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Autore: LadyMintLeaf    31/05/2018    1 recensioni
"Lei era bella e gentile a tal punto che nessun'altro fuorché un folle avrebbe potuto desiderare di farle del male.
Ma Loki le aveva fatto del male, molto male; troppo forse, ed in un istante ad esso tornarono in mente un antico poema runico norvegese che aveva letto una volta in un libro proveniente da Midgard.
"Þurs vældr kvinna kvillu, kátr værðr fár af illu", diceva e tradotto, significava "Il gigante causa dolore alle donne, pochi uomini gioiscono della sfortuna.".
E forse lui non era figlio di uno di quei giganti che tanto facevano tremare la gente al solo sentirli nominare?
Ma no.
Lui non voleva essere considerato un mostro..... Non voleva fare del male a nessuna donna.
Eppure a Sigyn aveva già fatto del male."
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Sigyn, Thor, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nell'udire la voce tonante che, all'improvviso aveva rotto il silenzio che albergava nel corridoio alle sue spalle, il corpo del Dio degli Inganni s'irrigidì violentemente.
Thor era sbucato nel corridoio dove Loki e Sigyn erano immobili, il respiro affannato, Mjolnir stretto in pungo e lo sguardo deciso.
<< Thor.... >> borbottò Loki in tono quasi lugubre: << Ci rivediamo ancora una volta. >>.
Sospirò, come se si stesse rassegnando a sopportare qualcosa di inimmaginabilmente fastidioso: << Sai, trovo che sia particolarmente snervante constatare quanto tu sia.... Appiccicoso. è mai possibile che io ti ritrovi sempre fra i piedi anche nei momenti meno opportuni?! >>.
<< Non sembri contento di trovarmi qui. >> constatò Thor, guardando con aria decisa il volto pallido e segnato dell'altro uomo.
<< Oh, al contrario; fremo dalla gioia di rivederti. >> mugugnò Loki, sempre mantenendo lo stesso tono cupo di poco prima.
<< Thor! >> ripeté Sigyn, mentre il suo viso si distendeva leggermente, felice, al contrario di Loki, di rivedere il Dio del Tuono sano e salvo e probabilmente pronto ad aiutarla ad uscire di lì.
Senza riflettere più di tanto a quello che faceva, oltrepassò il principe dai capelli scuri che aveva da poco liberato di prigione, per mettersi a correre verso il Dio del Tuono.
Quando fu a pochi passi da lui, gli gettò le braccia al collo, nascondendo il viso contro la sua armatura.
Fino ad allora si era comportata il più coraggiosamente possibile, ma ora che rivedeva Thor, tutta la tensione accumulata durante la sua permanenza nelle prigioni, si stava rivelando, rendendola inquieta e bisognosa più che mai della vicinanza e della sicurezza che il figlio di Odino riusciva sempre ad infonderle.
Loki, dietro di loro, seguiva la scena senza muovere un solo muscolo, anche se improvvisamente l'espressione del suo volto si era incupita ulteriormente.
Aveva iniziato a torturare nervosamente con le dita uno dei due bracciali metallici che ancora gli cingevano i polsi doloranti.
Era la prima volta che rivedeva Thor, dopo che Odino aveva dato l'ordine alle guardie di rinchiuderlo nelle prigioni e la cosa gli faceva uno strano effetto.
Inoltre, vedere Sigyn ed il Dio del Tuono così vicini lo, faceva sentire vagamente infastidito.
Trovava completamente fuori luogo quella sdolcinata dimostrazione d'affetto fra i due.
Thor, lasciò che lei lo abbracciasse, ricambiando vagamente il gesto anche se in realtà, non sembrava nemmeno accorgersi della presenza della bella donna che si stava stringendo a lui.
Sembrava invece perso in pensieri all'apparenza tutt'altro che piacevoli.
Poi, allontanando delicatamente Sigyn da sé, le prese il viso sconvolto fra le mani grandi, sollevandolo verso l'alto per poter guardare la sua espressione mentre le parlava, domandandole in tono apprensivo: << Lady Sigyn; stai bene? >>.
Lei annuì lentamente.
<< Loki non ti ha fatto del male?! >> insistette il Dio del Tuono, sempre tenendole il viso fra le mani, scoccando una veloce occhiata intimidatoria verso il fratello, per poi tornare subito dopo a dedicare tutte le proprie attenzioni alla giovane donna davanti a lui.
<< No, lui.... >> Sigyn si scostò un poco da Thor e stava per rispondere che Loki le aveva salvato la vita, impedendo ad un Einherjar di colpirla con una freccia, quando s'interruppe, chiedendosi all'improvviso se fosse stato davvero così o se questo fosse stato solamente quello che il Dio degli Inganni desiderava che lei credesse.
<< Che razza di domanda sarebbe questa? >> sbottò alle sue spalle Loki, approfittando immediatamente della sua esitazione: << Perché mai avrei dovuto farle del male? Non sono mai stato un bruto, dovresti saperlo bene, figlio di Odino. >>.
