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Autore: Summer11    04/06/2018    1 recensioni
Brittany: BASTA!! Oliver, se te ne vai adesso non tornare mai più!
Oliver: Mi dispiace Britt, io ti amo, ma non sono pronto per questa cosa. E' troppo grande!
-Brittany riprese a piangere mentre Oliver si voltava per andare via. Alex non si trattenne e urlò.-
Alex: NON TORNARE MAI PIU', CHIARO?
Oliver: Stanne certo!
-Quella fu l'ultima risposta di Oliver, che, voltava l’angolo, anche lui con le lacrime che gli scendevano sul viso. Probabilmente non l’avrebbe più dimenticata, pensò.-
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Unconventional Family
Capitolo 68
-Inizi inaspettati.-


-Quella domenica mattina, o per meglio dire, ormai ora di pranzo, Brittany bussò alla porta della camera di suo figlio che non aveva ancora dato alcun segno di vita. La donna sentì un grugnito, così aprì la porta ed entrò, andando a sedersi sul letto.-

Brittany: Buongiorno, fagiolo!

-Dylan sbuffò, mettendosi il cuscino in testa.-

Dylan: Mamma, quante volte devo dirti ancora di non chiamarmi più così?!

-Brittany lo accarezzò sorridendo.-

Brittany: Ehi, dammi tempo. Ringrazia che non ti chiamo più così davanti agli altri. Permettimelo ogni tanto quando siamo solo io e te. Non fare l’adolescente antipatico, brontolone!

-Dylan si tolse il cuscino dalla faccia e guardò sua madre.-

Dylan: Ma io lo sono. Perché sei qui?
Brittany: Perché sono le 12:45 e alle 13:00, i McKay e tua sorella e famiglia, saranno qui per pranzo dato che è domenica. Tuo padre è già alle prese con i fornelli

-Dylan subito pensò che avrebbe rivisto Emily dopo la serata precedente e lui non aveva ancora fatto pace con il suo cuore.-

Dylan: Posso stare a letto? Non mi sento molto bene!

-Brittany lo guardò, si avvicinò a lui e appoggiò le sue labbra sulla fronte del ragazzo.-

Brittany: Eppure non sembri caldo. Immagino che tu sia solo stanco. Ti ho sentito rientrare a casa ieri notte. Era mezzanotte e il tuo coprifuoco era scaduto da un’ora!
Dylan: Ho un coprifuoco?
Brittany: Certo! Solo che tuo padre non ti sgrida mai, facendotela sempre passare liscia e io ormai ci sto rinunciando. Coraggio, alzati e fatti una bella doccia. Oh, a proposito, com’è andata la festa ieri?

-Dylan sospirò, non voleva nemmeno pensare a quella serata.-

Dylan: Era okay. Non preoccuparti, non c’erano alcolici, se è quello che vuoi sapere!
Brittany: Meno male!

-Brittany sorrise e accarezzò il viso di suo figlio che ancora, alle volte, ricordava quello da bambino.-

Brittany: Ti aspetto al piano di sotto!

-Dylan annuì e mentre Brittany si alzava dal letto, lui la fermò prendendole la mano e subito l’abbracciò. Inutile dire che Brittany si godette quel momento fino all’ultimo secondo, stringendo in un caldo abbraccio quello che sarebbe stato il suo bambino per sempre. Quando si staccarono, Dylan la guardò.-

Dylan: So che non lo dico spesso ma… Ti voglio bene, mamma!

-Brittany lo guardò, capendo che qualcosa non andava dato che il ragazzo aveva bisogno di tutto quell’affetto. Comunque non volle forzarlo. Si limitò ad accarezzargli i capelli e a sorridere.-

Brittany: Noi siamo qui per te per qualsiasi cosa, tesoro!

-Dylan sorrise, era davvero grato di essere capitato in quella famiglia. Lui la guardò.-

Dylan: Lo so! Beh, vado a fare la doccia!

-Brittany sorrise e entrambi uscirono dalla camera.

Un quarto d’ora più tardi, Alex e Rachel erano già arrivati. Quando Dylan fu pronto, scese le scale, sorpreso di non vedere Sam ed Emy.-

Dylan: Ciao Alex, ciao Rachel. Siete soli?

-Rachel lo guardò.-

Rachel: Per ora sì, spero per quei due che a questo punto siano già sotto la doccia! Gli abbiamo detto di raggiungerci appena fossero stati presentabili. Stamattina, ovvero mezz’ora fa, sembravano ancora degli zombie viventi. Ma si può sapere a che ora siete rientrati tutti ieri notte?

-Dylan la guardò.-

Dylan: Io sono andato via dalla festa prima, non so a che ora siano tornati a casa i gemelli!

-Quella frase fece gelare il cuore sia di Brittany che di Rachel e anche Oliver e Alex che accendevano il cammino, si voltarono per guardare Dylan preoccupati. Apparentemente, in quella frase, non c’era niente di male, se non fosse stato per il fatto che Dylan non aveva mai alluso a Sam ed Emy come “Ai gemelli”. Nella sua vita, li aveva sempre individualizzati, erano sempre stati Samuel e/o Emily. Dire “i gemelli”, con quel tono così poco interessato, faceva pensare agli altri che Dylan stesse parlando di persone qualunque. Brittany guardò Rachel preoccupata e poi suo figlio.-

Brittany: Tesoro, è successo qualcosa con Sam ed Emy? Possiamo sederci e parlarne...

-Dylan la guardò.-

Dylan: No, semplicemente mi aspettavo di vederli qui!

-Disse lui tranquillo, avviandosi poi verso la cucina, dicendo...-

Dylan: C’è qualcosa di pronto? Muoio di fame!

