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Autore: Mr Crossover    20/05/2018    4 recensioni
I Titans sono cresciuti. La loro forza con loro. La fiducia del mondo verso di loro persino. Ma quando un terribile nemico, residuo di una storia ignorata, minaccierà il mondo... allora avranno bisogno dell'aiuto degli eroi più potenti del mondo per salvare l'umanità e l'intera esistenza dell'universo. Tra rimpianti e timori, i Titans stanno per affrontare l'avventura che li completerà definitivamente.
Riferimenti all'ultimo episodio della serie animata di Teen Titans e a qualcuno della serie animata Warner Bros Justice League e Justice League Unlimitaed.
Questa è la prima storia che pubblico in questa categoria. Divertitevi
Genere: Azione, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beast Boy, Nuovo Personaggio, Robin, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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Jump City


Nella Torre dei Titans, i ragazzi si stavano un po' di riposo dopo l'ennesimo trionfo sul crimine.

<< Cavolo, ragazzi... mi manca la gita a Tokyo. Spero davvero di andare in Messico un giorno >> commentò BB che insieme agli altri era nella sala comune. Ovviamente gli altri non gli riserò.

Era passato un anno, ma BB era cresciuto un in altezza. Aveva raggiunto Corvina. Sarà per via del suo DNA animale.

<< Se proprio ci tieni perché non fai evadere qualche cattivone di lì? >> rispose la maga nella sua monotonia e leggendo come al solito un libro. Anche lei era un po' sviluppata. I suoi capelli le erano cresciuti lungo le spalle, ma non le impedivano di mettersi il cappuccio.

<< Ah-ah. Spiritosa. >> disse BB. Lei non rispose.

Robin e Stella erano seduti vicini, mano nella mano. Anche loro erano cresciuti e da quando si erano dichiarati l'un l'altra erano felici come non mai. Robin non si sentiva cosi felice da tempo, da quando cresceva coi suoi genitori e la sensazione era meravigliosa perché aveva quasi dimenticato com'era la vera felicità.

<< Robin! Accendi la televisione! Sul notiziario c'è qualcosa che devi vedere. >> Disse Cyborg avendo percepito qualcosa grazie al sistema informatico del suo cervello.

Robin accese subito la tv e la notizia in prima pagina lo lasciò ammutolito come gli altri.

<< Qui a Gotham City all'interno della banca di Miagani Island, ieri sera, c'è stata una terribile carneficina avvenuta in circostanze misteriose. La polizia non ha trovato tracce dell'omicida, come se fosse svanito nel nulla. A giudicare dalle ferite suo corpi si esclude che possa essere stato Joker o un altro supercriminale noto di Gotham. Sentite condoglianze alle famiglie delle vittime. >> comunicò la telecronista.

<< Mio Dio... >> commentò BB.

<< Il commissario della polizia di Gotham, James Gordon, ha comunicato alla stampa che Batman era intervenuto, ma non si sa che fine abbia fatto. Molti dei cittadini sono in pensiero per il cavaliere oscuro, altri invece iniziano a pensare che il suo tempo stia per finire. Vi terremo aggiornati per ulteriori informazioni. >> il servizio si concluse.

"Bruce..." pensò Robin spalancando gli occhi.

<< Credi che stia bene? >> gli chiese Stella preoccupata.

<< Forse dovresti parlargli. >> gli propose Corvina.

Robin ci penso un momento. Da una parte era davvero preoccupato per il suo mentore, ma  dall'altra non gli interessò. << Non serve. Lo conosco molto bene. Avrà cercato di fare il possibile e sono sicuro che in questo momento sta dando la caccia al responsabile. >>

La risposta lasciò tutti un po' delusi << Perché non vuoi mai parlare con lui? Lui ha fatto tanto per te e tu lo ignori come se non contasse niente? >> si lamentò Corvina.

Robin si girò verso di lei innervosito << Non credere di sapere tutto di me solo perché sei entrata nella mia testa. >> disse freddamentente.  Non gli piaceva essere giudicato su quell'argomento.

Gli altri non avevano parole: Robin era amico straordinario, ma quando si trattava di Batman era molto scostante.

<< Lo hai lasciato perché non volevi vivere sotto la sua ombra? Ma tu sei davvero sicuro che ti considerasse solo una spalla? Forse in realtà lui ti ha sempre voluto bene. >> ipotizzò Cyborg.

