La luce del sole filtrò dalla piccola finestra della stanza e illuminò le pareti di legno sottile della palafitta. Raven si alzò stiracchiandosi e pensando che sarebbe stato un giorno come tutti gli altri nella monotonia dell'incollatura. Scese e si ritrovò in cucina dove sua madre le diede la colazione rimproverandola di essersi svegliata così tardi mentre il suo vecchio nonno materno se ne stava seduto sulla sua sedia a dondolo come al solito fissando il vuoto.
Il padre di Raven era uscito da poco per andare a pesca,almeno lui faceva qualcosa di interessante dato che spesso raccontava di quanto erano enormi le lucertole leone quando passavano sotto la barca e di quando,salvando quello che aveva pescato dalle grinfie di quelle bestie enormi,le minacciava col suo tridente. Raven,invece, stava quasi tutto il giorno in casa aiutando sua madre,ma appena poteva,sgattaiolava nella sua stanza a leggere i libri che le portava suo zio materno Michelle, un gran maestro, da Città Vecchia. Raven usciva solo per recarsi al grande albero del cuore non molto lontano dalla sua palafitta e ormai sapeva riconoscere dov'erano le sabbie mobili durante il percorso. Vi si recava sempre al tramonto per ringraziare gli dei della giornata appena trascorsa,ma quel giorno ci andò di mattina perché da molti giorni aveva iniziato a fare strani sogni:sognava di correre a quattro zampe per boschi innevati che si possono trovare solo oltre la barriera,in pieno territorio dei Bruti. La cosa era molto strana e non che fossero incubi,ma Raven voleva capire perché aveva letto che questi erano sogni di lupo,avvero sogni premonitori che solo i discendenti dei figli della foresta possono avere,ma non sapeva cosa potessero significare.

Appena le fu possibile,Raven chiese e ottenne il permesso di uscire e andò davanti all'albero del cuore a pregare. Mentre si trovava davanti all'albero,Raven sentì un fruscio e spaventata si nascose dietro l'albero del cuore cercando di non pestare i rami secchi coperti dalle foglie cadute che sembravano mani rosso scuro. Raven fece in tempo a vedere un'ombra che si avvicinava lentamente perché chiuse gli occhi e in un istante vide un immenso giardino di piante esotiche che aveva visto solo nei libri mentre qualcuno cantava.
Riaperti gli occhi, Raven si ritrovò a terra sotto l'albero del cuore e le sue foglie all'inizio sfocate ritornarono ben definite mentre davanti a lei c'era un volto che la fissava: era un giovane della sua età,bello,con i capelli castani e corti,gli occhi dello stesso colore e indossava una giacca marrone sopra gli abiti verde scuro. Era il suo vicino di casa, Arthur Cooper. 
<< Raven,stai bene? >>le chiese.
<< Sì sì,sto bene.-disse lei scansandosi e alzandosi imbarazzata-Ho solo toccato l'albero... >>
Ma non fece in tempo a finire la frase che si sentirono delle voci e i due si avvicinarono.
Arya Stark-una ragazzina magra e bassa,con la faccia cavallina e i capelli scuri come i suoi occhi-stava raccogliendo dei fiori selvatici molto rari,mentre il suo servo Mycah-un ragazzo robusto ma un po' sudicio-le diceva di tornare indietro altrimenti avrebbero perso il resto della carovana diretta ad Approdo del Re. Raven e Arthur arrivarono appena in tempo perché la piccola lady stava sprofondando nelle sabbie mobili. 
<< Attenta!Non muoverti! >>urlò Raven.
<< Che hai detto? >>chiese la ragazzina girandosi con i fiori in mano.
Poi si accorse che stava sprofondando e si agitò peggiorando la situazione e Raven e Arthur si guardarono capendo che sapevano cosa dovevano fare.
Mycah fece per aiutarla ma fu fermato da Arthur che disse:<< Fermo,ci pensiamo noi. >>
Raven e Arthur liberarono Arya dalle sabbie mobili e quando scampò il pericolo disse:<< Grazie,io sono Arya Stark,figlia del lord di Grande Inverno Eddard Stark,e lui è Mycah. Voi chi siete? >>
<< Sono Raven Pigeon e lui è Arthur Cooper,viviamo da tanto tempo qui all'incollatura e abbiamo sentito parlare dei lord di Grande Inverno. Come mai vi siete avventurati qui? >>
<< Il re ha chiesto a lord Eddard di diventare primo cavaliere. >>rispose Mycah<< E noi lo stiamo accompagnando. >>
<< Che ne dite di fermarvi per pranzo? >>chiese Arya<< Mio padre sarà contento di sapere cosa è successo. >>
<< Beh,perché no. >>disse Arthur rivolgendosi a Raven<< Tanto prima di venire all'albero del cuore ho visto la carrozza del re che passava,se non sbaglio ora saranno davanti alle nostre case. >>
<< Penso che saranno da me allora. >>disse Raven<< Di solito mio padre ospita i viandanti,anche se il più delle volte la cosa infastidisce mia madre...ma qui si tratta del re e quindi non si discute! >>

