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Autore: Summer11    28/05/2018    2 recensioni
Brittany: BASTA!! Oliver, se te ne vai adesso non tornare mai più!
Oliver: Mi dispiace Britt, io ti amo, ma non sono pronto per questa cosa. E' troppo grande!
-Brittany riprese a piangere mentre Oliver si voltava per andare via. Alex non si trattenne e urlò.-
Alex: NON TORNARE MAI PIU', CHIARO?
Oliver: Stanne certo!
-Quella fu l'ultima risposta di Oliver, che, voltava l’angolo, anche lui con le lacrime che gli scendevano sul viso. Probabilmente non l’avrebbe più dimenticata, pensò.-
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Unconventional Family
Capitolo 67
-Nuove consapevolezze.-


-Quel sabato pomeriggio, prima che la festa di Jackson, un ragazzo della squadra di basket, iniziasse, Emily sentiva il bisogno di parlare con l’unica persona che avrebbe potuto aiutarla a chiarirsi le idee. La ragazza si fermò e suonò il campanello. Dopo qualche secondo, Lily aprì la porta di casa e appena vide la sua figlioccia, subito l’abbracciò.-

Lily: Oh, guarda chi si rivede! Ma è possibile che più passa il tempo e più diventi bella?
Emily: Sì, come no, diddi!

-Emily si strinse a lei e Lily sorrise.-

Lily: Forza, accomodati!

-La ragazza si tolse il giubotto e seguì sua diddina in salotto, dove si sedettero sul divano. Lily la guardò felice.-

Lily: Allora, cosa mi racconti?
Emily: La tua figlioccia è una vera stupida! Conosci già questa storia?

-Lily la guardò confusa.-

Lily: Oh, non dire così! C’è per caso di mezzo un ragazzo?
Emily: Sì!

-Lily sorrise proprio mentre Daniel rientrava in casa. Sua moglie lo guardò.-

Lily: Cos’hai dimenticato questa volta?
Daniel: Il portafoglio!

-Disse Daniel correndo in cucina senza nemmeno buttare un occhio in salotto. Prese il portafoglio e mentre riusciva di casa, vide Emily. Lily sorrise.-

Lily: Guarda chi è venuta a trovarci!
Daniel: La nostra figlioccia preferita!

-Disse lui con un sorriso. Si avvicinò e abbracciò Emily, poi decise di sedersi con loro per qualche minuto.-

Emily: Ciao diddi!
Daniel: Ma sono io o sei tu? Cioè, da quanto tempo non la vediamo?

-Lui guardò Lily e continuò.-

Daniel: Due settimane?

-Sia sua moglie che Emily annuirono. Daniel sorrise.-

Daniel: E in due settimane sei diventata più alta e più bella, ma come è possibile?
Emily: Vi siete messi d’accordo oggi!

-Disse la ragazza sorridendo e arrossendo in viso. Lily le accarezzò la mano.-

Lily: Emy, vuoi qualcosa da mangiare? Da bere?
Emily: Diddi sono a posto. Tra poco andrò alla festa di Jackson
Lily: L’amico di Dylan e Samuel?

-Chiese Lily. Emily sorrise e rispose.-

Emily: Sì, Samuel non è stato molto felice di sapere che anche io e Sarah siamo state invitate!

-Daniel e Lily risero e Daniel guardò la ragazza.-

Daniel: Probabilmente avrebbe voluto una festa per soli uomini

-Emily annuì.-

Emily: Certo, per poter fare tutte le sue cretinate senza il pensiero che io possa dirlo alla mamma. Specialmente adesso che sia lui che Dylan sono tenuti sotto stretto controllo da papà e da Oliver!

-Lily scosse la testa.-

Lily: Per la storia delle sigarette, non è così? Mamma me ne ha parlato

-Daniel le guardò.-

Daniel: Quei due sembra che abbiano un abbonamento ai guai
Emily: No, il fatto è che entrambi sono due senza cervello!

-Tutti scoppiarono a ridere e Lily parlò guardando la sua figlioccia.-

Lily: Allora che ne dici di un bel bicchiere di té alla pesca?
Emily: Oh, quello lo prendo volentieri!

-Lily annuì sorridendo e sparì in cucina per qualche minuto quando poi tornò con un vassoio in mano e con dei bicchieri di té freddo per tutti. Dopo aver sorseggiato la bevanda, Daniel parlò.-

Daniel: A che ora è la festa?
Emily: Inizia alle 18:30
Daniel: Controlla quei due combina guai. Sono proprio fortunati ad avere te nella loro vita!

-Emily annuì sorridendo, quando Daniel cambiò discorso.-

Daniel: Beh, di che parlavate quando sono entrato? Ragazzi?

-Emily diventò rossa e Lily rise, mentre lui continuava.-

Daniel: Sentiamo un po’, a chi devo spezzare le gambe?
Emily: “A quell’idiota di tuo cognato, ecco a chi!”

-Pensò la ragazza, per poi rispondere guardando suo diddino.-

Emily: A nessuno diddi, davvero. Questa tua domanda mi porta a pensare che tu possa concordare con papà. Secondo lui, dato che me lo ha fatto promettere a cinque anni, non posso stare con un ragazzo fino a quando non ne avrò trentacinque! TRENTACINQUE ANNI!

-Sia Lily che Daniel scoppiarono a ridere.-

Daniel: Tuo padre è un genio!
Emily: Un pazzo direi!

-Lily guardò Emily sorridendo.-

Lily: E’ proprio da Alex un’uscita di questo tipo! Non cambierà mai. Lui poi ha un debole per noi femminucce. Credo che ci vedrà sempre come le sue bambine. E’ stato protettivo anche con me, te lo assicuro!
Emily: Ci credo, sei stata la sua prima figlia praticamente!

-Lily sorrise ancora, ricordando i vecchi tempi.-

Lily: Già!

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18 anni prima. Los Angeles, California.


