A small moment of weakness
Lei odiava quell'evento.
Detestava quell'evento.
Le faceva accapponare la pelle.
E poi perché si ritrovava sempre a dover sostenere uno degli sposi?
*
Era seduta sul gradino davanti la porta che dava sul giardino sul retro della casa, con la testa poggiata su una mano.
Era davvero uno splendido giardino: pieno di fiori, erba tagliata a tre centimetri, delicati ornamenti e un profumo delicato nell'aria.
<< Non li rivedrò mai più... >>
La sua voce la risvegliò dai suoi futili pensieri.
Kami era convinta che il dramma peggiore sarebbe stato far svegliare lo sposo. Che invece era perfettamente sveglio e già pronto.
Incredibile.
<< Sai bene che non esiste questa eventualità >> rispose seria << Voi tre siete molto legati >>
La sposa inspirò profondamente.
<< Si però... sarà tutto diverso. E se i nostri impegni ci dividessero? >>
<< Non succederà >>
Temari, fasciata da un magnifico abito da sposa di seta, apriva e chiudeva freneticamente il suo ventaglio. Cose che avrebbe allarmato i più ma non la Murasaki.
<< Gaara non è un tipo che scrive lettere, ed è sempre molto impegnato. E Kankuro sarà la sua guardia del corpo. E io dovrò svolgere le missioni per conto di Konoha... >> sospirò sopraffatta << Insomma noi... >>
Aggrottò la fronte irrigidendosi vedendo la reazione della ragazza.
Sumire si era alzata di scatto facendo un rapido dietrofront.
Non aveva detto nulla. Semplicemente era entrata strafregandosene -o semplicemente non notando- gli sguardi allibiti dei presenti, ovvero tutti i ninja di konoha e gli invitati che erano arrivati da Suna.
Aveva preso per mano uno stralunato Kankuro e lo aveva trascinato via dalla sala, fuori in giardino.
Dopo due minuti di orologio era rientrata aveva fissato i presenti -ancora allibiti- aveva preso uno (spaventato?) Gaara per la cravatta e lo aveva trascinato fuori, sempre in giardino.
<< Temari ha bisogno di voi >>
Spalancò la porta e piazzò i fratelli di fonte alla sposa.
Lei guardò prima i fratelli poi Sumire.
<< Diglielo >>
<< Cosa? >>
<< Diglielo! >>
Kankuro aggrottò la fronte avvicinandosi alla sorella.
<< Temari hai pianto? >>
Lei girò il viso sistemandosi una ciocca di capelli che si ostinava a scendere, ribelle, sulla fronte.
<< No... ma che dici... >>
<< Io me ne vado >> disse Sumire col suo fare iperattivo e un po' isterico, lasciando un po' di privacy ai tre fratelli.
*
Rimasti soli i tre guardarono ovunque concentrandosi persino sulle foglie e sui rami, tutto pur di non incrociare lo sguardo con i rispettivi consanguinei.
Kankuro aveva una mano dietro la nuca, Gaara un dito sopra la guancia e Temari si rifiutava di mollare il suo ventaglio.
<< Sta cambiando tutto >> mormorò infine rinunciando a sistemare la ciocca bionda.
I due fratelli la guardarono sorpresi poi si guardarono a vicenda.
Temari era sempre stata la più forte tra loro, la più controllata. Ma quello era un momento molto delicato per lei.
<< Temari >>
Lei alzò lo sguardo guardando il suo fratellino.
<< Ti prometto che i miei impegni non mi impediranno di scriverti. E verrò a farti visita ogni volta che potrò >>
La ragazza sorrise.
<< Ontoni? >>
Gaara ricambiò con un sorriso appena accennato.
<< Certamente >>
Temari lasciò andare il suo ventaglio poggiandolo per terra e si mise in piedi sistemandosi il vestito.
Ispirò e si diresse verso la porta.
<< Kankuro >>
<< Si Tem? >>
<< Per favore almeno per oggi non fare l'iperprotettivo con Shika. O almeno sta lontano dalla sua faccia >>
Lui rise.
<< Ci proverò Tem >>