Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Ellen McRyan    28/05/2018    1 recensioni
Che cosa sarebbe accaduto se Lord Stark avesse avuto un'altra figlia?
Questa fan fiction narra gli eventi di Game of Thrones da un nuovo punto di vista.
NdA: Corrisponde alla prima serie di GoT, libro AGoT
Genere: Drammatico, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Catelyn Tully, Jon Snow, Nuovo personaggio, Robb Stark, Theon Greyjoy
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'The Northern Flower'
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LYRA

Se non altro l'attentato a Bran aveva risvegliato sua madre dal torpore in cui sembrava essere caduta. Era una buona cosa, pensò. Almeno fino a quando non si accorse che erano dirette alla vecchia torre.
Solo la sera prima era a letto, che cercava di leggere un libro, ma con la mente che vagava altrove, lungo la Strada del Re assieme a suo padre e alle sue sorelle, o a Nord insieme a Jon. Finalmente era riuscita a mettere a letto Rickon che era anche più irrequieto del solito e passava le giornate con lei o attaccato alle gambe di Robb. Il pensiero le strappò un sorriso, nonostante la tristezza della situazione. Il suo fratellino era quello che soffriva più di tutti: non capiva cosa stava accadendo, gli mancavano sua madre e suo padre e, per quanto si sforzassero lei e Robb non sembravano capaci di colmare quel vuoto.
Tra Rickon e le incombenze relative alla gestione del castello, era impegnata per la gran parte del giorno. Solo dopo cena si concedeva un momento per stare sola coi suoi pensieri.
Fuori i lupi ululavano come al solito. Cacciatrice era nella stanza con lei, ma puntava la porta con uno strano verso sordo. Un ringhio, si stupì a pensare. Si chiese se volesse uscire e raggiungere i fratelli, anche se solitamente era abituata a dormire con lei.
Poi sentì la campana. Lasciò cadere il libro e balzó in piedi, in allarme. Non pensò nemmeno a prendere un vestito, corse fuori così com'era, in camicia da notte, coi capelli sciolti e a piedi nudi.
«Cacciatrice!»
Ma la metalupa era già saettata lungo il corridoio. Istintivamente la seguì, anche se la mente le diceva di correre a cercare Robb o da Rickon. Si trovò invece a percorrere la strada che portava alle camere dei suoi fratelli. La porta della stanza di Bran era spalancata.
Accelerò il passo e rimase pietrificata dalla scena che le si parò davanti: sua madre era a terra, coperta di sangue e la fissava attonita. Poco distante Cacciatrice annusava guardinga la figura di un uomo che giaceva in un lago di sangue. E sul letto, a vegliare su Bran, c'era il suo metalupo, con la pelliccia sporca di altro sangue. Tutto quel sangue… in casa sua…
«Madre...» esclamò avvicinandosi piano. I suoi piedi nudi calpestarono qualcosa di freddo e appiccicoso. Dovette fare attenzione per non scivolare.
Lei la fissò, incapace di parlare, e Lyra poté vedere  che aveva le mani solcate da profonde ferite. «Madre! Le tue mani!» Cercò qualcosa per avvolgerle e fermare il sangue, poi si mise a gridare per chiamare aiuto.

Sua madre sostò a lungo nel punto in cui ser Roderick e Theon avevano trovato il corpo di Bran, vegliato dal suo metalupo. Poi si mise a fissare la torre, come immaginando la scena che doveva essersi svolta. Il piccolo Bran che si arrampicava, la mano che perdeva la presa e lui che precipitava nel vuoto.
Dopo qualche momento inforcó con decisione la scala diroccata che portava ai piani superiori della torre.
«Madre... non dovremmo, non è sicuro...»  cercò di farle notare. Quante volte il loro padre aveva raccomandato loro di non giocare nella Vecchia Torre che era ormai diroccata e pericolante. E come se non bastasse, oltre al pericolo rappresentato dalle pietre sconnesse, solo il giorno prima avevano scoperto che un assassino si era nascosto nella loro casa. Chi poteva dire che cosa celasse l’oscurità delle torre? Fortunatamente con loro c'era Cacciatrice che però, saggiamente, era rimasta di sotto.
Lady Catelyn raggiunse il terzo piano e, dato uno sguardo dalla finestra, cominciò a frugare la stanza spoglia con lo sguardo. Lyra inizialmente rimase sull'uscio, osservando perplessa i movimenti di sua madre, chiedendosi quali fossero le sue intenzioni e che cosa sperasse di trovare in quel posto, poi anche lei raggiunse la finestra.
Solo dopo essersi affacciata comprese: proprio sotto c'era il punto  esatto in cui avevano trovato il corpo spezzato di Bran.
Stupita fece per rivolgersi a sua madre, ma si girò giusto in tempo per vederla raccogliere con attenzione qualcosa da terra. Si avvicinò incuriosita e così poté vedere che lady Catelyn stringeva tra le dita un lungo capello biondo.