-Quel pomeriggio, un frizzante Alex, aveva appena parcheggiato la macchina nel cortile della scuola superiore. Mentre aspettava che la sua figlioccia uscisse da scuola, prese in mano quei due biglietti che tanto adorava. Quel venerdì sera, avrebbe portato Lily a vedere sua prima partita dei Lakers dal vivo.
Il ragazzo, vide gli studenti uscire e per riconoscere meglio Lily, si tirò su gli occhiali da sole. La vide salutare la sua amica e poi, mentre Lily si avviava alla macchina, un allarme rosso risuonò nel cervello di Alex. Vide un ragazzino magro, di media altezza, dai capelli biondi e dai vestiti sportivi, avvicinarsi alla sua “bimba” e schioccarle un bacio sulla guancia. Anche se era ancora parecchio lontano da loro, Alex fu sicuro che quel bacio fosse troppo vicino alla bocca. Quel ragazzino era decisamente troppo vicino a Lily. L’allarme nella sua mente smise di suonare e di illuminarsi di rosso non appena Lily entrò in macchina.-

Lily: Ciao diddi!
Alex: Bimba, finalmente! Quel ragazzino lì…
Lily: Oh, quello è Daniel. Ti ho parlato di lui, ricordi? E’ quello che mi ha consolata il primo disastroso giorno in questa scuola!

-Alex sospirò.-

Alex: Oh, è lui! Ti piace, non è così?

-Lily, imbarazzata, lo guardò.-

Lily: Beh, mi piace come amico. Lo conosco appena. E’ gentile e non si può negare il fatto che sia carino. Tra l’altro gioca anche a basket. Conosce un sacco di persone a scuola, mi presenta a tutti quanti
Alex: Voglio conoscerlo!

-Disse Alex secco. Lily lo guardò con un’espressione che andava da un sorriso, alla disperazione, all’incredulità.-

Lily: E’ mio amico! Vuoi davvero sprecare una delle tue importantissime serate in compagnia di me e del mio amico?!
Alex: Voglio vedere che tipetto è e sopratutto se è degno di essere tuo “amico”
Lily: Ma diddi…
Alex: E sì, sprecherò una delle mie importantissime serate. Con me non farà il “furbetto”!
Lily: Lui non fa il “furbetto”. Ti prego, non dire “furbetto” mai più, questa parola mi disturba. E comunque, se proprio ci tieni, un giorno te lo farò conoscere così capirai che non hai nulla di cui preoccuparti, perché sì, so dove vuoi andare a parare!

-Disse la ragazzina con un sorriso. Anche Alex sorrise, guardando il volto della sua figlioccia.-

Alex: Vedremo se il tempo darà ragione alla mia preoccupazione!

-Lily scosse la testa. Suo diddino era davvero cocciuto. Lo sentì parlare di nuovo mentre metteva la macchina in moto, si abbassava sugli occhi gli occhiali da sole e accendeva la musica a un volume piuttosto alto.-

Alex: Ora andiamo, i Lakers ci aspettano!

-La ragazzina sorrise, guardando suo diddino con occhi incantati. Doveva ammettere che lui era davvero un figo e ci sapeva davvero fare. Era grata di averlo nella sua vita, pensò, mentre abbassava il finestrino al ritmo di musica, godendosi quel raro sole di Febbraio.-
>>>

-Daniel sorrise guardando Lily ed Emily.-

Daniel: Io sono sempre piaciuto ad Alex!

-Lily rise.-

Lily: Diciamo di sì dopo averti conosciuto. Dopo aver saputo che giocavi a basket e che tifavi i Lakers, non gli è importato più nulla di proteggermi da te. Per lui eri già parte della famiglia
Daniel: Siamo sempre andati molto d’accordo io e lui!

-Le due ragazze sorrisero, quando Daniel parlò ancora.-

Daniel: Beh bellezze, io vado a prendere Jasmine e Drew da casa dei miei genitori, poi li porto al parco, okay?

-Lily annuì.-

Lily: Grazie!

-Daniel salutò le due ragazze e uscì di casa. Emily riprese a guardare Lily.-

Emily: E comunque tu te la ridi! Uffi, sei bella e sposata con un uomo fantastico!
Lily: L’adolescenza l’ho vissuta anche io e con essa anche tutti i suoi drammi che sono più di quanti tu possa immaginare. Comunque, stiamo parlando di Mark?
Emily: Sì. Allora, io sto con Mark!
Lily: Okay, fin qui mi avevi già aggiornata, tesoro!
Emily: Beh vedi, stiamo insieme da più di un mese e lui vorrebbe fare…

-Emily si imbarazzò ma Lily la guardò in tono incoraggiante finendo la sua frase.-

Lily: Vorrebbe fare l’amore con te, giusto? E per te è la prima volta...

-Emily annuì, poi continuò.-

Emily: Il punto è che non so se io sia pronta. Oh mio Dio, suona così da sfigata!

-Lily la guardò duramente corrugando la fronte.-

Lily: Tesoro, fare l’amore non è una gara. Lo si fa quando si conosce, ci si fida e si ama quella persona e soprattutto quando ci si sente pronti!

-Emily sospirò.-

Emily: Lo so! Però questa frase suona così fatta, è così scontata. Diddi, sembra presa dal libro sul sesso di mia madre. Lo ha dato a me e Samuel quando ha notato che guardavamo tranquillamente le scene di sesso dei film con lei e papà presenti. Ovviamente Samuel non ha nemmeno guardato la copertina. Lui non ne ha bisogno a quanto pare. Io l’ho letto invece!
Lily: Il libro dalla copertina rossa?

