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Autore: Fafanella    06/05/2018    1 recensioni
Due ragazzi timidi e un po’ imbranati, gli amici di sempre, un sorriso speciale e forse un grande amore. Questi gli ingredienti di una storia semplice.
Genere: Fluff, Poesia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'MILLE VOLTI DI UN AMORE '
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IL DIPLOMA 

Holly era rientrato in Giappone dopo un anno trascorso in Brasile, un anno pieno di soddisfazioni dal punto di vista professionale. 
Era entrato in punta di piedi nella squadra allenata da Roberto, aveva sostenuto il provino, era stato in panchina, aveva affrontato allenamenti durissimi, ma alla fine era diventato il capitano del Brancos e sulla maglia aveva il suo numero, il 10, il numero dei grandi campioni.
 Lui però era rimasto il ragazzo umile e solare di sempre, lui si sentiva ancora il capitano della New Team, si sentiva come bloccato emotivamente al giorno in cui aveva salutato tutti , alla fermata dell’autobus. 
Aveva fatto di tutto per mantenere i rapporti con i suoi compagni di squadra, li aveva incitati e spronati, aveva dato loro consigli ed era stato sempre presente nei momenti di difficoltà , almeno telefonicamente. 
Era riuscito a rimanere nelle loro vite, grazie  soprattutto alla sua Manager, Patty gli aveva scritto una mail al giorno e lui le aveva sempre risposto. 
Quella  mail giornaliera  era diventato un piccolo momento di gioia per Holly, il suo angolo di Giappone, il suo attimo con la sua manager. 
Era arrivato in piena notte, non aveva avvisato nessuno, se non la sua famiglia, si era fatto un’infinità di ore di volo, con diversi cambi, aveva trascorso due giorni infernali, ma doveva essere presente per poter vedere e applaudire i suoi amici mentre ritiravano il diploma. 
Quando suonò la sveglia, gli parve di aver dormito per soli 5 minuti, si sentiva stanco, la testa pesante e le gambe non rispondevano ai suoi comandi.  
Si voltò a guardare il muro della sua stanza, dove si trovava la bandiera che gli aveva regalato Patty al termine del primo campionato studentesco, poi guardò la foto che avevano scattato l’anno seguente e ripensò a tutte le mail che si erano scambiati, parlando solo ed esclusivamente dei ragazzi della New Team,
si diede dello stupido mentalmente, perché spesso le scriveva mail che poi cancellava, in cui le chiedeva di parlargli di lei.
Le cancellava per paura, aveva paura di sapere che qualcun altro aveva preso il suo posto nel suo cuore, paura che lei ora potesse sorridere con quel suo modo tutto speciale ad un altro ragazzo e che questo potesse toccarla e baciarla, come lui non aveva mai avuto il coraggio di fare. 
Quel pensiero lo innervosì, la rabbia gli diede la forza per alzarsi dal letto e andare a fare una doccia. 
Dopo essersi vestito, con ancora i capelli umidi, raggiunse la madre in cucina, le si avvicinò, le diede un bacio sulla guancia e poi si voltò verso il fratellino, che sembrava adorarlo anche se era la seconda volta che lo vedeva. 
“ Cosa vuoi per colazione? Non sono certa di conoscere ancora i tuoi gusti Oliver, magari adesso preferisci altro?” disse la madre con un po’ di tristezza nella voce. 
Dopo aver preso il fratello in braccio disse 
“ mamma, ma che sciocchezze dici, io sono sempre lo stesso e tu mi conosci meglio di chiunque altro”
“ Oliver, sei un uomo ormai, io conoscevo l’holly adolescente… ma comunque credo non sia mio, il privilegio di conoscerti meglio di chiunque altro, almeno non da quando siamo arrivati qui “ 
 Holly che stava giocando con il fratello, si bloccò a guardare la madre 
“ mamma cosa dici? Stamattina non ti capisco, non la capiamo vero Daichi?”
Lei mentre poggiava sul tavolo una bella macedonia di frutta e una tazza di tè 
“ non è per lei che hai trascorso gli ultimi due giorni in volo? …Va bhe forse ti conosco” Disse la mamma ridendo. 