L’aria nel Parco degli Dei era carica di umidità come al solito. Ma c’era anche qualcos’altro quel pomeriggio. Una strana tensione dovuta al senso di attesa, di sospetto e segretezza che strideva con la pace che di solito si respirava in quel luogo. Stava in piedi accanto a sua madre, non troppo convinta della necessità di convocare quello che aveva tutta l’aria di essere un concilio segreto.
«Quello che sto per dirvi deve rimanere tra noi.» cominciò lady Catelyn, pienamente sé stessa ormai. In quel noi erano compresi, oltre a sua figlia, Robb, maestro Luwin, ser Roderick e Theon Greyjoy. Perché poi sua madre avesse deciso di convocare anche lui Lyra non riusciva a spiegarselo. Era il protetto del loro padre, ma questo non rendeva necessario metterlo a parte di rivelazioni azzardate, come quella che seguì poco dopo.
«Non credo che Bran sia caduto da quella torre. Credo che sia stato buttato giù.»
Lyra si strinse nelle spalle, quando suo fratello la interrogò con lo sguardo. Non sapeva bene cosa avesse in mente sua madre, ma di certo si stava addentrando in ipotesi molto pericolose.
«Il ragazzo è sempre stato molto abile a scalare.» convenne maestro Luwin.
«Qualcuno ha cercato di ucciderlo già due volte.» continuò Catelyn. «Perché? Perché uccidere un bambino innocente? A meno che non abbia visto qualcosa che non doveva.»
Lyra sospirò piano. Non le piaceva nemmeno un po’ la piega che stava prendendo quel discorso.
«Visto cosa, mia signora?» domandò Theon Greyjoy, dando voce alla perplessità di tutti i presenti.
«Non lo so. Ma scommetterei la mia vita che i Lannister sono coinvolti.»
A questo punto la sua insofferenza cominciò a manifestarsi con segni tangibili. Sua madre non solo ipotizzava una mano dietro quanto accaduto a Bran, ma sospettava addirittura dei Lannister! E tutto in base a un semplice capello biondo che poteva aver perduto qualunque fanciulla durante un incontro nella torre.
«Abbiamo già motivo di dubitare della loro fedeltà alla corona.»
A questa nuova affermazione anche lei spalancò gli occhi come tutti gli altri. Sua madre doveva aver perso il senno per muovere un’accusa di tale portata a una delle più importanti famiglie di Westeros. In base a quali prove poi? Fece per aprire bocca, ma ser Roderick la precedette.
«Avete notato la daga dell’assassino? E’ un’arma fin troppo preziosa per un uomo del genere. La lama è in acciaio di Valyria e l’impugnatura in osso di drago. L’ha avuta da qualcuno. Qualcuno che poteva permettersela.»
Dunque a differenza di lei che non aveva dato poi molto peso alle parole di sua madre, gli altri le credevano. Quantomeno le concedevano un margine di affidabilità. E questo rendeva quei sospetti ancora più pericolosi. D’improvviso tutta la faccenda assunse caratteri molto più sinistri e terribili rispetto alle semplici farneticazioni con cui la sua incredulità l’aveva bollata finora.
Robb si innervosì: «Vengono a casa nostra, e cercano di uccidere mio fratello? Se è la guerra che vogliono…»
«In tal caso sarò al tuo fianco…» si premurò subito di aggiungere Theon.
Ovviamente. Perché poi doveva sempre mettersi in mezzo? Lyra alzò gli occhi al cielo. Uomini! Mezza parola ed erano giù pronti a muovere guerra. Del resto quante guerre erano cominciate proprio in quel modo? Per il sangue troppo bollente di taluni?
«Sta forse per scoppiare una battaglia nel Parco degli Dei?» li sbeffeggiò maestro Luwin, mettendo in luce tutta la loro immaturità. «Parole di guerra si trasformano fin troppo facilmente in guerra. Non conosciamo ancora la verità. Ma dobbiamo informare lord Stark di quanto accaduto.»
«Non mi fido di un corvo per portare un simile messaggio.» intervenne Catelyn, con buonsenso.
«Andrò io ad Approdo del Re.» si offrì subito Robb.
«No.» Lo corresse sua madre. «Dev’esserci sempre uno Stark a Grande Inverno.»
In tutto ciò Lyra fu ben felice di constatare che la sua persona veniva degnata della massima considerazione. Quasi che lei non portasse lo stesso nome di suo fratello.
«Andrò io stessa.» concluse lady Catelyn, ma sua figlia era certa che avesse già deciso in questo modo da tempo.
«Madre…» questa volta le proteste si sollevarono da entrambi i suoi figli.
«Devo.» E questo pose fine alla questione.
E così un altro di loro se ne andava, e lei rimaneva di nuovo a guardare.
   
 
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