<< Qui si tratta del re e quindi non si discute! >>sospirò la madre di Raven quando lei,Arthur,Arya e Mycah entrarono. Infatti , Re Robert, Lord Eddard,Jory Cassell e il resto della guardia reale erano seduti sul lungo tavolo della cucina.
Raven ed Arthur si chinarono,come pure fece Mycah,mentre Arya portò i fiori a suo padre e gli disse qualcosa all'orecchio,al che Lord Eddard Stark si alzò e disse:<< Grazie per aver aiutato mia figlia. Chi siete? >>
Il padre di Raven si alzò e andò verso di loro e disse indicandoli: << Questa è mia figlia Raven e lui abita nella palafitta vicino alla nostra. >>

Mangiarono a sazietà e Raven venne a sapere da Arya che il resto della famiglia reale(la regina,i suoi figli e Ser Jamie) e Sansa,sua sorella, preferivano stare per conto loro nella casa mobile della regina. Raven,mentre mangiava,notò una cosa:Lord Eddard non sembrava essere molto contento di essere diventato la mano del re,ma forse era perché, come aveva detto Arya, suo figlio Bran,un bambino molto abile a scalare, era caduto dalla torre più alta del palazzo e per questo avrebbe preferito rimanere a nord. Inoltre,le sembrava di aver già visto il lord di grande inverno,ma non sapeva bene ne dove ne quando.
Raven però non ebbe tutto il tempo per riflettere perché sua madre la chiamò per andare di sopra ad imboccare il nonno e dovette congedarsi dal re scusandosi per non poterlo salutare più tardi,poi salì e seduta davanti a quel vecchio che guardava fisso il muro sbattendo un po' le palpebre gli disse:<< Forza...mangia...e non fare tante storie come al solito. >>
al che lui si agitò dicendo:<< Sono tuo padre Solange,mi devi rispettare. >>
<< Sono Raven,tua nipote. Ricordi? >>disse lei.
<< Fa lo stesso. >>rispose lui.
<< Dai,fai ah... >>disse lei.
<< Guarda che so ancora come si tiene un cucchiaio. >>
<< Sì e poi fai come ieri che ti sei sbrodolato tutto. >>e poi sospirò<< Di questo passo non saluterò mai il re come si deve! >>
<< Chi?Il re folle? >>chiese il nonno.
<< Ma quale re folle!Quello è morto da anni ormai. >>rispose Raven<< Dico, Re Robert Baratheon,primo del suo nome. >>

La carrozza se ne stava andando quando Raven scese le scale e si nascose perché vide Lord Eddard parlare ai suoi genitori e fare loro qualche domanda.
<< Mi pare di avervi già visti da qualche parte. Siete mai stati a Grande Inverno? >>
<< Sì, >>rispose il padre di Raven<< Un tempo vivevamo li...prima che nascesse la nostra Raven. >>
<< E cosa facevate? >>
<< Io lavoravo nelle cucine, >>rispose la madre di Raven<< mentre mio marito era custode della biblioteca. >>
<< E perché ve ne siete andati? >>
<< l'avete vista da voi la nostra situazione:la famiglia viene prima di tutto! >>rispose la madre di Raven << Mio padre sta male e mia figlia non sarebbe sopravvissuta al gelo del nord. >>
<< Sapete il perché di tutte queste domande? >>disse il lord di Grande Inverno << Vostra figlia somiglia a una donna che avevo conosciuto ad Approdo del Re tempo fa e ho pensato che fosse sua figlia: ha la stessa età dei miei figli Robb e John,ha gli occhi verde-acqua e i capelli biondi tipici di quella casata e il suo viso è simile. So però che la figlia di questa donna è nata morta e le vostre risposte hanno confermato tutto. >>
<< Raven è nostra figlia, >>disse il padre di Raven<< è nata e cresciuta all'incollatura,vi sarete sbagliato. >>
Raven ascoltò tutto e capì:la donna a cui si riferiva Lord Eddard Stark era Lady Ashara Dayne di Stelle al Tramonto!