<< L'unica cosa che so di te, Loki, è che sei estremamente imprevedibile e altrettanto instabile. >> lo fece tacere Thor, scostando definitivamente Sigyn da sé per muovere un passo vagamente minaccioso verso l'altro uomo.
Loki lo guardò torvo ma non si mosse.
<< Instabile?! è così che mi definisci, adesso? Instabile?! >> volle sapere.
Parlava bruscamente, con una nota irritata nella voce.
Nonostante la collera del fratello, Thor parve ignorarlo e tornò a dedicare le proprie attenzioni a Sigyn, dicendole: << Heimdall ti aveva concesso clemenza, Sigyn. Ti aveva permesso di venire nei sotterranei solo se tu avresti semplicemente parlato con Loki; ricordi? Tu avevi accettato, garantendo che non avresti mai liberato mio fratello dalla sua meritata prigionia. >>.
Lei annuì debolmente, già sapendo dove Thor voleva arrivare con le sue parole.
<< Perché allora non hai mantenuto la parola? >> le domandò infatti dopo un breve attimo di silenzio, indicando Loki con la stessa mano nella quale reggeva Mjolnir: << Perché mio fratello è libero, ora? >>.
Sigyn scosse il capo, come se non sapesse dare una risposta alle parole interrogative del Dio del Tuono.
Non riusciva a spiegare come si sentisse desolata in quel momento, per ciò che aveva fatto.
Non riusciva a raccontare a Thor di come ella aveva visto Loki quando ancora era incatenato alla parete, ferito e disidratato.
Non poteva spiegare al Dio del Tuono il loro accordo, perché temeva che lui non l'avrebbe capita.
Aveva paura che Thor potesse giudicarla come una piccola donna egoista che, pur di rivedere l'uomo che amava, aveva donato la libertà ad un individuo folle che, di certo, non avrebbe esitato a voltarle le spalle alla prima occasione.
Così, invece di spiegare il motivo che l'aveva spinta a concedere la libertà al Dio degli Inganni, chiese a sua volta, sollevando gli occhi ambrati su Thor: << Heimdall ha dato l'allarme? >>.
Era una domanda sciocca e quasi inutile, perché lei pensava già di conoscere la risposta; tuttavia la fece comunque.
<< Lo ha fatto, purtroppo. >> confermò tristemente il Dio del Tuono: << Ed ora più della metà degli Einherjar ti sta dando la caccia.... A te e, naturalmente a mio fratello. >>.
Sigyn si portò le mani alle labbra, soffocando un singulto.
<< No.... >> mormorò.
Non riuscì però ad aggiungere altro.
Sapeva che ci sarebbero state delle conseguenze, se lei avesse deciso di liberare Loki e, quando aveva implorato Thor di aiutarla sul Ponte dell'Arcobaleno, aveva anche detto che le avrebbe accettate, ma adesso era tremendamente spaventata.
Aveva praticamente tradito la fiducia del guardiano del Bifrost e del Padre degli Dei e perciò non poteva immaginare quale sarebbe stata la punizione che l'avrebbe attesa, se gli Einherjar l'avessero catturata.
Lei era disposta a pagare per le proprie azioni, ma.... Aveva paura....
Troppa paura.
<< Ma non mi dite! >> s'intromise Loki, improvvisamente, muovendo qualche passo in avanti: << Così, voi eravate in combutta anche con il buon Heimdall. >> aggrottò la fronte, guardando prima Thor e poi Sigyn: << Davvero sorprendente. Devo complimentarmi con voi e con la vostra spiccata ingegnosità. >>.
Finse di riflettere per un istante; poi borbottò: << Quindi ora mi sovviene spontanea alle labbra una domanda: c'è qualcuno in tutta Asgard che non è a conoscenza della tua piccola scappatella nelle antiche prigioni, mia cara? >>.
Si volse verso Sigyn e la guardò intensamente.
Lei, chinò il capo torturandosi le mani e non rispose, mentre quasi automaticamente  Thor muoveva un passo verso il fratello, frapponendosi fra lui e la giovane donna, come se volesse proteggerla dall'altro uomo.
<< Invece di fare lo sbruffone, dovresti ringraziare Lady Sigyn e me, fratello. >> esclamò il Dio del Tuono con la sua voce possente.
<< Ringraziarti? >> Loki scrutò l'altro per un istante, poi scrollò le spalle: << Perchè mai? Tu non hai mosso un dito quando Odino mi ha privato dei poteri magici e mi ha sbattuto in quella lurida cella, dalla quale non sono uscito certo, grazie al tuo aiuto.  >>.
<< Sai bene perché non ti ho aiutato. >>
<< No, non lo so Thor. Perché non sei così gentile da dirmelo tu. >> Loki socchiuse gli occhi, fissando freddamente il Dio del Tuono: << Avanti! Spiegami il motivo per cui non mi hai aiutato. Sono tutt'orecchi. >>.
<< Di solito non sono incline ad appoggiare le cause di un folle. >> borbottò Thor cupo: << Quando nostro padre ti ha privato dei poteri, non ho fatto nulla per aiutarti, perchè non meritavi che io ti difendessi. >>.
