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Autore: Adeia Di Elferas    27/05/2018    2 recensioni
Maracaibo, Venezuela. Una misteriosa ballerina di origine cubana nasconde più un segreto e in una notte senza luna la sua vita prende una piega del tutto inattesa...
Immortalata in una notissima canzone, questa è una storia di impronta creola che ha da sempre colpito moltissimo la mia immaginazione.
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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All'inizio aveva cercato nella cabina di comando, poi sottocoperta e solo alla fine aveva intuito che Zazà e Pedro potessero essere nella stiva. Assieme.

Non aveva voluto credere, all'inizio, a quello che gli aveva detto che la sua donna lo tradiva con quel misero marinaio. Non aveva voluto dar retta alle voci che li volevano amanti da anni. Non aveva voluto in alcun modo prestar fede a quelli che avevano giurato di averli visti insieme in atteggiamenti inequivocabili. Ma poi, quella sera, era arrivato al Barracuda senza annunciarsi e gli era stato detto che Zazà era appena uscita. Tornato in strada, nell'aria calda e sperduta della notte di Maracaibo, con il vento che spirava dal mare promettendo tempesta, l'aveva vista.

Camminava veloce, sui suoi alti sandali di corda, il corpo statuario avvolto da un leggero abito di cotone e uno scialle chiaro sulle spalle, in contrasto con i lunghi capelli neri che si libravano leggeri a ogni passo, sospinti dal soffio che arrivava dalla costa.

Non era difficile, per lui, passare inosservato. Se non fosse stato così bravo a farlo, probabilmente l'avrebbero ucciso molti anni prima.

L'aveva seguita fino al porto e lì l'aveva vista salire sulla Verde Luna. All'inizio, malgrado tutto, aveva cercato di convincersi ancora che fosse lì solo per affari. Però, il modo in cui Pedro le aveva stretto la mano, aiutandola a salire, il breve sorriso che si erano scambiati...

Quando l'attesa si era fatta troppo lunga, aveva capito che i sospetti erano fondati e si era deciso a vederci chiaro, a costo di soffrire come un cane.

I suoi passi lenti lo condussero fino alla scala che scendeva nella stiva. Un gradino dopo l'altro, la pistola già in pugno, scese nella pancia della barca e, appena in fondo alla rampa, li vide.

Illuminati da una torcia, Pedro e Zazà erano davanti a lui, coricati su delle casse di legno. Il marinaio stava sopra di lei e la donna, nuda come quando ballava, ma molto meno eterea di quando si dimenava per la musica, lo stringeva a sé con furia, quasi con rabbia.

Gli occhi scuri della cubana si aprirono per un solo istante, mentre le sue labbra sfioravano l'orecchio del suo amante e quello che vide la raggelò.

“Fidel!” gridò, terrorizzata e anche Pedro, richiamato alla realtà da quell'urlo, spalancò gli occhi e si voltò per vedere se Fidel fosse davvero lì.

La pistola stretta nella mano che tremava – per la prima volta, da che maneggiava le armi, non aveva la mano ferma – Fidel impallidì nel vedere i due amanti che, presi dal panico, cercavano maldestramente di rivestirsi e di schermirsi con le mani.

Il suo cuore tremò e, prima di riuscire a parlare o fare altro, premette il dito sul grilletto. Una, due, tre, quattro volte.

Pedro ricadde sulle casse di nitroglicerina morto e ancora mezzo nudo. Zazà lo fissò per una manciata di secondi, l'odore ferroso del sangue e quello pungente degli spari che le pizzicavano il naso.

Tornò a guardare Fidel che, ora, puntava l'arma contro di lei.

Lasciò cadere in terra il vestito, trovando inutile cercare di rivestirsi, a quel punto, e fece l'unica cosa che il suo istinto le suggerì: correre.

Lasciandosi il suo amante morto alle spalle e l'uomo della sua vita con ancora la pistola alta, ma incapace di usarla, Zazà riuscì a tornare sul ponte e da lì saltò sul molo.

Conosceva bene Fidel. Sapeva che non l'aveva uccisa sul colpo perché per lui era importante, ma sapeva anche che, nel giro di qualche minuto, avrebbe fatto i suoi calcoli e non le avrebbe permesso di salvarsi.

Così, pensando che l'unica soluzione fosse scappare il più lontano possibile, nuda come quando ballava al Barracuda, scelse una barca di medie dimensioni che sembrava deserta, vi salì e accese il motore.

Mentre il cuore ancora le batteva all'impazzata, uscì dal porto, immergendosi nelle acque tenebrose della notte e sentì solo una vaga eco della voce di Fidel che, dal porto, invocava disperato il suo nome.

 
   
 
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