<< Cosa ti costa parlargli? Forse ora ha bisogno d'aiuto. >> aggiunse BB

<< Basta!! Non sono affari vostri! Sono un eroe per conto mio ora. Ho la nostra città da vegliare. Lui ha la sua. Non ha bisogno del mio sostegno se per una volta non salva nessuno. Ha la Justice League dalla sua parte, non ha bisogno di me! E io non ho bisogno di lui! >> dichiarò Robin seccato lasciando la sala.

Stella lo guardò andarsene intristita, mentre gli altri non riuscivano proprio a capire quale fosse il suo problema, nemmeno Corvina ci riusciva, nonostante il legame mistico che aveva formato con lui quando vedeva Slado nella sua testa.

<< Ma che diavolo gli è preso? >> commento BB.

<< Non chiedetemi niente. Io vidi scorrere velocemente solo alcuni dei suoi ricordi perché volevo collegarmi con lui restando sul presente. Non so nemmeno io qual'è il suo problema. >> rispose Corvina incrocciando le braccia.

Robin aveva già parlato a Stella di Batman ma anche con lei ha sempre omesso i dettagli più profondi. << Amici, vado a parlarci, io. >> disse agli altri che furono d'accordo.


Robin si era ritrato nella sua stanza dove per la frustrazione diede un pugno alla parete: sapeva che Corvina e Cyborg avevano ragione, ma da quando aveva saputo cos'era successo a Jason, il suo successore, la sua fiducia verso Batman era diminuita assai. Praticamente si sentiva come i gothamiti che avevano perso fiducia nel pipistrello. Non voleva più avere a che fare con lui, ma allo stesso tempo non riusciva a ignorare la sua mancanza. Gli venne in mente un ricordo di quando era apprendista di Slado:

<<... comincerò a diventare come un padre per te.>>

<< Se è per questo c'è l'ho già un padre. >>

Già, si riferiva proprio a Batman. Era preso dalla nostalgia in quel momento. Ma questo era prima... prima che sapesse di ciò che era successo durante la sua assenza.

Adesso era combattuto tra il suo orgoglio e la sua preoccupazione, non sapeva come comportarsi. Questo tormento lo fece sedere su una sedia dove si tolse la maschera e si coprì gli occhi con la mano per l'incertezza.

<< Dick? >> lo chiamò Stella sulla soglia. Alla fine i ragazzi avevano svelato l'un altro i loro veri nomi in modo da aumentare ulteriormente il loro rapporto di fiducia.

Sentendo la sua voce, si rimise la maschera e alzò lo sguardo. << Cosa c'è, Kory? >>

Lei lo guardò notando perfettamente il suo tormento << Cos'è che ti logora tanto? Ti prego, parlamene. So che sei combattuto e non posso vederti cosi. >> disse avvicinandosi a lui e accarezzandogli la guancia.

<< Kory, per favore... non voglio parlarne. >> rispose Robin abbassando lo sguardo.

<< Voglio aiutarti. Vogliamo aiutarti. Ma affinché possiamo farlo tu devi essere sincero. Ti prego. A me puoi dirlo. Io ti amo e voglio vederti felice. Se tu mi ami, allora devi fidarti di me. >> lo implorò Stella con tutto il cuore e prendendogli la testa tra le mani.

Robin la guardò negli occhi è vide che era piena di onestà. Forse era arrivato il momento di confidare tutti i suoi rimorsi.

<< Il giorno in cui me ne andai da Gotham... ero arrabbiato, mi sentivo inferiore. Batman mi aveva allenato da quand'ero bambino, e tuttavia era lui l'eroe agli occhi di Gotham. Quando decisi di andarmene... mi disse che non ero pronto, che ero troppo impulsivo. Io non l'ascoltai e cosi arrivai a Jump City dove ho conosciuto voi. >> fece una pausa. Stella non aprì bocca.

<< Dopo aver formato la squadra... io mi sentii realizzato. Ero diventato un eroe a modo mio e la cosa era molto piacevole. >> disse sorridendo solo mezzo secondo per poi tornare triste. La parte tragica stava per arrivare.

