N.d.A: Sono tornata con questa raccolta! Sì, non credevo avrei aggiornato (infatti ho scritto questa sciocchezza in dieci minuti), ma sono un po' giù e volevo scrivere qualcosa di leggero. Spero che qualcuno seguirà ancora questa raccolta.
Ah, Hidan non so ancora dove posizionarlo (se fargli fare un'università oppure no) se avete consigli li accetto volentieri. In più, ho usato il "metodo" della mia università, la foto per il badge puoi sceglierla da solo.
Alexys
Ah, Hidan non so ancora dove posizionarlo (se fargli fare un'università oppure no) se avete consigli li accetto volentieri. In più, ho usato il "metodo" della mia università, la foto per il badge puoi sceglierla da solo.
Alexys
Storia partecipante a “Vita Universitaria Challenge” indetta da Sangochan88 e alla [College!AU - multifandom] I'm not drunk! indetto da Yuma.B sul forum di efp con il prompt "Matricole" per entrambi.
Matricole
Non gli sembra vero, quando escono dalla sede dell’università, di essere finalmente diventati delle “matricole”. Deidara osserva la foto sul badge che gli hanno appena consegnato in segreteria: ha la lingua fuori e fa l’occhiolino.
“Ci mancava solo il simbolo Love con la mano e saresti stato un perfetto artista rock” borbotta Sasori osservando la foto del suo ragazzo.
“Tu quale hai inserito?” domanda allora l’altro allungando il collo per sbirciare il badge di Sasori.
La sua foto è semplice – anche troppo, sembra quasi una delle marionette che si diverte a creare il rosso – il viso quasi inespressivo e i capelli ordinati.
“Sempre il solito ragazzo composto” commenta infine Deidara passando un braccio attorno alle spalle di Sasori che ridacchia.
Camminano lungo le vie trafficate di Tokyo per raggiungere il loro appartamento – che condividono con un altro ragazzo, Hidan, un tipo davvero singolare – parlando dell’inizio delle lezioni e dei corsi che hanno deciso di frequentare.
“Matricola sembra davvero una parola orrenda. È come mettere un cartello con scritto ‘puoi prendermi in giro/trattarmi con sufficienza’… ma gli farò vedere io chi vincerà!” urla Deidara sventolando in aria il piccolo tesserino.
“Basta che non finisci anche qui per picchiarti con tutti come alle superiori” sospira Sasori, ripensando a tutte le volte che lo aveva trovato con qualche livido e doveva pulirlo dal sangue secco. In realtà Deidara non era cattivo, solo che… si scaldava troppo facilmente.
Aprono la porta dell’appartamento e trovano Hidan in cucina con uno strano libro tra le mani – Deidara pensa ancora che sia di stregoneria. Quando il ragazzo dai capelli chiarissimi si accorge di loro salta letteralmente dalla sedia.
“Bentornate matricole! Questa sera festeggiamo il vostro ingresso nel girone infernale del primo anno di università!” urla prima di prendere delle birre dal piccolo frigo.
Deidara ride e accetta subito l’offerta del coinquilino, facendo scontrare le lattine e bevendo un lungo sorso. Sasori fa un piccolo sorso e decide saggiamente di mangiare qualcosa, perché sicuro della grande dose di alcool che ci sarà quella sera e non ha molta voglia di bere a stomaco vuoto.
“Alle nuove matricole! Possa Jashin vegliare su di voi!” annuncia Hidan.
“Grazie ma… prima o poi dovrai spiegarci bene chi o cosa è questo Jashin” risponde Sasori. Deidara annuisce prima di riprendere a bere.
Matricole. Non gli sembra vero.
“Ci mancava solo il simbolo Love con la mano e saresti stato un perfetto artista rock” borbotta Sasori osservando la foto del suo ragazzo.
“Tu quale hai inserito?” domanda allora l’altro allungando il collo per sbirciare il badge di Sasori.
La sua foto è semplice – anche troppo, sembra quasi una delle marionette che si diverte a creare il rosso – il viso quasi inespressivo e i capelli ordinati.
“Sempre il solito ragazzo composto” commenta infine Deidara passando un braccio attorno alle spalle di Sasori che ridacchia.
Camminano lungo le vie trafficate di Tokyo per raggiungere il loro appartamento – che condividono con un altro ragazzo, Hidan, un tipo davvero singolare – parlando dell’inizio delle lezioni e dei corsi che hanno deciso di frequentare.
“Matricola sembra davvero una parola orrenda. È come mettere un cartello con scritto ‘puoi prendermi in giro/trattarmi con sufficienza’… ma gli farò vedere io chi vincerà!” urla Deidara sventolando in aria il piccolo tesserino.
“Basta che non finisci anche qui per picchiarti con tutti come alle superiori” sospira Sasori, ripensando a tutte le volte che lo aveva trovato con qualche livido e doveva pulirlo dal sangue secco. In realtà Deidara non era cattivo, solo che… si scaldava troppo facilmente.
Aprono la porta dell’appartamento e trovano Hidan in cucina con uno strano libro tra le mani – Deidara pensa ancora che sia di stregoneria. Quando il ragazzo dai capelli chiarissimi si accorge di loro salta letteralmente dalla sedia.
“Bentornate matricole! Questa sera festeggiamo il vostro ingresso nel girone infernale del primo anno di università!” urla prima di prendere delle birre dal piccolo frigo.
Deidara ride e accetta subito l’offerta del coinquilino, facendo scontrare le lattine e bevendo un lungo sorso. Sasori fa un piccolo sorso e decide saggiamente di mangiare qualcosa, perché sicuro della grande dose di alcool che ci sarà quella sera e non ha molta voglia di bere a stomaco vuoto.
“Alle nuove matricole! Possa Jashin vegliare su di voi!” annuncia Hidan.
“Grazie ma… prima o poi dovrai spiegarci bene chi o cosa è questo Jashin” risponde Sasori. Deidara annuisce prima di riprendere a bere.
Matricole. Non gli sembra vero.