-Brittany sospirò vedendo suo figlio entrare in cucina e subito Alex e Oliver si avvicinarono alle loro mogli. Oliver parlò.-

Oliver: Pensate che sia successo qualcosa?

-Brittany lo guardò.-

Brittany: Dobbiamo ammettere che l’atteggiamento di Dylan è molto strano

-Rachel la interruppe.-

Rachel: Non solo quello di Dylan. Anche i nostri figli stamattina erano strani, tutti e due, non c’erano proprio con la testa. Emy è quella che ci ha lasciati più perplessi, sembrava non aver chiuso occhio per tutta la notte

-Alex li guardò.-

Alex: Pensate sia successo qualcosa alla festa?

-Brittany sospirò.-

Brittany: Può essere!

-Proprio in quel momento, entrarono in casa Lily e famiglia, portando un’ondata di felicità. Jasmine e Drew, quella mattina non vedevano l’ora di arrivare a casa dei loro amatissimi nonni. Drew salutò tutti e poi corse a cercare Dylan che trovò e trascinò in salotto. Si tolsero i giubbotti e si accomodarono tutti insieme in salotto. Jasmine si avvicinò ai suoi nonni.-

Jasmine: Nonna?!
Brittany: Dimmi, tesoro!

-Disse Brittany accarezzandole il visino con un sorriso. La bambina continuò.-

Jasmine: Scusa se l’altra sera non ho mangiato la pasta

-Brittany la guardò, non poteva resistere a quel faccino tanto familiare.-

Brittany: Oh amore, non è successo nulla! Non preoccuparti
Jasmine: Mi perdoni?

-La donna avvicinò la bambina a sé e l’abbracciò.-

Brittany: Certo che ti perdono!

-Alex, che guardava la scena, si avvicinò a Lily e le sussurrò all’orecchio.-

Alex: Tu e Daniel state facendo un ottimo lavoro, bimba!

-Lily non resistette e abbracciò suo diddino, commossa.-

Lily: Oh, diddi!

-Alex sorrise.-

Alex: Anni che non mi chiami così!
Lily: Sono vecchia ormai!

-Disse Lily e Alex scoppiò a ridere.-

Alex: Hai a malapena trent’anni! E comunque sarai sempre la mia bimba
Lily: Sono sempre stata la più fortunata!

-Entrambi sorrisero mentre Jasmine prendeva la mano di Oliver.-

Jasmine: Nonno, mi perdoni anche tu?
Oliver: Ma certo, principessina!

-Proprio in quel momento, entrarono in casa Samuel ed Emily. La ragazza corse velocemente a baciare tutti mentre Samuel si limitò al gesto di saluto.-

Emily: Ciao! Scusate il ritardo!

-Rachel li guardò.-

Rachel: Finalmente ce l’avete fatta! E sembrate anche rigenerati!

-Samuel guardò sua madre.-

Samuel: Saremmo arrivati anche prima, ma Emy ovviamente aveva tutta la sua routine del lavaggio dei capelli!

-Emily sbuffò guardando suo fratello e Lily si avvicinò alla ragazza.-

Lily: Sono maschi, non possono capire!

-Emily annuì abbracciando Lily. Poi parlò.-

Emily: Cosa abbiamo interrotto?!

-Oliver la guardò.-

Oliver: Stavo giusto per chiedere a Brittany qualcosa!

-Lui si voltò verso sua moglie mentre accarezzava ancora le mani della sua nipotina.-

Oliver: Pulce, ma sbaglio o la fatina dei denti è passata anche qua chiedendo di Jazzy?

-Brittany sorrise.-

Brittany: E’ vero! Lei sa che vieni qui spesso!

-Jasmine sgranò gli occhi dalla felicità.-

Jasmine: Davvero?

-Oliver annuì.-

Oliver: Certo! Ci ha detto che ti aveva appena lasciato qualcosa sotto il cuscino...

-La bambina saltellò eccitata.-

Jasmine: Sì! E’ vero, proprio stamattina ho trovato i soldini e i ho messi nel salvadanaio. Mi ha portato dieci dollari!

-Oliver sorrise.-

Oliver: Dev’essere proprio una fatina molto ricca!

-Jasmine corrugò la fronte.-

Jasmine: Beh, i miei dentini sono preziosi!

-Tutti scoppiarono a ridere sentendo la serietà della bambina che continuò.-

Jasmine: Mi è caduto ieri sera a casa dei nonni Lee. Avevo paurissima di staccarlo con le mie mani, ma poi sai cosa è successo, nonno?
Oliver: Cosa?!
Jasmine: Non ci crederete mai!

-Brittany la guardò.-

Brittany: Diccelo subito tesoro o stanotte non riusciremo a dormire con questo pensiero! Cosa è successo?!
Jasmine: Ho mangiato una mela e… Il dentino è rimasto incastrato lì!

-Concluse la bambina scoppiando a ridere e facendo ridere anche suo fratello che continuò.-

Drew: E’ vero! Io l’ho visto, è rimasto proprio lì!

-Tutti scoppiarono a ridere. Era impossibile non amare quei due bambini. Erano così spontanei e felici e tutti quanti erano contenti di ripercorrere l’infanzia con loro. Dylan li guardò ridendo, prendendo Drew sulle spalle.-

Dylan: Dovevate chiamarla “La mela dal dente pendente”!

-I bambini scoppiarono a ridere ancora e Oliver si alzò dal divano, salì le scale e poi tonò al piano inferiore con una busta.-

Oliver: Qui non ti ha lasciato dei soldini!

-Subito la bambina aprì la busta velocemente, tirò fuori la scatola e si voltò a guardare la sua mamma e il suo papà.-

Jasmine: Mamma, è la scatola per fare i lavoretti!!