Chinò il capo, facendosi rigirare il martello del Tuono fra le mani.
Poi, tornando a sollevare i suoi occhi azzurri su Loki, concluse con determinazione: << Il Padre degli Dei ha avuto ragione nel decidere di imprigionarti. >>.
<< è questo che pensi?! >> domandò Loki, simulando una falsa compostezza.
<< Si, è così. >> annuì in fretta Thor, muovendo bruscamente un altro passo verso il fratello minore: << Hai tradito Asgard ed il suo Re per troppe volte, ormai, fratello. Nessuno più è disposto a spendere una buona parola a tuo favore. >>.
Mosse la mano nella quale impugnava Mjolnir verso il viso di Loki: << Nemmeno io che ho sempre desiderato potermi fidare di te. >>.
Tacque per un breve attimo mentre la sua voce possente, tremava appena, scossa da antichi ricordi.
Poi, sospirando per riprendere il controllo, mormorò quasi desolatamente: << Ti conosco troppo bene, ormai. >>.
Sigyn alle spalle di Thor, assisteva in disparte alla scena, con l'impressione di comprendere solamente ora tutto il bene che Thor ancora provava nei confronti del fratello, seppure volesse far credere agli altri e a sé stesso che non tenesse più a lui.
<< Allora sei sempre stato d'accordo con Odino su tutto. >> la voce sferzante del Dio degli Inganni, riportò l'attenzione di Sigyn e dello stesso Dio del Tuono su di lui: << Anche sul fatto di lasciarmi solo per giorni interi, senza cibo e senza acqua. >>.
Serrò la mascella con forza, sibilando con rabbia: << A quest'ora potrei essere già morto. >>.
Gli sguardi dei due principi si scontrarono per un istante e Loki e Thor rimasero entrambi in silenzio.
Poi, il Dio del Tuono, commentò: << Non lo sei, giusto? >>.
<< Ti sembro forse morto? >> sbottò Loki, infastidito dalla calma che l'altro aveva riacquistato tutt'a un tratto.
<< Ad essere sinceri, non hai un bell'aspetto, fratello. >> ammise Thor, squadrando l'altro dalla testa ai piedi, come se si stesse rendendo conto solo in quel momento dei lividi sul corpo dell'altro e dei vestiti malridotti che indossava.
<< Lo so. Lo so. >> Loki scoppiò a ridere come un isterico, facendo sobbalzare Sigyn e aggrottare la fronte a Thor, che adesso lo guardava come se fosse completamente impazzito.
<< Se il mio aspetto rispecchia solo in parte come mi sento dentro, non stento a credere di sembrare un cadavere che cammina. >> ammise Loki, sempre divertito da qualcosa che solo lui poteva pensare: << Ma fortunatamente per me, sono ancora in grado di ragionare e di agire. >>.
Thor approfittò di quelle ultime parole per esclamare con convinzione assoluta: << Spero che stavolta agirai nella maniera giusta. >>.
Tacque, scrutando la reazione del fratello dai capelli neri come la notte.
Anche Loki rimase a guardare Thor, in completo silenzio, l'espressione sul suo volto di nuovo cupa e vuota.
Poi si strinse nelle spalle, borbottando con indifferenza: << Chissà.... Forse.... >>.
Allora, Thor, colto improvvisamente da un moto di collera, sollevò Mjolnir verso l'alto in segno d'avvertimento, esclamando fermamente: << Cerca di non fare scherzi, Loki, o ti prometto che torni immediatamente nella cella dalla quale sei appena uscito. >>.
Loki esitò solo un istante, strusciando il piede destro al suolo e indietreggiando appena dal fratello.
Poi, il suo volto pallido e teso si dischiuse nuovamente in un sorriso.
<< Grazie molte. >> esclamò: << Questo è proprio l'aiuto che mi sarei aspettato da parte tua, Thor. >>.
Tacque un attimo, spostando il suo sguardo su Mjolnir che oscillava leggermente nella stretta dell'altro.
Poi, evidentemente comprendendo che Thor non gli avrebbe mai scagliato contro il martello del Tuono; almeno per ora, domandò:  << Ma dimmi la verità, ti prego. Saresti davvero così crudele da gettarmi di nuovo in quella cella, fino alla fine dei miei giorni? >>.
Thor non si mosse, non distolse lo sguardo da lui e non abbassò Mjolnir.
Invece, rispose con prontezza: << Solo se fai una mossa sbagliata. Quindi ti consiglio di decidere bene cosa fare da ora in avanti. >>.
Loki scosse il capo.
Poi, sollevando verso l'alto le mani in una specie di segno di resa, annunciò: << Ti posso garantire che queste tue minacce non servono. Non ho alcuna intenzione di fare qualche sciocchezza, né di tradire te o... >> volse o sguardo su Sigyn: << La donna. Anche se volessi, diciamo... >> tornò a spostare i suoi occhi su Thor: << ...Andarmene da qui da solo, senza di te e la bionda, non potrei mai farlo. Tu me lo impediresti, giusto? >>.
