MITOJI
変更
Legenda
voci-colori principali:
Rosso = Conan
Blu = Ai
Verde = Detective Boys
Arancione = Mitoji
Opzioni:
1 - Andare in America assieme a una
persona che volente o nolente aveva appena causato centinaia di
vittime, col rischio di cadere in una trappola, per non far mai
più così ritorno in Giappone.
2 - Rimanere e avere la quasi certezza di
assistere a nuovi delitti, perdendo i loro affetti più cari.
- Uno è un rischio..l'altra
è una certezza Ai..ho paura che dovremo prendere quel volo.
Renditi conto di che situazione. Sono costretto a fidarmi di un
terrorista!
- Stando qua moriremo di sicuro e non solo noi,
anche i nostri amici, Kogoro e anche...la tua Ran..
- La mia Ran, di sicuro il tuo bacio di ieri non
mi ha aiutato Ai! Ho già una tremenda confusione per via di
questa storia, ti ci metti pure te ad addossarmene di ulteriore anche
sui miei sentimenti, ma che diavolo ti ha detto il cervello prima che
Mitoji comparisse?
-
Probabilmente nulla, appunto perchè sei la sola persona che
è sempre riuscita a non farmi pensare a tutte le brutte
vicende che abbiamo passato insieme e a darmi forza quando ci trovavamo
nel mezzo - ma questi occhioni dolci? Da quando in qua
Haibara era capace di mostrare così tante emozioni? C'era
aria di cambiamento sotto tutti gli aspetti ultimamente.
- Dio Ai basta! Smettila di guardarmi con quegli
occhi! Se non la finisci ti lascio qua a casa e parto io da solo. Le
problematiche di cuore ora sono l'ultima cosa che mi interessa
affrontare.
- Mi
lasci a casa? Cosa sono la tua schiava che deve prendere ordini da te? -
disse maliziosamente
- Esatto, finchè stai da me fai quello
che ti dico io.
- Mmm
interessante, mi piace quando prendi in mano la situazione..a me invece
mi piacerebbe molto prendere in mano sai che cosa? -
allungando la mano verso il bottone dei jeans del detective.
- Ciao
ragazzi vi ho portato la colazione..state meglio stamattina? Ma..Ai!
Conan! Avete la febbre? Siete bordeaux in faccia!
-
No no..stiamo bene Ran..tranquilla - risposero
imbarazzatissimi, quasi colti in flagrante.
- Posso
farvi compagnia?
- NO,SÌ
- risposte opposte per ben ovvi motivi.
Momento di incomprensione generale, anche
se alla fine la spuntò il padroncino di casa, facendo
restare Ran, così da iniziare a mettere le basi per la fuga
che Shinici aveva già incredibilmente pensato.
- Io e Ai vorremmo prenderci una pausa Ran,
sentiamo il bisogno di cambiare aria per un po', siamo scossi e
rimanere a Tokyo per ora ci fa solo che rammentare brutti ricordi..non
è terapeutica per noi questa città.
-
Capisco il tuo stato d'animo, non sono tanto preoccupata per la scuola
che salterete perchè so benissimo quanto siate svegli voi
due per recuperare; piuttosto dove andrete a stare?
Eccola la domanda fatidica, forza Conan
illuminaci, a che scusa credibile hai pensato stavolta?
- Ho già parlato con Heiji,
andrò a stare da lui ad Osaka per un po', ha detto che gli
fa solo che piacere potermi ospitare.
- Uau
che gentile! Mi sembra un ottimo luogo ritemprante, ci sono pure le
terme ad Osaka. Mi mancherete ragazzi, ma se tutto ciò vi
è necessario per superare questo difficile momento, io lo
approvo.
Dopo aver finito di fare colazione Ran
aiutò i due "ragazzini" a fare le valigie, per poi
augurargli un buon viaggio.
-
Avvertirò io gli insegnanti di questa decisione, sono certa
che capiranno. Forza, vi accompagno alla stazione, andiamo!
Fecero un saluto a Kogoro e poi si misero
in macchina per andare a prendere il treno che li avrebbe portati ad
Osaka!