-Sia Lily che Daniel si avvicinarono alla bimba, inginocchiandosi alla sua altezza. Guardarono la scatola e Lily sorrise.-

Lily: Ma che bello, tesoro! Guarda, puoi fare i vasetti e dipingerli!

-Anche Daniel sorrise e accarezzando la testolina di sua figlia, guardò Brittany e Oliver.-

Daniel: Grazie!

-Jasmine si appoggiò al tavolino aprendo la scatola, Drew scese dalle spalle di suo zio e la seguì iniziando ad aprire tutte le bustine degli oggetti. Brittany guardò Daniel sussurrando.-

Brittany: Figurati! Adesso che voi siete tutti grandi, vogliamo viziare i nostri nipotini!
Oliver: A proposito di regali…

-Disse Oliver che continuò sorridendo, fiero del regalo che aveva comprato al piccolo Drew.-

Oliver: Come va la macchinina telecomandata di Drew?
Daniel: Alla grande! Passa su tutti i tipi di terreno, è davvero incredibile! Io non ho mai visto una macchinina così resistente
Oliver: Sono contento!

-Rachel si avvicinò a Daniel accarezzandogli il braccio.-

Rachel: Credo che quella macchinina non renda felice solo Drew!

-Tutti scoppiarono a ridere tranne Lily che guardava suo padre alzando gli occhi al cielo.-

Lily: Sì, a proposito, grazie mille, papà! Adesso quella macchina è sempre in mezzo ai piedi!

-Daniel sorrise e parlò.-

Daniel: E’ arrabbiata perché l’altro ieri Drew l’ha fatta cadere!

-Sentendo quelle parole, i bambini scoppiarono a ridere ricordando quella scena. Jasmine non riusciva nemmeno a parlare dalle troppe risate.-

Jasmine: Sì! E’ cad… E’ cadut… E’ caduta con la pentola del minestrone in mano!

-Alex rise davvero di cuore, guardando i bambini che già erano tutti sporchi di pittura.-

Alex: Doppia felicità allora! Vi siete salvati anche dal minestrone!
Drew: Già, nessuno voleva mangiarlo!

-Disse Drew e Lily li guardò, giustificando il suo pensiero su quella macchinina.-

Lily: Il mio livido viola sul fianco mi ricorderà questo incidente ancora a lungo. E comunque non ha danneggiato solo me. Vogliamo parlare di quando Drew ci mette sopra il gatto? Povero Puki!

-Dylan guardò sua sorella sorpreso.-

Dylan: Non era morto quel gatto?
Lily: NO! Perché sta antipatico a tutti e lo volete morto?!

-Samuel la guardò.-

Samuel: Non lo vogliamo morto, però fa l’indigno ed è insopportabile!

-Dylan si sedette con gli occhi lucidi.-

Dylan: Già, non prenderà mai il posto di Red!

-Anche a Lily brillarono gli occhi sentendo quel nome che ormai non ronzava più nella sua mente da anni.-

Lily: Reddy era pur sempre Reddy!
Jasmine: Chi è Red?

-Chiese Jasmine curiosa. Brittany la guardò.-

Brittany: Era il nostro cane, tesoro. Vedi quella foto? Quello è Red!
Jasmine: E’ bellissimo! Dov’è adesso? Io lo voglio coccolare!

-Daniel prese in braccio la sua bambina.-

Daniel: E’ in cielo con gli angioletti, farfallina!
Jasmine: Oh!

-Disse Jasmine dispiaciuta. Oliver scosse la testa, voleva assolutamente cambiare discorso. Ricordare Red faceva rattristare tutti. Amavano quel cane e quando un fuoristrada lo investì, giurarono che non avrebbero preso altri cani. Per Lily e Dylan fu un vero colpo.-

Oliver: Allora, mangiamo sì o no?

-I bambini si alzarono da terra scattanti.-

Jasmine: Sìì! Io mi siedo vicino alla nonna!

-Disse Jasmine, prendendo la mano a Brittany che sorrise.-

Brittany: Quale onore!

-Mentre tutti si sedevano a tavola, Emily prese Lily per il braccio.-

Emily: Io e diddi andiamo a lavarci le mani!

-Subito trascinò la sua madrina al piano superiore stringendole le mani.-

Emily: Ti devo dire una cosa!

-Lily le leggeva la felicità negli occhi. Voleva sapere.-

Lily: Cosa?!
Emily: Ieri Dylan mi ha baciata!
Lily: Oddio, non ci credo!
Emily: In realtà era una penitenza per aver barato al gioco della bottiglia

-Lily alzò gli occhi al cielo.-

Lily: E’ sempre il solito!

-Scosse la testa, riconcentrandosi sulla figlioccia che continuò.-

Emily: E’ stato così galante! Prima di farlo si è scusato. E io che credevo fosse uno stronzo con le ragazze!
Lily: Com’è stato?
Emily: Oh diddi, sapessi! Credo che entrambi fossimo in paradiso. E’ stato così perfetto, c’era così tanta chimica tra noi. E sono sicura di non sbagliarmi, c’è stato davvero del sentimento!
Lily: Cosa ti ha detto lui dopo?
Emily: Non abbiamo proprio parlato. E’ andato via e io ieri notte non sono riuscita a chiudere occhio. Sognavo lui e le sue labbra… Oh, io… La mia non è una semplice cotta, diddi!

-Lily continuava a sorridere e le accarezzò il viso.-

Lily: Oh tesoro, sono davvero felicissima per te e per mio fratello. Sono convinta che anche lui provi dei sentimenti per te!
Emily: Io devo lasciare Mark. E’ Dylan che voglio!
Lily: Che aspetti allora? Vai prendertelo. Corri a parlargli!