Thor non replicò, così Loki proseguì con calma, indicando vagamente il martello ancora stretto nella mano destra di Thor: << Useresti Mjolnir contro di me, ed io conosco i miei limiti. In questo momento non ho nè la forza né il potere magico per poterti battere, Thor. Come hai affermato tu stesso, sono più morto che vivo, perciò, stai pur certo che non ti tradirò. >>.
Sorrise, di nuovo; anche se Sigyn ebbe la netta impressione che questa volta, quel ghigno fosse tutt'altro che onesto.
<< Puoi fidarti di me. >> mormorò.
<< Sai che non lo farò. >> replicò Thor scuotendo il capo, ma abbassando un poco Mjolnir.
<< Bè, puoi sempre fidarti del mio corpo ferito. >> gli fece notare Loki allargando le braccia in un gesto teatrale: << Quello non è certo un inganno. >>.
Thor sospirò e distolse per un attimo lo sguardo dal fratello, come se fosse infastidito a vederlo conciato come una sorta di straccione.
Poi, abbassando definitivamente il martello del Tuono e nascondendolo nelle pieghe dell'ampio mantello rosso, sussurrò sinceramente turbato: << Mi dispiace per quello che gli Einherjar ti hanno fatto. >>.
Loki lo guardò sorpreso per un attimo.
Poi sorrise, esclamando quasi allegramente: << Come no. >>.
<< Non avrebbero dovuto colpirti quando tu non potevi difenderti. >> continuò Thor, senza badare all'altro.
<< Ma l'hanno fatto; ed io ho sopportato come meglio potevo. >> puntualizzò Loki, adesso con aria infastidita.
Non sembrava gradire particolarmente le parole del fratello, nemmeno se Thor era evidentemente onesto con lui.
Alle spalle del Dio del Tuono, Sigyn continuava a sentirsi totalmente esclusa dalla conversazione e aveva l'impressione di essere in qualche modo d'intralcio.
Avrebbe voluto dire qualcosa, ma ogni parola sembrava sbagliata in quel momento.
Erano i due fratelli che si stavano scontrando l'un l'altro e lei non poteva intervenire in alcun modo.
Aveva anzi la sgradevole sensazione di essere solo uno spettatore troppo curioso e questo non le piaceva.
Avrebbe voluto poter lasciare Thor e Loki da soli, ma non sapeva dove andare lì sotto.
<< Sono stato d'accordo con l'idea di mio padre di imprigionarti qua sotto, anche perché Odino non mi ha dato modo di poter dire la mia opinione. >> riprese parola Thor con veemenza: << Ha preso la decisione da solo.... Come Re di Asgard ne ha tutto il diritto, sopratutto dopo quello che tu gli hai fatto. >>.
Puntò l'indice verso il petto di Loki, quindi sospirando distolse lo sguardo per un breve attimo.
<< Ma questo non significa che io non abbia a cuore la tua salute, Loki. >> mormorò: << Non avrei mai voluto che le guardie arrivassero persino a picchiarti. >>.
Tacque ed il silenzio più assoluto tornò a calare sui corridoi bui delle prigioni.
Poi, Loki borbottò, quasi distaccatamente, come se le parole appena pronunciate dal fratello non significassero nulla per lui e lo avessero lasciato totalmente indifferente: << Sai, Thor. Non ti nascondo il fatto che Odino mi ha sorpreso. Deve essere veramente furioso con me, per giungere a tanto. >>.
Abbassò gli occhi alla catena che ancora pendeva dal suo braccio, agitandola distrattamente avanti e indietro: << Nemmeno io avrei saputo fare di meglio, con un prigioniero nemico. >>.
Thor scosse il capo, borbottando: << Ho i miei seri dubbi a riguardo. >>.
<< Non esageriamo ora. >> si schermì immediatamente Loki, smettendo di giocare con la catena per fissare i suoi occhi sull'altro uomo: << Sarò anche un traditore, ma non sono un sadico. >>.
<< Devo forse rammentarti di come hai trattato nostro padre quando tu l'hai imprigionato sotto mentite spoglie? >> gli domandò Thor allora, indurendo un'altra volta la voce.
A quanto pareva il momento delle parole gentili era passato da un bel pezzo.
<< Io non l'ho torturato. >> sussurrò Loki, fissando i suoi occhi verdi e brucianti sul volto di Thor.
L'altro parve non riuscire a reggere lo sguardo del Dio degli Inganni e tornando ad abbassare il proprio, commentò: << Nessuno ti ha torturato, Loki. >>.
<< Davvero? Allora cos'è questo? >> domandò l'altro immediatamente, indicando uno dei lividi sulla sua faccia.
<< E questo come lo chiameresti? >> sporse in avanti il labbro tagliato.
<< Non è certo stata una carezza a procurarmi i lividi che vedi sul mio corpo. >> concluse poi, incrociando le braccia sul petto: << Gli Einherjar volevano estrapolarmi le parole di bocca con la violenza. >>.