-Disse Lily divertita.-

Emily: Sì, proprio quello! Come fai a con… L’hai letto anche tu?
Lily: Me lo ha appioppato verso i quindici/sedici anni! A sua discolpa posso dire che mi ha aiutato tanto. L’avevo letto con Daniel
Emily: Sì, va beh, ma diddi Daniel è l’orsacchiotto uomo dei sogni. Tutte le donne vorrebbero un Daniel portatile. Grazie tante. Se lo faccio vedere a Mark me lo lancia in testa che è praticamente ciò che ha fatto Samuel. Comunque, tornando al mio problema… Mark me lo ha chiesto già un paio di volte, ed è sempre saltato tutto per un motivo o per un altro! “A causa di Samuel e Dylan naturalmente”

-Pensò la ragazza. Poi continuò guardando la sua madrina.-

Emily: Diddi, io non ho paura di farlo, davvero. Ho solo paura di sprecare la mia prima volta, facendolo con qualcuno che non amo. Secondo te è possibile amare due persone contemporaneamente?
Lily: Oh, ora capisco la fonte di ogni tuo problema. Qui ci va di mezzo un altro ragazzo!

-Lily sorrise, felice di sapere tutti i segreti della sua figlioccia.-

Emily: Sì!

-La ragazzina sospirò.-

Emily: Io, non lo so. Credo mi piaccia, ma io sto con Mark!
Lily: Parlami di questo ragazzo e vediamo se ti posso aiutare

-Subito Emily sorrise pensando a Dylan.-

Emily: Oh beh, vedi lui, sì insomma, lui è speciale. E’ simpatico e divertente, però è anche un gran montato, decisamente troppo sicuro di sé. In pochi sanno che in fondo lui è dolce con le persone a cui vuole bene. E’, tuttavia, un gran rompiscatole, davvero, a volte è insopportabile e lo attaccherei al muro con le mie stesse mani, se non fosse per quel sorriso perfetto da sbruffone e per i suoi occhi blu che ti segnano al solo sguardo!

-Oh sì, Emily si stava proprio lasciando andare, parlando decisamente troppo, senza accorgersene minimamente. Intanto, mentre la figlioccia parlava, il cervello di Lily elaborava. Quella descrizione suonava così familiare. Sembrava stesse parlando di suo padre, poi ricapitolò. Montato, rompiscatole, sorriso da sbruffone, divertente, occhi blu, dal cuore tenero nel profondo e sui sedici/diciassette anni. Ci arrivò subito.-

Lily: Ma questo è il ritratto di Dylan!

-Subito la ragazzina sgranò gli occhi, tappando poi la bocca alla sua madrina.-

Emily: Sch! M-ma come hai fatto?
Lily: E’ mio fratello, lo conosco bene! Oddio Emy, sei innamorata di Dylan!

-Lily sorrise prendendole le mani, era felicissima.-

Emily: I-io non lo so se sono innamorata di lui. So solo che quando è vicino a me, il mio cuore batte all’impazzata, ultimamente sto avendo anche delle vampate di calore. Io non so come uscire da questa situazione, odio le galline che gli girano intorno, specialmente Eleanor. Andiamo, lui si merita di meglio. Non ho mai capito cosa ci trovi in lei, specialmente quando era piccolo. Non giocava mai con le bambine, ma con lei sì. Loro ora non stanno nemmeno insieme, sono affiatatissimi scopamici. Io non li sopporto, però poi quando lui sorride, io riesco a perdonargli ogni suo disastro...

-Lily che aveva ancora il sorriso stampato in faccia, la guardò.-

Lily: Sei cotta di lui! Il fatto di volerlo e odiarlo allo stesso tempo è una prova schiacciante. Lo odi perché ti fa ingelosire da morire. Fammelo dire, comunque, farebbe bene a Dylan stare con te, lo rimetteresti a posto. Conosco un’altra coppia che dall’odiarsi è passata ad amarsi follemente
Emily: Chi?
Lily: Jordan e Rebecca. Posso assicurarti che ci hanno messo una vita a mettersi insieme e nessuno odiava Jordan più di Rebecca!

-Entrambe scoppiarono a ridere ed Emily parlò.-

Emily: Qui però la situazione è diversa, Dylan mi vede e mi vedrà sempre e solo come una sorella rompiscatole!

-La ragazza sbuffò e Lily sorrise.-

Lily: Oh no. Vede me come una sorella
Emily: Beh, lo sei!
Lily: Sai cosa voglio dire! Lui ti tratta diversamente
Emily: Mi ha proprio detto che per lui sono come una sorella. Forse dovrei davvero guardare avanti e non pensare più a lui in questo modo!
Lily: No, Emy, dire una cosa, non vuol dire necessariamente pensarla, specialmente se nemmeno lui riesce a rendersene conto. Tesoro, sareste perfetti insieme!

-Emily la guardò scoraggiata, non sapendo se credere alle parole della sua madrina o no.-

Emily: Dici?

Lily: Dico, dico. Mio fratello è tutto storie. Sai cosa penso? Penso che faccia lo sbruffone perché ha paura di affezionarsi alle persone. Secondo me, ha paura di te e sai perché? Perché vi conoscete da quando siete nati, sapete tutto l’uno dell’altra e sa che potrebbe benissimo innamorarsi di te. Ti tratta “male”, perché non vuole mostrare i suoi sentimenti, non vuole mostrarsi debole, capisci?

-Emily annuì. Sperava che quelle parole fossero vere e Lily continuò.-

Lily: Io credo che non ci penserebbe due volte a proteggerti!

-La ragazza guardò Lily ripensando all’incidente della macchina. Dylan aveva rischiato di morire per lei. Raccontò quel fatto a Lily che sorrise sicura.-

Lily: Vedi, tesoro? Questo dimostra tutto!
Emily: Okay! Mettiamo che tu abbia ragione e che io abbia la certezza di voler stare con Dylan, ma in questo momento, io sto con Mark che ha detto di amarmi. Lui c’è ora, non è una mia fantasia o speranza. Lui mi vuole per davvero e vuole farlo con me

-Lily la guardò seriamente.-

Lily: Il punto è solo uno. Tu lo vuoi fare con Mark?