-Emily annuì.-

Emily: Hai ragione. Dobbiamo assolutamente parlare. Dopo pranzo!

-Lily le accarezzò i capelli sorridendo. Entrambe si lavarono le mani e poi tornarono al piano di sotto, pronte alla solita abbuffata della domenica.
Durante il pranzo, si andava da una conversazione ad un’altra. Brittany guardò sua figlia.-

Brittany: Pronta per stasera?

-Lily guardò prima Jasmine che era impegnata a parlare con Emily, poi guardò sua madre e la sua madrina sussurrando.-

Lily: Per la cena che ho volutamente organizzato per il mio incubo peggiore delle superiori? Sì, direi di sì!

-La ragazza sospirò e poi continuò.-

Lily: Penso che dovrò bere molti bicchieri di vino per tranquillizzarmi!

-Sia Brittany che Rachel sorrisero, riprendendo a mangiare. Dall’altro lato del tavolo, Samuel passò la carne a Dylan. Anche lui aveva percepito che c’era qualcosa di strano nel suo amico.-

Samuel: Senti Dyl, stavo pensando che magari uno dei prossimi weekend potremmo andare a vedere i Lakers dal vivo

-Dylan lo guardò.-

Dylan: Potrebbe essere una buona idea. Pensiamoci su e poi ne riparleremo!

-Disse Dylan liquidando Samuel. Chi, Dylan, non aveva degnato di un solo sguardo era proprio Emy, che cercava di capire il comportamento del ragazzo. Solo dopo pranzo, mentre tutti prendevano il caffè in salotto, Emily si armò di coraggio, fermando Dylan che sparecchiava la tavola.-

Emy: Hai un minuto?

-Il ragazzo annuì ed entrambi andarono in cucina.-

Dylan: Dimmi!
Emily: Mi stai evitando per caso?
Dylan: Non più di quanto io non faccia normalmente!

-Emily lo guardò decisamente confusa da quel suo comportamento.-

Emily: Possiamo parlare di ciò che è successo ieri?
Dylan: Del bacio? Era solo una penitenza!
Emily: Oh, beh sì… Tu non hai provato niente? Io credo di aver pr...

-Dylan la interruppe.-

Dylan: Quel bacio è stato solo imbarazzante e Jackson la pagherà cara. Non voglio più parlare di questo, non rendiamo le cose strane. Tu sei la solita Emy e io il solito Dylan. Perché non esci con Mark stasera?!
Emily: Da quando supporti Mark?
Dylan: Non lo supporto ma è il tuo fidanzato, no?

-Emily era decisamente arrabbiata. Come poteva lui, dopo quel bacio meraviglioso, spingerla tra le braccia del suo peggior nemico? Com’era possibile che Dylan non avesse provato niente con quel bacio? Lei lo guardò come per sfidarlo. Voleva farlo soffrire e ingelosire così come faceva lui con lei.-

Emily: Beh, sai che c’è? Certo, ci continuerò ad uscire e non vedo l’ora di avere l’occasione di fare l’amore con lui, perché è lui che voglio!
Dylan: Credo che tu faccia la cosa giusta. Voglio dire, hai sempre avuto degli standard molto bassi in fatto di ragazzi. Ti piacciono gli idioti, quindi direi che scopare con Mark sarà fantastico dato che lui è il re degli idioti imbecilli! Ottimo Emy, non avresti potuto prendere una decisione migliore!

-Lui continuò guardandola.-

Dylan: Ora se permetti, devo sparecchiare!

-Lui la superò e Emily scosse la testa abbastanza frustrata. Lo vide uscire dalla cucina.-

Emily: “Hai ragione, mi piacciono proprio i re degli idioti!”

-Quella stessa sera, in casa Lee, si aspettava ansiosamente l’arrivo di Victoria e famiglia. Quando il campanello suonò, Jasmine buttò a terra il suo bambolotto e urlò.-

Jasmine: SONO ARRIVATI FINALMENTE!

-Lily, preoccupata, guardò Daniel.-

Lily: Sono già qui!
Daniel: Tesoro rilassati, andrà tutto bene!

-Lui le baciò la fronte, poi andò ad aprire la porta di casa insieme a sua moglie. Subito videro Victoria che teneva in mano un vassoio tondo.-

Victoria: Ciao! Abbiamo portato il dolce
Lily e Daniel: Ciao!

-Daniel e Lily sorrisero e la ragazza prese dalle mani di Victoria il vassoio.-

Lily: Grazie! Non dovevate disturbarvi

-Victoria sorrise.-

Victoria: Grazie per averci invitati!

-Tutti entrarono dentro casa e Lily portò il vassoio in cucina. Appena April vide Jasmine, subito le saltò addosso e Jasmine l’abbracciò.-

Jasmine: Ap! Finalmente, non riuscivo più ad aspettare. Vieni, ti faccio vedere la mia casa!

-Lily tornò in salotto, mentre Daniel prendeva tutti i cappotti, per poi appenderli all’appendiabiti.-

Daniel: Accomodatevi pure!

-Disse Daniel e Victoria sorrise iniziando poi le presentazioni.-

Victoria: Lui è mio marito!

-Disse la donna mentre suo marito stringeva la mano a Daniel e Lily.-

Frederick: Frederick Davis, piacere! Voi dovete essere i famosi Daniel e Lily. Ho sentito tanto parlare di voi!

-Daniel lo guardò.-

Daniel: Addirittura?! Piacere comunque!
Frederick: Per questo incontro dovevamo essere perfetti! Come si può non obbedire agli ordini?

-Daniel rise di gusto.-

Daniel:Ti capisco!