<< E tu ti sei ostinato a non parlare. >> disse il Dio del Tuono, come se conoscesse molto bene il fratello e la sua ostinazione.
<< Che cosa avrei dovuto dire? >> domandò Loki, tornando a sciogliere le braccia e a lasciarle ricadere lungo i fianchi.
La catena che ancora pendeva dal suo braccio tintinnò sinistramente nella semioscurità.
<< Ciò che gli Einherjar volevano sentirti dire, ad esempio. >> disse Thor, senza scomporsi.
Loki parve riflettere.
Poi, dopo un istante, commentò: << Avrei potuto mentire di nuovo, come ho sempre fatto, ingannando ancora una volta tutti quanti; per guadagnarmi così la pace. Avrei potuto dire a quegli sciocchi ciò che loro volevano sentirsi dire, cioè che Theoric era vivo e stava bene. Avrei potuto dare loro il nome di un pianeta a caso, in modo di spedire tutti loro lontano da Asgard, per facilitarmi in seguito la fuga. Invece, come puoi immaginare, non ho fatto nulla di tutto questo. >>.
<< A quanto pare, non l'hai fatto.>> concordò Thor, sfregandosi la corta barba pensieroso: << Perché? >>.
<< Mi chiedi perché? >> Loki parve sorpreso: << Dovresti già conoscere la risposta. >>.
<< No. Non la conosco. >> disse Thor di rimando.
<< Non era mia intenzione mentire. >> rivelò allora Loki, parlando con un insolita gentilezza nella voce.
<< Ma lo stai facendo ora. >> borbottò Thor, sicuro di sè.
<< Vuoi forse cercare di offendermi, Thor? >> sbottò Loki, alzando improvvisamente la voce, abbandonando immediatamente i modi affabili di poco prima in favore di parole brusche e affrettate: << Non sto mentendo! >>.
<< Nemmeno io, quando dico di non crederti. >> lo zittì Thor prontamente.
Passò un attimo in silenzio.
Poi, inaspettatamente Loki si avvicinò a Sigyn che continuava ad assistere in silenzio allo scontro verbale fra i due principi, un po’ discosta da Thor che comunque le stava sempre davanti con fare protettivo.
Lo sguardo penetrante del Dio degli Inganni sfiorò il volto del fratello dai capelli biondi solo per un istante, mentre lo oltrepassava come sfidandolo a fermarlo, poi si posò sulla fanciulla, mormorando: << Chiedilo a Lady Sigyn, se vuoi. Lei sa tutto. >>.
Chinò il capo più vicino al suo e Sigyn trattenne il fiato, confusa dalla eccessiva vicinanza dell'uomo a lei.
<< Diglielo! >> la incitò freddamente in un sussurrò appena percettibile.
Sembrava volesse legarla a lui con la sola forza del suo sguardo.
<< Che cosa...? >> balbettò lei, inebetita, ancora incredula dal fatto che Loki stesse cercando adesso di trascinarla nel suo dibattito con Thor, senza riuscire a muoversi o ad allontanare il proprio sguardo da quello ardente di lui.
<< Digli che non mento! >> la incitò lui con voce sferzante.
<< I.... Io.... >> bofonchiò lei di rimando, senza sapere che cosa fare, facendo saettare lo sguardo dal volto affilato di Loki a poca distanza dal suo, a quello duro di Thor.
Non poteva fare come Loki le chiedeva, perché anche lei non era affatto sicura che il Dio degli Inganni stesse dicendo la verità.
Perché Loki chiedeva il suo aiuto?
Perché, quando quello abile nelle parole era lui?
Voleva forse costringere a mentire anche lei?
Sigyn deglutì a vuoto, ritraendosi leggermente da Loki e scosse il capo, senza più aprir bocca.
I suoi occhi erano di nuovo enormi per la tensione e la paura.
Per un istante, Loki continuò a guardarla e Sigyn temette d'essersi messa nei guai, rifiutando al principe dai capelli corvini il suo appoggio.
Ma lui non alzò un dito verso Sigyn.
Piuttosto, sollevò gli occhi al cielo, vedendo che lei non sembrava collaborare, quindi tornò a voltarle le spalle, fissando di nuovo la sua attenzione su Thor.
<< è proprio necessario che io mi ripeta, dunque? >> domandò infastidito: << Odio doverlo fare. >>.
Tuttavia, riprese immediatamente la parola, spiegando al fratello:  << Come già ho detto a Sigyn, non so dov'è Theoric in questo momento e non lo sapevo nemmeno quando gli Einherjar me l'hanno chiesto. Potevo raccontare loro una spudorata bugia, ma non l'ho fatto. >> alzò le spalle, concludendo affabilmente: << Semplice, non trovi? >>.
<< Con tutte le volte che hai mentito, perché hai deciso di non farlo proprio quando ti saresti potuto risparmiare un sacco di sofferenza? >> domandò Thor quindi, confuso: << è irragionevole. >>.