-Emily sospirò appoggiandosi completamente allo schienale del divano. Sbuffò, quella situazione l’avrebbe fatta impazzire.

Intanto in casa Hunt, ovviamente Dylan era già uscito per andare alla festa e per Brittany fu troppo tardi per prendersela con lui. Vide, ancora appoggiato sulle scale, il cesto dei vestiti puliti di Dylan. Gli aveva chiesto di portarlo in camera sua e sistemare nell’armadio i vestiti.-

Brittany: Potrei ucciderlo appena torna a casa. E’ possibile che non ascolti mai una parola di quello che dico?!

-Suo marito la guardò.-

Oliver: Cos’ha fatto nostro figlio questa volta?

-Brittany gli indicò il cesto di vestiti e Oliver rise. Quel ragazzo non sarebbe mai cambiato. Brittany continuò.-

Brittany: Oh, no. Questa volta non gli porterò in camera il cesto. Assolutamente no, non lo farò. Ora quel cesto resterà sulle scale fino a che lui non lo porterà al piano di sopra. Non mi interessa, possono passare anche due, tre, quattro settimane, questa volta non cederò!

-Un’ora più tardi, la donna, in camera di Dylan, sistemava i vestiti nell’armadio. Provò a resistere e a lasciare perdere ma non ci riuscì. Quel pomeriggio, dato che ormai era già in camera di suo figlio, decise di guardare in che condizioni fosse l’armadio… E mai l’avesse aperto! Il ragazzo teneva un vero e proprio disastro lì dentro. Brittany, così decise di mettergli tutto a posto un ultima volta e dal giorno seguente suo figlio avrebbe sempre seguito quell’ordine. Prese i jeans e li sistemò nel cassetto dell’armadio poi appese felpe, magliette e camicie. Infine rimasero solo calze e boxer. Prese tutto e aprì il cassetto del comodino. Dopo un primo momento di confusione, Brittany capì cosa fosse quella scatolina blu ed urlò a squarciagola.-

Brittany: OLIVER! OLIVER!!

-Intanto suo marito guardava una replica di una partita dei Lakers, quando sentì sua moglie urlare dal piano di sopra. Lui salì velocemente le scale allarmato, quando vide Brittany in camera di Dylan.-

Oliver: Pulce, stai bene?!

-Lui si avvicinò a lei, vedendo che teneva una scatolina in mano. Brittany subito esplose.-

Brittany: TUO FIGLIO FA SESSO!

-Oliver prese dalle mani di sua moglie la scatolina di preservativi praticamente vuota.-

Oliver: E direi che lo fa spesso!

-Lui rise e Brittany gli diede una gomitata. Lei era davvero sconvolta.-

Brittany: Olly! Dovresti parlargli, dovresti fargli un discorso sul...
Oliver: Sesso sicuro? Credo che se lui usi le precauzioni, sia già informato!
Brittany: Ma come fai ad essere così tranquillo? Tuo figlio fa... Oddio, non farmici pensare, ti prego! E conoscendolo, figurati se non si vanterà del suo “operato”!

-Sconsolata, la donna si sedette sul letto e continuò.-

Brittany: Il mio bambino! Il mio dolce bambino fa sesso e noi non ne sapevamo niente. Per Lily non è stato così scioccante!
Oliver: Parla per te per favore!

-Disse Oliver offeso. Brittany lo guardò.-

Brittany: Lily mi teneva informata!
Oliver: Beh, tuo figlio non è come sua sorella. Non pensa molto, fa le cose come gli saltano in mente. E poi non eri tu quella a cui dava fastidio la parola “sesso”? Insomma io non la potevo usare per Lily ma tu la puoi usare per Dylan? Dov’è la tua coerenza? Anche lui fa “l’amore”!

-Brittany lo guardò quasi fulminandolo.-

Brittany: Dylan fa sesso! Ci metterei la mano sul fuoco. Lui non sa cos’è l’amore ancora. Per Lily era diverso, stava con Daniel da più di un anno. Dylan non ha nemmeno una ragazza!
Oliver: Questo non lo puoi sapere. Magari ce l’ha e non vuole che noi lo sappiamo

-Brittany lo guardò preoccupata.-

Brittany: Tu credi?
Oliver: Conoscendolo, è molto probabile!

-Disse Oliver che riusciva a capire pienamente suo figlio. Brittany continuò.-

Brittany: Io ed Emily dobbiamo fare una bella chiacchierata. So per certo che mi dirà tutto, come si chiama, che aspetto ha e se è simpatica. Comunque io non ho notato niente di strano. Dylan esce solo con Samuel e con i ragazzi della squadra!

-Oliver scosse la testa sorridendo sentendo l’ingenuità di sua moglie.-

Oliver: E’ una copertura! Dicendoti che esce con Samuel, lui sa che tu non gli farai domande perché è la normalità. All’inizio della nostra storia dicevo sempre ai miei genitori che uscivo con Alex. Hanno scoperto della tua esistenza solo dopo due anni che stavamo insieme! E’ il modo migliore per evitare le seccature
Brittany: Dylan è tutto suo padre!

-Brittany si diede una manata in fronte sconsolata, facendo ridere suo marito. Poi si fece seria e lo guardò.-

Brittany: Ti prego, parlaci…

-Oliver si sedette sul letto a fianco a lei.-

Oliver: Se ti farà sentire più tranquilla, va bene, pulce!
Brittany: Grazie tesoro!

-Lei sorrise e lo baciò.

Intanto, la festa a casa di Jackson era già iniziata con della musica a palla, del cibo, delle bevande e una bella partita a basket fra i maschietti. Le ragazze si sedettero a chiacchierare e a guardarli quando videro Samuel arrabbiarsi perché non era riuscito a fare canestro. Così, arrabbiato, iniziò a sbottonarsi la camicia, togliendosela e buttandola a terra, poi tornò a giocare, facendo ridere tutti. Emily corse in campo a prendere la camicia di suo fratello, poi tornò a sedersi, guardando subito la sua migliore amica che era completamente catturata da Samuel.-

Emily: Respira, respira profondamente, amica!