Conan, che si fece lasciare da Mitoji il
numero di cellulare la sera precedente gli mandò un
messaggio durante il tragitto in auto:
"Ci
vediamo direttamente in aeroporto, cambio di programma".
Arrivarono alla gigantesca stazione di
Tokyo. Dopo aver scaricato i bagagli Ran e Conan si abbracciarono:
- Stai
attento piccolo, mi mancherai tanto, cerca di rimetterti, ogni tanto ci
sentiremo, ti chiamerò per vedere come state.
- Anche tu mi mancherai tantissimo Ran, ti prego
stai attenta anche te.
- Voglio
svelarti un segreto prima che tu parta: da quando sei comparso nella
mia vita hai sempre avuto una forza speciale su di me, mi ricordi
tantissimo lui, che dopo quella sera al Luna Park non ebbi
più modo di rivedere, se non in qualche raro evento, per poi
scomparire subito nell'ombra. Shinici mi manca da morire, ma da quando
ci sei te nella mia vita è come se non se ne fosse mai
andato. Sei stato un regalo dal cielo Conan, ti prego prenditi cura di
te stesso, non sopporterei mai di perdere anche te dopo aver perso lui!
- Ran..
La sua Ran stava piangendo, troppe
emozioni in troppo poco tempo le è toccato sopportare e
vedere Conan partire è stata la goccia che ha fatto esondare
il vaso di lacrime.
-
Scusa...scusami lo sfogo piccolo, è stato un momento di
debolezza.
Conan la strinse ancora più
forte a lui per trasmetterle la sicurezza di cui aveva bisogno in
questo momento di immensa fragilità.
- Non mi succederà nulla tranquilla!
So badare a me stesso, ma tu devi essere forte, vedrai che tutto si
sistemerà e anche Shinici tornerà.
- Da
quanto che sento questa frase, sono passati anni ormai e non mi illudo
più, mi sento così stupida ad aspettare una
persona che per quanto ne so potrebbe essere un fantasma ormai. Ma non
mi importa più, ciò che conta è che a
te non succeda nulla.
Sciolse l'abbraccio e salutò
anche Ai, prima di rimettersi in moto verso casa augurando loro buon
viaggio per l'ultima volta dal finestrino abbassato della sua macchina.
- La ami ancora, non negarlo.
- Il problema è che non so chi sia lei
ad amare..se Conan o Shinici. Ho sempre paura che il giorno in cui mi
rivelerò per chi sono stato realmente tutto questo tempo,
sarà quello in cui allontanerà entrambe le
personalità per essersi sentita presa in giro tutti questi
anni.
- Sembri molto sicuro di ciò che
succederà.
- Al cento per cento. La storia
dell'Organizzazione è durata fin troppo.
Terminerà il giorno stesso in cui torneremo da New York con
l'antidoto dell'Apotoxina in mano nostra. Senza quel farmaco io
dall'America non mi muovo.
- Ma adesso che facciamo in giro con due valigie
pesantissime? L'aereo è stasera e sono soltanto le 12:00!
- Non hai capito, ad Osaka ci dobbiamo andare
comunque, devo dare ad Heiji una cosa di vitale importanza per non far
capire a Ran che le abbiamo detto una bugia. Forza montiamo sul treno,
ti spiegherò strada facendo.
Mitoji nel frattempo completò
anche lui stesso la preparazione della sua valigia. Era pronto!
Bisognava solo aspettare sera.
Decise di ingannare il tempo andando a
trovare in ospedale Genta per vedere in che condizioni stesse.
È vero non si sono mai amati, tutt'altro, ma si sentiva in
colpa, dato che se si trovava su di un letto circondato da infermieri,
la causa fu lui soltanto.
L'ospedale non era per nulla distante da
dove alloggiava.
Ci arrivò con soli 15 minuti di
camminata.
- Posso vederlo?
- Certo,
anche se in questo momento non è solo, c'è
qualcun'altro che è venuto a fargli visita. Prego segumi.
Toc Toc
- Scusa
Genta, è arrivato un tuo amico a trovarti, posso farlo
entrare?