-Poi guardò Lily e Victoria e continuò.-

Daniel: Quando si mettono in testa una cosa, bisogna solo lasciarle fare, altrimenti siamo spacciati!
Frederick: Già!

-Anche Frederick rise mentre Victoria scuoteva la testa. Poi parlò.-

Victoria: Lui, invece, è il fratello maggiore di April, Brandon!
Brandon: Ciao!

-Disse il bambino, anche lui, dai capelli rossi e gli occhi verdi, il quale sembrava essere già annoiato.-

Daniel e Lily: Ciao!

-Lily poi avvicinò Drew a loro.-

Lily: E lui invece è il piccolo di casa. Drew!

-Drew sorrise, facendo “ciao ciao” con la manina. Daniel poi guardò gli ospiti.-

Daniel: Direi di sederci!

-Tutti si sedettero sui divani e Jasmine si avvicinò a sua madre.-

Jasmine: Mamma, noi andiamo in cameretta, okay?
Lily: Okay, tesoro!

-April guardò il fratellino della sua amica.-

April: Drew vieni anche tu, ci serve un cliente per il nostro negozio!

-Il bambino annuì ma poi si bloccò guardando Frederick e Victoria.-

Drew: Prima però voglio presentarvi qualcuno. Ci siamo presentati tutti, manca solo lui!

-Sia Daniel che Lily guardarono perplessi loro figlio che sparì in un’altra stanza. Lily guardò Frederick, le veniva ancora difficile guardare Victoria.-

Lily: Non abbiamo idea di cosa gli stia passando per quella testolina bionda!

-Fu la donna dai capelli rossi a risponderle.-

Victoria: Già, sono così imprevedibili!

-Lily accennò un sorriso, tra le due c’era molta tensione ed imbarazzo, inutile negarlo. Drew tornò di corsa in salotto con in braccio il gatto che non ne poteva decisamente più di quel bambino.-

Drew: Vi presento Puki! E’ il gatto più vecchio del mondo!!

-Lo lanciò per terra e, sempre di corsa, seguì sua sorella e April mentre Lily lo sgridava.-

Lily: DREW! Ti ho detto mille volte di non lanciare Puki a terra!

-I bambini sparirono in cameretta e Lily guardò il figlio di Victoria.-

Lily: Brandon, se vuoi, puoi andare anche tu con loro
Brandon: Sono piccoli, non mi diverto!

-Disse secco il bambino.-

Victoria: Brandon!

-Lo rimproverò Victoria e Daniel parlò.-

Daniel: Beh, in effetti ha ragione!

-Lily si affrettò a spiegare.-

Lily: Scusa! Sai, siamo abituati al nostro figlioccio Aiden...

-Lei guardò Victoria e Frederick, continuando.-

Lily: Il figlio di Jordan e Rebecca. Lui non si mette problemi, trova sempre un modo per divertirsi, anche con bambini più piccoli di lui
Victoria: Non sarebbe figlio di Jordan se no!

-Disse Victoria e Daniel rise.-

Daniel: Già! Senti Brandon, scommetto che sai usare alla perfezione la playstation, vero?

-Brandon annuì e Daniel continuò, indicandogli la sua console.-

Daniel: Inserisci pure il gioco che preferisci

-Subito Brandon sorrise.-

Brandon: Grazie signor Lee!
Daniel: Chiamami Daniel!
Brandon: Okay!

-Disse il bambino mentre accendeva la televisione. Victoria guardò Daniel.-

Victoria: Grazie!
Daniel: Figurati, ha ragione. Quanti anni ha?

-Frederick subito rispose.-

Frederick: Nove. A gennaio ne compirà dieci

-Lily lo guardò.-

Lily: E’ un bel tipetto tosto, eh?
Frederick: Oh sì, tutto la mamma!

-Lily inarcò le sopracciglia, non sapeva come rispondere a ciò. Così fece cadere l’argomento.-

Lily: Beh, inizio ad apparecchiare!
Victoria: Ti aiuto!

-Disse Victoria, seguendo Lily in cucina.-

Victoria: La tensione si può quasi toccare!

-Lily la guardò.-

Lily: Già, credo sia normale!

-Victoria annuì.-

Victoria: E’ anche vero che siamo cresciute…

-Lily aggrottò la fronte.-

Lily: Hai idea di quanto io abbia sofferto a causa tua? Sei stata il mio incubo per tre anni e non mi davi tregua. E’ vero, siamo cresciute ma il male che hai fatto non si può cancellare, Victoria! E non potevo credere che vent’anni dopo il mio incubo sarebbe diventato l’incubo di mia figlia! Sto facendo tutto questo per Jasmine, non per fare pace con te!
Victoria: April non è come me. Lei è il mio opposto. Non ti devi preoccupare. Io non so che dirti, hai ragione. Facevo di tutto per farmi odiare. Ero così gelosa!
Lily: Gelosa? E di cosa?
Victoria: Di te!
Lily: Come potevi essere gelosa di me? Avevi la scuola ai tuoi piedi, avresti potuto avere tutti i ragazzi che volevi...
Victoria: Tutti tranne uno!

-Disse Victoria interrompendo Lily. La guardò e continuò.-

Victoria: Io non ho mai amato Daniel, te lo assicuro, solo che per un breve periodo mi piaceva ed era proprio il periodo in cui arrivasti tu. Avrei comunque potuto recuperare i rapporti con lui almeno in amicizia
Lily: Sai, lui ci teneva molto a te come amica. Te lo assicuro, ha fatto un macello per essere tuo amico, solo che tu hai giocato male le tue carte. Eri così accecata dalla gelosia nei miei confronti...
Victoria: Lo so, sono stata una stronza. Però tutta la cattiveria che ho seminato, mi è tornata indietro, te lo assicuro!
Lily: Ecco perché sei cambiata!