-La ragazza rise e Sarah la guardò.-

Sarah: Perché hai un fratello così deficiente ma attraente allo stesso tempo?
Emily: La vera domanda è perché tu te ne sia innamorata!!
Sarah: Perché altrimenti come potrei incasinarmi la vita?

-Entrambe scoppiarono a ridere e Sarah continuò.-

Sarah: Spero solo che questo piano funzioni!

-Emily le strinse la mano sorridendo.-

Emily: Funzionerà!

-Le ragazze continuarono a seguire la partita e Sarah non staccò gli occhi di dosso a Samuel nemmeno per un secondo. Quando la partita finì e il ragazzo si avvicinò a sua sorella per recuperare la sua camicia. Emily lo guardò scuotendo la testa.-

Emily: Questa camicia costa un occhio della testa, se mamma dovesse scoprire che la butti a terra in quel modo, puoi scordarti le camice di marca d’ora in poi!

-Samuel sorrise.-

Samuel: Ma tu non glielo dirai perché sei la sorellina più brava del mondo, giusto? Comunque ho dovuto toglierla, mi impediva di giocare decentemente!

-Emily scosse la testa, poi si alzò.-

Emily: Vado a prendermi del punch. Fai il bravo!

-Samuel sorrise e le schioccò un bacio sulla guancia. Quando vide Sarah alzarsi, lui la fermò.-

Samuel: Ehi Sarah!
Sarah: Che vuoi?

-Samuel inarcò le sopracciglia. Nessuna ragazza, a parte sua sorella, gli rispondeva in quel modo così scocciato. Lui si alterò.-

Samuel Cosa voglio io? Sei tu che mi fissi in continuazione!
Sarah: Non ti posso guardare? E’ forse vietato?
Samuel: No, però mi da fastidio
Sarah: A me quanto importa secondo te?

-Samuel era abbastanza spaesato. Come poteva rispondergli così? Chi era lei per farlo sentire così dannatamente a disagio?-

Samuel: Smettila di fissarmi!
Sarah: Dovresti cavarmi gli occhi carino e credo che questo sia un reato grave!

-Lui non sapeva davvero come prenderla.-

Samuel: Senti, so che vorresti venire a letto con me e che mi trovi attraente, del resto a quale ragazza non faccio questo effetto?! Ti chiedo solo di fissarmi di meno, diavolo sei la migliore amica di mia sorella!

-Sarah gli rise in faccia.-

Sarah: Samuel, Samuel, Samuel, sei sulla strada sbagliata! Ti piacerebbe fare dei giochini con me sotto le lenzuola, vero? Peccato che non m’interessi e anche se fossi fisicamente attratta da te, non ti degnerei lo stesso di nessuna attenzione
Samuel: Cosa?
Sarah: Sai, io miro molto più in alto. Vedi, non fanno per me i cazzoni presuntuosi!

-Samuel la guardò.-

Samuel: Ma se nemmeno mi conosci!
Sarah: A te cosa importa che io ti conosca o no? Ti piacerebbe portarmi a letto e basta. A te non interessa ciò che io penso di te, come a me non interessa cosa tu pensi di me. Ora se mi scusi, vado a prendere un buon bicchiere di punch, mi hai già trattenuta abbastanza. Ciao Samuel, ti auguro di trovare un’ochetta che ti accontenti e soddisfi stasera

-Il ragazzo rimase lì, fermo a fissarla mentre lei entrava dentro casa. La ragazza aveva un non so che di strano, di diverso. Samuel comunque la lasciò andare senza dire nemmeno una parola.

Intanto Alex e Rachel, si trovavano in casa Hunt quella sera. Stavano decidendo cosa mangiare per cena. Brittany li guardò.-
Brittany: Sì, la pizza andrà benissimo!

-Rachel subito la guardò perplessa.-

Rachel: Britt, qualcosa non va? Strano che non ti batta per il cinese!

-Alex rise.-

Alex: Già! Ce la dai vinta così? Ci togli tutto il divertimento, amica!

-Brittany li guardò preoccupata per poi sputare il rospo.-

Brittany: Dylan fa sesso!

-Oliver si buttò sul divano dopo aver portato degli stuzzichini e i bicchieri di vino a tutti.-

Oliver: Ed ecco che ci risiamo!

-Rachel parve più sorpresa di Alex che sorrise.-

Alex: Britt, è normale. Insomma, ha sedici anni, quale ragazzino di sedici anni non pensa al sesso?

-Rachel guardò Brittany, sembrava l’unica a prenderla seriamente.-

Rachel: Come sei giunta a questa conclusione?
Brittany: Ho deciso di sistemargli i vestiti e l’armadio che era un vero e proprio macello. Ho aperto il cassetto del comodino e dentro c’era una scatola di preservativi, praticamente vuota!
Rachel: Oddio, ora capisco perché è stato così scioccante. Non te lo aspettavi...
Brittany: Figurati se vado a pensare a una cosa del genere!

-Alex guardò i suoi amici.-

Alex: Samuel crediamo sia più cauto. Non abbiamo mai trovato nulla
Oliver: Dylan di certo non pensa che sua madre guardi in quel cassetto!
Alex: In effetti! Noi ne avevamo parlato con i ragazzi, ricordi tesoro?

-Alex guardò sua moglie che annuì.-

Rachel: La cosa era stata abbastanza imbarazzante e fu un fiasco totale. Poi dopo qualche anno ho dato ai gemelli il mio libro

-Brittany la guardò.-

Brittany: Non esistono più libri così ben scritti. Comunque almeno gli avete spiegato le cose. Noi nemmeno quello!

-Lei guardò suo marito.-

Brittany: Perché non abbiamo mai parlato di sesso con Dylan?