<< ... dopo la nosta prima vittoria su Slado, io mi sentii cosi realizzato che volli riferirlo a Batman. Sai, durante l' apprendistato di Slado... io sentì la sua mancanza... mi era tornato in mente... che in fondo... lui è stato come un vero padre per me. Sentì di aver imparato molto e volevo sentire la sua opinone. Sentirgli dire che era fiero di me... ma quando mi rispose... scoprii una cosa terrbile. >> la sua espressione divenne angosciata e la sua voce iniziava a spezzarsi.

<< Su, Dick. Coraggio. Non avere paura. >> disse Stella avvicinando il suo volto ancor di più al suo amato.

<< Gnh... prima che me ne andassi... Batman trovò un altro apprendista, un ragazzo orfano come me e desideroso di mettersi in mostra. Diventammo ottimi amici... diventammo fratelli... dopo che me ne andai, lui prese il mio posto al fianco di Batman. Ma quando lo contattai scoprii che... mentre io ero apprendista di Slado... lui era stato torturato e ucciso brutalmente... da Joker, l'accerimo nemico di Batman... e che lui non ha mosso un dito. >> Stella era sbalordita. Ora stava comprendendo.

Robin si staccò da lei, si tolse la maschera e si coprì gli occhi mentre continuava. << Capisci? Ha lasciato morire mio fratello.... un ragazzo che si fidava di lui... c- come posso aprirmi di nuovo con lui sapendo una cosa simile?! >>

<< Forse anche lui ne ha sofferto. Forse avrà fatto tutto il possibile. >> disse Stella cercando di consolarlo.

Robin rialzò lo sguardo << Lui non riflette mai sulle conseguenze delle sue azioni! Per lui c'è solo la missione da portare avanti! Non gli interessa altro! Per quel che mi riguarda può andarsene al diavolo! >>

<< Dick... mi fai male. >> disse Stella incredula da ciò che vedeva: si era alzato di scatto le aveva afferrato le braccia e l'aveva percossa. Già, come quando vedeva Slado nella sua testa. Lui stesso non riuscì a credere a ciò che aveva fatto e a ciò che aveva detto. << Mi dispiace... ti prego, lasciami solo. E per favore... non parlarne con gli altri. >> disse rimettendosi la maschera, voltando lo sguardo e tenendolo basso.

Stella aveva scoperto il motivo della sua indifferenza verso Batman, ma si sentiva molto in colpa. Rivelare il suo segreto lo aveva fatto star peggio.

Versando lacrime, la ragazza attirò l'attenzione di Robin prendendogli la mano per poi stringerlo in un grande abbraccio caloroso per trasmettergli tutto il suo sostegno e il suo dispiacere. Le parole non servivano per rimediare al suo sbaglio.

Sentendola piangere sulla sua spalla, Robin si rese conto che lei voleva solo aiutarlo a stare meglio, e confidarle il suo segreto l'aveva sconvolta cosi tanto che ora stava piangendo per lui. Ora si sentiva lui terribilmente in colpa. Non sopportava sentir piangere l'amore della sua vita, tanto meno per qualcosa in cui lei non c'entrava affatto. Senza dir niente affondò la sua faccia contro la sua testa e ricambiò l'abbraccio con altrettanto calore.

Dopo qualche minuto si staccarono e Stella lo guardò negli occhi smettendo di piangere. Lui le sorrise e le asciugò le lacrime.

Vedendo gli occhi azzurri serenati del ragazzo, la rossa si sentì felice: alla fine era riuscita a far stare meglio Robin.

Prima che potesse accadere qualcos'altro tra loro però... << Robin! C'è una cosa che devi sapere! >> fece Cyborg arrivando di corsa. (Ora rovina i momenti anche tra loro?)

<< Che succede? >> disse staccandosi da Stella, rimettendosi la maschera e riassumendo la sua serietà.

Cyborg sembrava sbalordito << Ho ricevuto una richiesta di assistenza dalla scientifica: ieri ci è stato un omicidio e la vittima... sembra essere Slado. >>

Il tempo si fermò per lo stupore


Qualche ora dopo, all' obitorio della scientifica di Jump City. << Cosa avete scoperto? >> chiese Robin a un medico davanti a una sacca per cadaveri.

