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Autore: Fabb5000    05/05/2018    1 recensioni
Sono passati parecchi anni da quando Lyon, Stefano, Anna e Mario giocavano a Minecraft e, insieme a quei tempi, si è conclusa anche la FailCraft. Ora Lyon, ormai ultracentenario, conscio che ormai non gli resta molto tempo, decide di rivelare alla sua nipote sedicenne la sua vera storia, ovvero quella che successe dopo gli avvenimenti di "A caccia di Herobrine"; la storia che lo rese un eroe non solo in Minecraft, ma in tutti i mondi, e che va tramandata alle generazione future prima della fine. La storia di come lui, Stefano, Anna e Mario salvarono tutti gli universi da una terribile piaga. [[Consigliabile, ma non indispensabile, legge il prologo]]
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Herobrine, Notch, Nuovo personaggio, Steve, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'FailCraft in real life'
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Lyon parò l'ennesimo affondo di Mefisto, il quale ghignava di secondo in secondo più forte.

Cominciava a pentirsi di averlo sfidato così impunemente. Era convinto che il demone non sarebbe stato più pericoloso di Entity o di qualcun altro dei suoi nemici, e invece aveva scoperto che in confronto a lui il Portatore del Caos non era che un moscerino. Mefisto non aveva torto quando aveva affermato di possedere immensi poteri cosmici : sfruttava la spada solo occasionalmente e attaccava molto più spesso con le sue capacità sovrannaturali, che non erano poche.

Lyon era riuscito a sopravvivere all'attacco di fuoco, fiamme, fulmini, saente, raggi congelanti, laser e persino telecinesi, ma il demone non sembrava minimamente stanco. Al contrario, si muoveva con velocità sovrumana, e non riusciva a sfiorarlo nemmeno con la punta della spada, poiché si teletrasportata continuamente alle sue spalle.

-Ah! Ah! Ah! Confesso che mi aspettavo qualcosa di più da te, Prescelto. Evidentemente stare in compagnia di quel rifiuto vivente di Entity ti ha fatto male!- affermò il demone. -Coraggio, è tutto quello che sai fare? Dai, divertimi un po', insetto!-

Lyon si fece avanti nel tentativo di colpirlo, ma questi si teletrasportò alle sue spalle e lo colpì con un pugno, facendolo cadere a terra : -Andiamo, comincio appena a scaldarmi!- esclamò Mefisto. -Se continui così dubito seriamente che potrai battermi!-

-Forse non con le mie sole forze- disse Lyon guardandolo con tono di sfida, per poi indicare il dischetto d'oro sul suo petto : -Ma con questa sì!-

Non accadde nulla : il dischetto rimase inanimato. Mefisto scoppiò a ridere, mentre Lyon iniziò a sfregarlo allibito : -Ehm ... ho detto ... ma con questa sì! Cioé ... oh, andiamo, accenditi!-

-Possedere l'armatura di luce non significa saperla usare!- rise il demone. -Non ho idea di come tu ci sia riuscito la prima volta, ma è evidente che non eri in te in quel momento. Che divertente!- e così dicendo riprese ad attaccare il ragazzo, il quale riuscì a pararlo all'ultimo istante con la spada.

"Oh, andiamo, ho sconfitto Null una volta! Perché diamine non ti accendi!?" pensò furente Lyon mentre agitava il dischetto nel tentativo di farlo trasformare nella possente armatura.

Se Lyon era in difficoltà, Mario, Ares e Atena lo erano ancora di più : a differenza di Mefisto, che si era in gran parte contenuto, Dormammu non si era fatto scrupoli a scatenare tutta la sua forza : si era ingigantito e l'isoletta su cui stavano minacciava di cadere in pezzi per tutti i poteri che gli scaricava sopra. Nemmeno l'effetto congiunto di Mario e delle due divinità era riuscito a smuoverlo.

"Maledizione, Lyon, non deludermi ora!" pensò aspramente Mario, il quale cominciava a temere per la loro incolumità visto la strapotere del demone.

Non ebbe tempo di finire di formulare il pensiero che Dormammu lo afferrò per la vita e lo sbatté con violenza sul pavimento di Endstone : un buco largo tre volte il ragazzo si aprì sotto di lui. Mario benedisse l'armatura che aveva addosso, ma la sentì pericolosamente incrinarsi.

Il demone pareva avere tutta l'intenzione di schiacciarlo con un piede, e chissà magari anche saltargli addosso fino a spedirlo all'aldilà, ma per fortuna di Mario Atena afferrò il mostro alle spalle con una frusta di ferro e lo tirò all'indietro.

Ma Dormammu si riprese in fretta e, abbandonata ogni sottigliezza, la afferrò stringendola con forza e poi fece lo stesso con Ares. Dopodiché li sbatté violentemente l'uno contro l'altra, tramortendoli.

Il demone rise sguaiatamente, osservando i due dei che prendevano come stracci dalle sue mani, e Mario tentò di rimettersi in piedi. Ma mentre lo faceva scorse una macchia dietro Dormammu che diveniva ogni secondo più grande. Aguzzò la vista e quando capì di cosa si trattava gli mancò il fiato : -Oh, no, non ci credo ...- mormorò.

-STEFANO AL SALVATAGGIO!!!- urlò il suo amico mentre si lanciava dalla groppa di Gulliver e atterrava dritto di fronte a Dormammu. Il demone digrignò i denti e si preparò ad attaccarlo, ma il rapace gli saltò sulla testa e con gli artigli gli cavò gli occhi, facendolo urlare di dolore.

