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Autore: KikiLurex    16/05/2018    1 recensioni
La musica può suscitare incredibili emozioni. Può far vibrare l'anima. Può far male. Può far ridere o piangere. Può fare innamorare.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Angolo della Follia: Beh che dire? Visto che cris_leto mi ha fatto sorridere con la sua recensione carinissima, ho deciso di regalarvi un nuovo capitolo. Buona lettura. Alla prossima! ^^

~ Viola ~

•••

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08 ~ Tornare Sé Stessi

Eccola. Aveva appena fatto il suo ingresso nella grande sala da pranzo dove tutti stavano facendo colazione. Aveva i capelli raccolti da un enorme fermaglio e sul suo viso non c’era nemmeno la più piccola traccia di trucco.
«Ehi Mel» la salutò Thomas, con un sorriso a trentadue denti che lei ricambiò totalmente. «Ma che ti è successo?? Di solito sei la prima ad alzarti»
Melanie fece spallucce. «Ieri ho fatto tardi. Avevo bisogno di riposare» Il suo sguardo vagò attento per tutta la sala, fino ad incontrare i suoi occhi. Quegli occhi che l’avevano stregata per una notte intera. Senza rendersene conto, si ritrovò a sorridere.
«Dai, vieni a fare colazione. Poi dobbiamo parlare» riprese Thomas, prendendola per mano e guidandola al tavolo dove la stavano aspettando anche Jacob e Michael.
Jared aveva osservato tutto con attenzione. Quel ragazzo non gliela raccontava giusta. Nell’esatto momento in cui lei lo aveva intercettato tra tutti gli studenti, e gli aveva sorriso, Thomas l’aveva praticamente trascinata via. E l’espressione con cui l’aveva guardato era la tipica espressione di un ragazzo geloso. No, per quel ragazzino, Mel era molto più di una semplice amica.
«Di cosa dobbiamo parlare?» chiese lei al ragazzo che ancora la teneva per mano.
«Jake, Mike, vi dispiacerebbe lasciarci?» disse lui con serietà. I due ragazzi annuirono e se ne andarono.
Melanie scrutò Thomas con curiosità. «Ma che succede?» gli chiese, non riuscendo a capire quel comportamento anomalo.
Il ragazzo fissò gli occhi nei suoi. Era tremendamente serio. «Che è successo veramente, Mel?» Fece un cenno della testa nella direzione di Jared. «Che sta succedendo tra voi?»
«Thomas, ma che...» era sbalordita. Non l’aveva mai visto comportarsi così, non con lei comunque. «Non credo siano affari tuoi. E comunque non è successo e non sta succedendo proprio niente, okay?» Senza aspettare una qualunque reazione del ragazzo, lasciò il tavolo.
Appena uscita dalla sala da pranzo, una mano la prese per il polso, trascinandola lontano dagli sguardi di tutti presenti.
Melanie non riuscì a fare altro che seguirlo. Era così determinato da non darle modo di reagire. In un minuto avevano raggiunto l’uscita sul retro della scuola, quella che portava al parco.
«Che ti ha detto?» le chiese, mentre ancora camminavano.
La ragazza fece spallucce. «Niente di che, Jared»
Lui si voltò di scatto, cogliendola di sorpresa. «Non è vero, Mel. Ti sei arrabbiata, lo so, l’ho visto. Cosa ti ha detto?»
«Ma perché t’interessa?» gli chiese lei, non riuscendo a capire tutte quelle domande. «Lui...»
«È geloso, Melanie. E ti assicuro che per gelosia si fanno cazzate pazzesche» la interruppe lui. «Ha scoperto qualcosa?»
Lei scosse la testa. Per un attimo, ma solo per un attimo, aveva avuto paura della reazione del cantante. Era arrabbiato e non si spiegava il perché.
Jared notò lo sguardo spaurito della ragazza. Forse aveva esagerato. Non era riuscito a trattenere quell’incredibile senso di fastidio che gli era montato dentro, quando aveva visto Thomas parlarle a muso duro. «Scusa» mormorò, attirandola a sé.
Melanie si lasciò abbracciare. Restando immobile, lasciò che quelle braccia forti la stringessero come avevano fatto quella notte. Dopo un minuto però, ricambiò l’abbraccio. Era così bello stringerlo, tenendo la testa appoggiata al suo petto, ascoltando il battito calmo del suo cuore.
Il cantante si ritrovò a maledirsi per averla abbracciata senza riflettere. Avrebbe voluto immergere le mani nei suoi lunghi capelli, sollevarle il viso, strapparle un bacio, un bacio vero, non da film. Ma non poteva farlo. Era stato chiaro fin dall’inizio. Si erano concessi l’uno all’altra come in un set cinematografico. Lui aveva fatto la sua brava parte d’attore e lei era stata la collega con cui aveva recitato la scena d’amore. Niente di più, niente di meno. Era finita.