- Uffa per una volta che potevo starmene da solo
con Ayumi..va bene dai, non voglio di certo far aspettare Mitsuhiko.
- Mi
spiace non sono Mitsuhiko, ma ci tenevo ugualmente a vedere in che
condizioni stai - disse entrando nella camera.
- Tu?
- Ciao ragazzi come state?
- Oh Mitoji ciao, non ti aspettavamo proprio, che
sorpresa!
- Sei venuto a baciare Ayumi approfittando che
adesso non ho le gambe per muovermi e reagire?
- Tsè, parli come se quando potevi
camminare mi fossi fatto dei problemi.
Ennesima provocazione reciproca, non c'era
nulla da fare: essere competitivi l'uno contro l'altro era nel loro DNA.
- Dai sto scherzando Genta, sono venuto a
sincerarmi davvero delle tue condizioni e ti ho portato anche un
regalo! Cosa ci sarà mai in questo sacchetto? Indovina
indovina.
Tirò fuori dalla confezione un
misto di sushi.
- So quanto fa schifo il cibo qua dentro,
immaginavo potessi averne bisogno per tirarti su il morale!
- Dopo questa!! Tra di noi è
rivalità chiusa! Hai vinto col sushi! Grande Mitoji!!
- Ma davvero?? Ti è bastato del pesce
crudo per dimenticarti dell'amore che provi per me scemotto! Ora ho la
certezza che mi scambieresti per un hosomaki!
Ci fu una risata generale tra loro tre,
non era mai successo. Lo ribadisco, qualcosa stava davvero cambiando.
Eventi che fino al giorno precedente sarebbero risultati impossibili da
immaginare, stanno accadendo tutti fin troppo rapidamente per starci
dietro.
-
Bè devo ringraziarti Mitoji, se non fosse stato per te a
quest'ora io e Ayumi saremmo morti - disse masticando un
pezzo di sashimi.
- Quindi mi hai sentito?
- Non ho capito le parole che urlasti al caccia,
ma ricordo bene che stava sopra di me e Ayumi, pronto a spararci, ma
dopo che tu gridasti, vidi l'ombra dell'aereo che incombeva su di noi
allontanarsi, per cui non so cosa tu gli abbia urlato ma ha funzionato,
grazie.
- Figurati, è stato solo un colpo di
fortuna, però l'importante è che stiamo tutti
bene, le tue gambe invece?
- Passerà! Mi ci vorrà
all'incirca un mese di ospedale più la fisioterapia per
rimettermi completamente.
- Sei un
tipo in gamba..in gamba soprattutto adesso. Scusa il doppio senso
bastardo eheh, ma ce la farai -
lo incoraggiò tirandogli una pacca sulla spalla. Intervenne
anche Ayumi nella conversazione.
- Non ho più notizie di Conan e Ai,
sai come stanno?
- Li ho visti ieri, un po' scossi, ma hanno la
pellaccia dura. Anche se per un po' penso che non li vedrete..hanno
deciso di prendersi un po' di pausa dopo quello che è
successo. Ma mi hanno detto di fare a entrambi voi i migliori auguri.
Rimasero tutti e tre insieme per un'altra
ora abbondante, finchè arrivò il momento dei
saluti:
- Devo andare Genta, coraggio fatti forza.
- Sì pure io, mi raccomando tieni duro.
- Ce la farò! La cosa che mi preoccupa
di più è che sarò costretto a mangiare
queste schifezze per un altro mese. Se ti capita di passare con
dell'altro sushi caro il mio Cheeseburger, sei il benvenuto.
- Mi piacerebbe molto, ma purtroppo pure io, come
Conan e Ai, ho bisogno di prendermi del tempo dopo questa tragedia. Ci
tenevo a farti in bocca al lupo prima di andarmene.
Gli mostrò il pollice verso.
Mitoji e Ayumi salutarono il loro amico per andarsene ognuno per la sua
strada.
- Quindi te ne vai anche tu? Mi lasci da sola?
- Di che stai parlando Ayumi?