-Aaaagh!!!!!- esclamò. -Lurido insetto! Pagherai soffrendo non appena riacquisterò la vista!-

-Sì, e io sto qui ad aspettarti! Non sarò molto corretto e negherò di aver mai detto questa frase per tutta la vita, ma a volte vincere è più importante di partecipare!- disse Stefano, dopodiché si lanciò sul ventre del demone, aprendo uno squarcio in esso e facendo uscire le viscere.

Dormammu cadde bocconi e tentò disperatamente di rialzarsi, ma non ebbe il tempo poiché Gulliver gli tranciò la giugulare con gli artigli e Stefano lo colpì dritto al centro del cranio.

Il demone stramazzò al suolo, morto stecchito.

Mario si rialzò a fatica : -Ma ... le entrate a effetto decenti erano finite?- chiese ridendo.

Stefano lo guardò male : -Intanto ti sto salvando il culo. Di nuovo, se contiamo quando ti ho liberato dalla caverna degli Scheletri-

-Touché- mormorò Mario, perciò guardare Gulliver : -Che ci fa lui qui?-

-Problemi di famiglia- rispose Stefano. -Sarebbe lunga da spiegarti, ma sappi che ora lui e sua sorella sono dalla nostra parte-

-La giuria deve ancora emettere il verdetto- disse Gulliver con tono scherzoso. -Dopotutto hai battuto anche me sulle Rupi Frastagliate. Finita questa storia, anche io dovrei ucciderti-

Stefano storse gli occhi : -Sempre così simpatici voi rapaci?-

-No. Vizio di famiglia- disse Gulliver sorridendo, per poi guardare i corpi di Atena e Ares a terra : -Forse è il caso che li riporti da qualcuno che si possa occupare di loro. Non mi sembrano molto in salute-

-Concordo- disse Mario mentre dava qualche schiaffo ad Atena nel tentativo di svegliarla : -Sembra che si siano rotti tutte le ossa, quel demone picchiava forte. Portali da Moorglon, lui si prenderà cura di loro, poi raggiungici-

-Farò in un lampo- disse il rapace, per poi spiccare il volo e afferrare le due divinità con gli artigli, dirigendosi verso l'isola gigante.

Mario e Stefano corsero verso Lyon e Mefisto, i quali continuavano il loro scontro, e si misero fianco a fianco all'amico. -Contavo di vederlo già a terra quando fossi arrivato qui- disse Stefano.

-Credetemi, non è un'impresa facile- disse Lyon, che era piuttosto malconcio, ancora più di Mario.

-Perché non usi l'armatura?- chiese quest'ultimo. -Forza, arrostiscilo! Come hai fatto con Trigon!-

-Fosse facile! Questo coso non vuole saperne di collaborare!- esclamò arrabbiato Lyon agitando il dischetto. -Non capisco per quale diavolo di motivo non funzioni!-

-Ah ah ah! Non potete nulla contro di me!- rise Mefisto. -Sono invincibile!-

-EHI, MEFISTO!- urlò una voce all'improvviso. -CHIUDI IL BECCO!!!-

Il demone fece appena in tempo a girarsi che un sonoro pugno gli arrivò dritto sulla mascella, facendogli fare un volo di tre metri. Lyon, Mario e Stefano rimasero sbigottiti : -ENTITY!?!?!?- esclamarono. -Che ci fai tu qui?-

-Pensavate che mi sarei perso la festa? Non mi conoscete affatto, allora!- rise il Portatore del Caos. -Mi sono permesso di portarmi dietro un po' di amici, se non vi dispiace!-

E all'improvviso dalla coltre di nubi comparvero migliaia e migliaia di figure umanoidi a bordo di piccoli dischi volanti che puntavano verso la battaglia con sguardo feroce. Lyon, Mario e Stefano aguzzarono la vista e scoprirono che si trattava di ... cultisti!

-Li ho recuperati dal Mondo Primordiale che avete già incontrato- rise Entity. -Il sergente Woolioon mi ha parlato di cosa avete fatto. A quanto pare vi siete fatti una reputazione. Ho trascinato qui il Mondo Primordiale e l'ho lasciato al di sopra della cappa di nubi-

Lyon, Mario e Stefano videro chiaramente Woolioon lanciarsi in picchiata in citando gli altri. Indossava ancora la tunica bianca ma aveva abbandonato gli occhi rossi. Maanootensyon lo seguiva, anch'egli ansioso di battersi. L'esercito dei cultisti li seguiva a manetta.

Poi dal cielo piovve Crono, tornato alle sue reali dimensioni, e al suo seguito anche un nutrito gruppo di Titani. Atterrarono nelle file nemiche e iniziarono a eliminare nemici a destra e a manca. Sidious li seguì stando a bordo di uno dei dischi dei cultisti e iniziò a lanciare folgori violacee respingendo gli invasori.

-Oh, si, abbiamo anche raccolto qualcuno lungo la strada- disse Entity. -Sai, c'era un po' di gente ansiosa di combattere. Credi che voi già conosciate ...-

Non ebbe tempo di finire la frase che un secondo esercito seguì a quello dei cultisti; c'erano Ghast, Pigmen, Vampi e Scheletri Wither, e ad aprire il corteo vi era una figura che i tre conoscevano bene : Sertorio. Poi un terzo esercito venne fuori dalle nuvole, composto da guerrieri eterni in armatura, capeggiati da Gea, la quale indossava un'armatura rosso fuoco che la faceva somigliare ad una Amazzone.

Per ultima dalla cappa di nubi uscì una figura di fuoco che puntò verso terra; quando si fermò riprese sembianze umane e Lyon, Mario e Stefano lo riconobbero : -Yranib!- esclamarono abbracciandolo.

-Bene. Ora che ci siamo tutti, finiamo il lavoro- disse Entity guardando Mefisto, che si era nel frattempo rimesso in piedi. -Ora farò quello che avrei dovuto fare duecentocinquanta milioni di anni fa!-
   
 
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