Holly cercando di controllare le sue emozioni 
“ mamma, sono tornato per tutta la squadra,  mi vedono ancora come il loro capitano, ed io dovevo esserci”;
“Certo certo, non è necessario diventare così seri, comunque Patty ha invitato anche me e tuo fratello alla proclamazione , il tuo fratellino l’adora, spesso mi dà una mano con lui, lo sapevi?” 
“ ve…veramente no, no, non me l’ha detto?”
“ le chiedi mai di lei? O parlate solo dei ragazzi della squadra”
“ certo che le chiedo di lei” disse con un tono che palesava quanto stesse mentendo.
La madre scoppiò a ridere
 “ oliver… non sei mai stato bravo a mentire, non dirmi che non le hai ancora detto quanto tieni a lei? Sai qualcuno potrebbe portartela via , considerando che  vivete in due continenti differenti”
Holly ormai era un peperone, rosso fino alla cima dei capelli ma non volle scappare da quella conversazione, aveva bisogno di dirlo a qualcuno di esternare quel sentimento 
“ proprio perché viviamo in due continenti diversi, a che pro dirle ciò che provo?” 
“ oggi si diploma, se glielo dici le sue prossime scelte potrebbe prenderle anche in base a questo” 
“ mamma non posso, non voglio rovinare i suoi equilibri, i suoi progetti” 
“ sbagli, non dovresti prendere questa decisione per entrambi” 
Holly aveva ascoltato bene le parole della madre, ma non rispose oltre. 
Mentre percorreva la strada che lo separava dall’istituto scolastico, riportò alla mente tutte le volte che aveva fatto quella strada con lei, tutte le volte che i loro amici avevano fatto battutine facendo arrossire entrambi, tutte le volte che il suo profumo gli aveva, quasi, fatto perdere il controllo. 
Gli tornò alla mente lo sguardo di Patty alla fermata dell’autobus, quando lui le aveva detto, e ancora non si spiegava dove avesse trovato il coraggio di dirglielo
 “non dimenticarmi ”
 e lei quasi come fosse una promessa di amore eterno aveva risposto “ MAI”.
Una semplice parola, che però l’aveva accompagnato e cullato, in tutti i giorni in cui era stato lontano. 
Iniziò a pensare a come fosse diventata, non si vedevano da un anno, lui si vedeva  cambiato, ma solo fisicamente, era più alto e più muscoloso, il solo carioca gli aveva donato anche un bel colorito ambrato. 
“Lei invece come sarà , era già bellissima prima, ma ora… chissà se ha i capelli lunghi, se si trucca, se Anego ogni tanto si fa viva” 
Ponendosi tutte quelle domande era giunto a scuola, volutamente a cerimonia già iniziata perché non voleva che la sua presenza potesse togliere lustro ai suoi amici, entrò nella grande sala della celebrazione e si appoggiò ad una colonna, aveva indossato un capello e gli occhiali da sole, sperando di non essere riconosciuto fino a quando non avesse palesato lui stesso la sua presenza. 
La cerimonia era quasi terminata, mancavano solo i ragazzi della New Team e le manager, vennero invitati a salire mentre il Preside non aveva che elogi e belle parole per loro, poi invitò Patty a tenere il discorso di chiusura, onore che spettava al più meritevole della scuola. 
Patty, salì sul palco con sicurezza, sorrise ai suoi amici e ringraziò il Preside, lesse il suo discorso e ringraziò tutti con molta gioia. 
Holly la guardava come in preda ad una visione, si tolse il berretto e gli occhiali per poterla guardare meglio, anche se indossava la divisa della scuola, si intravedevano le forme più generose, i suoi capelli erano leggermente più lunghi di come li ricordava e indossava gli occhiali, ma solo per leggere, sulla bocca un filo di rossetto. 
Era sempre la stessa eppure, gli sembrò così diversa e soprattutto così inarrivabile ormai. 
Patty nel rialzarsi dopo l’inchino, incrociò incredula gli occhi del suo Oliver e le scappò al microfono
“ CA-CA-CAPITANO “ 
Ci fu un attimo di silenzio e di sgomento generale, poi fu lo stesso Holly a mettere fine alla cosa, si portò due dita alle labbra e fischiò con tutto il fiato che aveva in corpo e poi applaudì più forte che poteva, trascinando con se tutta la platea. 