<< è semplicemente onesto, per una volta. >> lo contraddisse l'altro assumendo l'espressione più sincera ed innocente di cui fosse capace.
<< Non cercare di farmi credere che sei cambiato di colpo, Loki. >> lo ammonì Thor freddamente, avvicinandosi a lui a grandi passi: << Forse non hai mentito allora, ma non posso dire con certezza che tu non lo stia facendo con me, ora. Ci vuole ben altro per riuscire a convincermi della tua onestà. >>.
Loki piegò leggermente il capo di lato, studiando l'espressione severa sul volto forte dell'altro.
Poi commentò, seriamente, come se avesse scoperto un lato del fratello che prima non aveva mai sospettato: << Forse è vero che con il tempo sei diventato un po’ più perspicace, Thor. >>.
<< Vuol dire che stai mentendo? >> domandò immediatamente il Dio del Tuono, sicuro d'aver fatto breccia nelle parole fasulle dell'altro che, per tutta risposta ridacchiò: << Forse... O forse no. >>.
<< Basta giochetti di parole, Loki. >> lo apostrofò Thor tornando a stringere Mjolnir con forza.
<< Non sto a chiederti altrimenti cosa farai, Thor, perché potremmo andare avanti giorno e notte così, a discutere, senza mai raggiungere un accordo fra noi. >> borbottò Loki agitando una mano nell'aria: << Quindi ti chiedo semplicemente: cosa sei venuto a fare nelle prigioni? >>.
<< Nostro padre ha vietato a tutti di poterti vedere, dovresti immaginare questo. >> gli spiegò Thor: <<  Sono qui per aiutarvi ad uscire sani e salvi dalle prigioni, anche se così facendo sto infrangendo il volere di Odino. >>.
I due fratelli si scrutarono per un altro attimo, in silenzio.
Poi, il principe dai capelli scuri, commentò mentre un sorrisetto astuto gli stendeva l'angolo destro delle labbra: << Dovrei sentirmi davvero molto lusingato, se stai facendo tutto questo per me. Già una volta mi hai aiutato a fuggire dai sotterranei del palazzo senza il consenso del Padre degli Dei. Hai intenzione di rifarlo? >>.
<< Tutto ciò che sto facendo non è semplicemente per aiutare te, fratello. >> lo zittì Thor, quasi furiosamente.
<< Ah, no? >> domandò Loki, simulando sorpresa.
Thor scosse in fretta il capo: << Ho promesso a Lady Sigyn che l'avrei aiutata a ritrovare Theoric. Solo per questo sono qui. Per la mia lealtà nei confronti del capitano degli Einherjar. >>.
Il volto di Loki si aprì in un sorriso vuoto e distaccato, prima di tornare subitaneamente serio e quasi minaccioso: << Quanti buoni propositi, Thor. Sempre pronto ad aiutare gli altri. Sempre desideroso di fare l'eroe. Non sai quanto mi irrita la tua presenza. >>.
<< Per lo meno puoi parlare con qualcuno. >> gli fece notare Thor, semplicemente.
Loki sbuffò, alzando gli occhi al cielo: << Davvero fantastico. Ad essere sinceri, anche il muro della mia cella, riusciva a fare discorsi più intelligenti dei tuoi. >>.
Nell'udire la voce del Dio degli Inganni che assumeva una sfumatura tagliente, Sigyn trasalì, dalla sua posizione ancora ferma alle spalle di Thor che, al contrario di lei non pareva affatto turbato dalla vicinanza quasi minacciosa del fratello, ma invece sembrava divertito da qualcosa che solo lui immaginava.
<< Dici sul serio? >> domandò, rivolto all'altro, in tono leggero.
<< Oh, si. >> garantì Loki annuendo.
<< Questo significa che tu parlavi con il muro della tua cella?! >> Thor sorrise leggermente.
Per una volta stava riuscendo a prendersi gioco del fratello, senza che l'altro se ne fosse accorto: << Adesso inizio veramente a preoccuparmi per te, Loki. >>.
<< Fai poco lo spiritoso! >> sibilò Loki, irritato quando comprese cosa l'altro stava facendo: << Hai per lo meno una pallida idea di che cosa ho passato in questi giorni rinchiuso in cella? Quanti sono? Due? Tre? >>.
<< Tre. >> rispose Thor con calma.
<< Tu non puoi neanche vagamente immaginare.... >> le lamentele di Loki, vennero interrotte improvvisamente dalle voce di altri uomini e dal suono dei loro passi affrettati.
<< Per di qui! Seguitemi! >>.
<< Einherjar! >> esclamò Thor, voltandosi di scatto verso la direzione dalla quale provenivano le voci concitate ed il suono di passi in corsa: << Li ho visti, prima, quando sono sceso sin qui. Sono stati chiamati a decine da mio padre ed ora stanno ispezionando i cunicoli delle antiche prigioni palmo a palmo. Sono sceso un secondo prima di loro. Credono che io sia qui per darvi la caccia a mia volta. >>.