«Jay?» la sentì mormorare.
«Mmm?» rispose, continuando a tenerla stretta a sé.
«Diventeresti ancora una volta Vitaly, per me?» chiese, tenendo il viso nascosto contro il suo torace.
Il cantante sentì un’ondata di calore avvolgerlo completamente. Non era affatto finita. E lo avrebbe fatto. Pur di vivere ancora una volta le sensazioni di quella notte, lo avrebbe fatto. Avrebbe continuato a detestare Vitaly per tutta la vita, ma lo avrebbe fatto. «Sì» mormorò.
A quella risposta, la ragazza sollevò finalmente il viso, puntando gli occhi scuri in quelli azzurri di Jared. Lentamente, avvicinò le labbra alle sue, fino a sfiorarle. Un bacio. Un dolcissimo bacio che, in breve, lasciò spazio ad un bacio più appassionato.
Quando le loro labbra si lasciarono, Jared la guardò colpevole. «Non mi ero ancora calato nei panni di Vitaly. Tu non me ne hai dato il tempo»
Melanie sorrise, allontanandosi da lui soltanto un po’. «Lo so, Jay» disse poi, cominciando a camminare per tornare all’interno della scuola.
Lui rimase immobile per un attimo, incapace di fare o pensare qualsiasi cosa. L’aveva colto completamente alla sprovvista. Se era vero quello che gli aveva detto, perché gli aveva dato quel bacio? Perché, se gli aveva chiesto di impersonare nuovamente Vitaly?
«Ehi, Jay... vieni??» la sentì urlare dalla porta. La osservò solo per un secondo, prima di annuire e raggiungerla con una piccola corsa.
Mentre si richiudeva la porta alle spalle, le prese nuovamente un polso per fermarla. «Noi due dobbiamo parlare, Mel. Parlare davvero, seriamente» le sussurrò in un orecchio.
La ragazza annuì. «Lo so» rispose. «Me ne rendo conto, Jared. Ma ti prego, non oggi»
Lui non mollò la presa, facendo comunque attenzione a non farle male. «Dimmi solo perché mi hai baciato in quel modo sapendo che... che ero io»
La lasciò andare. Melanie lo guardò negli occhi, facendo un sospiro. «È stata una debolezza, Jared. Una cosa che non dovrà più accadere»
«Ma prima hai sorriso quando te l’ho fatto notare. Che cosa vuol dire, Mel?» Non riusciva ad accettare che fosse stato soltanto uno sbaglio dettato da un impulso momentaneo. Non era possibile.
Gli occhi della ragazza erano lucidi. Non voleva vederla piangere a causa sua, non sarebbe stato giusto. Improvvisamente però, la sua espressione cambiò radicalmente. Quegli occhi scuri e penetranti si accesero di quella stessa luce che aveva visto durante la notte trascorsa con lei. «Ho voluto farlo, Jared, okay? Ho voluto farlo perché... perché tu...» sospirò. «Ma mi sarà più facile dimenticarti quando te ne sarai andato, se nel mio letto sarai stato un altro»
Quel ragionamento non faceva una piega. Avrebbe dovuto immaginarlo. Chiedendogli di essere Vitaly, una persona che in realtà non esisteva, quando si sarebbero salutati, sarebbe semplicemente scomparso. Jared, al contrario, sarebbe sempre stato il cantante con cui aveva condiviso il palcoscenico e le giornate allegre e spensierate. Un semplice amico. Eppure quel pensiero riuscì a rattristarlo. Avrebbe dovuto condividerlo pienamente, invece non gli riusciva di farlo. Non riusciva a spiegarsi il perché di quella sensazione di malessere, o forse sì, se la spiegava, ma non voleva crederci. Non poteva essergli successo. Non così. Non con una ragazzina di soli ventidue anni che conosceva, sì e no, da un paio di settimane. Come poteva essere?
«Jared...» mormorò lei, notando il suo sguardo perso nel vuoto.
Al suono della sua voce, il cantante si riscosse. «Oggi è domenica. Niente scuola e niente prove. Oggi le saltiamo. Vieni con me. Andiamo via» le disse d’impulso.
Melanie spalancò gli occhi per la sorpresa di quella richiesta. «Venire con te? Per andare dove?» chiese.
Lui fece spallucce. «Che importa? Usciamo di qui. Andiamo da qualche parte, io e te soltanto. Torneremo entro mezzanotte»
La ragazza sembrò pensarci su per un attimo, ma il sorriso che le si era disegnato sulle labbra la diceva lunga sulla risposta che gli avrebbe dato. «Okay, andiamo»