Il Preside gli chiese subito di raggiungere i suoi compagni sul palco, i quali gli si scaraventarono addosso travolgendolo. Bruce fu il più plateale di tutti, era scoppiato in un pianto inconsolabile, Holly imbarazzato disse 
“ Bruce smettila, non sarei mai potuto mancare, me lo avresti rinfacciato a vita “ 
Lui sempre fra i singhiozzi “ infatti è così, ma è così bello vederti”  è tutta la sala scoppiò in una fragorosa risata. 
Patty non si era avvicinata, era rimasta bloccata dall’emozione, ai suoi occhi lui era ancora più bello, più alto, più muscoloso, abbronzato, ma era ancora il ragazzo umile e gioviale che le aveva rapito il cuore, i suoi occhi limpidi e il suo sorriso autentico, non erano cambiati, era sempre lo stesso ma gli sembrò inarrivabile. 
Bruce ad un certo punto lasciando finalmente il capitano disse 
“ capitano hai visto che brava la nostra Anego, che grande onore ha avuto?” 
Finalmente il capitano e la manager si guardarono negli occhi, quelli di lei pieni di lacrime e quelli di lui irrequieti, fu Holly a spezzare quel silenzio imbarazzante 
“ Complimenti manager, un discorso molto bello, veramente un grande onore” 
“ gra-gra-grazie Capitano” 
Lui sentiva il cuore che gli percuoteva la gabbia toracica con violenza, cercò di controllare il nervosismo e di non far trasparire l’emozione di rivederla.
Lei” Capitano-Holly, non ci aspettavamo di vederti oggi, ma fra due settimane” 
“ non potevo mancare, voi…voi mi chiamate ancora Capitano, un capitano deve essere presente nei momenti importanti” 
Bruce “ tu sei ancora il nostro capitano amico mio, nessuno di noi ha indossato la tua maglia e abbiamo fatto a turno con la fascia di capitano, così come ci ha suggerito Patty”
Holly guardò la manager con fare interrogativo, così lei
“ erano…erano tutti molto tristi dopo la tua partenza, avevano già deciso che nessuno avrebbe più indossato il tuo numero, ma non riuscivano a decidere che avrebbe fatto il capitano, così ho suggerito che ad ogni partita venisse scelto dalla sorte” 
“ io non so che dire “ disse un Oliver visibilmente emozionato
“ non sarai rimasto sorpreso Holly, proprio tu dubiti dell’attaccamento dei tuoi compagni di squadra, al loro unico capitano” disse Patty con fare un po’ canzonatorio per smaltire il magone che gli era salito in gola da quando l’aveva visto. 
Il ragazzo non ebbe il tempo di risponderle, il Preside gli si era avvicinato per ricordargli che dopo due settimane anche lui avrebbe dovuto dare l’esame di maturità da privatista 
“ Signor Hutton spero che lei abbia avuto il tempo di preparare il suo esame, nonostante i suoi molteplici impegni, perché non le verrà fatto nessun favoritismo, anzi ci aspettiamo molto da lei” 
“ Non mi aspetto nessun trattamento di favore, sono abituato ad arrivare con l’ impegno ai miei obiettivi”
“ Mi fa piacere sentirla parlare così” disse ancora l’uomo stringendo la mano del ragazzo.
Patty nel frattempo era scesa dal palco per andare ad abbracciare i suoi genitori, Holly l’aveva seguita ma tenendosi a distanza anche perché gli amici non lo mollavano un attimo, fu il padre di Patty a liberarlo
“ Oliver ragazzo mio, come stai? Ormai sei diventato un campione, a casa abbiamo DOVUTO seguire la tua rapida ascesa fra i grandi del calcio mondiale”
“ Signor Gatsby è un vero piacere rivederla, io la ringrazio, ma credo di dover fare ancora tanta strada”
Rispose facendo un inchino per salutare l’uomo, il quale rispose
“ l’aveva detto che saresti rimasto il ragazzo di sempre, che il Brasile non ti avrebbe cambiato ” indicando la figlia,  che insieme alla moglie, stava salutando proprio la madre del capitano. 