<< A quanto pare ti è sfuggito un piccolo particolare. Perché vedi...Non sei sceso prima di loro, Thor. >> commentò Loki con voce atona, quasi privo di interesse per quel che l'altro stava dicendo.
Indicò vagamente con il capo verso il punto dove l'Einherjar da lui atterrato, giaceva ancora privo di sensi: << Uno era già qui. >>.
<< E tu, a quanto vedo non ti sei risparmiato di colpirlo. >> sbottò Thor, scuotendo il capo.
Sembrava deluso nel constatare che, il fratello, pur essendo stato imprigionato e picchiato, non pareva essere cambiato di una virgola.
Forse Thor si era illuso che Loki avesse smesso di agire avventatamente, creando distruzione tutt'attorno a sé, in favore esclusivamente di sé stesso, ma quella era solo una fantasia.
Il Dio degli Inganni non sarebbe mai potuto cambiare.
Loki si strinse nelle spalle, come se ciò che pensasse l'altro non lo interessasse minimamente, affermando: << O lui o io, figlio di Odino. >>.
<< Le tue parole non hanno alcun senso. Questa dovrebbe essere casa tua, Loki. E noi non dovremmo essere ripetutamente in guerra. >>.
<< Io lo sono sempre. >> mormorò l'altro, e per un istante, Sigyn ebbe l'impressione di scorgere un vago senso di tristezza e rassegnazione che passava sul viso di Loki.
Durò solo un attimo; un battito di ciglia, un respiro e l'espressione sul volto pallido e tumefatto di Loki era tornato impassibile e quasi vacua.
Quasi a tradimento, le voci dei soldati tornarono all'improvviso a farsi sentire nel buio e i tre s'immobilizzarono completamente, in ascolto.
I richiami degli Einherjar andavano e venivano, a volte lontane e a volte all'apparenza molto vicine, ma sempre impossibili da localizzare in una direzione precisa.
<< Dobbiamo muoverci, se non vogliamo che altri soldati ci trovino qui. >> borbottò Thor, sempre più inquieto.
<< Sembri preoccupato, Thor. Ti disturba il fatto che qualcuno possa vederti in mia presenza? >> Loki si mise le mani sui fianchi e inclinò la testa, in un atteggiamento disinvolto, smentito dalla durezza del suo sguardo e dalla freddezza della voce.
<< Dovresti essere rinchiuso in una delle celle più buie di queste prigioni. >> Thor gettò un'occhiata a Loki.
Questo aggrottò le sopracciglia: << Naturalmente. E tu, come erede al trono e orgoglioso figlio di Odino, non puoi certo sopportare che qualcuno possa accusarti di avermi aiutato nella fuga. >>.
Thor gli scoccò un'occhiata tutt'altro che allegra, ma non perse tempo a rispondere al fratello.
Invece disse: << Se vogliamo uscire di qui sani e salvi, dobbiamo agire in fretta. Per il bene di tutti. >>.
Mosse istintivamente lo sguardo su Sigyn che seguiva in silenzio la conversazione non proprio tranquilla che si stava svolgendo davanti ai suoi occhi fra i due principi di Asgard.
<< Venite! >> esclamò quindi: << Da questa parte la via dovrebbe essere libera, per il momento. >>.
Così dicendo iniziò a muoversi nel corridoio, accelerando via via il passo.
<< Almeno è il corridoio giusto da imboccare per uscire da qui? >> domandò all'improvviso Loki, che lo seguiva da vicino.
Aveva assunto quel suo atteggiamento sprezzante che Thor detestava: << Non provo particolare piacere nel continuare a girare a vuoto qui sotto, come un topo in gabbia. >>.
<< Abbi un po’ di fiducia, fratello. >> replicò il Dio del Tuono, senza smettere di muoversi.
<< Non sono mai stato incline a fidarmi troppo degli altri, Thor. Soprattutto da quando il Padre degli Dei... >> Loki esitò, accigliandosi: <<... Tu sai cosa.... >>.
Thor smise di avanzare e si volse bruscamente verso l'altro uomo, puntandogli l'indice al petto, prima di esclamare: << Penso che dovrai abbandonare la tua maldisposta sfiducia nei miei confronti, almeno per il momento, se vuoi salvarti la pelle. >>.
Loki annuì: << Suppongo di poter sopportare di seguire i tuoi ordini, almeno per il momento. >> sogghignò: << Naturalmente se in cambio avrò la libertà. >>.
Thor non controbatté, ma riprese a muoversi con rinnovata determinazione.
Avanzarono insieme, tenendosi vicini l'uno all'altro, il più silenziosamente possibile, senza pensare a nulla fuorché ad uscire da quelle antiche prigioni in disuso.
Ora in testa al gruppo c'era Thor.
Subito dietro di lui veniva Sigyn e Loki stava in fondo alla fila.
Avevano appena svoltato ad un angolo, imboccando un nuovo corridoio, quando davanti a loro nell'ombra si mossero alcune figure.
Loki colse il luccichio delle spade che impugnavano e la sfumatura dorata delle loro armature.
Erano tutti Einherjar, ovviamente.