-Disse Lily e Victoria continuò.-

Victoria: Esatto. Sai, volevo diventare un’attrice e il secondo anno di college, per errore, rimasi incinta di quello che al tempo era il mio ragazzo, se così si poteva chiamare. Portai avanti la gravidanza e ne fui felice dopo un primo momento di shock. Ormai mi ero abituata all’idea. Sai, era una femminuccia

-Sorrise mentre i suoi occhi si riempirono di lacrime.-

Victoria: Cosa potevo desiderare se non una bimba da acconciare come mi pareva?

-Lily sorrise tristemente, capendo che il racconto non sarebbe finito bene. Non aveva mai visto Victoria piangere e nemmeno così fragile e vulnerabile.-

Victoria: Andava tutto abbastanza bene, poi durante una lezione al college mi si ruppero le acque. Mi portarono di corsa in ospedale. Non vedevo l’ora di stringere quel corpicino caldo tra le mie braccia, non vedevo l’ora di vedere la mia bambina

-Lily la ascoltava con attenzione e pensò a quando nacquero Jasmine e Drew. Era stata l’emozione più bella della sua vita, toccarli e baciarli. Quel momento, fu carico di emozioni. Sentì Victoria continuare.-

Victoria: Ma una volta in sala parto, le cose si complicarono. I medici continuavano a ripetere che la bambina non aveva intenzione di nascere. Mi preoccupai e spinsi con tutte le mie forze, non ce la facevo più. Mi sentivo morire, quando poi riuscii a farla nascere. In un primo momento tutti erano felici

-Le lacrime scivolarono giù per il suo viso e Lily, istintivamente, con solo la sensibilità ed empatia che una mamma può avere, l’abbracciò, anche lei con le lacrime agli occhi e Victoria concluse, tra le braccia di Lily.-

Victoria: Ma poi non ha pianto. E’ nata morta

-Lily non poteva reggere quel carico di tristezza e anche le sue lacrime vennero giù.-

Lily: Mi dispiace!
Victoria: Avrebbe dovuto chiamarsi Ginevra!

-Victoria cercò di asciugarsi le lacrime.-

Victoria: Credo sia stata una punizione divina. Dovevo soffrire per tutta la cattiveria che ho seminato in giro. Se solo ripenso allo scherzo che…

-Lily la interruppe, accarezzandole i capelli rossi.-

Lily: No, nessuno merita una cosa del genere. Nessuno, nemmeno tu. E’ orribile ciò che ti è successo!

-Per qualche minuto, rimasero in silenzio, entrambe avevano bisogno di riprendersi e poi Lily parlò.-

Lily: Mi dispiace davvero! Non posso nemmeno immaginare la tua sofferenza!
Victoria: Lo so Lily, grazie. Comunque da quell’esperienza ho capito che dovevo cambiare. Così mi iscrissi a medicina, ho incontrato lì Frederick che mi ha fatto capire cos’è l’amore. Poi sono diventata medico generale e ho avuto Brandon subito dopo

-Lily la guardò.-

Lily: Sono convinta che sia un bravo bambino!
Victoria: Sì, lo è, anche se è molto testardo. Ha tanta voglia di crescere, quando non sa che la migliore età è proprio la sua
Lily: Già!

-Disse Lily sorridendo, poi cambiò argomento, decidendo di lasciarsi il passato alle spalle.-

Lily: Credo che Jasmine abbia rapito April!

-Victoria rise.-

Victoria: Almeno è qui, so che è in buone mani!

-Lily la guardò.-

Lily: Coraggio, torniamo in salotto altrimenti si chiederanno che fine abbiamo fatto
Victoria: Lily?!
Lily: Sì?

-Victoria le tese la mano in segno di pace e la donna dagli occhi blu si sorprese persino di se stessa, quando il suo istinto le fece abbracciare Victoria e le sussurrò.-

Lily: Ti prego, non tradirmi di nuovo!
Victoria: No, non lo farò! Avrei voluto, e anzi, avrei dovuto, scusarmi con te anni fa! Mi dispiace, Lily!

-Lily sorrise debolmente.-

Lily: E’ tutto okay. Cerchiamo di ricominciare e di andare d’accordo per il bene delle bambine. Adesso andiamo!

-Victoria sorridendo, annuì.

Dopo quella chiacchierata da mamma a mamma, da donna a donna, sia Lily che Victoria si sbloccarono e passarono una bella serata. Parlarono delle loro vite e sorprendentemente si divertirono parecchio. Daniel non aveva bisogno di parole, aveva perdonato Victoria, insomma erano ragazzini e lei era cambiata in meglio, il che facilitava tutto. Daniel e Frederick erano sulla stessa lunghezza d’onda, il che era perfetto. Così le famiglie decisero di rimanere in contatto, soprattutto perché Jasmine e April erano migliori amiche.

Passò un mese da quella domenica così strana per tutti. I rapporti tra Dylan e i gemelli, non avevano fatto altro che raffreddarsi, o meglio, era stato Dylan a prendere le distanze e dopo un mese la situazione non dava segno di miglioramento. Quel mercoledì pomeriggio, i ragazzi si incontrarono in palestra per l’allenamento di basket. Prima di iniziare, Samuel fermò Dylan che ormai sembrava essere sempre impegnato.-

Samuel: Ehi, fratello! Sala giochi domani, dopo l’allenamento? Offro io il primo giro

-Dylan lo guardò.-

Dylan: Veramente esco con Jackson domani. Magari se ci riesco, possiamo uscire la settimana prossima

-Il ragazzo fu pronto a scappare via ma Samuel riuscì a prendergli il braccio.-

Samuel: Senti Dyl, ma è tutto a posto tra noi?