- Ti prego non andartene, ho bisogno di te! Ora
che nemmeno Conan e Ai ci sono più non so davvero
più su chi contare.
- Sono sicuro che Mitsuhiko saprà
tenerti la giusta compagnia..siete tutti dei ragazzi in gamba, anche se
vi conosco da poco.
- Ma non mi interessa niente della sua compagnia
in questo momento! Diamine perchè voi maschi non ci
arrivate? Siete tutti uguali!
Ci fu un attimo di silenzio nel corridoio.
Ayumi e Mitoji si limitarono a osservarsi, fino a quando non fu proprio
la ragazzina a rompere il ghiaccio:
- Quel
bacio..non te l'ho mai detto ma ha significato tantissimo per me.
Mitoji mi manchi, non ha senso fingere e dire che mi sei
indifferente..credo di volerti bene davvero..o forse anche di
più - mano a mano che parlava Ayumi si
avvicinava sempre di più. Mitoji era immobile, lei gli cinse
i fianchi con le sue dolci braccia:
- Sai cucciolo, non molto tempo fa mi venne dato
il mio primo bacio appassionato con la lingua..l'ho ricevuto,l'ho
ricambiato ma non l'ho mai dato di mia iniziativa, vieni qua!
Le sue mani dai fianchi si posarono sulle
guancie di Mitoji, le quali portarono i due volti a contatto.
Era Ayumi a dirigere il gioco stavolta,
iniziò dolcemente con le labbra, poi la sua lingua
andò in cerca di quella del ragazzo che aveva capito di
amare: la trovò, la leccò a sua volta, poi la
ritirò, andando ora a inumidire le sue labbra, dando loro un
morso per lasciare un segno forte tanto quanto quello che Mitoji
lasciò a lei in quella giornata di scuola.
- Ahia
ahia - si staccò il ragazzino dopo che venne
morso
- Fa male vero? Ora capisci cosa ho provato io
quando mi baciasti così di sorpresa quel giorno. Anzi no, se
avessi morso con l'intenzione di passarti tutte le emozioni che mi
passasti te, probabilmente ora il tuo labbro starebbe sanguinando molto
di più, anzi te lo avrei staccato direttamente.
Uau Ayumi! Che grinta, che classe, che
donna! Se solo sapessi che quel ragazzino ha poco più del
doppio dei tuoi anni, saresti ancora più fiera della forza
del tuo fascino.
- Solo ora capisco davvero quello che provi, non
pensavo saresti potuta arrivare a tanto ma ora ascoltami: è
proprio perchè ti voglio così bene che ti dico
già da subito che non sono io il ragazzo giusto per te. Io
non sono chi pensi che io sia, è difficile da comprendere ma
fidati, è meglio se noi due non andiamo più oltre
ciò che è successo adesso. Tra l'altro sono
appena riuscito ad ottenere l'amiciza di Genta..non voglio rovinare
tutto un'altra volta per lo stesso errore..
- Ah ecco cosa non dovevo comprendere! Un
errore!! Già per te è stato un errore vero?
Nient'altro che un errore!
- Un
errore bellissimo! Ma sempre di errore si parla e non voglio andare
oltre, basta! Amici sì, ma non oltre. - le tese
la mano in cerca di una stretta che li mettesse d'accordo entrambi
sulla decisione.
- Amica
con te? Mai! E sai perchè non voglio essere tua amica?
Perchè so che sarebbe un errore, solo che a differenza tua,
io prima di commettere un errore ci rifletto!! - furibonda
tirò uno schiaffo alla mano di Mitoji che le aveva proteso - Ti
saluto! E buona giornata!
[Stazione
di Osaka]
- Ehii
Conaaan, sono qua!!!
- Heiji!! Che bello vederti!
-
È troppo tempo che non ci incontravamo, allora come va? Ho
saputo che hai vissuto in prima persona la tragedia che è
avvenuta al parco di Beika, una catastrofe.
- Sì, io ed Ai abbiamo deciso di
indagare e ci serve la tua copertura con Ran.
Il detective di Tokyo spiegò ad
Hattori tutta la situazione da princìpio, seduti ad un bar
davanti a una bibita fresca.