Il Dio degli Inganni cessò di colpo di pensare, e anche se era l'ultimo della fila, strinse le mani sulla spada che poco prima aveva sottratto al soldato da lui atterrato, pronto a reagire automaticamente al possibile attacco dei soldati di Odino.
La sua idea era semplice.
Avrebbe attaccato per primo, senza lasciare ai soldati il tempo di capire cosa fosse successo.
Si mosse veloce, superando Sigyn senza nemmeno vederla, già preso dall'impeto di ciò che intendeva fare, ma Thor, svelto quanto lui ed evidentemente intuendo le sue intenzioni, riuscì a bloccarlo prima che Loki si gettasse a spada tesa verso gli Einherjar.
Loki si ritrovò ad indietreggiare bruscamente, con la mano di Thor premuta con forza sul suo petto.
<< Stai indietro, fratello. A loro penso io. >> decretò il Dio del Tuono, dando un ultimo brusco spintone a Loki che, ancora indebolito dalla prigionia, non riuscì ad evitare di muovere un passo barcollante all'indietro, scoccando un'occhiata offesa e rabbiosa a Thor.
Lui però lo ignorò completamente e, tornando a volgersi verso i soldati, li scrutò per un solo, breve istante, prima di prendere la sua decisione.
Quindi sollevò Mjolnir verso l'alto e, senza alcuna esitazione, lo scagliò in avanti, verso gli Einherjar allibiti.
<< Principe Thor, ma cosa....? >> stava per esclamare il primo della fila di soldati, riconoscendo nell'uomo alto con il mantello rosso il figlio di Odino, quando il Martello del Tuono si abbatté su di lui colpendolo al petto e sollevandolo di peso da terra.
L'Einherjar venne scagliato con forza contro gli uomini che lo seguivano, e tutti quanti finirono contro la parete di fondo del corridoio con una forza tale da lasciarli storditi e praticamente fuori combattimento anche se ancora tutti interi.
Sigyn sentì il cuore sussultarle nel petto, quando vide la violenza della scena e, d'istinto si fece più vicina a Loki.
Lui parve accorgersene ma non si spostò né fece commenti d'alcun genere.
Rimase fermo dov'era; la mano destra lasciata inerte lungo il fianco, a poca distanza adesso da quella di Sigyn.
Poi si rivolse al fratello, esclamando: << Uh! Che botta! E queste sarebbero buone maniere, secondo te, Thor? >>.
Ridacchiò: << Fortuna che solo pochi attimi fa affermavi che ero io quello manesco, anche se ho messo fuori combattimento solo un Einherjar fino ad ora e tu invece..... >>.
<< Taci, fratello! >> lo zittì Thor bruscamente, mentre recuperava al volo il Martello del Tuono, che tornava da lui come per magia, ad un suo solo gesto della mano.
Loki stava per aprire la bocca e replicare, quando Thor tornò ad  avvicinò a loro, Mjolnir che mandava adesso lieve scosse di elettricità nell'aria circostante.
<< Devo andare! >> annunciò inaspettatamente; una luce decisa ed implacabile nello sguardo.
<< Cosa? >> Sigyn sobbalzò nell'udire quell'affermazione: << Cosa stai dicendo, Thor? >>.
<< Non posso continuare a combattere. Devo tentare di attirare il resto degli Einherjar, ancora ignari della mia complicità con voi, lontano da qui. >> spiegò Thor: << Voi due rimanete in questo corridoio finché non mi seguiranno, poi correte via dalle prigioni. Fino a quel momento, rimanete nascosti. >>.
<< Non c'è bisogno che sia tu a dirmelo. >> mugugnò Loki, lanciando una frettolosa occhiata al fratello dai capelli biondi.
<< Che cosa hai intenzione di fare, Thor? >> Sigyn si sporse in avanti, trattenendo il Dio del Tuono per un braccio muscoloso, restia a lasciarlo andare via.
Esitava a permettergli di allontanarsi di nuovo, perché questo avrebbe significato dover restare di nuovo sola in compagnia di Loki, e lei non era poi tanto sicura di volere questo.
Con Thor al suo fianco si sentiva più protetta; meno vulnerabile alle parole taglienti dell'altro uomo.
<< Non devi preoccuparti per me, Sigyn. Faccio ciò che devo. Vi ritroverò quando tutto questo caos sarà cessato. >> annuì, sorridendole lievemente, cercando di rassicurarla, anche se lo stesso Thor non sembrava completamente convinto di quello che le aveva appena detto.
Poi, fece un cenno a Loki e Sigyn si sentì afferrare da dietro.
Irrigidendosi completamente, quando capì che le mani che le stavano stringendo la vita, staccandola bruscamente da Thor erano quelle di Loki, lei non poté fare a meno di restare a guardare il Dio del Tuono che si allontanava di nuovo da loro.
Poi, quell'attimo passò e lei si ritrovò di nuovo sola, con il Dio degli Inganni come unica compagnia, le sue mani grandi e sottili ancora posate sui suoi fianchi in un gesto quasi possessivo.
  
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