-Dylan lo guardò sforzandosi di sorridere.-

Dylan: Certo! E’ solo che in questo periodo sono molto incasinato!
Samuel: E’ da un mese che non usciamo e non ci vediamo se non a scuola, agli allenamenti o alle cene con i nostri genitori!
Dylan: Beh, capita di essere impegnati, no?

-Samuel lo guardò aggrottando la fronte, avvicinandosi a lui.-

Samuel: Non prendermi per fesso. Mi stai escludendo dalla tua vita. Perché non mi hai detto dell’uscita con Jackson?

-Dylan lo guardò con un ghigno sul viso.-

Dylan: Sei geloso per caso? Perché non sono disponibile in quel senso
Samuel: Non farmi incazzare! Stai evitando sia a me che a Emy e voglio sapere il perché!
Dylan: Perché mai dovrei evitarvi?
Samuel: Non lo so, dimmelo tu!

-Proprio in quel momento a salvare Dylan fu il suono del fischietto dell’allenatore che dava inizio all’allenamento.
Solo dopo un’ora e mezza, passata tra esercizi e partita finale, le ragazze che avevano l’allenamento di pallavolo iniziarono ad entrare in palestra. Emily compresa. Quel giorno aveva una coda alta, la faceva sempre per giocare a pallavolo, e portava con sé il suo borsone. Passò ai lati del campo per non disturbare l’allenamento di basket in corso e andò nello spogliatoio per cambiarsi, ignorando completamente Dylan. Lui l’aveva distrutta ed Emily cercava di non incontrarlo e tanto meno guardarlo. Per questa ragione, la ragazza si era persa le ultime cene di “famiglia” e anche se Dylan non lo avrebbe mai ammesso, il non vederla, lo faceva stare male. In quel momento, lui aveva il pallone in mano, stava per andare a canestro ma il passaggio di Emily lo incantò, così il suo marcatore gli rubò la palla da sotto il naso, superandolo, andando a canestro e facendo due punti. L’allenatore non ne fu felice.-

Coach: HUNT! MA CHE DIAVOLO COMBINI? CERCA DI SVEGLIARTI! NON SEI QUI PER CERCARE LE FARFALLE
Dylan: Scusi, coach!

-Disse Dylan ricercando subito con lo sguardo Emily, che ormai era già entrata nello spogliatoio delle ragazze.-

Coach: Per oggi l’allenamento è finito! Dobbiamo lasciare il campo alle ragazze, per il loro allenamento di pallavolo

-Tutti i ragazzi entrarono nel loro spogliatoio per farsi la doccia e Samuel ribloccò Dylan.-

Samuel: Potrai anche evitarci, ma la tua testa ci serve in campo!

-Samuel lo guardò duramente e Dylan annuì.-

Dylan: Lo so! Non capiterà più!

-Dopo essersi lavati, Samuel riuscì dallo spogliatoio mentre l’allenamento delle ragazze iniziava. Fu catturato da Sarah e dai suoi gesti sicuri. Infatti, lei era il capitano della squadra, proprio come lo era lui della squadra di basket. Proprio una bella accoppiata, pensò. Comunque decise di sedersi sulle gradinate e guardare l’allenamento. Guardando Sarah, doveva ammettere che non era niente male e quel bacio che lei aveva dato a Jackson, il mese precedente, gli aveva dato sinceramente fastidio. Come poteva lei permettersi di parlare di lui in quel modo? Samuel McKay, non era un cazzone presuntuoso. D’un tratto un desiderio crebbe in lui. Voleva conoscere ogni aspetto di quella ragazza così misteriosa ai suoi occhi. Non era mai successo con nessun’altra. Proprio mentre le ragazze finivano l’allenamento, Samuel notò che Dylan non era andato via. Fu come se il suo amico si stesse nascondendo e Samuel non lo sapeva, ma fu proprio così. Dylan guardava l’allenamento delle ragazze da sotto le gradinate, nascosto da un pilastro. Rivedere Emily così da vicino e venir ignorato da lei, non avevano fatto altro che accrescere la sua voglia di guardarla. Pensò a quanto quel completino le stesse alla perfezione, mettendo in risalto ogni curva della ragazza. La vide sorridere e anche lui sorrise, ecco perché si fermava a guardare gli allenamenti di pallavolo, per poterla vedere sorridere almeno da lontano. Anche lui notò Samuel e non si aspettava di certo di vederlo lì. Ovviamente il suo amico si alzò dalle gradinate per andargli incontro, ma Dylan fu più veloce e se ne andò, uscendo dalla palestra, così da non dare alcun tipo di spiegazione. Samuel, dopo aver perso di vista Dylan, decise di andare a parlare con Sarah. Ne aveva abbastanza di venir ignorato da tutti. Emily intanto vide suo fratello avvicinarsi a lei e alla sua amica e iniziò a saltellare.-

Emily: Mio fratello si avvicina, mio fratello si avvicina! Distruggilo sorella!

-Le diede un bacio sulla guancia e corse agli spogliatoi mentre Sarah le urlava dietro...-

Sarah: Ci proverò!
Samuel: Proverai a fare cosa?

-Chiese Samuel curioso, quando si fu avvicinato. Sarah sbuffò.-

Sarah: Non hai altro da fare che gironzolarmi intorno?
Samuel: A dire la verità, no! Devi provare a fare cosa?
Sarah: Devo dirtelo, vero? Tanto non ti levi dalle scatole, giusto?

