensò che vivere, per qualche giorno, in una locanda poteva anche andare bene, anche se, al più presto, avrebbe dovuto cercarsi una casa, una di quelle vere fatte di legno e mattoni.
- Ehi... Guardate un po' quel bel bocconcino che sta uscendo adesso dal fruttivendolo...- la voce di uno sconosciuto lo raggiunse.
- Mhhh... Proprio carina... Credo sia appena arrivata in paese...- un'altra voce maschile gli fece drizzare le antenne.
Per un breve, brevissimo, istante sperò che quel "bel bocconcino" non fosse la "sua" Juvia, ma quando l'altro uomo aveva detto "appena arrivata in paese", ogni minimo dubbio aveva preso la forma della bella maga che lo accompagnava in quel lungo viaggio.
- L'ho vista arrivare insieme a quel tizio che sta uscendo adesso...- continuò il primo.
- Se venisse una notte con me, io le...- il secondo non terminò la frase che due forti mani lo avevano già afferrato e sbattuto al muro.
- Sentiamo... Se venisse una notte con te, tu cosa faresti? Le racconteresti le favolette?- lo provocò Gray che aveva già provveduto a togliersi la maglietta.
Provava uno strano senso di fastidio da quando aveva compreso che quei due avevano messo gli occhi sulla "sua" Juvia, nessuno poteva permettersi di guardarla o, tantomeno, desiderarla, era come se Gray avvertisse il costante bisogno di tenerla sempre sotto la sua stretta sorveglianza, dandole tutta la protezione di cui necessitava.
- EHI...- urlò il barista dalla sua postazione - NON VOGLIO RISSE QUA DENTRO... CHIARO?-.
- Mi scusi...- rispose Gray poggiando a terra l'uomo - Aveva solo fatto un po' troppi commenti sulla mia donna...-.
Un momento. "la sua donna" come gli veniva in mente di proclamare Juvia come "la sua donna", finché lo accompagnava in quel viaggio di accrescimento personale poteva anche andare anche bene, ma da lì a considerarla "la sua donna" ce ne voleva.
Perso nei suoi pensieri com'era, non si accorse della sedia che andava ad infrangersi contro la sua schiena, provocandogli un leggero fastidio e stimolandolo a cominciare una rissa per difendere l'onore della "sua" bella Juvia.
- Ice Make...- disse poggiando il pugno sul palmo della mano e portandoli al fianco sinistro.