-
Capisco, una bella gatta da pelare. Ammiro il tuo coraggio Shinici.
Sappi che avrai il mio pieno appoggio. Ho molta fiducia in te, so che
non sei uno sprovveduto.
- Ho paura di essermi messo in una situazione
più grande di me stavolta, ma non avevo scelta. Non posso
rischiare che Ran, Kogoro e tutti i miei amici a cui tengo di
più rischino la vita per me.
- Mi
dispiace solo che non ti possa intrattenere più di tanto
visto che tra poco partirà il tuo volo e dovete farvi anche
il viaggio di ritorno per Tokyo.
- Sono qua
soprattutto per darti questo. - tirò
fuori dalla tasca un oggetto ben noto a tutti quanti.
- Cosa?
Il papillon?
- Se mai Ran dovesse chiamare te e chiederti di
parlare con me al telefono, potrai replicare la mia voce con questo. Ho
già registrato il timbro, devi posizionarlo sul canale 8.
Occhio a non sbagliarti perchè il 7 è quello dove
ho inciso la voce di Kogoro. Sai che colpo si prenderebbe a sentire la
voce di suo padre al telefono mentre ce l'ha al suo fianco?
Ci fu una risata comune.
- Grande
Shinici, non perdi mai il senso dell' umorismo nemmeno in situazioni
simili, è un'altra caratteristica che apprezzo molto di te.
Sono sempre più felice di darti il mio sostegno per questa
missione.
- Scusa Heiji, il tempo stringe e dobbiamo
tornare a Tokyo, il treno che ci porta all'aeroporto parte tra meno di
15 minuti, grazie mille amico, ti devo un favore. Farò il
più presto possibile.
-
L'importante è che tu stia attento e stia bene. Forza vi
accompagno al binario.
Ricaricarono i bagagli sul treno per
tornare a Tokyo, stavolta direttamente all'aeroporto.
Heiji lo salutò dal finestrino
col pollice verso in segno di farsi forza, augurandogli il meglio.
- Sei un genio! Hai pensato a tutto questo,
papillon compreso, in una notte soltanto.
- Con te che continuavi a provocarmi tra l'altro.
- Occhio
che è un gioco che non ha smesso per nulla di stancarmi,
tutt'altro, per cui se vuoi stare tranquillo per un po', lascia dormire
la leonessa in pace, che ci penserà lei stessa a tornare
all'attacco - facendogli con la mano il gesto del graffio.
Anche a Tokyo era tutto pronto per la
partenza.
"
Ottimo! Finalmente il taxi è arrivato".
Mitoji scese le scale del condominio e si
diresse alla macchina per caricare la valigia.
Una volta sistemata per bene chiuse il
baule che gli mostrò davanti un panorama tutt'altro che di
buon auspicio!
"Merda! Ancora quella Porsche! Non ora
maledizione!"
Saltò in auto alla
velocità della luce e subito ordinò,
sì esatto ORDINÒ al tassista:
- Vada per piacere, faccia in fretta, di corsa
all'aeroporto.
Come previsto non appena il taxi si mosse,
la Porsche nera lo seguì a ruota.
"Questa non ci voleva, devo avvertirli subito"
- Scusami leonessa, non volevo svegliarti dal
letargo, torna pure a dormire.
- Purtroppo mi hai svegliata e ora mi
riaddormento solo col mio leone alfa al mio fianco. Ehi c'è
qualcosa che vibra, fammi vedere va.
- Giù le zampe leonessa pervertita, mi
è arrivato un messaggio.
" Andate diretti alla gate e salite sull'aereo,
ci sono degli imprevisti. Mi stanno seguendo. Non aspettatemi
all'imbarco. Ci vediamo a bordo. Ciao!"
- Vada più in fretta per piacere.
- Non
posso ci sono i limiti di velocità, guarda che non siamo
mica dentro ai videogames ragazzino.
- Non me ne importa della velocità a
cui sta andando. La pago il doppio a fine corsa, ma deve seminare a
tutti i costi quella Porsche 356A che vede sul vetro retrovisore.