-Lui sorrise soddisfatto.-

Samuel: Esattamente!
Sarah: Proverò a chiedere a Derek Torwell di uscire con me!
Samuel: Stai scherzando, vero? Come puoi chiedergli di uscire?! Tu non lo puoi fare!

-Sarah inarcò le sopracciglia.-

Sarah: Scusa?! Ma cosa vuoi? Sei praticamente uno sconosciuto, che diavolo..
Samuel: Sconosciuto? Ma, ma quale sconosciuto! Io sono il tuo…

-Samuel si bloccò un momento, poi continuò.-

Samuel: Sono il fratello della tua migliore amica!
Sarah: Wow! Che persona significativa per la mia vita! Ciao Samuel!

-La ragazza si voltò ma Samuel le prese il braccio.-

Samuel: Non puoi uscire con lui!
Sarah: Perché?
Samuel: Te l’ho chiesto prima io!
Sarah: No, tu non me lo hai chiesto!
Samuel: Te l’ho fatto capire
Sarah: Ma non è ver…

-Lui la interruppe, prendendola, avvicinandola a sé e baciandola lì, in mezzo alla palestra. Appena si staccarono la guardò.-

Samuel: Venerdì sera ti andrebbe di uscire con me?

-Sarah lo guardò esterrefatta. Dentro sé era al settimo cielo, non aspettava altro da mesi, ma non lo diede a vedere.-

Sarah: Mi vuoi solo portare a letto. Non ho tempo da perdere con te
Samuel: Possiamo semplicemente uscire senza dover andare a letto insieme
Sarah: E allora perché vuoi uscire con me? Cosa ci guadagni?

-Lui la guardò con quegli occhi celesti da cucciolo, a cui è impossibile dire di no.-

Samuel: Perché voglio conoscerti. Voglio sapere come si chiama il tuo cane, quali sono la tua bevanda e il tuo cibo preferiti. Voglio sapere che profumi ti piacciono, quale materia detesti e che media dei voti hai. Non voglio perdermi neanche una tua partita di pallavolo perché spacchi e voglio sapere che io sono il motivo di quel tuo sorriso su quel bel faccino. Mi piaci Sarah e non mi arrenderò. Non m’importa quanto ci metterò per conquistarti, anche se il tuo caratt...

-Sarah fece l’unica cosa che si sentiva di fare in quel momento. Si stinse a lui, si mise sulle punte dei piedi e lo baciò con passione, zittendolo completamente.-

Sarah: Mi piaci anche tu. Certo che ce ne hai messo di tempo, eh? E chi lo avrebbe mai detto? Sei proprio un romanticone!
Samuel: Non dirlo in giro, la mia reputazione poi crollerebbe

-Lui le fece l’occhiolino e lei sorrise.-

Sarah: Se vuoi uscire con me, la tua reputazione da rubacuori bisogna stroncarla!
Samuel: Non essere così drastica però!

-Samuel sorrise baciandole la fronte e poi continuò.-

Samuel: Ora, io, te e qualcosa da bere?
Sarah: Il tempo di farmi la doccia e torno da te!

-La ragazza sorrise e lentamente si staccò dalla presa di Samuel per poi andare a fare la doccia.

Quella sera, la famiglia Lee si trovava al supermercato e come al solito, Jasmine e Drew, iniziarono a litigare.-

Drew: Ci voglio stare io nel carrello
Jasmine: No, ci sto io!
Drew: Noo! MAMMAAA
Lily: BASTA! La volete finire? Ogni volta è sempre la stessa storia, ci state tutti e due!

-Disse Lily, pentendosi amaramente di averli portati con lei e Daniel. Lui intanto mise entrambi i bambini dentro il carrello, poi guardò sua moglie.-

Daniel: Tesoro, guarda. Ho trovato questi due orfanelli in offerta, quanto credi che costino?

-Lily sorrise mentre i bambini ridevano a crepapelle. Drew subito rispose.-

Drew: 20 dollari!
Daniel: Solo?

-Disse Daniel con un sorriso e Jasmine subito corresse suo fratello.-

Jasmine: NOOO! 100.000 DOLLARI!
Daniel: Così la cosa è già più ragionevole!

-Lui rise, seguendo sua moglie nella corsia dei prodotti per la cura dell’igiene personale. Daniel continuava ad andare avanti parlando con i bambini, quando sentì Lily chiamarlo. Era ferma, immobile che guardava uno scaffale. La donna si ricordò di comprare degli assorbenti, preferiva sempre averne delle riserve per non restare mai senza. Sceglieva tra le varie marche quando un pensiero le occupò la mente. Si concentrò socchiudendo gli occhi.-

Lily: “Ma è passato Settembre e ormai siamo quasi a fine Ottobre. Questo mese non li ho usati. Perché non ricordo di averli usati?”

-Improvvisamente Lily sgranò gli occhi.-

Lily: Dan!

-Lui tornò indietro con il carrello, avvicinandosi a sua moglie.-

Daniel: E’ tutto a posto, tesoro?

-Lily continuava a fissare sconcertata, le confezioni degli assorbenti.-

Lily: Mi sa tanto che abbiamo un problema!


Ciao Meraviglieeee <3
Eccomi qui con un nuovo capitolo.
Ancora, mi scuso per il ritardo, ma questi episodi sono un po’ più difficili da riscrivere e in più la settimana scorsa ho avuto dei problemi con il mio portatile e ho dovuto formattarlo. Un incubo.
Comunque, cosa ne pensate di questo episodio?
Io adoro il finale. Ve lo aspettavate?! E poi, bravo a chi capisce Dylan, no? “Scappare dai problemi” credo proprio che sia nel gene Hunt. Allora, io spero davvero di riuscire a postare domenica.
Un bacione
Sum <3

  
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