<< È stato trovato in un vicolo con la maschera e l'armatura. Ovviamente non sappiamo dire se sia proprio lui. Ma l'identificazione facciale ha ottenuto un riscontro. >> rispose il medico aprendo la sacca per mostrare la vittima.

<< Slade... Wilson. Era un militare molto dotato che in seguito diventò un mercenario letale per poi scomparire nel nulla diversi anni fa. >>

"Slade?" Pensò Stella. << È praticamente lo stesso nome. Che sia davvero lui? >> sussurrò a Robin. Lui però non ci credeva. Poteva essere un altro dei suoi trucchi.

<< La causa della morte? >>

<< Abbiamo rinvenuto dei segni di pressione molto larghi lungo la sua corazza, come se fosse stato tenuto fermo da qualcosa di enorme. La causa della morte è tanto curiosa quanto brutale: Arresto del flusso sanguigno dovuto a una  rimozione cardiaca. >>

<< E tradotto nella nostra lingua? >> chiese BB.

<< Gli hanno strappato il cuore. >> gli rispose Cyborg alzando gli occhi al cielo. BB sbiancò.

<< Però guardate... >> continuò il medico mostrando la ferita mortale. Sulla zona del cuore c'erano 5 buchi circolari, segni di una mano che era entrata, ma nessun segno di rimozione. Robin e gli altri non avevano mai visto una cosa simile. << La causa del decesso è ovvia, ma il cuore non sembra essere sparito dal corpo. >>

"Gli hanno staccato il cuore senza strapparglielo dal petto? Ma che razza di essere è l'assassino?" pensò il ragazzo meraviglia.

<< Le dispiacerebbe uscire un momento, dottore? Vorremmo provare a ottenere una conferma. >> disse poi avendo un idea per avere conferma se quello sventurato era davvero Slado.

<< Certo. Se vi serve qualcosa chiamatemi. >>

Robin si rivolse alla mezzo demone. << Corvina... mi spiace molto chiedertelo, ma forse sei l'unica che può scoprire se è davvero lui. >>

Sapeva cosa doveva cercare: residui di energia demoniaca. Se c'era allora era proprio Slado, considerando che usava poteri dategli da Trigon. Certo non era piacevole, ma dovevano sapere se era lui. << Non preoccuparti. >> disse la ragazza mettendo una mano sopra testa del criminale e muovendola poi verso il petto.

<< ... È lui... non c'è dubbio... >> disse incredula.

I ragazzi non potevano proprio crederci: il loro acerrimo nemico su un tavolo da obitorio, ucciso brutalmente da chissà chi.

<< Cosi... alla fine... è finita in questo modo. >> commentò Robin guardando il volto del suo nemico con un espressione mista tra odio e rimpianto per non essere mai riuscito a rinchiuderlo in qualche bel carcere orbitale. Era un uomo di circa quarant'anni con l'occhio scuro, l'altro sfregiato, i capelli neri e la barbetta rasata. Un capitolo della loro vita sembrava essersi chiuso eppure sapevano che adesso dovevano catturare il suo assassino.

<< Dentro di lui però... ci sono anche resti di un energia che non avevo mai sentito. Forse appartiene al killer. >> aggiunse Corvina.

<< Dobbiamo esaminare meglio i luogo del ritrovamento. Potrebbe esservi rimasto qualcosa che ci conduca a lui. >> disse Robin chiudendo la sacca e uscendo dalla sala insieme agli altri. Ma prima che potessero uscire dal edificio il medico di prima li fermò.

<< Scusate. C'è una nuova vittima. >> disse porgendo un rapporto a Robin che lesse subito.

<< Un altro criminale? >>

<< No. Stavolta è una studentessa di circa 18 anni. L' hanno trovata fuori da un edificio in cui si era stabilita. Il modus operandi è lo stesso rinvenuto su Wilson. >>

<< Chiunque sia l'assassino non è un giustiziere. >> notò Corvina.

Quando Robin esaminò la foto della vittima rimase completamente senza parole <<... Oh, Dio... >>

<< Cosa c'è, Robin? >> gli chiese BB.

<< BB... mi dispiace moltissimo. >> rispose il ragazzo meraviglia abbassando desolato lo sguardo e mostrando al mutaforma la foto.

Vedendo quell'immagine... il ragazzo verde sentì una parte di sè venir fatta a pezzi senza pietà.
  
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