-Oliver fece spalline provando a rispondere.-

Oliver: Non era una priorità?!
Brittany: Che genitori sconsiderati siamo!

-In quel momento Rachel guardò la sua amica cercando di essere solidale.-

Rachel: Aspetta Britt, non proprio gli avevamo spiegato le cose. Forse nemmeno noi avremmo aperto l’argomento, se non fosse stato per la scuola

-Sia Brittany e Oliver la guardarono ascoltandola interessati. Lei continuò.-

Rachel: Un giorno, quanti anni avranno avuto Sam ed Emy? Undici anni?

-Rachel guardò Alex per una conferma e lui annuì. La donna continuò.-

Rachel: Comunque, a scuola avevano organizzato una giornata sull’educazione sessuale, il che è un’ottima cosa. Però a quanto pare era organizzata davvero molto male, infatti Sam ed Emy tornarono a casa con dei nuovi termini di cui non avevano capito il significato e ovviamente avevano le idee confuse. Emy mi disse che non aveva capito bene cosa avevano spiegato e così le dissi che appena sarebbe tornato Alex da lavoro ne avremmo parlato. Non avrei mai affrontato un discorso simile da sola!

-Alex rise ricordando quei momenti, poi parlò.-

Alex: Ci avevano preso proprio alla sprovvista. Dovevate vederli ragazzi, erano avidi di sapere. Dopo che Rachel mi spiegò la situazione, ci sedemmo tutti in salotto e ho iniziato io, volevo finire il prima possibile. Comunque, dissi...

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Alex: Allora bambini, cosa non avete capito?

-Emily guardò suo padre.-

Emily: Papà, ci hanno detto un sacco di termini, è stato tutto confuso. Ho anche preso appunti

-La bambina prese il quaderno dalla borsa e lo diede ai suoi genitori. Appena Rachel vide quei disegni, arrossì. Alex guardò i bambini appoggiando il quaderno sul tavolino del salotto.-

Alex: Bene, vi hanno fatto disegnare le banane…

-Emily lo guardò tranquilla.-

Emily: Quei ragazzi, ce lo hanno spiegato con quelle!

-Poi Samuel indicò il disegno di un preservativo.-

Samuel: Sì, e ci hanno detto che questo è per i maschi e questa pastiglia qua è per le femmine. Io non capisco, quella specie di palloncino, lo hanno chiamato presertivo, praserti...
Emily: Preservativo, Sam!
Samuel: Sì giusto, proprio così!

-Rachel alzò gli occhi al cielo preoccupata.-

Rachel: Che qualcuno ci aiuti!

-Samuel guardò i suoi genitori curioso.-

Samuel: Perché le femmine devono ingoiare una pastiglia e noi dobbiamo usare il preservativo, papà?
Alex: Vedi Sam...
Samuel: E poi non ho capito… Ma questi spermatozoi li abbiamo noi maschi o le femmine?

-Rachel toccò il braccio di suo marito.-

Rachel: Alex, non ce la possiamo fare!

-Emily poi parlò.-

Emily: Io ho una domanda! Ma quando una donna non ha il ciclo, è incinta?
Rachel: Dai questa è più facile!

-Disse Rachel rilassandosi. Magari avrebbero potuto iniziare da quel punto. Lei rispose a sua figlia.-

Rachel: Vedi tesoro, il ciclo arriva alle donne regolarmente, per un paio di giorni al mese, solitamente cinque giorni o una settimana. Se in un mese non arriva, molto probabilmente…

-Emily non la lasciò terminare preoccupata.-

Emily: Io non ho nessun ciclo, sono incinta quindi? Aspetto un bambino come diddi Lily?

-Samuel sgranò gli occhi.-

Samuel: Lily e Daniel hanno fatto sesso?

-Rachel guardò suo marito.-

Rachel: Alex, la conversazione sta degenerando!

-Samuel continuò.-

Samuel: Papà, tu e la mamma fate sesso?
Alex: Okay, bambini!

-Alex si alzò dal divano.-

Alex: Direi che per oggi la lezione può finire. Abbiamo fatto un bel passo avanti. Ora, perché non andiamo al cinema?

-Anche Rachel si alzò dal divano cercando di distrarre i gemelli.-

Rachel: Mi sembra un’ottima idea!

-I bambini esultarono felici.-

Samuel ed Emily: Sìììììììì!
>>>


-Brittany continuava a guardare i suoi amici.-

Brittany: Come l’avete finita, poi?

-Rachel la guardò.-

Rachel: Ricordate quando vi dicemmo che li avevamo mandati dalla dottoressa? Era per spiegargli il sesso. Io e Alex non ci siamo riusciti, non sapevamo nemmeno come iniziare
Alex: Già, poi loro non ci aiutavano, facevano domande su domande!

-Oliver guardò sua moglie sorridendo.-

Oliver: Ecco perché non ne abbiamo parlato con Dylan! Vedi pulce? Abbiamo evitato una situazione imbarazzante
Rachel: Imbarazzante è dire poco! Noi non sapevamo come uscirne

-Disse Rachel e Brittany guardò suo marito.-

Brittany: Olly, non te la scampi così! Tu gli parlerai

-Oliver appoggiò la testa sul divano sconsolato.-

Oliver: Perché non ci parli tu?
Brittany: Io? E’ compito tuo parlare con nostro figlio. Io l’ho fatto con Lily!
Oliver: Ma...
Brittany: T’immagini se avessi dovuto spiegare tu il sesso a Lily? O peggio ancora, l’arrivo del ciclo?

-Lei sorrise, sotto sotto si divertiva a fare la sadica con suo marito che era visibilmente in imbarazzo.-

Oliver: E... e...
Brittany: Non avresti spiccicato parola. Perciò Dylan è compito tuo!

-Lei finì il discorso sorridendo facendo ridere Alex e Rachel.

