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Autore: pap3r    06/06/2018    0 recensioni
Seguito di "unione e sincerità", piccolo scorcio sugli avveniementi al seguito del grande tradimento.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Flora, Helia, Musa, Riven
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Alice! Che ti è successo? - esclamò il padre aprendo la porta di casa.
- Alice?- chiese una voce femminile da dietro le sue spalle.
- Mamma!- esclamò Alice abbracciando una donna che nel frattempo era corsa all'uscio della porta.
- Piccola mia! Sono così felice di vederti!-
- Mamma, ti presento la mia amica Flora, fata di Alfea.-
- Prego signorina, entri pure-
- Non si preoccupi- dissi a suo padre - Non è per colpa mia se siamo in queste sembianze. Le spiegherà tutto sua figlia-
Il padre di Alice rimase interdetto al suono delle mie parole, non spiegandosi come io abbia potuto leggere la sua mente.
- Tutto bene George?-
- Si cara. Sono proprio curioso di capire cosa è successo- disse sedendosi sul divano del soggiorno.
Io e Alice ci accomodammo in inseme alla madre sul divano a tre posti. Alice spiegò brevemente la situazione, accennando alla frase che le dee ci hanno detto 
prima di essere trasformate.
- È terribile Alice! E se non trovasse questo ultimo sentimento?-
- Grazie all'intervento di Flora e grazie alle sue esperienze che mi ha comunicato, sono riuscita ad andare via dal college e a riacquistare le mie capacità mentali.-
Scorrendo fra i suoi ricordi, infatti, notai che dopo la trasformazione non riusciva a distinguere più nulla, non era in grado di chiedere aiuto né di capire cosa gli 
altri volevano da lei. È bastato un tocco della mia mano per farle riacquistare alcune delle funzioni mentali da lei perse.
 Aveva sentito nel corso della sua vita un sentimento in meno rispetto a me, ma non saprei definire quale.
- Sicuramente siamo sulla strada giusta mamma, dobbiamo solo cercare di capire cosa ci manca per essere davvero complete.- continuò a spiegare Alice.
- Per questi signora, le vorremo chiedere un favore-
- Ti prego Flora, dammi del tu-
- Grazie. Se possiamo, vorremmo attingere dai vostri ricordi alla ricerca di questo sentimento a noi sconosciuto.
 È probabile che nelle vostre vite ci sia stato un momento in cui avrete provato qualcosa che noi non abbiamo avuto modo di sentire nelle vostre vite.- spiegai 
cercando di essere convincente.
- Per me non ci sono problemi Flora, per aiutare mia figlia farei questo ed altro.-
- Non sarete giudicati se nella vostra vita ci sono stati degli sbagli, siamo qui per imparare dai voi nel bene e nel male- dissi rassicurando i pensieri del padre di 
Alice che si tinsero di paura e vergogna.
La madre di Alice si alzò dicendo di essere pronta, invitando il padre a fare altrettanto. Lui per un attimo fu titubante ma prese coraggio e insieme alla madre ci 
porsero le loro mani. Posammo le mani sui palmi prima di Rita e poi di George. L'anima di Alice fu scossa da una notizia che arrivò in quel momento, come un fulmine
 a ciel sereno.
- Mi dispiace che tu l'abbia saputo così. Non ho mai trovato il coraggio di dirtelo- confessò Rita guardando il padre che si accomodò nuovamente sul divano.
Alice aveva una sorella gemella che purtroppo morì nei primi mesi di vita.
L' abilità di questa trasformazione le permetteva di essere serena, incassando questo duro colpo che la vita le sferrò.
- Mamma, capisco perfettamente come ti sei sentita e perché non hai voluto dirmi nulla. Questo dolore immenso per la perdita della tua bambina ci darà un 
ulteriore mano per poter arrivare al nostro obiettivo.
- Questa notizia non ti turba neanche un po'?- chiese Rita incredula al comportamento di Alice.
- Certo mamma, ma la mia capacità di controllare i sentimenti mi permette di mantenere comunque un mio equilibrio.-
Rita annuì incerta. Guardai Alice nella speranza che qualcosa nel nostro aspetto cambiasse, ma le mie speranze furono vane.
- Alice, non è cambiato nulla- le confermai.
- Non potremo mai andare in giro così se vogliamo trovare il nostro sentimento mancante.-
- Andare in giro dove?- chiese Rita con gli occhi lucidi, incredula nel sentire che sua figlia sarebbe partita di nuovo.
- Dobbiamo assolutamente risolvere questa situazione mamma. A costo di girarci l'intera dimensione magica.-
- Almeno permettetemi di ospitarvi per questa notte- propose Rita asciugandosi una lacrima.
- Ritornerò a casa più me stessa di quanto immagini!- esclamò Alice abbracciando ancora una volta Rita.
- Rita, per favore non dica a nessuno della nostra presenza. Per quanto mi riguarda non voglio che i miei conoscenti sappiano dove mi trovo. Preferisco affrontare 
questa situazione con il solo aiuto di una persona che mi può capire veramente- dissi mettendo una mano sulla spalla ad Alice.
- Nessun problema Flora- mi rassicurò Rita. - Cosa posso prepararvi per cena ragazze?-
Un po' impaurite dalla domanda, cercammo un giusto compromesso.
- Per me brodo di pollo mamma-
- Per me un po' di insalata è perfetto- dissi.
- Io vado un attimo nel mio studio, iniziate pure senza di me.