♪♪♪

Il permesso della preside era stato facile da ottenere, e le spiegazioni a Shannon e Tomo furono veloci e sbrigative.
«Ma... dove andate? E perché?» gli aveva chiesto suo fratello, sorpreso. Al contrario, Tomo aveva ridacchiato facendogli l’occhiolino.
Lui aveva fatto spallucce. «Non lo so dove andiamo, Shan, ma so che ne abbiamo bisogno tutti e due. A questa sera»
Ridevano come bambini mentre correvano via, lontano dalla scuola, con la macchina. Lontano da tutti. Lontano dalla curiosità di Thomas e dalle continue raccomandazioni di Shannon.
Si erano fermati a parecchi chilometri da dov’erano partiti, in una stradina di campagna. Erano rimasti in silenzio per un po’, ad ascoltare la radio ad un volume appena udibile.
Melanie sembrava così tranquilla. Al contrario, Jared si sentiva in uno stato di completa agitazione, paragonabile solo a quei primissimi istanti che precedevano l’inizio di un concerto.
«Mel?» la chiamò, non potendo resistere. Lei gli lanciò un’occhiata. «E se ci fosse lui qui con te?»
Era passato solo un secondo dalla domanda. Un secondo e lei lo aveva sorpreso nuovamente. Si era mossa con tanta velocità da non avergli dato il tempo di rendersene conto. Si era solo ritrovato con le labbra incollate alle sue. Con le sue mani tra i capelli.
In un attimo, erano finiti sui sedili posteriori dell’auto, ad amoreggiare come due adolescenti che non potevano farlo in casa a causa dei genitori. Niente sesso però. Solo coccole. Forse delle coccole un po’ spinte, ma pur sempre coccole. La cosa più eccitante mai fatta. Ed era una cosa assurda detta da lui.
«Andiamo via di qui» gli mormorò lei, tra un bacio e l’altro.
«Dove vuoi andare?» le chiese il cantante, mentre le passava una mano tra i capelli, sfiorandole il profilo del viso con le labbra.
La ragazza fece spallucce. «Portami dove vuoi. Mi basta solo poter stare con te»
Quella frase poteva significare tutto o niente, ma dalla sua espressione, Jared intuì il messaggio non esattamente innocente.