Holly allora si avvicinò alle donne e rivolgendosi alla madre della ragazza 
“ Buongiorno Signora Gatsby? Come sta?”
La donna gli rivolse un bel sorriso pieno di affetto e tenerezza e rispose 
“Oliver, hai reso tutti molto felice presenziando oggi, tua madre ci stava dicendo che hai trascorso gli ultimi due giorni in volo”
“ Signora era importante soprattutto per me, essere qui oggi “ e nel dirlo cercò lo sguardo di Patty.
Lei arrossì all’istante e per non dare peso alla cosa, finalmente, prese in braccio il fratellino del capitano, che si dimenava come un matto già da un po’, per attirare la sua attenzione. 
Nel prenderlo gli fece quel suo sorriso speciale ed Holly, si sentì stordito da tanta bellezza, sorrise a sua volta senza rendersene conto. 
Il piccolo ora chiamava il fratello maggiore, lo voleva vicino a lui così 
“ mi scusi Signora, ma il mio ometto mi reclama” disse Holly avvicinandosi a Patty.
Daichi, come un piccolo cupido, appena il fratello gli fu abbastanza vicino abbracciò sia lui che Patty, costringendoli ad una vicinanza per loro sconosciuta. 
Holly percepì il profumo della sua manager, sempre lo stesso, da quando l’aveva conosciuta. 
Profumava di vento fresco dell’oceano, di prati in fiore, di neve candida, di alberi di ciliegio, di buono e di casa. 
Bruce vedendo la scena 
“ avete finito di giocare alla famiglia felice? Noi vorremmo andare a festeggiare… capitano vieni con noi?”
I due ragazzi arrossirono all’istante.
Maggie riprese il piccolo Daichi,  dalle braccia premurose di Patty, quest’ultima poi rivolgendosi ai suoi genitori 
“Andiamo anche noi, altrimenti arriveremo tardi”;
Il padre della ragazza senza neanche pensare all’imbarazzo in cui avrebbe fatto sprofondare la figlia 
“ magari Oliver vuole venire a pranzo con noi?”
Un capitano visibilmente imbarazzato, spinse la manager a dire
“ papà ma cosa dici? Oliver vuole stare con i suoi compagni, con Bruce e tutti gli altri, non si è mica fatto tutte quelle ore di volo, per pranzare con noi”
E così dicendo spinse il capitano verso il resto dei ragazzi e aggiunse 
“ non farci caso capitano, va pure con i ragazzi” 
Intervenne Bruce 
“ capitano hai perso il tuo fascino, ti sta praticamente dicendo che non ti vuole più… con lei oggi “ 
Patty scoppiò in un ira funesta dando spazio ad Anego
“ Bruce tu non impari mai a stare zitto, vai a fare del bene e questo è il ringraziamento” 
Ed iniziarono a ricorsi intorno al capitano, che sembrava visibilmente divertito nel rivedere Anego, anche se le parole di Bruce lo aveva turbato. 
Patty lo vide ridere e si fermò guardandolo con fare inquisitore 
“ capitano stai ridendo di me, per caso ?“
“ non mi permetterei mai, ma non mi aspettavo di rivederti Anego”
Il volto di Holly era estremamente dolce ed esprimeva tutta la tenerezza che stava provando in quel momento. 
“ Io… ci provo ma … insomma io sono anche Anego, pertanto....” 
Disse tutta rossa in volto ed estremamente emozionata.
“ Ci mancherebbe… nessuno di noi ti vorrebbe diversa da come sei Patty”disse il ragazzo 
“ Tu, non la vorresti diversa capitano…io la preferirei più dolce e carina, tipo Emy”
Il capitano lo ammonì subito 
“ non dire idiozie Bruce “ con tono serio e risoluto. 
Patty lo guardò stupita ,ma non volle farsi turbare da tutti i suoi ma e i suoi perché,  quindi salutò tutta la squadra, fece un sorriso al suo capitano e si avviò al ristorante con i suoi genitori.
Mentre lei andava via , Holly pensava che non gli aveva dato modo di rispondere, lui sarebbe andato volentieri a pranzo con loro. 
   
 
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