- Papà, posso entrare un attimo?- chiese Alice dall'altra parte della porta.
- Si tesoro- disse George.
- Papà, il fatto che io sappia che tu sei stato con un'altra ragazza prima della mamma non fa differenza. 
So che lei non lo sai ma non per questo devo sentire senso di colpa. Ti voglio bene papà- disse Alice buttandosi tra le sue braccia.
- Ai miei tempi era uno scandalo lasciare la propria fidanzata dopo un anno dal nostro fidanzamento, 
la mamma non mi avrebbe mai accettato se avesse saputo la verità sul mio passato-
- Sono sicura che non è così papà. La mamma sta con te perché ti ama, non perché crede che lei è stata il tuo primo e unico amore-
- Non posso rovinare tutto ora-
- Non sei costretto a fare nulla se non vuoi.- disse Alice sorridendo.
 
- Flora, lattuga e cavolo vanno bene?- mi chiese Rita affettando le verdure.
La guardai un attimo per focalizzare la mia attenzione su di lei.
- Si Rita, scusami ma era sovrappensiero- dissi, per poi concentrarmi nuovamente sulle due anime che parlavano nella stanza di sopra.
- Papà ha finito più velocemente del previsto!-
- Sono pronto a mangiare la mamma per intero per quanto è buona- disse dando un bacio sulla guancia alla moglie.
Rita gli sorrise.- Giusto in tempo, è pronta la cena!-


- Sono felice per i tuoi genitori, Alice. Sono delle persone meravigliose!- esclamai stendendomi sul letto.
- Sono molto uniti e questo mi ha dato la forza in momenti difficili della vita- disse soddisfatta.
- Anche i miei genitori sono molto uniti, è grazie a loro se sono così come sono-
Non sentendo una risposte mi girai e mi resi conto che Alice aveva già preso sonno, per cui mi raggomitolai nelle coperte e spensi la luce-
Se c'era una pecca in questa nuova me stessa, era sicuramente perché nel sonno si abbassavano i miei scudi difensivi, facendo affiorare tanti ricordi nella mia 
mente. Il più importante di tutti era il mio amato Helia.
 Da quando sono andata via dalle Winx, non facevo altro che sognarlo, ricordando tutti i sentimenti a lui legati, incluso il dolore della nostra rottura.
Ci trovavamo distesi su un bellissimo prato verde pieno di minuscoli fiorellini di campo e papaveri. Mi accarezzava il viso sussurrandomi che mi amava. Ricambio il 
sentimento dandogli un bacio. Mi porse una margheritina gialle e me la sistemò tra i capelli. Il cielo ad un tratto si oscurò e lui scomparve. Dalla piccola 
margheritina iniziarono a propagarsi dei rovi taglienti che inizialmente mi bloccarono braccia e gambe, per poi avvolgermi il resto del corpo stringendo la presa 
ogni secondo che passava. Arrancavo a respirare e con un filo di voce chiamavo Helia affinché mi potesse aiutare. I rovi mi ferirono  profondamente e il dolore 
era lancinante. La mia vista man mano si oscurava.
- Flora, sveglia!- disse a voce alta Alice seduta al bordo del mio materasso.
- Alice!- esclamai guardandola sorpresa.
- Stavi sognando di nuovo.- mi confermò la ragazza.
- Scusami se ti ho svegliato. Proprio non capisco perché si notte non riesco a controllarmi-
- Non fa nulla Flora, rilassati ora e svuota la mente- mi invitò la fata dell'acqua.
Mi appoggiai nuovamente a letto per poi prendere sonno quasi istantaneamente.


- Grazie per la colazione signora- dissi scendendo dal piano superiore.
- Vi ho liberato la navicella che usiamo io e George, quella di Alice è troppo piccola per voi due.-. Si sedette al tavolo della cucina - Spero che la situazione si 
risolva presto. Voglio solo che la mia Alice stia bene.- sospirò.
- C'è la faremo Rita, né sono sicura- dissi lavandomi le mani sotto il rubinetto della cucina.
- Non avete nessun indizio che vi possa aiutare in qualche modo?- mi chiese versando del succo di arancia nei bicchieri sul tavolo.

- Purtroppo la nostra situazione ci impedisce di andare in luoghi pubblici, visto le vicende che abbiamo passato non possiamo permetterci di farci scoprire. Grazie 
ad Alice siamo riuscite ad andare via dal suo college senza farci notare, ma sicuramente ci staranno cercando-
- Cosa vogliono da voi?-
   
 
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