Guardò la "sua" Juvia, che non nascondeva un certo piacere nel vederlo mezzo nudo, e si rese conto di essere davvero fortunato ad averla con sé; era geloso e se lei, in quel momento, fosse stata lontana da lui, non sarebbe riuscito a campare nemmeno un minuto.
- Tsk...- si voltò verso il bar notando che tutti i suoi occupanti erano usciti fuori per prendere a calci i corpi, svenuti, di quelli che si erano rivelati come "i bulli" del paese.
- Ehi, ma cos'è successo là dentro, Gray-sama?- continuò a chiedere Juvia.
- Niente di che...- le cinse il collo con un braccio e l'attirò a sé facendole poggiare la fronte contro il torace nudo - Solo due che volevano fare gli spacconi...- disse compiaciuto, ma anche consapevole del fatto che, facendo in quel modo, tutti quanti avrebbero capito che Juvia era "sua" e che nessuno doveva darle fastidio.
- Gr...- Juvia sentiva il viso esplodere per il calore che provava in quel momento - Gray-sama...- il cuore sembrava essere impazzito vista la stretta vicinanza col suo bel mago.
- Andiamo...- Gray l'allontanò dal suo abbraccio - C'è una locanda più avanti dove potremo stare per qualche giorno... Dopo ci troveremo una casa...- sentenziò guardando la ragazza.
- Una... Una casa con Gray-sama...- se era possibile, il rossore di Juvia aumento ancora un po'.
Gray si era fatto carico di una delle due buste che Juvia aveva riportato dalla sua "missione" quando, con loro sommo stupore, un anziano signore si era avvicinato a loro. Gray lo guardò bene e gli sembrò di averlo visto, poco prima, dentro la locanda dove poi aveva dato spettacolo. Era un anziano signore, con tanto di barba bianca, vestito in un modo piuttosto bizzarro, infatti calzava delle buffe scarpe a punta di colore ocra, dei pantaloni al polpaccio fatti di un leggero tessuto in fantasia viola a rombi bianchi, una camicia, questa in tinta unita e dello stesso colore prevalente dei pantaloni, un gilet ocra con delle rifiniture cangianti col resto del suo abbigliamento, un paio di occhiali sulla punta del naso e un basco a coprirgli la testa, anche questo completamente abbinato al resto del suo abbigliamento.
- Scusate se vi disturbo...- cominciò a parlare il vecchietto.
Sia Juvia sia Gray lo guardarono seriamente e senza celare un certo sospetto, vista e considerata l'immensa forza magica che l'anziano signore sprigionava.
- Dica pure...- rispose Gray sempre mantenendo un certo distacco.
- Non dovete essere titubanti...- l'anziano si aprì in un dolce sorriso - Sono un mago come voi, non sono un vostro nemico...- sorrise ancora.
- Ci dica gentile signore...- disse Juvia cercando di mostrarsi gentile.
- Non volendo prima, dentro il bar, ho sentito che cercavi un posto dove sistemarti con la tua fidanzata qui a Peonia...- esordì il vecchietto.
- Ehm... Ecco... Noi... Sì, cercavo un posto dove vivere...- disse Gray non poco imbarazzato.
- Gray-sama e Juvia sono fidanzati... Ahhhwww...- disse la maga che già si era immersa nel suo bel mondo di sogni romantici, non essendole sfuggito il fatto che il suo amato non aveva controbattuto all'anziano per dire se erano fidanzati o meno.
- Allora seguitemi...- disse l'anziano mago cominciando ad incamminarsi.
Quel piccolo paesino era un, agglomerato concentrico di strade dove, per ogni lato, si ergevano, rispettivamente a destra e sinistra, negozi e abitazioni. Lo stile era piuttosto semplice, diciamo quasi contadino, infatti, il legno e la paglia la facevano da padrone nella composizione di mura e tetti, come d'altronde ogni casa aveva il suo proprio appezzamento d'orto da coltivare.
Svoltato l'ultimo angolo e percorsi altri cento metri, fra una villetta apparentemente bifamiliare ed un'altra un po' più modesta, Juvia e Gray riuscirono a scorgere una deliziosa casetta, anche questa rigorosamente di legno e paglia; certo non era un Grand Hotel, ma per loro era praticamente perfetta.
- Questa è casa mia, ma siccome devo lasciare il paese per un lungo lavoro che mi terrà occupato per molto tempo, ho deciso di lasciarla a voi...- sorrise rivolgendosi poi ai due ragazzi.
- Noi la ringraziamo signore, ma...- cominciò Gray.
- Dimmi pure quel che ti preoccupa figliolo...- il giovane vecchietto si allargò ancora in un caldo sorriso.
- Ma qual è il suo tornaconto?- concluse schietto e deciso il mago del ghiaccio.
- Il mio tornaconto dici?- chiese stupito il vecchietto.
- Sì, insomma, cosa ci guadagna lei?- continuò imperterrito Gray.
- Oh, beh... Avevo pensato di chiedervi una somma ragionevole di Jewel...- disse pensandoci.
Dopo tutto quello che avevano passato, Gray aveva imparato a non fidarsi subito delle persone, ma quello strano vecchio gli trasmetteva un certo senso di pace e tranquillità.
- Capisco che sono uno strano e vecchio estraneo che vi offre di vivere in una casa, ma... Ecco...- frugò dentro la sua borsa e ne estrasse un foglio - Questa è la mia nomina come membro del Consiglio... Fidatevi di me Gray Fullbuster e Juvia Loxar, so per certo che siete dei ragazzi fantastici e vi considero al pari degli eroi... Vi basta questo per farvi capire che sono totalmente dalla vostra parte?- il suo sguardo divenne serio e deciso, mentre porgeva loro quel foglio.
Gray e Juvia lo guardarono sconvolti, non solo conosceva i loro nomi senza che nessuno glieli avesse mai detti, quel dolce e gentile vecchietto era anche uno dei membri del nuovo Consiglio della Magia.
- Allora? Vi basta questo come garanzia?- chiese.
- S... Sì...- balbettò Juvia.
- Mi scusi...- Gray abbassò lo sguardo - Grazie signore... Noi avremo cura della sua casa...- disse infine.
- Non avevo dubbi cari...- sorrise ancora - Vi chiedo solo di non farne parola con nessuno...- alluse sottilmente alla sua nomina.
- Certamente... Può fidarsi di noi...- disse Juvia annuendo un po' troppo concitatamente.
- Ci conti...- Gray sorrise deciso - E ora parliamo d'affari... Quanto vuole per l'affitto?-.
- Oh, beh... - rispose il vecchietto pensando - Non so quantificare il tempo in cui starò lontano da casa, perciò ho pensato che 60.000 Jewel al mese andranno più che bene... Vi aggrada come proposta?- concluse sempre con quella bella e serena espressione sulle labbra.
Una volta congedatisi dal vecchio, Juvia e Gray si addentrarono nella loro nuova abitazione; era piccola con un solo bagno e una sola camera da letto (per la somma gioia di Juvia), una piccola cucina annessa al salotto e alla sala da pranzo.
- Ti piace Juvia?- chiese Gray.
- Sì Gray-sama...- rispose lei già entusiasta.
- Bene, perché qui è dove vivremo noi!!!- disse lui convinto e battendo il pugno sul palmo della mano sinistra.

"Una volta Juvia viveva insieme a Gray-sama... Da soli..." disse soddisfatta la bella maga dell'acqua.

Una volta...
Note dell'Autrice:

Salve a tutti!!! Sono nuova su Efp e questa è la prima Fanfic che pubblico! Non so perché io abbia scelto proprio Fairy Tail come base per la mia prima Fanfic, ma poco importa, spero che quanto avete appena letto vi sia piaciuto, perciò vi chiedo di commentare e di dirmi se ci sono errori di battitura, orrori grammaticali o se semplicemente avete apprezzato il mio umile componimento.
Come scritto in descrizione cercherò di pubblicare con una certa regolarità, almeno un capitolo ogni venerdì, perciò vi saluto e vi dico alla prossima...
Con affetto...

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