♪♪♪

L’hotel non era il massimo, ma nel bagno della camera c’era una doccia abbastanza grande da poterci stare in due. Lo avevano fatto mentre l’acqua scorreva impetuosa sui loro corpi. Era stato frenetico, impulsivo, disinibito. Niente a che fare con la notte precedente.
Ma quando l’aveva adagiata sul letto e aveva tentato di baciarla, lei lo aveva fermato. Dal suo sguardo, il cantante aveva intuito che qualcosa la tormentava. «Che succede? Ho... ho fatto qualcosa che...»
Lei scosse la testa. «No, tu non hai fatto niente di male. Sei... fantastico» mormorò. Lui sorrise e le sfiorò le labbra con le sue, ma la ragazza lo fermò nuovamente. Fece un lungo respiro prima di parlare. «Basta Vitaly. Dimenticalo. Non voglio più fare finta Jared. Io voglio... te»
Il cantante sospirò. Erano arrivati al punto di non ritorno. Sei lui non avesse più finto di essere Vitaly, se si fosse dato a lei anima e corpo, totalmente ricambiato, tutto sarebbe irrimediabilmente cambiato.
La sua voce lo riportò lì, accanto a lei. «Non m’importa di come puoi definirlo tu, ma io...» gli accarezzò il viso e una lacrima solitaria le scese lungo una guancia. «Jay, io voglio fare l’amore con te»
Un tuffo al cuore. Fare l’amore. Due parole che di solito erano sinonimo di un legame profondo tra due persone. Tra il “fare l’amore” e il “fare sesso”, c’era una differenza enorme, abissale. Lui era sempre stato quello per il “fare sesso”, ma per lo stesso motivo che l’aveva portato a detestare Vitaly, e a provare fastidio alla vista di Thomas con lei, sentiva di voler ricambiare la sua voglia. «Perché piangi, Mel?» le chiese, interrompendo la corsa di quell’unica lacrima con le labbra.
Lei scosse la testa. Non avrebbe potuto rivelargli l’improvvisa paura che si era impossessata di lei, all’idea che lui reagisse male alla sua richiesta. Ma quando lo sentì mormorare: «Anch’io voglio fare l’amore con te», sentì il cuore perdere un battito.
Il suo sguardo era sincero. I suoi occhi azzurri non rivelavano nulla, se non quello che aveva appena detto.
«Do you really want?» mormorò, intonando Hurricane, mentre lui le sfiorava la guancia con il naso.
«Do you really want me?» bisbigliò lui di rimando, inchiodando gli occhi ai suoi.
Melanie annuì e questo bastò. Le raggiunse le labbra con le sue, prendendo pieno possesso della sua bocca. Gli piaceva da impazzire baciarla.
Le sue mani avevano cominciato a vagarle sul corpo ancora umido dopo la doccia. Anche lei lo stava accarezzando piano, facendogli scorrere dei piacevolissimi brividi lungo la spina dorsale.
Nonostante il suo non doversi più nascondere dietro il personaggio di Vitaly, lasciò che le cose accadessero senza fretta. La fece sua con dolcezza, muovendosi piano, accarezzandola, baciandola, assaporando ogni suo fremito. Sentirla sussurrare il suo nome, il suo vero nome, lo appagò come poche altre cose sapevano fare.
Le aveva preso nuovamente le mani e avevano ricominciato ad avvertirsi quando il momento culminante stava per arrivare. In un attimo di lucidità, Jared si rese conto di una cosa importante. «Merda» mormorò, rallentando il ritmo.
«Che succede?» gli chiese la ragazza.
«Non ho pensato ai preservativi» spiegò lui, poggiandole la fronte su una spalla.
Melanie ridacchiò. «Jay, prendo la pillola. E ti assicuro che sono sana come un pesce»
Il cantante sollevò immediatamente la testa. Un improvviso senso di vertigine lo travolse. «Idem, te lo posso giurare»
«Cosa? Che prendi la pillola?» lo stuzzicò lei, ridendo.
Le lanciò un’occhiataccia, ma poi si concentrò sulle sue labbra e sul pulsare del suo corpo che aveva voglia di lei.
   
 
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