Intanto in casa Lee, mentre i bambini giocavano in salotto con le costruzioni prima di andare a letto, Lily e Daniel stavano seduti in cucina a fissare il telefono appoggiato al centro del tavolo. Lily guardò suo marito che la incoraggiò.-

Daniel: Ce la puoi fare, tesoro!

-La donna sospirò, prese il telefono e il bigliettino da visita di Victoria, che lei le aveva dato in caso Jasmine si fosse risentita male. Lily compose il numero e portò il telefono all'orecchio.-

Lily: E' libero, squilla!
Daniel: Bene!
Victoria: "Pronto?"

-Per qualche secondo Lily rimase zitta con la tentazione di riagganciare. Non si aspettava che Victoria rispondesse così velocemente.-

Victoria: "Pronto?"

-Disse di nuovo la donna dai capelli rossi che stava per riagganciare, quando sentì la voce di un’altra donna rispondere.-

Lily: “Pronto Victoria, sono Lily”
Victoria: "Oh, ciao Lily"

-Subito Lily, sentì in Victoria un tono preoccupato.-

Victoria: "E' successo qualcosa a Jasmine?"

-Lily sorrise, apprezzava davvero quell'interessamento.-

Lily: “Oh no. Jasmine sta benissimo, niente che delle merende a base di panini alla nutella non possano curare”

-Victoria rise.-

Victoria: "Sono contenta"
Lily: “Già...”

-L'imbarazzo di entrambe si percepiva nell'aria attraverso il telefono. Lily continuò.-

Lily: “Senti, mi stavo chiedendo, anzi, io e Daniel, ci stavamo chiedendo se a te e alla tua famiglia andasse di venire a casa nostra per cena domani. Vorremmo ringraziarti per avermi aiutata con Jasmine!”

-Victoria era abbastanza sorpresa, non se lo aspettava proprio.-

Victoria: "Io in realtà non ho fatto molto…"

-Lily la interruppe.-

Lily: “Hai fatto moltissimo, invece. Per favore...”

-Victoria sorrise e rispose.-

Victoria: “D'accordo. Verremo!”

-Anche Lily sorrise.-

Lily: “Perfetto. Verso le 19.00, va bene?”
Victoria: "Va benissimo. Grazie Lily"
Lily: “No, grazie a te! Allora ci vediamo domani sera”
Victoria: "A domani, ciao"
Lily: “Ciao!”

-Lily chiuse la chiamata mentre Daniel la guardava.-

Daniel: Com'è stato?
Lily: Direi un tantino strano!

-Lui sorrise, si alzò dalla sedia e si avvicinò a sua moglie, dandole un bacio sulla testa.-

Daniel: Sono fiero di te!

-Lily sorrise accarezzandogli la mano, per poi raggiungere i loro bambini in salotto.

Nello stesso momento, alla festa di Jackson, Emily e Sarah si rincontrarono.-

Emily: Allora? Com’è andata?

-Sarah, felice, la guardò.-

Sarah: Non immagini quanto io sia soddisfatta! E’ rimasto lì a bocca aperta come un pesce lesso
Emily: L’ho notato, era senza parole!

-Proprio in quel momento, le ragazze furono chiamate per giocare al gioco della bottiglia, cosa che le divertiva sempre tanto. Si radunarono tutti in cerchio e Jackson parlò.-

Jackson: Ovviamente inizio io! Sono il festeggiato e scelgo… Pizza sul collo!

-Andarono avanti con il gioco della bottiglia per una buona oretta e ancora non si erano stancati. Fu il turno di Sarah che scelse “bicchierata d’acqua in faccia”, girò la bottiglia e capitò proprio al festeggiato che stava a fianco a Samuel. Tutti risero e Sarah, prendendo il bicchiere d’acqua, guardò Jackson.-

Sarah: Mi dispiace Jack, se avessi saputo che saresti uscito tu avrei scelto il bacio!

-Sarah gli lanciò l’acqua addosso accompagnata dalla risate di tutti, Jackson poi la prese per il braccio avvicinandola a sé.-

Jackson: Non hai bisogno di una stupida scelta di un stupido gioco per baciarmi!

-L’avvicinò di più e la baciò profondamente, proprio difronte agli occhi increduli di Samuel. Quando la ragazza si staccò, guardò sorridendo, il ragazzo dagli occhi celesti, per poi tornare a sedersi al suo posto. Continuarono il giro, quando poi fu il turno di Dylan che provò chiaramente a barare, cercando di rallentare la bottiglia per poter schiacciare un uovo sulla testa del festeggiato come da “usanza”, peccato che non avrebbe dovuto farlo. Jackson subito si alterò.-

Jackson: Non vale, hai barato!

-Dylan lo guardò sicuro.-

Dylan: Non ho barato!!

-Tutti gli fischiarono addosso, anche Samuel gli andava contro proprio per godersi la penitenza del suo amico e farsi due risate.-

Jackson: Certo che lo hai fatto. Lo abbiamo visto tutti! Anche Samuel ti da contro!

-Dylan guardò Samuel.-

Dylan: Sam, ma che cazzo!

-Samuel rise.-

Samuel: Mi dispiace fratello, ma non posso perdonarti la panna in faccia!
Dylan: Ma quella non voleva essere per te e poi andiamo, tu adori la panna!
Samuel: Mi dispiace!

-Disse Samuel con il suo sorriso di vendetta, quando Jackson parlò.-

Jackson: Dato che hai provato a barare, ora scelgo io per te. Scelgo bacio con la lingua!

-Dylan lo guardò sgranando gli occhi.-

Dylan: Cosa?

-Jackson fece girare la bottiglia che si sarebbe fermata su Jade, una loro carina compagna di scuola, il che a Dylan non sarebbe dispiaciuto. Peccato che quei calcoli furono sbagliati e un silenzio glaciale scese nella stanza quando la bottiglia si fermò dritta verso Emily che deglutì. Quello doveva essere uno scherzo. Subito Dylan ruppe il silenzio.-

Dylan: No, nemmeno per sogno. Jackson, rigira la bottiglia!

-Jackson lo guardò, felice di averlo messo in quella situazione imbarazzante.-

Jackson: Mi dispiace, ma devi seguire le regole. BACIO, BACIO, BACIO!

-Tutti iniziarono con i cori e l’unico più scioccato degli stessi Dylan ed Emily, fu proprio Samuel che aveva davvero smesso di ridere. Quella situazione non lo divertiva affatto. Dylan guardò Emily e poi Jackson.-

Dylan: Non posso farlo, siamo praticamente fratelli!

-Anche Emily guardò Jackson cercando di fargli cambiare idea.-

Emily: Esatto e poi io ho un fidanzato. Non voglio tradirlo per colpa di uno stupidissimo gioco

-Jackson la guardò.-

Jackson: E’ solo un gioco. Non si può mica definire “tradimento”. Tra l’altro non condividete lo stesso sangue, quindi la scusa dell’essere praticamente fratelli, non regge. Dai, baciatevi!
Dylan: Non voglio farlo! Non c’è un’altra penitenza?

-Jackson lo guardò.-

Jackson: D’accordo!

-Tirò fuori dalle sue tasche un pacchetto di sigarette.-

Jackson: Fumane due in cinque minuti!

-Dylan lo guardò.-

Dylan: Sei matto? Ci vogliono dai tre ai cinque minuti per fumarne una. E’ impossibile! E poi ho smesso di fumare
Jackson: Non è un problema mio!

-Dylan sospirò guardando Samuel ed Emily. Solo loro sapevano della sua promessa. Lui aveva giurato ai suoi genitori che non avrebbe ritoccato quella roba. Aveva tanti difetti ma era un ragazzo di parola e se avesse infranto il giuramento, che cosa sarebbe diventato? Riguardò Emily che lo capì e annuì e poi guardò Samuel che fece lo stesso. Dylan si alzò e si avvicinò alla ragazza che si sentiva il cuore in gola. Lui le prese le mani e l’aiutò ad alzarsi, per poi sussurrarle…-

Dylan: Scusa!

-La strinse a sé e la baciò. Fu come se la forma della loro labbra combaciasse come un puzzle. Sorprendentemente, a Dylan piacque assaporare le labbra della ragazza che erano così morbide e carnose. Solo in quel momento il ragazzo capì quale fosse l’effetto di quel burrocacao che Emily si metteva in continuazione. Lui riusciva persino a sentirne il sapore, quel delicato sapore d’anguria che lo mandava in estasi. Tutto ciò non faceva altro che accrescere la sua voglia di andare a fondo, cercando la lingua della ragazza, che con la sua, dolcemente, accarezzò.
Quel bacio aveva portato i due ragazzi su un altro pianeta mentre sentivano solo in lontananza i loro compagni urlare, tutti tratte Samuel che era intento a contare i secondi. Perché quei due non si staccavano?
Emily, al contrario di suo fratello, desiderava che quel bacio durasse per sempre. Fu in quel momento che realizzò che quella per Dylan era più di una semplice cotta. Anche solo baciarlo, la faceva sentire completa e ciò non fece altro che accrescere i sentimenti della ragazza.
Samuel diede una gomitata a Jackson.-

Samuel: Falli smettere adesso!

-Jackson sorrise.-

Jackson: Sembra che a Dylan piaccia questa penitenza! Scommetto che d’ora in poi barerà più spesso

-Lui scoppiò a ridere poi si alzò e divise i due ragazzi.-

Jackson: D’accordo, siccome non vogliamo vedervi procreare qui davanti a noi, potete anche piantarla!

-Quel distacco così brusco dalle labbra di Emily, destabilizzò Dylan. Non era pronto a lasciarla andare, non era pronto a staccarsi da lei, dai suoi sapori e dal suo dolce profumo. Avrebbe voluto baciarla ancora e ancora. Anche Emily non fu felice di quel distacco ma dopo essere tornata con i piedi per terra decise solamente di sedersi mentre le vampate di calore si calmavano e il suo viso tornava al suo normale colorito. Dylan invece si allontanò da lei senza dire una parola tornando al suo posto. Ripresero a giocare ma ormai la mente del ragazzo era completamente occupata dalle emozioni che quel bacio e quella ragazza avevano lasciato in lui. Come avevano fatto quei sentimenti a saltare fuori in modo così forte? Non credeva di aver mai provato qualcosa per Emily, eppure sembrava che quella chimica e che quella voglia di lei fossero nascoste dentro lui da secoli. Non riusciva più a stare in quel posto, aveva bisogno di uscire per respirare aria fresca e così fece. Uscì dalla stanza sotto gli occhi preoccupati di Emily e si diresse fuori, dove fece una lunga e pensierosa passeggiata.-


Ciao Meraviglie! <3
Scusate anche questa settimana questo piccolo ritardo. Di nuovo, credevo di farcela, ma ho avuto un impegnatissimo weekend. Spero possiate perdonarmi!
Comunque, eccomi anche oggi con un nuovo, lungo, divertente e, a mio parere, emozionante capitolo.
Ve lo aspettavate così? Onestamente nemmeno io mi aspettavo uscisse tutto ciò e posso dire di essere soddisfatta.
Ovviamente non vedo l’ora di parlarne e confrontarmi con voi e con le vostre idee.
Voglio ringraziare dal profondo del mio cuore chi sta recensendo la storia.
GRAZIE, MI DATE UNA FORZA ENORME E GRAZIE PER VIVERE CON ME E CON I MIEI PERSONAGGI, QUESTA AVVENTURA!
Continuo comunque a sperare che più persone mi scrivano, mi piace davvero confrontarmi con voi.
Spero stiate bene.
Buon inizio settimana a tutti quanti.
Noi ci sentiamo come al solito (spero) domenica!
Un bacione,
Sum <3

  
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